di Italo Muti
Dietro all'imminente dominio cinese del mondo c'è molto di più che manodopera schiavizzata e censura onnipresente, ma in Occidente ed in Italia chiudere gli occhi è la soluzione più comoda. Ma sì, creiamo simpatia con la Supercoppa...
Eppure dovevano essere i tartari, ma dal deserto spuntarono tanti omini gialli con bicicletta acclusa, pronipoti di Gengis Khan e dei suoi guastatori. Alcuni, rimembrando la storia dell’Impero Romano d’Occidente e delle guerre che furono, e delle scorrerie subite, la chiamarono orda. Sed fugit interea fugit irreparabile tempus. La ritirata d’allora non ebbe una replica in salsa moderna, vittima della globalizzazione e delle interdipendenze (Leontief dove cazzo sei?). E fu l’invasione morbida a basso costo e, l’abbiamo guardata, con benevolenza, senza sapere che stavamo mettendo il cappio al nostro debole colle. Un nodo scorsoio che nel tempo si è stretto con un crescendo rossiniano, ovviamente taroccato.
Alla testa dell’esercito cinese ci sono stati uomini dalla vista molto lunga come Zhou Enlai che, già nella conferenza di Bandung 1955, diede vita al gruppo dei non allineati, di cui diventò il portavoce, creando così anche la giusta sintonia. Sfruttando le manchevolezze e le ipocrisie occidentali, hanno senza sosta sostituito i vecchi padroni per dar corso al terzo colonialismo, quello democratico. La loro forza? La coincidenza d’intenti con i vari regimi islamici e totalitari dell’Africa: l’inutilità dei diritti umani, formando così la mezzaluna gialla. Proprio la controparte che gli occidentali chiedevano, inutilmente come fessi, per la concessione dei finanziamenti. A Pechino questi insignificanti dettagli non importavano, i capitali li detenevano in maniera pesante per cui, la conquista ebbe inizio.
Angola, Sudan, Zambia, Mali, Botswana, Gabon , Etiopia, Ruanda, Repubblica Democratica del Congo, Kenya, Nigeria, Madagascar, Sierra Leone, Senegal, Uganda: è la prima lista della conquista cinese. Rame, cobalto, petrolio, legname, ferro, coltan, questo è quello che vuole la Cina in cambio di ponti, strade, ospedali e armi, tante armi. In Sudan hanno armato tutte e due le parti in conflitto regolando poi la distribuzione dei profitti degli enormi giacimenti petroliferi che si trovano nella parte meridionale del territorio. I Cinesi però si sono portati dietro la manodopera direttamente dai simpatici Laogai, i campi di lavoro dove vivono molti detenuti. Orari massacranti per 100 dollari al mese più una branda fatiscente, prendere o restare lì, nell’accogliente campo di lavoro. Così riescono anche ad aumentare la disoccupazione locale, a meno che non lavori alle loro condizioni. Naturalmente, allo stesso tempo, hanno inondato di loro prodotti a prezzi stracciati il paese ospitante, facendo morire l’artigianato e la produzione locale.
Senza fanatismo ma solo con incredibile pragmatismo, hanno iniziato una corsa che li sta portando a soppiantare l’Occidente e a regolare i conti con l’Islam che, nei loro piani, è un inconsapevole alleato per sfiancare Usa e GB in una maratona senza via d’uscita. En passant, hanno già le mani nell’Argentina dove stanno investendo 20 miliardi di dollari comprandosi le ferrovie e il sistema energetico. Alcune aree di intervento cinese sono l’infrastruttura energetica e il treno ad alta velocità Buenos Aires-Rosario-Cordoba, la costruzione di 350.000 case in 5 anni, i progetti di viabilità nazionale. Altro intervento attualissimo l’accordo con la Moldova, esportatore di ragazze bionde, per un prestito di 15 anni al 3% fisso, ma questo, lo lasciamo per la prossima puntata.
L’Occidente intanto parla, vede ma non agisce. La Clinton riesce ad avere l’impegno di Pechino per la sottoscrizione degli Us Treasury Bonds in scadenza, ma chiude gli occhi davanti alle mancanze sui diritti umani e sulla conquista territoriale che sembra inarrestabile. Però facciamo tantissimi convegni, ci riempiamo la bocca di inutili parole mentre stiamo affondando non più in mare di cacca, ma nel Mare Giallo. L’equipollenza, studio sconosciuto? Come dicevano i Clash, “the crowd are bored and off they go over the road to watch China blow!”.
