Celebriamo la settimana santa, quella della religione ciclistica, dedicando una retrospettiva doverosa a due eroi fiamminghi dei Settanta. Nei giorni che ci portano a Fatima, l'ascesa mistica del Grammont, e in piazza San Pietro, il velodromo di Roubaix, un salmo all'estetica più barbara (e vera) di tutto lo sport professionistico.
L'epoca cannibalizzata dai flahutes di Eddy fu (a nostro modestissimo parere) la migliore di sempre della liturgia pedalata; i lanzichenecchi che devastarono l'Europa, sbranandosi anche tra loro, i visi più belli e brutali di questo esercizio masochistico. Bande Bonnot su velocipede che si scontrarono per la gloria e lo sterco del diavolo, solcando (dalle loro parti) stradine infami con proprio il colore tipico della merda: geneticamente modificati da quella savana in pavè, crebbero con la necessità di invadere e dominare. Si sfidarono in fretta per non soccombere, Roger De Vlaeminck e Freddy Maertens, nemici acerrimi che iniziarono a duellare già in pieno merckxismo: nemmeno un Neil Simon avrebbe potuto creare due campioni così antitetici. Scaltro, luciferino, implacabile il gitano di Eeklo; generoso, ingenuo, strapotente il biondo di Nieuwpoort. Vinsero, malgrado la concorrenza interna, tantissimo: pantagruelici nell'affrontare qualsiasi corsa, che fosse la Gand-Wevelgem o il criterium di Seraing, oltre ai denti affilati (come la iena Boris Karloff) non ebbero nulla da condividere. Entrambi indossarono, in fasi distinte della carriera, il rosso Liverpool della Flandria, casato nobiliare di quei giorni, ed ebbero nel povero Monseré lo specchio drammatico di un mestiere bastardo, durissimo.
Il fratellino di Eric Anfetamina fu fuoriditesta il giusto: Houdini della bicicletta, con il grande Jan Janssen potrebbe essere indicato il più incredibile acrobata nella gestione (precaria) del mezzo. Le due ruote come lo Stradivari, ci regalò perle di tecnica pura; per esempio entrando ed uscendo, beffardo, dai binari dei tram dei paesini attraversati... Funambolico, spericolato, unico: Mister Roubaix non si limitò all'acciottolato ma dominò ogni classica a disposizione, con quel cocktail rarissimo di classe e di istinto, quasi artistico, per la vittoria. Zingaro accompagnato dalla fortuna e da donne sempre bellissime, corse in Italia la parte più importante della carriera: con addosso il biancorossoblu della Brooklyn divenne un'icona pop, il simulacro dello sfregaselle matto e geniale. Ebbe la maledizione dell'iride su strada, penalizzato dalle feroci rivalità interne; lo sabotarono a Yvoir nel 1975, l'anno magico delle sette frazioni al Giro (quarto nella generale), la terza Rubè e del mondiale ciclocross.
Maertens e, noblesse obligue, Merckx lo fregarono: non che il Cannibale fosse invece un gentiluomo con il velocissimo Freddy.
La legge della giungla, il mors tua vita mea agonistico, fu applicata in ogni frangente; soprattutto con uno che, potenzialmente, fu il vero erede di Eddy. Al Montjuich (1973) l'orco preferì vedere vincere, pensate un po', Gimondi... Maertens, incredibile, non vinse mai una classica monumento; una roba inaudita, considerando i mezzi esagerati a disposizione. In compenso trionfò quantitativamente proprio come il despota in maglia Molteni; fece suoi due mondiali e, credeteci, ne avrebbe potuto vincere almeno altri tre. Con quelle doti, in condizioni normali, fu quasi imbattibile per almeno un triennio: allievo di Driessens e discendente unico dell'imperatore Van Looy, aggiornò lo stile di Rik II. Se il campione di Herentals impose il dodici nelle volatissime, Freddy portò il padellone alle conseguenze estreme della cronometro; il rapporto duro, spinto ossessivamente, come credo filosofico. Il capitano leggendario della Faema ebbe la scorta della guardia rossa, Maertens fu il generale della Flandria con il trenino dei pretoriani Demeyer e Pollentier a lanciarlo. Forse lo sprinter più forte della storia, di sicuro il più completo: passista di vaglia, cronoman di alto livello (un G.P. delle Nazioni nel bottino), competitivo anche sulle salite. Dopo le otto tappe del Tour 1976, più di un tecnico lo vide come probabile vincitore di una Grand Boucle; ma non con quei ritmi competitivi folli, 220 gare all'anno e l'abuso di fra' cortisone.
Storie di agguati, di alleanze segrete e di rivalità spaventose; nel 1977, all'apice del duello Roger-Freddy, si giunse al non plus ultra: sotterrarono l'ascia di guerra e, come in una piece pirandelliana, si presentarono da un notaio. I due clan, dopo anni di dispetti e coltellate, formalizzarono un accordo; la prima combine (!) ufficializzata da campioni appartenenti a squadre diverse: per non danneggiarsi ulteriormente, stabilirono un calendario di assistenza reciproca. La stagione di Freddy campione del mondo, quella delle cinquantatre vittorie (centocinque nel biennio 1976-77!), avrebbe potuto essere ancor più incredibile: al Fiandre, fotografia di famiglia del ciclismo belga; Merckx, De Vlaeminck e Maertens in fuga. Il vecchio despota fu abbandonato al suo destino e i due corsero verso il traguardo; Freddy forò e non aspettò la vettura, prese una bici dal fratello: quando rientrò sulla testa della corsa, un giudice gli comunicò la squalifica. Fedele al patto stipulato, vedendo il compare in crisi, lo portò letteralmente all'arrivo: Roger, quel giorno, vinse la Ronde Van Vlaanderen più surreale di sempre.
