Iverson pallone d'oro

di Stefano Olivari
La NBA è riuscita alla fine a dimezzare il ridicolo, con il 'sorpasso' di Steve Nash su Tracy McGrady nelle votazioni per un posto da guardia nel quintetto dell'Ovest all'All Star Game (14 febbraio al Cowboys Stadium di Arlington, Texas). Rimane la macchia di Allen Iverson a Est, qualcosa di simile a quello che a Cialtronia viene definito 'pallone d'oro alla carriera' (sempre per il giocatore del paesello, ovvio).
I quintetti base sono infatti definiti da votazioni popolari, mentre gli altri sette delle formazioni sono scelti dagli allenatori. A Ovest lo spettro McGrady, solo sei partite giocate in questa stagione ed in attesa di trade, è stato sconfitto per pochi voti. Nel comunicato NBA di due settimane fa T-Mac risultava in vantaggio di 2.475 preferenze, e già non stava giocando per un tacito accordo con i Rockets. Non che la stagione di Iverson, tornato ai Sixers al minimo di stipendio dopo Denver, Detroit e l'equivoco Grizzlies, sia stata luminosa: 19 partite, quasi tutte dimenticabili, e grande sofferenza per una forma di artrite alle ginocchia. Sarebbe il suo undicesimo All Star Game (due volte ne è stato Mvp), anche se Charles Barkley (un commentatore che commenta e che non ambisce a rientrare nel giro, come anche nella NBA è purtroppo uso) lo ha invitato a rinunciare. L'editorialista libero da problemi di mercato potrebbe scrivere che la gente non capisce niente, quello italiano che l'amore della gente ha trionfato, quello mediamente cattivo che l'All Star Game risulta inguardabile a chiunque ami veramente il basket ed abbia più di dodici anni. Secondo noi la parte più divertente è lo Skills Challenge, un giochino (l'anno scorso vinse Derrick Rose) dove si vede più tecnica che nelle due partite 'vere' messe insieme, ma con i tornei di conference entrati nel vivo ed Espn America che sta facendo bene sarebbe un peccato non dedicare quel fine settimana al college basketball o alle minors di casa nostra.

50 commenti:

Roberto Gotta ha detto...

Stefano, trema ancora: non so come essere classificato nella tua graduatoria, ma tra i miei ultimi spasmi ho scritto più volte che per me l'ASG è una farsa tout court, e che far votare la gente porta a questi referendum di popolarità, più che a valutazioni corrette sul valore.
Io da anni non vedo un ASG, e nelle notti in cui dovevo chiudere il giornale aspettando il pezzo dell'inviato quelle 2-3 ore di "partita" erano il momento buono per dormire. Ah, pare che ogni anno ci siano più accreditati da testate straniere per l'ASG che per la finale NBA: se non è il trionfo di Stern questo, l'esteriorità che batte la sostanza... (a parte ovviamente il fatto che inviare uno ad una manifestazione di 5 giorni in data nota da mesi è meno costoso che prenotare alberghi e voli in giugno con preavviso di 4-5 giorni)

Stefano Olivari ha detto...

Mi vengono in mente cose cattive anche sugli inviati al recente Knicks-Raptors...si è letto che il soprannome americano di Gallinari sarebbe 'Roster'...ma non c'entra...penso comunque che il basket sia l'unico sport al mondo in cui l'All Star Game possa avere una dignità (poi sono d'accordo con te che sia inguardabile), perchè si può fare spettacolo anche con agonismo minimo. Cosa che non si può dire del calcio o anche del football: con tutta la buona volontà, il Pro Bowl non si regge...