Italo Muti
Dentro la finanza
22 commenti:
Ottima interpretazione della conferenza di cui non parla mai nessuno... sembrava non esistessero.
Invece esistono.
K
@Andrea
Grazie. esistono eccome. Con fare tranquillo, escono dai loro quartieri ghetto dove non muore mai nessuno (riciclano proprio tutto?) e acquistano bar, aprono negozi di massaggi, spuntano anche barbieri improbabili. E noi lì a guardare. E' questione di una generazione e poi dovremo trattare con loro tutto.
Che bisogno hanno di fare le guerre per conquistare territori?
Italo
"E fu l’invasione morbida a basso costo e, l’abbiamo guardata, con benevolenza, senza sapere che stavamo mettendo il cappio al nostro debole colle. Un nodo scorsoio che nel tempo si è stretto con un crescendo rossiniano, ovviamente taroccato" e per dirla alla Lenin:"il capitalista ti venderà anche la corda con cui verrà impiccato".
@Anjo
Come la mettiamo?
Vogliamo dare una sveglia?
io non vendo corde, ma le vedo, o se le vedo. Oltre Moratti, Milan e Juve c'è di più, parafrasando una nota canzone di qualche anno addietro?
Hai comprato il libro?
Italo
Italo, 2 settimane fa girovagavo per il centro di Milano quando mi venne in mente della libreria militare ma non mi sovvenne l'indirizzo...tornato a casa mi son stampato il tuo vecchio post, in modo che la prossima volta che "scendo in città" (per dirla alla contadina) vado a colpo sicuro...entro marzo sarà tra le mie mani
Tra l'altro procrastinando l'acquisto di questo libro sto facendo una figura barbina, ma ti posso assicurare che tra i miei pochissimi pregi c'è la passione per la lettura, quindi stai certo che entro marzo l'acquisterò
Sul rapporto Cina-Islam tempo addietro lessi che nella popolazione pakistana stava montando sempre più un odio verso i cinesi visto che stavan prendendo sempre più piede nel paese
@Anjo
E' una questione di equilibri. Guarda dove fisicamente è posizionato l'Iran e capirai perchè gli americani non hanno ancora agito direttamente.
Italo
Posto che una parte consistente delle esportazioni cinesi viene da imprese straniere (Giappone, Taiwan, USA, UE) che vanno a investire lì, mi chiedo: stiamo parlando di una competizione fra nazioni o non piuttosto di una questione che riguarda essenzialmente i rapporti fra capitale e lavoro su scala internazionale? Nella seconda ottica, il "pericolo giallo" mi sembrerebbe un'immagine un po' fuorviante sinceramente, almeno sul piano del commercio internazionale.
Per quanto riguarda l'altra parte del problema, quello più strettamente geopolitico, nulla da aggiungere sugli squilibri e le incazzature che la politica cinese sta suscitando nelle popolazioni locali dei paesi africani e non solo (l'ultima caso di cui ho letto è Papua Nuova Guinea), solo dubito fortemente che la marcia in più dei cinesi risieda nell'eccessiva preoccupazione per i diritti umani nutrita dalle potenze occidentali.
Premesso che preferiamo tutti vivere in una delle nostre avide e corrotte democrazie piuttosto che sotto una dittatura, non è questo che conta nell'arena internazionale.
Se andiamo a vedere la storia delle politiche estere, il più pulito ha la rogna, già da prima della Cina: la Francia è una democrazia ma da sempre in Africa ha amicizie di gusto molto dubbio, gli USA di Clinton per fare un esempio si ridussero a sostenere uno come Charles Taylor in Liberia, e per decenza non ricordiamo i ceffi che hanno appoggiato in Centro o Sud America. Per ogni grande potenza, democrazia, autocrazia o stato socialista che fosse, i diritti umani hanno avuto una funzione al massimo strumentale nella definizione della politica estera. Ci fa comodo denunciare l'oppressione dei tibetani ma non quella nei Territori palestinesi, e viceversa.
Peraltro ritengo che purtroppo sia utopia pensare di anteporre i diritti umani nelle relazioni internazionale. Se devi decidere su questioni cruciali come la politica contro il riscaldamento globale oppure nuove regole per la finanza a livello mondiale, cosa fai non ti metti a discutere col tuo partner perchè ha le mani sporche di sangue?
Io penso che la Cina penetri più facilmente in Africa perchè ha più risorse da offrire (contando anche gli USA più impegnati sul fronte mediorientale), e ci possiamo fare ben poco. In questo momento sono loro a poter fare i Piani Marshall in giro per il mondo. A modo loro, s'intende.
