di Simone Basso
Gli Australian Open al via si presentato incerti come non mai: fra il presunto declino di Federer e il ginocchio di Serena Williams ognuno può sparare il suo vincitore. Di sicuro questo non è più il muletto dei major, a prescindere dai nomi...
La catena di montaggio fordista del tennis non conosce pause. Sul finire del 2009 ci abbandonavamo alla nostalgia preventiva e oggi siamo già al primo Slam del nuovo decennio. Ci vorrebbe il talento sanguinario di Sam Peckinpah per ritrarre al meglio la situazione, ma Re Federer nei panni (sporchissimi) di Pike Bishop non riusciamo ad immaginarlo: rimane l'impressione, già accennata, che si stia entrando in una sorta di interregno che segue un'epopea dominata da un primattore, coadiuvato (?) dalla sua nemesi antitetica. Il Mucchio Selvaggio caratterizzerà quindi le vicende del 2010, in attesa di scenari imprevedibili.
La catena di montaggio fordista del tennis non conosce pause. Sul finire del 2009 ci abbandonavamo alla nostalgia preventiva e oggi siamo già al primo Slam del nuovo decennio. Ci vorrebbe il talento sanguinario di Sam Peckinpah per ritrarre al meglio la situazione, ma Re Federer nei panni (sporchissimi) di Pike Bishop non riusciamo ad immaginarlo: rimane l'impressione, già accennata, che si stia entrando in una sorta di interregno che segue un'epopea dominata da un primattore, coadiuvato (?) dalla sua nemesi antitetica. Il Mucchio Selvaggio caratterizzerà quindi le vicende del 2010, in attesa di scenari imprevedibili.
L'Australian Open è cominciato ufficiosamente ieri: il rito del sorteggio, che in evo alto federeriano stabiliva semplicemente la sorte dei vassalli, è adesso fondamentale per designare il panorama agonistico. Non essendoci un Federer 2006, cioè un androide che sorvolò di fioretto tutte le sfide, il percorso minato del tabellone stabilirà le fortune dei pretendenti alla gloria, decidendo il vincitore della sparatoria finale. Curioso che la griglia favorisca il big meno in forma del momento, cioè il Djokovic piallato da Verdasco in una recente esibizione down under. Mago Merlino partirà contro l'incognita Andreev, pericolosa, poi fino ai quarti potrebbe andare col pilota automatico; lì avrà in sorte, presumibilmente, uno tra Macho Fernando e Soldatino Davydenko. Il russo, reduce dalla sverniciatura bis del duopolio che fu (Roger e Rafa) dovrà convincere chi, come noi, lo vede sempre come un perdente di successo: il suo gioco playstation, con pochi margini di sicurezza nei momenti topici, deve ancora passare il test del tre su cinque. E il dittatore gentile, il marito di Mirka? A Doha ci è apparso più indietro del solito, ma a questo giochino, quando conta sul serio, potrebbe fregare tutti come di consueto.
L'altra parte del cartellone è ancora più difficile da analizzare: il Nadal redento della prima mezz'ora di Doha (una versione piratata del 2008) si confronterà con il torero ferito a morte nel terzo set dello stesso incontro.
Trattasi di enigma ellroyano risolvibile già ai quarti, quando dovrebbe imbattersi in Godot Murray, presentatosi a Gennaio in una veste molto più sobria rispetto alla precedente, arrogante e perdente. Uno spicchio di bill complicatissimo dal versante del misterioso Pippo Del Potro, dato per sgonfio: qui si fronteggeranno pistoleri belli tosti, oltre l'argentino, Calerta Cilic (la nostra "sorpresa" del torneo), Mitraglia Roddick e Mano di Pietra Gonzalez.
Una citazione a possibili bounty killer come Evanescenza Berdych, Lurch Karlovic, Alì Tsonga e Legna Soderling; tanto per riempire il carnet delle comparsate eccellenti ed accontentare tutti. Ma la variabile impazzita di uno Slam così precoce è sempre stato un nome nuovo, a sorpresa: caratteristica di una competizione storicamente ballerina, in quanto a date, luoghi e superficie.
L'Aussie Open fu comunque spesso, anche per la collocazione geografica, il muletto dei major; snobbato rispetto alla Bentley Wimbledon e alla Lamborghini US Open, visse per lunghi anni incertezze ed assenze illustri.
Non lo disputarono mai Immortali come Tilden, Lacoste, Kramer, Gonzales, Patty e vi parteciparono appena una volta Grandissimi come Drobny, Nastase e Borg. Proprio nell'epoca della conquista definitiva del territorio da parte dei professionisti, si trasformò in un evento quasi secondario, disertato dai Borg e dalle Billie Jean King: esemplare fu la rinuncia di quest'ultima nel 1972, la stagione nella quale avrebbe poi realizzato la tripletta a Parigi, Londra e New York. I motivi, oltre al viaggio scomodo, furono le poche prebende garantite dall'evento (money talks..) e la tempistica dello stesso; sballotato e modificato da continue cosmesi. Nel 1972 fu infatti spostato a Dicembre per evitare problemi legali con la Federazione Internazionale e cominciò un ping pong di date che lo retrocesse a Slam di scorta.