Straw61 ha detto...

sono d'accordo, l'All Star game sono anni che è uno spettacolo inguardabile, ma non è sempre stato così. Negli anni 70 e 80 era l'occasione per vedere grandissimi giocatori che, finalmente liberi da vincoli, facevano vedere cose difficilmente replicabili in una partita ufficiale...oggi in un' NBA annacquata e costantemente alla ricerca dello spettacolo l'All Star game, così come è concepito, non ha più alcun senso. Ed è un peccato perchè oggi, visto il talento diluito e spalmato su un'enormità di squadre, sarebbe un'occasione unica per vedere tante stelle giocare sul medesimo parquet.
L'MLB ha provato a dare un senso alla partita e da un po' di anni l'All Star Game assegna il vantaggio campo nelle World Series...ripetibile anche nell'NBA ?

cydella ha detto...

Io, quando c'è il weekend dell'ASG, sono già nervoso all'idea che non si giochino delle partite per fare spazio a questa pagliacciata. Lascio immaginare il livello dell'ASG per sentire la mancanza di partite di regular season...
Un po' la stessa sensazione che ho quando sospendono il campionato per fare giocare le nazionali...

nanomelmoso ha detto...

il pro bowl stanno cercando resuscitarlo ... ma giusto l'altro giorno discutevano del fatto che molti qb non volgioano partecipare.
ricordo che quando decisero di venire via dalle hawaii alcuni giocatori dissero che il clima da scampagnata era perso e molti non sarebbero andati

uno dei giocatori dei celtics disse che sta storia del voto dei tifosi per asg era una farsa ... soprattutto aggiungo adesso che può votare chiunque via internet, e basta mettere li un amichetto dotato per potersi far vedere com all star.

per il resto vedere i migliori che saltano e fanno numeri da circo non è male.

Nel football e nel calcio sport dove lo spettacolo sta molto nell'agonismo gli all star non valgono niente.

Nel baseball hann ocercato di dargli dignità mettendo in palio il fattore campo nelle world series

Roberto Gotta ha detto...

... poi quest'anno il Pro Bowl si gioca una settimana PRIMA del Super Bowl e dunque non giocheranno nemmeno i componenti delle due finaliste, che comunque spesso saltavano la partita ugualmente. La crudeltà maggiore è però sempre quella di fare allenare AFC e NFC ai due coach che hanno perso la finale di conference. Invece di preoccuparsi del Super Bowl devono preparare una roba del genere...

nanomelmoso ha detto...

@roberto le provano tutte perchè nel football giocoforza devono fare a finestagione quando molti sono fermi tanti rotti ... e chi non arrivato in fondo non ha mica voglia di giocare .... infatti non penso che sia un evento mediatico così importante negli states ... è solo un orpello della finale ....

GuusTheWizard ha detto...

quella del Pro Bowl una settimana prima non l'ho proprio capita ...

nanomelmoso ha detto...

credo che volessero tentare di farla quando la gente pensa ancora al football e non quando tutti pensano ormai a basket e agli scambi del baseball e forse all'hokey

Dane ha detto...

Direttore, ma non è che stiamo diventando un po' troppo parrucconi?! E' chiaro che se il quintetto base è votato dal pubblico saranno voti d'affetto, l'errore secondo me sta nella commistione tra i voti del pubblico e quelli degli coach: o si portano i personaggi più amati o si dà alla convocazione una valenza tecnica meritoria (poi certo: Lippi porterà in Sudafrica la stessa formazione del sondaggio di Hurrà Juventus, ma quello è un altro discorso...).
Ho visto Iverson contro i Raptors e mi ha fatto un'infinita tristezza, ma probabilmente l'avrei votato anch'io: perchè è uno degli ultimi giocatori di basket ad avermi emozionato come sul playground e vorrei che fosse sempre lì contro l'incedere del tempo.
L'ASG è una festa, sarà che non faccio parte della setta di chi ama il basket ed ho un cervello da undicenne, ma il fatto che sia una partita di spettacolo priva di agonismo tecnico sinceramente non mi dispiace.
Io non sono un Figlio di Jura come Lei, e la mia generazione si è avvicinata al basket anche e soprattutto grazie alle gare delle schiacciate di Dominique Wilkins o agli All Sta Game di Byrd e Magic (eh, che le piaccia o no, gli anni 80 sono pure questi...). L'All Stae Game mi piace, Iverson rappresenta il cuore che supera la ragione (cosa che Lei spesso rivendica: non si ricorda il suo pezzo su Maradona CT?!...), e Sir Charles Barkley al solito è simpatico come un'emorroide al culo.
Poi certo, la trance agonistica è un'altra cosa, ma qui fra un po' siamo al laccio emostatico..... :-D

nanomelmoso ha detto...