Un saluto
Post interessante , ma questa ricerca ossessiva di risorse a cosa è dovuta? A quanto mi sembra i cinesi vogliono bypassare la borsa dei future di chicago che negli ultimi anni ha ingigantito scarsità inesistenti come i cerali o lo stesso petrolio . Non sarà che la cina ha una politica? Non me ne frega di come ti comporti ti offro 3 per il tuo rame , il tuo caffè o i tuoi acri di terra .
Secondo me le due guerre in corso sul campo e quella terza di guerra al tutto , qualcuno pagherà il conto?
O lo stiamo già pagando ?
IO anni fa lessi un libro sulla cina di un viaggiatore il gallo d'acciaio
e unito ad un libro che si chiamava lo scntro di civiltà mi ha fatto comprendere due cose.
La civiltà orientale è a noi totalmente aliena perchè non si basa sui precetti della filosofia greca ma su altri presupposti.
Quindi i cinesi vedono il mondo in maniera diversa da noi soprattutto per la capacitù di sacrificio e per la percezione del tempo.
Al momento hanno i soldi la voglia di sacrificarsi e la pazienza tutte cose che non abbiamo più ... solo che anche i piani migliori si scontrano con l'effetto narcolettico del consumismo per cui forse abbiamo speranze dobbiamo solo evitare di darci per persi
Avete visto il servizio delle Iene sui centri cinesi dove vengono fatti trattamenti con le staminali? sostanzialmente la sperimentazione delle cure viene fatta sui clienti paganti. Intervistavano i responsabili, un presidente cinese e due dirigenti occidentali. La foto dei tre è rappresentativa. "Franza o Spagna purchè se magna" in fondo riflette bene anche l'interpretazione a stelle e strisce del capitalismo...
Ma nessun sistema può espandersi all'infinito e la crescita non è sempre sinonimo di salute. Che sia per il germe del consumismo o per la reazione dei "conquistati" o l'organizzarsi dei vicini Bollywoodiani, anche il Mar Giallo cambierà marea. Per l'europa, volutamente minuscola, attuale il problema sarà cercare una Franza od una Spagna sperando di non farle incazzare entrambe.
Italo, mi pare di assistere all'ennesimo manisfestarsi della sindrome da Frankenstein.
Il mondo euro-americano si è inventato la globalizzazione per poter dominare il mondo, ma qualcuno ha imparato la lezione troppo bene e ora tutto sembra rivoltarsi contro.
I diritti umani? Non sono mai state cose importanti per la realpolitik
@Valentino Tola
Nessuna intenzione di santificare l'occidente che paga tutte le sue colpe storiche.
Occiente, Stati uniti e GB, i tedeschi non hanno ancora deciso se stare con i russi. Scelta pessima e senza futuro.
I cinesi hanno un loro piano egemonico, conquistare senza guerra, imporre il loro modo di intendere il proprio micorcosmo economico. Riso, bicicletta e obbedienza. Magari al posto dlela bici la macchina, ma il disegno non cambia.
L'articolo segnala solo un problema non considerato d amolti che lo vedono solo in amniera tattica. Sbagliando.
La Cina ha cash, nessuno remora morale e un cinismo completo. Se dobbiamo uccidere, lo faremo senza discussioni.
C'est tout
@Alessiobacetti
La Cina ha ua politica aggressiva e sta costatando la debolezza americana. Ad una cena, la solita sciura progressista con il grano se n'è uscita con la frase "adesso i cinesi presenteranno il conto a quelli stronzi di americani." una'ltra a cui far provare per un anno il burqa.
Stiamo già pagando Alessio, stiamo già pagando.
@Nanomelmoso
I cinesi non conoscono pietas, se devono far lavorare i bambibi 10 ore lo fanno senza problemi. Gli industriali occidentali, portano la produzione in Cina e lo fanno indirettamente perchè da noi non si può fare. Alla DDV, tanto per essere chiari.
Dovremmo perdere la troppa avidità che reputiamo normale e recuperare etica. Tanto poi arriva il 2012. Giacobbo dixit.
@Yorickthejester
Cina e India, il futuro, noi il passato. Dobbiamo cambiare la struttura della società. Troppi pochi figli, nessuna classe dirigente fra 30 anni. That's all.
