Sfortuna nell'ultimo allenamento

di Marco Lombardo
Il problema di Carrozzieri e solo di Carrozzieri, la differenza con Mutu e lo stile di Zamparini. 
1. Noi grandi ex di solito finiamo per assopirci davanti alla tv, però ieri sera non l’abbiamo fatto. Su Sky infatti andava in onda un’interessante puntata di “E’ (sempre) calciomercato”, trasmissione di per sé gradevole perché ben condotta da Alessandro Bonan e ben portata avanti da Gianluca Di Marzio, uno dei pochi che tratta la materia in modo serio, senza insomma sparare i famosi “idea Messi” che girano quotidianamente. Ieri sera però si parlava anche d’altro, anzi soprattutto: in studio c’erano due calciatori – Jonathan Bachini e Morris Carrozzieri – beccati con il naso nella coca (Bachini due volte) e per questo squalificati. In più, il collegamento con il capo della procura antidoping ha reso interessante il dibattito, che ha avuto solo un momento di calo alla fatidica domanda: “Nel calcio gira molta coca?”. Lì Carrozzieri ha cominciato a balbettare un “ma, io non so, personalmente mi sono ritrovato con questo problema…” che è sembrato un’occasione mancata. Ma è stato un attimo: il capo della procura ha fatto notare infatti che la coca gira e basta, tra vecchi e giovani, tra avvocati, imprenditori, giornalisti e dunque anche tra i calciatori. In definitiva la realtà è evidente: non basta aspettare l’infortunio all’ultimo rigore dell’allenamento del venerdì per scoprirlo. Avanti così, con il giornalismo delle 'esclusioni per scelta tecnica'. Se non si può scrivere la verità, pena la querela-manganello, almeno evitiamo le bugie.
2. Quello che ha colpito del programma è stata l’assenza del solito pietismo facile e la mancanza di qualsiasi tentativo di giustificazione da parte dei due calciatori. Carrozzieri da tempo va ripetendo di essere stato uno stupido (ed infatti ha perfino rinunciato alle controanalisi); Bachini invece ha solo rilevato che, pur essendo recidivo, trova assurdo solo il fatto di essere stato radiato. In pratica: l’ex di Brescia e Siena non può nemmeno giocare a calcetto. Detto così in effetti il tutto suona un po’ esagerato: noi grandi ex siamo per la linea dura, però la coca - si sa – non serve a molto come dopante perché ha un effetto limitato e poi addirittura, dopo il momento di esaltazione, provoca un calo psicofisico. E’ sbagliato drogarsi, soprattutto se si è sportivi, anzi lo è in genere: ma non è questo il punto. La domanda è: tra la “sciocchezza” di Bachini e quella di Mutu, che invece – involontariamente o meno – si è proprio dopato e per il quale si stanno spendendo calde lacrime perché sia lieve la pena, qual è la differenza?
3. Anche i grandi ex devono dare a Zamparini quel che è di Zamparini: abbiamo appreso da Carrozzieri che il presidente del Palermo non solo non lo ha licenziato, ma anzi lo ha aiutato allungandogli il contratto per un periodo uguale a quello della squalifica. Ovvero: i soldi che il giocatore perde adesso li recupererà in futuro, perché la filosofia del presidente rosanero è quella di star vicino a un suo giocatore in un momento di difficoltà. Grande Zamparini: possiamo proprio dirlo.Quanto durerà?
Marco Lombardo

9 commenti:

enzima10 ha detto...

tanto di cappello allora a zamparini..
sul resto, che dire? è la solita ipocrisia, che non costa nulla e non richiede impegni o sforzi di approfondimento o comprensione, una scorciatoia facile, tanto i luoghi comuni non fanno male, per cui, dopo una tripletta al siena, R80 e i suoi bonghi sono l'ideale per fare della oleografia, magari funzionale alla macchina della propaganda, al clima da squadra dell'amore e via di amenità in amenità... dopo sette giorni e una sconfitta nel derby, invece, apriti cielo e via coi facili moralismi...ma non stiamo parlando sempre della stessa persona e dei medesimi comportamenti?