@ dane leggiti l'ottima bio di bird e magic ... è fantastica ... anche se io sono pià figghio di jordan e delle sue scarpe!

zoleddu ha detto...

I primi ASG che ricordo (meta anni 80) non mi dispiacevano affatto. cmq ero più affezionato all'All Star Saturday con le sfide tra dale ellis bird (senza y, please)price e compagnia bella. meno le schiacciate (dee brown non si batte altro che jordan..)
poi con l'avvento del voto on-line qualcosa è cambiato..in peggio.
a proposito di barkley ieri seguivo (a fatica) un dibattito pittosto acceso tra lui c-webb e smith (non ricoro il nome dell'ex-rockets) tutti contro charles che non includeva chris paul nella sua lista di riserve per l'asg..discussione pittosto accesa ma rispettandosi senza parlare uno sopra l'altro ma soprattutto mi ha stupito come ognuno con motivazioni diverse esprimesse tranquillamente la sua preferenza su brooks, landry piuttosto che su paul o kaman senza mettersi alcun problema diciamo diplomatico..

Unknown ha detto...

Perdonate l'ot, ma mi pongo questa domanda da qualche mese sperando di trovare una risposta perlomeno confortante.
Quale decisione masochista ha spinto quelli di Sky ad inserire Pozzecco nel collaudato gruppo di voci Nba Tranquillo, Buffa, Mamoli?
Un pesce fuori dall'acqua...

Stefano Olivari ha detto...

E' tremendo, pochissimo informato (imbarazzante il paragone con Tranquillo) sulla materia e rapporta tutto e tutti a se stesso...quando dice che ancora oggi scherzerebbe Chris Duhon al campetto fa una battuta (al di là del fatto che Duhon sia un sopravvalutato), ma per il resto sembra serio...

nanomelmoso ha detto...

a me pare il commento della play station ... voce impostata e commenti ad minc...

Dane ha detto...

"cmq ero più affezionato all'All Star Saturday con le sfide tra dale ellis bird (senza y, please)"

Alla Berklee lo scrivevano tutti così, mutuando l'Y dal nome. Mi ricorda la mia giovinezza e poi noi "arrampicatori di specchi" facciamo sempre un po' quel cazzo che ci pare, se ancora non si fosse capito...

"price e compagnia bella. meno le schiacciate (dee brown non si batte altro che jordan..)"

Sotto le Pump niente?!...

Straw61 ha detto...

parlando di dunk contest, la schiacciata più difficile mai fatta rimane la Statue of Liberty di Terence Stansbury (fatta in due occasioni): 360° staccando dal terzo tempo e con palla in una mano...difficoltà impressionante, infatti, a meno che non mi sia perso qualcosa, mai più fatta da allora e sono passati oltre 20 anni...

Dane ha detto...

Ma no dai.....si son viste robe di quel genere.....secondo me Wilkins e Jordan rappresentano il meglio, anche se quello che mi sconvolse di più fu Isiah Rider che fece la schiacciata che io sognavo di fare da bambino e ritenevo solo un aprto della mia mente malata.....come vedere Messi e Xavi che fanno la catapulta infernale!... :-D

Straw61 ha detto...

se sei un giocatore (qualunque) e sei sufficientemente atletico le schiacciate di Jordan e Wilkins le puoi replicare tutte nel canestro da minibasket...prova con quella di Stansbury...

Dane ha detto...

Io nel canestro in camera mi facevo proprio quella di Stansbury! :-D
E comunque l'han fatta anche Jordan, Shawn Kemp, lo stesso Rider, etc...

anjo ha detto...