@Paperogha
Nessu destino è già scritto "Lawrence d'Arabia"
Bisogna cambiare marcia e tipo di società. reagire. Manca la volontà e la coincidenza di obiettivi fra la gente e la politica.
Italo
@italo , lo vedo che stiamo già pagando . il problema è che se trasformi la cina nella macchina del mondo facendoci investimenti per gigagliardi di dollari non ti lamentare se inizia a credersi una potenza.
Poi il massimo per Sunzi non era Vincere senza combattere?
Secondo me poi quello che sta facendo la cina gli altri lo hanno già fatto , non credo che in cile o in guatemale si guardasse ai diritti civili .
E poi l'iraq non è stato piegato grazie agli squadroni della morte del buon Negroponte ?
Il problema è che la Cina è ricca si ma ricca di debiti Usa,
percui compra i bond usa , mantiene il dollaro per farsi comprare le sue cosuccie che poi ricordiamo il 50% dell' esport cinese in usa( mi tengo basso) sono subfornitori di aziende usa che ci fanno la cresta ( come tutti of course)percui anche il governo americano non può bloccare
queste importazioni .
@AlessioBacetti
Le contraddizioni nostre sono parte della loro forza.
anche in Italia molte produzioni illuminate hano i loro stabilimenti in Cina dove non esiste democrazia. A parole tutti bravi, poi tutti i commerciare con loro. E i bambini? Sono lontani non li vediamo. Ciò detto, si può anche non condividere una ziel che è solo catarsi.
Italo
Italo, volevo chiederti un chiarimento di teoria economica proprio su questa storia del debito USA in mani cinesi.
Il quadro è questo: gli USA possono spendere più di quello che incassano perchè la Cina gli finanzia il debito (evitando così agli USA di finanziarlo con aumenti della tassazione etc), la Cina si garantisce invece un mercato dove piazzare le proprie esportazioni.
La mia domanda è se tutta questa situazione non comporti uno svantaggio competitivo per la UE.
In questo senso: il dollaro è la valuta di riserva mondiale (per comprare materie prime ad esempio), perciò ha sempre una certa domanda a livello internazionale. Un debito pubblico alto abbassa i tassi d'interesse; tassi d'interesse bassi scoraggiano gli investimenti. Ma il dollaro è valuta di riserva e quindi gli USA possono permettersi di tenere tassi d'interesse più bassi rispetto alla UE che non li può usare come leva per gli investimenti e l'occupazione.
è anche per questo che la UE ha sempre avuto un tasso di disoccupazione consistente anche in fasi di crescita?
Quanto durerà poi questa convergenza di interessi finanziari fra Cina e USA? Quando e perchè potrà finire?
Saluti
"Un debito pubblico alto abbassa i tassi d'interesse; tassi d'interesse bassi scoraggiano gli investimenti."
è l'esatto contrario, mi correggo.
@Valentino Tola
Gli Usa spendevano più di quanto potessero prima che la Cina diventasse il drago piglia tutto.
Il decit di bilancio è sempre stato il tallone d'achille ma, prima, erano i padroni incontrastati dell'Occidente e poi del mondo.
Il dollaro è la moneta di scambio internazionale, vero, ma sta perdendo quota. Però tutte le materie prime, molti scambi internazionali prendono il dollaro come parametro. Quindi è veritiero dire che la domanda di dollaro è sempre forte, ma la moneta Usa è anche una riserva valutaria che tutte le banche centrali tengono nelle loro casseforti.
Il discorso sui tassi di interesse va affrontato in maniera più completa.
Gli americani usano questa leva in maniera veloce e consistente in modo da allargare la base monetaria o restringerla a seconda della fase coclica economica. in momenti di gravi crisi, tagliano selvaggiamente per poi riaumentare quando le cose stanno rientrando e l'inflazione deve essere controllata. Favoriscono così la ripresa, l'aumento di posti di lavoroe la ripresa dei consumi. La Bce invece è fatta da imbecilli che usano la leva dei tassi sempre in ritardo e in maniera troppo parsimoniosa
in più mettici anche il fatto, non secondario, che il mercato Usa è vivo e pulsante, il nostro è fatto da cadaveri e pieno di rigidità.
Le interdipendenze finanzairie finiranno quando inierà la guerra vera e propria.
Italo
Grazie!
@Valentino Tola
Figurati, quando vuoi.
Italo
@ Italo: posto in link interresante per avere un idea più completa della situazione:
http://blogs.telegraph.co.uk/finance/edmundconway/100002310/what-the-ipod-tells-us-about-britains-economic-future
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