Poi, nel 1983, ricominciò finalmente ad attrarre le attenzioni delle star e iniziò una valorizzazione che l'avrebbe portato, nel 1988, al formato attuale. Il cemento di Flinders Park, oggi Melbourne Park, successe all'erba di Kooyong, prato dalle caratteristiche meno razzenti rispetto all'All-England Club del periodo, e ci consegnò una prova riveduta e corretta. Dominata da un asfalto più conservatore di Flushing Meadows e dalle condizioni ambientali estreme della torrida estate australiana: questi due fattori costituirono l'ingrediente principale di contese divenute epiche. Inaugurate dalla vittoria batticuore di Mats Wilander sull'enfant du pays Pat Cash nell'88 (8/6 al quinto) e proseguite con classici istantanei: il Federer-Nadal dell'anno scorso, con le lacrime amare dell'elvetico, i primi due set bionici della finale 2000 Agassi-Kafelnikov (impressionanti per violenza e precisione dei colpi) ed il quarto infinito Roddick-El Aynaoui del 2003 (21/19 l'ultimo set?!). E la gemma più lucente del power tennis contemporaneo, quel Safin-Federer semifinale 2005, forse lo spettacolo più cibernetico mai esibito da due tennisti: sempre lo stesso Marat che tre anni prima, sfinito da una nottata di amplessi con un trio di safinette bionde, consegnò la finale ad un incredulo Thomas Johansson...
Dedichiamo la nostra attenzione anche all'altra metà del cielo e, influenzati subliminalmente dalle doti di Simona Halep, scegliamo come tema le Supervixens: Poppea Serena, almeno un cameo per Meyer l'avrebbe potuto fare; a Sydney, presa a pallate dalla Dementieva e a disagio con la Rezai, ha mostrato a tutti il cartello "lavori in corso". Ma se non ci saranno problemi al ginocchio, vedendo l'autostrada del tabellone, potrebbe avere un appuntamento in semifinale con la sorella Venus; le incognite sulla loro strada saranno le bionde Wozniacki, Zvonareva ed Azarenka. Ben diverso il peso specifico del quarto opposto che, per la sfortuna della Pennetta, racchiude Cuore di Panna Dementieva (e se fosse la volta buona?), la mina vagante Henin, Mamma Clijsters e Kuznetsova. L'ultimo pertugio è aperto a diverse soluzioni, comprese la rinascita dell'eterna vessata Safina o della ginnasta Jankovic; il torneo poi chiarirà i possibili ritorni delle due corpoduro del circuito, ovvero Valchiria Sharapova e Miss Serbia Ivanovic, reduci da un 2009 problematico e deludente. L'anno scorso il solleone fu decisivo e aiutò Serenona, contro Azarenka e Kuznetsova: una caratteristica anche di alcune sfide storiche (Henin-Capriati del 2002, per esempio), ma ci auguriamo Aussie Open regolari, senza le temperature proibitive e (soprattutto) gli incendi che devastarono Victoria ed il Sud Est del continente nel Gennaio scorso. Russ si accontenterebbe delle perline di sudore sulle sue amazzoni...
Simone Basso
(in esclusiva per Indiscreto)
10 commenti:
@Simone
Grande Simo, eccellente come al solito.
Alcune mie considerazioni random:
1) Delusione Murray: ha lasciato Fred Perry per $NotaMarcaTedesca (DAX: ADS). Un vero traditore della patria !!
2) Del Potro per me in semifinale ci arriva.
3) Più che Supervixens direi "Faster Pussycats"
@Simone
Ha già detto molto Guus, lo quoto.
Oltre al Wild Bunch, del mitico Sam, ti propongo Gli Spietati del mitico Clint, seguace di Don Siegel. Scegli tu a chi fare William Munny.
Murray non è credibile almeno per me, concordo invece per mago merlino, superare Andreev è la vera incognita.
Gonzalez lo potremmo paragonare a Rodovanovic o Vrankovic, per la quadratura della mano, il resto sarà caos allo stato puro.
Le supervixens, dopo l'amputazione della Halep, sono quasi estinte. Il vecchio Russ avrebbe qualche problema a recluatrne qualcuna.
Little Clitos o East Humps con musica al seguito http://www.youtube.com/watch?v=iEe_eraFWWs.
Per le donne punterei decisamente sul Belgio.
Guarda che ti sto aspettando.
Italo
Per le donne proporrei inoltre il trofeo "Tura Satana" alla vincitrice:
http://www.youtube.com/watch?v=BQr8CC0jiIU
@GuusTheWizard:mooolte grazie.
1)Il Vampiro,da un anno,gioca con una racchetta della concorrenza camuffata come fosse quella dello sponsor che lo paga...
2)E se ci arriva significa che saranno dolori per tutti.
3)Diciamo che "Mondo topless" sarebbe stato troppo...
@Italo:vado anche con il Sergio Leone della Trilogia:ti offriva il West ma capivi che era la Sicilia, quella più spietata.
Una metafora amarissima.
D'accordo su Eastwood,l'ultimo vero regista americano.