Beh, se apriamo l'angolo del patetico...io sono il campione!! Io quelle schiacciate lì le provavo nel canestro del minibasket a scuola (dove lavoravo...) contro i bambini! (e mi esaltavo pure!)

Dane ha detto...

Bèh, io ero più creativo: m'ero creato un canestro aprendo la scatola del joystick (del Commodore 64...) e attaccandola all'armadio con lo skotch (ero già scenografo prima ancora di iniziare gli studi!... :-D). Giocavo una mezz'oretta a One-o-one e poi giù di schiacciate sognando di umiliare Byrd...... :-DDD

Roberto Gotta ha detto...

Sono d'accordo sul fatto che gli ASG anni 80 valessero forse di più.
Quanto al Pro Bowl, concordo con nanomelmoso: una cosa che mi impressiona sempre dello sport americano, avendo assistito dal vivo a tre delle quattro più importanti manifestazioni per sport di squadra ed avendo potuto restare lì un paio di giorni dopo la loro conclusione, è come sia rapido il ricambio. Tre giorni dopo il Super Bowl il football sparisce (riappare per il draft, ma di fatto è lo sport più presente per tutto l'anno) e si parla solo di basket NCAA e di baseball; dopo la finale NCAA il basket di college sparisce come se fose stato inghiottito da una voragine, anche perché molto spesso il lunedì della finale è uno degli opening day MLB; e di basket NBA si parla quasi zero, a meno che non abbiano vinto Lakers o Celtics, a poche ore dalla fine di garaX, l'ultima della serie.
("Si continua a parlare" vuol dire che è argomento di rilevanza sui media principali).
Tralasciando il fatto che un effetto della conclusione di queste manifestazioni è che ti tolgono letteralmente la sedia da sotto il sedere: già domenica sera dopo la mezzanotte nella sala stampa del Super Bowl trovi tutti i computer imballati, e il mattino dopo, se fai tanto di andare alla conferenza stampa dell'Mvp - ci vanno 4 gatti - e poi passi al centro stampa, vedi che è sparito quasi tutto. Due anni fa a Phoenix dovetti quasi supplicare un addetto, che imballato un cactus (!) voleva portare via il tavolo su cui stavo finendo una cosa...

Straw61 ha detto...
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Straw61 ha detto...

Dane...la 360° staccando da una gamba Jordan non l'ha mai fatta, me lo ricorderei...potrebbe averla fatta Kemp ma ovviamente, visto il fisico straripante, è un'altra cosa rispetto a Stansbury. La faceva Solfrini, il Doctor J dei poveri, in riscaldamento con la Pintinox negli anni 70 ma con risultati assai goffi. E'una schiacciata che richiede un equilibrio del corpo fuori dal comune ed è oltretutto molto rischiosa perchè stacchi appoggiando tutto il peso su di una gamba con il ginocchio già in rotazione, ed è questo il motivo principale per cui non la fa nessuno...il gioco non vale la candela.

Nick ha detto...

Vabbè...Jordan è pur sempre quello del giro a u contro Utah...non direi che è il caso di fare discorsi sulla rotazione del ginocchio! :)

Straw61 ha detto...

nick, cose completamente diverse. Io parlo da giocatore, poi posso capire che la percezione della difficoltà di un movimento da parte di chi è spettatore sia diversa.

Simone ha detto...

Il ballottaggio è sempre stato così:una volta il pubblico scelse come starter AC Green al posto di Karl Malone...
Però per certi giocatori è importantissimo essere in quei ventiquattro "fortunati";significa entrare ufficialmente nello status quo,con conseguenze positive sulle prebende presenti e future.
Una partita tirata all'All Star Game,negli ultimi anni,è diventata come la comparsa del phoen (il vento settentrionale "caldo") nelle nostre vallate alpine a Gennaio:un evento lieto quanto inaspettato.
Però,nel decennio appena passato,il secondo tempo della Gara delle Stelle 2001 è un'autentica perla.
In un'era antica fu più valido agonisticamente,rispetto all'esibizione di oggi:Red Auerbach un anno si fece cacciare dai grigi per proteste...
A Sternville saprebbero benissimo come ravvivarla,ma non vorrebbero copiare l'hockey:basterebbe organizzare America vs The World e si vedrebbe un altro tipo di basket.
Anche se poi,roster alla mano,si noterebbero i buchi neri di alcuni ruoli per i giocatori di area Fiba: dovrebbero marcare Bryant o Wade con Carlos Delfino...