Vitale ha detto...

Beh, mi pare che tecnicamente Mutu non sia recidivo, perchè scoperto in in controllo interno del club anche se in seguito squalificato dalla FA o dalla Fifa. Bachini ha forse scontato anche cose pregresse.
Ma mi chiedo se adesso sia diverso dagli anni '80, quando tutti risultavano negativi a prescindere...
ci sono controlli interni dei club il venerdì con conseguente infortunio in rifinitura?

mizio71 ha detto...

Il problema è che le società a seguito della squalifica di un calciatore perdono denaro ... perciò esiste nel calcio una simile omertà ... il calciatore viene isolato e fatto sparire sino a cancellazione tracce nelle urine .... pensiamo poi al caso Mutu/Chelsea ... come può un giocatore confessare se rischia di vedersi condannato a risarcire più di quanto abbia mai guadagnato ? La coca è dovunque e pensare che non arrivi a ragazzi molto giovani, con molti soldi in tasca, con tanto tempo libero e a volte ancora immaturi ...

jeremy ha detto...

Servirebbero dei riferimenti medici e su eventuali coprenti. Magari esistono medicinali che assunti in maniera regolare "camuffano" le tracce di cocaina, in modo da eludere i controlli. Credo che le società sappiano anche quanti peli nel naso abbiano i propri giocatori, visto che li pagano milioni. Quindi sanno benissimo quando hanno degli attacchi di rinite.

Nonno ha detto...

tanto di cappello? Bah, sinceramente non capisco perchè io debba stimare uno che da fior di euro a fondo perduto ad un tizio che 1 si droga 2 non rispetta un contratto 3 non è un poveraccio. Se io facessi una cazzata del genere verrei giustamente licenziato

La mia sensazione è che ci sia un ricatto dietro

mizio71 ha detto...

se Carrozzieri fosse stato licenziato, alla fine della squalifica sarebbe andato a giocare in una nuova squadra da svincolato. Alla fine il Zampa vraà fatto due conti e visto che il minimo contrattuale dovrebbe essere sui 2.000 euro al mese e che con 48.000 euro (due anni di contratto), non compri nemmeno uno stopper di lega pro (dove io credo che Carrozieri dovrebbe giocare ...)

sergio65 ha detto...

Per chi ha visto la trasmissione segnalo la "comica" intervista a Mutu(chi non l'ha vista consiglio,se possibile,di reperirla)
Adrian ma va a cagare va...

Unknown ha detto...

vado sul politicamente scorretto: se diamo per pacifico che la positività per coca non è dettata da obiettivi di miglioramento di performance, ma di vizio personale, trovo del tutto corretto, lecito, e quasi consigliabile che le società:
1) facciano controlli il venerdì per evitare di vedere depauperato il proprio patrimonio di calciatori
2) mantengano riserbo sul fatto, ché lo spiattellare in piazza i problemi di droga di uno dei proprio giocatori di sicuro non aiuta.

Diversi sono invece i casi tipo Davids, Kallon, Borriello etc. con gente beccata a prendere medicine vietate chiaramente finalizzate al miglioramento della prestazione.

Il tutto ovviamente dando per scontato che le società diano la caccia internamente ai dopati e non se siano promotori/complici (e qui fischiano le orecchie a qualcuno...)

Anonimo ha detto...

mi pare evidente che non a tutte le società - o non in tutte le occasioni- riesce il giochetto dell'infortunio in rifinitura, sarebbe interessante sapere se/quanto spesso vengono fatti questi controlli. Ah, io le sostanze che non migliorano le prestazioni non le cercherei nemmeno all'antidoping: saranno affari del calciatore ed eventualmente della società che li paga, o no?