Propongo anche il nichilismo de "I magnifici sette",così oltre a Sturges citiamo un gigante assoluto:Akira Kurosawa.
Domattina arrivo...
@Italo & Simone:
Little Bill: " I don't deserve this...To die like this.
William Munny: "Deserve's got nothin' to do with it."
Bang!!!
Ragazzi, se Eatwood decide di fare il remake, mi propongo per il ruolo di Munny...Alle elementari ho fatto teatro...
E poi, con Gene Hackman e Morgan Freeman viene tutto piu facile.
@Tani:non ho mai avuto l'idea di sostituire con l'immaginazione un personaggio di un film.
Ma se ne dovessi scegliere uno, sarebbe il Chaplin di Monsieur Verdoux;maschera cupa e sarcastica del Novecento.
Stretta finale agli Aussie Open,il quadro dei quarti consegna un tabellone maschile privo di grandi sorprese.
Almeno due partite saranno essenziali per leggere meglio il momento agonistico e il futuro prossimo del circuito:Federer-Davydenko e Nadal-Murray sono il clou di queste settimane down under.
Il russo ci arriva dopo aver rischiato tantissimo contro Verdasco.
Un Macho Fernando meno autolesionista (venti doppi falli!)l'avrebbe spuntata;l'impressione è che,malgrado tutto,contro Mago Merlino testeremo soprattutto la forza mentale del buon Nikolay.
Tenendo sempre presente,rispetto a Doha,l'attitudine differente dell'elvetico:stamane la prima ora contro Hewitt,un avversario storicamente adatto al martirio,il Fed è stato ingiocabile.
L'idea è che la prima di servizio di Rogi sarà fondamentale:sotto il 65 per cento,Kolya potrà impostare la sua tattica preferita.
Ritmo,angoli e piedi velocissimi.
L'altro quarto caldo è la prova del fuoco (o della maturità) di Andy Murray.
Lo scozzese dovrà finalmente esibire una tattica meno conservatrice per battere un Nadal guarito ma non molto convincente fin qui.
Lo spagnolo continua a mostrare una seconda sospetta e troppe amnesie con il rovescio lungolinea,cioè il colpo in più del suo straordinario 2008.
Ma dipenderà dall'impostazione del Vampiro,che avrebbe lo chassis tecnico per risolvere la questione.
Servizio (potente) per spostare il maiorchino e variazioni di ritmo con colpi sempre profondi per impostare a piacimento (e con i piedi nel campo)lo scambio.
Rimangono,come quarti di scorta(?), Djokovic-Tsonga,il replay della finale 2008,e Roddick-Cilic,il duello tra due generazioni di bombardieri.
Il calendario di Nole fino a ieri è stato una cicloturistica dell'Udace:il piccolo Alì gli misurerà la febbre...
Brevi (spero) considerzioni da 2/3 di Aus Open:
Tra le femmine la Henin approda in semifinale dopo un'altra solidissima partita, questa volta contro la Petrova (fino ad oggi impeccabile) e dopo aver messo sotto Dementieva e Wickmayer. Dall'altra parte la Zheng, pronostico molto chiuso.
Nell'altra metà del tabellone le 2 sorelle Williams aspettano di incontrarsi in semifinale, per Serena l'ostacolo Azarenka, per Venus l'altra cinese Na Li.
Venus sembra battibile, la Schiavone ha buttato via una buona occasione, tutto lascia pensare ad una finale Serena - Henin.
Tra i maschietti: Nadal cade di nuovo (ginocchio destro) ed abbandona sotto di 2 set e 3-0 nel terzo. Almeno per i primi 2 set Nadal non è sembrato menomato, ma lo scozzese era semplicemente ingiocabile. Arriva in semifinale senza aver ancora perso un set.
Incontrerà Cilic che vince la seconda maratona (6-3 al quinto, ma vinceva 2-0) oggi contro Roddick. Lui si dice forte e sicuro ed è uscito da una bella buca qundo al primo gioco del 5° set ha tenuto il servizio da 0-40.
Domani è anche i giorno di Federer - Davidenko. Il russo è sembrato tornare quel simpatico cagasotto che tutti conoscevamo contro Verdasco, Federer per ora non ha avuto grossi problemi, giusto al primo turno contro Andreev ha patito qualcosina, e viene dalla solita e solida vittoria contro Hewitt. Per me il russo va a casa anche stavolta.
Altra semifinale: Djokovic - Tsonga, la riedizione della finale 2008.
Il francese ha spezzato le resistenze di Almagro 9-7 al quinto, il serbo ha invece viaggiato a fari spenti guadagnando i quarti con molta facilità. Io lo ritenevo il mio personale favorito, domani si capirà qualcosa in più, ma intanto mantengo il pronostico.
Su Nadal
Per me ha dato il massimo, il bicipite è sempre troppo sgonfio e contro il tedesco impronunciabile o Karlovic remare da fondo può anche essere sufficiente, contro Muray serve di più.
Peraltro nel tie break ha iniziato malissimo con 3 errori e non c'è più stato verso di rientrare. Lì si vedeva che era finita, il ginocchio è stato solo il colpo finale.
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