@Roberto Gotta:stai parlando di un paese,gli Stati Uniti,con un minimo di cultura sportiva e,soprattutto,decenza.
Pensa al Bel Paese senza (dis)informazione calcistica per tre mesi...

Straw61 ha detto...

sempre in argomento schiacciate, non è materiale NBA, ma il 720° di "Air up there" è assolutamente pazzesco...

Nick ha detto...

@straw, per quanto riguarda il basket non posso che inchinarmi davanti a chiunque, essendo io completamente negato...quindi mi fido, ci mancherebbe!

Roberto Gotta ha detto...

@Simone: ciao grandissimo Simone. Ovvio, altro mondo, quello, specialmente in queste cose.

Italo Muti ha detto...

@Simone plus Bob the One
Però sarebbe bellissimo vedere tre mesi senza calcio dentro la stagione. Sai quanti cialtroni disoccupati.
La cultura sportiva, cosa sconosciuta da noi, come la cultura.
La cultura sportiva non è un assioma di cultura della sconfitta, alla Severgnini, vuol dire solo accettarla.
Un saluto ai Dioscuri del sito.
Italo

Tani ha detto...

@Simo&Roberto&Italo:

L'atteggiamento descritto perfettamente da Roberto, oltre alla cultura sportiva, è anche figlio di una diversa percezione della vita in generale:

Once the game is over, focus on the future.

Simone ha detto...

@Roberto Gotta:il problema è che uno non vorrebbe nemmeno fare l'apologia degli States,ma il nostro modello è talmente cialtrone...

@Italo Muti:si,concordo.
La realtà è che i media costruiscono una platea di tossicodipendenti del foot.
E l'estate,proprio perchè scevra di momenti agonistici,è perfetta:si può vendere l'illusione di chissà quali magnifiche sorti per il Borgorosso Footclub di turno.
Il mio boicottaggio,soprattutto sentimentale,è comunque assicurato.

@Tani:il discorso che proponi è interessante.
Penso proprio che ci sia un nesso tra le ossessioni italiane e il nostro declino.
Stamane ammiravo Henin-Vickmayer agli Aussie Open e durante una pausa son capitato su SkySport24 (ecco una piattaforma tossica...): mostravano l'accoglienza dei tifosi alla Roma reduce da Torino.
Alle 3 del mattino...
Ormai siamo un paese del terzo mondo...

Nick ha detto...

Ieri qui a Roma hanno fatto i caroselli.

Non in senso metaforico, eh: erano in giro in macchina con bandieroni e clacson spianati.

Simone ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Simone ha detto...

@Nick:è uno stereotipo che non passerà mai di moda.
E' il Gassman strepitoso di un episodio de "I mostri",disoccupato con moglie e prole,che deve scegliere tra un colloquio per un'assunzione e la partita della Roma.
E naturalmente opta per lo stadio.

Roberto Gotta ha detto...

@Tani, Simone, Italo
Perfetta la definizione della cultura sportiva, e anche di mentalità di una nazione vera, pur con tutti i difetti che può avere. I caroselli possono anche esserci, perché non si può mettere il bavaglio alle emozioni di chi magari fa dipendere un po' troppo la propria felicità da fattori come una squadra di calcio, è mostrarli che contribuisce ad alimentare idee malsane, cioé la spettacolarizzazione di tutto, il concetto che si DEBBA fare una cosa del genere per una vittoria, certo importante, a... metà gennaio. E' il discorso evidenziato giorni fa per motivi personali, miei: sarà "democratico", soddisfare qualsiasi voglia malsana della "gggente" e certo facendolo non si va mai in rovina, io però preferirei cercare di stimolarla a qualcosa di più elevato, senza però scadere in snobismi. Cito, non per la prima volta, NFL Network, che sto seguendo: prima delle due finali di conference, ore ed ore di analisi tecniche e tattiche in studio, tutti ex giocatori e allenatori e giornalisti molto seri anche quando cazzeggiano. Non c'è l'ombra di una annunciatrice, di una velina, di un vip che spara banalità (ma, hey, è un vip!). Torno sul concetto che ho da tempo: l'italiano medio - dunque non tutti, e certo qui su Indiscreto la qualità è alta - NON ama il calcio in quanto sport, ma come facile* strumento di polemica, illazione, sotterfugio, sospetto, entusiasmo infantile su fondamenti nulli (vedi calciomercato). Questo spiega il fatto che in pochi programmi si parli davvero di tecnica e analisi del gioco, e quando se ne parla molti cambiano canale, frustrando (immagino) chi vuole andare a fondo nelle cose.
(*facile: pare che il calcio sia facile da capire, ma a me non sembra: provate a guardare una partita accanto ad un allenatore, anche di categoria minore come ho avuto la fortuna di fare ieri sera con XXX-Roma, e scoprirete sempre cose nuove)

zoleddu ha detto...

@Roberto
perfetta analisi la tua.
a tal proposito vorrei ricordare le prime interviste post partita a mourinho in cui (abituato a quelle inglesi) parlava per 4/5 minuti ininterrotti di tattiche e schemi di gioco in maniera piuttosto dettagliata e senza ricorrere altre solite banalissime frasi fatte, come onestamente non sentivo fare da parecchio.(tralatro in un italiano quasi perfetto!) naturalmente son bastate un paio di gare per spezzare la sua attitudine diciamo positiva perchè si è capito che all'italiano medio, come dici tu interessano di più le polemiche e giù a voler sempre stuzzicare con domande su sviste,arbitri,"il caso balotelli" ecc..c'è da dire che anche lui ci ha messo del suo, forse nella convinzione che la cultura del lamento e della polemica alla lunga paga. dicertyo era arrivato con ben altri propositi..

zoleddu ha detto...

"Pensavo che voi italiani foste innamorati del calcio, mi sa che invece siete innamorati più di show televisivi e di professionisti che evidentemente sono poco preoccupati per la qualità del vostro calcio. Stanno tutti a pensare allo spettacolo-calcio e nessuno pensa allo sport"
dopo un paio di mesi aveva già capito tutto.
paradigmatico josè

Tani ha detto...

@zoleddu:"dopo un paio di mesi aveva già capito tutto."
"c'è da dire che anche lui ci ha messo del suo, forse nella convinzione che la cultura del lamento e della polemica alla lunga paga."

Lui è riuscito nell'impresa. Ha sorpassato anche gli italiani più beceri.

Qualcuno delle enciclopedie viventi dello sport nord americano su questo sito, ricorda un Phil Jackson o un Vince Lombardi dare del perdente ad un altro collega ?

zoleddu ha detto...

@Tani
si, probabilmente hai ragione. ma a me interessava più sottolineare come all'inizio (forse alcune delle prime inerviste post partita si trovano su youtube) lui parlasse solo di calcio.
e in maniera eccellente. poi il clima italiano lo ha in un certo modo contaminato e si è arrivati al mourinho becero di oggi.
tranquillo non c'è bisogno di scomodare coach zen..
cmq sono sicuro che in premier league aveva un altro modo di rapportarsi ai suoi colleghi..

Tani ha detto...

@zoleddu: ma, infatti, io lo dico con dispiacere. E' uno intelligente e loquace. Poteva continuare a dare le sue mazzate senza cadere in basso. Il fato che ci ha sguazzato nel fango a me fa pensare che quello vero è quello italiano non quello della premier.
Ma comunque mi fermo qui. Già cosi ho parlato pure troppo ...:-))

axel shut ha detto...

beh Mourinho qualche litigata l'ha fatta anche in Premier (ricordo un "voyeur" detto a Wenger) e anche l'anno scorso le battute su Barnetta risalgono alla 4° giornata, con LoMonaco dopo 2 gare, "Ranieri vecchio perdente di 70 anni" mi pare anch'essa molto presto

Simone ha detto...

@Roberto Gotta:l'esempio che fai è quasi umiliante.
Trovo anche incredibile la(sub)cultura monotematica di certi giornalisti:il resto dello sport sembra alieno,lontanissimo.
Ricordai tempo fa l'episodio,illuminante,di un direttore della Gazzetta in una cena milanese:quando alcuni colleghi salutarono con rispetto un signore ultraottantenne in sala,chiese chi fosse...
Era Fiorenzo Magni.
D'altronde era sempre lo stesso che allo stadio,dalla tribuna vip,insultava arbitri e giocatori "avversari"...
No comment.

@Tani,Zoleddu:è il contesto che degenera certe frasi.
Non solo in America ma anche in discipline europee meno cafone c'è la consapevolezza che si stia recitando una parte.
Per fortuna.

Nick ha detto...

Quella di Barnetta non era una battuta ma un vero e proprio errore...quella su Ranieri credo fosse addirittura in precampionato, comunque gli "scambi" con Ranieri e Lo Monaco (le sue "battute" erano entrambe delle risposte ad affermazioni dei due) hanno sicuramente contribuito a fargli capire come funzionassero le cose da queste parti.

Che poi il "vero" Mourinho sia questo e non quello inglese è fuor di dubbio: il ragazzo è portoghese, non dimentichiamolo...

Roberto Gotta ha detto...

@zoleddu: velocemente, che tra poco ho un impegno :-) Quando lessi quella frase di Mourinho, direi fine ottobre 2008, ebbi un naturale e infantile moto di autocompiacimento ("lo dico da sempre pure io!"), e compresi che il Mourinho che avevo adorato in Premier League - dove i giornalisti, ricordiamolo, lo amavano in quanto, come dicono loro, "quote machine", ovvero uno che ti dà sempre virgolettati geniali - era rimasto se stesso, poi forse ha davvero assunto una veste più italiana, deludendo parecchio le mie aspettative (poi chissenefrega delle mie aspettative, ovvio). In Premier League ne disse di tutti i colori, quella su Wenger è semanticamente corretta perché Wenger non perdeva occasione per ficcare il naso morbosamente nelle cose del Chelsea e dunque voyeur era appropriato, ricordo anche la frase sul Tottenham, che andò allo Stamford Bridge per puntare allo 0-0 e venne accusato di avere "parcheggiato il pullman davanti alla porta", battuta che credo sia stata ripresa da qualcuno in Champions League, qualche mese fa.
@Simone: sai bene che quando si parla di contesto GENERALE (non dunque di episodi singoli o di movimenti temporanei come hooligans e altro) è umiliante QUALSIASI accostamento tra mondo anglosassone e mondo italiano o mediterraneo, come lo definisco io. Oh, poi magari tra quattro ore i Colts perdono e accusano... l'arbitro (ma quale?) o il coach dei Jets spara un pugno in faccia a Peyton Manning come Woody Hayes di Ohio State fece 32 anni fa con un giocatore di Clemson (cercatelo su youtube, battendo woody hayes clemson player), ma non credo...

Tani ha detto...

@Roberto: ma come, ti perdi il derby? :-)

Roberto Gotta ha detto...

@Tani: "perdo" il derby...

Italo Muti ha detto...

@Simone
Purtroppo la subcultura non è una cosa privata solamente dei giornalisti, ahimè. E' un fenomeno piuttostao vasto e trasversale.
Per fare un esempio ècome se saltasse la cinghia di trasmissione di un'autovettura.
E' proprio la cultura che manca, nel suo senso più completo e centrale di una società e non in quello snobistico.
Colui che non sapeva chi era Fiorenzo Magni dovrebbe lavorare in archivio, ma farebbe danno anche lì, i suppose.
Italo