Tre dì dopo, alla Freccia Vallone, Maertens fece ancora un numero da super; partì a 47 chilometri dall'arrivo, sotto una bufera di neve, e schiantò gli avversari: a tre minuti, dispersi, gli inseguitori Moser e Saronni. Ma quella gara ebbe una vicenda postuma al pisciatoio; infatti l'iridato e altri venticinque (tra i quali Merckx, Kuiper, Sybille, Pollentier, Van Katwijk) risultarono positivi a un prodotto, lo Stymul, contenente efedrina e di gran moda in quel periodo. De Vlaeminck, in corsa, ne chiese una boccetta al buon Freddy ma quando gliela porse il gelo la mandò in frantumi...
La campagna spagnola alla Vuelta fu trionfale: il boss della Flandria mise l'amarillo al prologo e non lo mollò più, alla fine assommò anche tredici vittorie parziali, la maglia a punti ed il trofeo dei traguardi volanti. L'uragano si spostò al Giro e si aggiudicò sette tappe in otto giorni; al Mugello, il dominatore assoluto cadde durante lo sprint per una scorrettezza di Van Linden: da quella frattura, Maertens si inabissò progressivamente in una decadenza che interruppe, nella lunga estate 1981, per fasciarsi nuovamente con l'arcobaleno. Roger invece rincorse il titolo mondiale senza mai acciuffarlo, ma ebbe un tramonto da patriarca sereno e approfondì, smesso il biciclo per adulti, quella vena (parecchio fiamminga) da viveur stravagante. Freddy ebbe problemi con l'alcol e con il fisco: finiti quegli anni ruggenti si ritrovò squattrinato e senza lavoro.
Oggi, se avete voglia di andare a Oudenarde, è il custode del museo del ciclismo fiammingo; vi accoglierà con il suo sguardo da buono e un sorriso impacciato. Un'avvertenza però, se volete un suo autografo vi costerà dieci euro... Domenica prossima, guardando il Fiandre, considerando che i vari Cancellara, Boonen, Devolder, saranno impegnatissimi a rimanere in piedi nella bolgia, fate qualcosa per loro: all'approccio del Muur, quando la mulattiera si inerpica, fatevi il segno della croce.
Simone Basso
(in esclusiva per Indiscreto)
57 commenti:
@Simone
Ahaaaaaah, ecco la settimana santa, quella del ciclismo. Da templare pensavo ti riferissi a quella canonica.
Ricordati che il buon Jeremy deve scrivere indiscreto sul muro di Huy, sono prorpio curioso se riuscirà a mantenere la promessa.
Merckx, Roger e Moser, chi il re della Roubaix, vero clone delle termopili?
Ci passai nel mio passato remoto, al mattino presto, mi aspettavo di vedere Caronte, terrible.
La stessa impressione l'ho avuta quando sono andato a Pisino a vedere la foiba sottostante.
Oltre al segno della croce, io mi metterei proprio la croce rosso su sfondo bianco al collo, non si sa mai.
Anyway, che la guerra cominci, nel mondo della pedivella, s'intende
Italo
@Italo:beh,non è una coincidenza che coincidano...
Addirittura per decenni la Roubaix si disputò il dì della Pasqua.
I tre che nomini eseguirono un dominio totale sulla corsa:nel triennio d'oro(1978-80)il Cecco fu veramente impressionante,anche se il gitano rimane sempre Mister Roubaix.
Quest'anno se Boonen fa l'impresa lo eguaglia statisticamente.
Pensa che la prima Rubè del dopo grande guerra commemorò i ciclisti morti sul fronte:campionissimi come Petit-Breton,Faber,Lapize.
Oriani,vincitore di Giro e Lombardia,morì all'ospedale di Avellino per le conseguenze di una polmonite.
La contrasse salvando alcuni commilitoni feriti:se li caricò in spalla attraversando il Piave a nuoto.
Incredibile.
@Simone
queste tue parole che fanno riemergere delle positività italiche, mi spronano ad esserene degne ed, in fondo, mi commuovono.
Sembra che abbia sette vite eda bbia conosciuto la sacra conoscenza del continente Nu e di Lemuria.
Santè, aussi a Turin.
Italo
@Italo:prima o poi vorrei scrivere qualcosa sul personaggio,condivido con Oriani il luogo di nascita ed abitai,senza saperlo,a pochi passi dalla sua vecchia casa.
Potrei unire questa storia a quelle incredibili che mi raccontarono alcuni ragazzi del'99 sull'Ortigara...
Anche la Milano-Sanremo una volta si teneva il giorno di San Giuseppe, poi quando non fu più giorno di festa (troppi santi, meglio tenere qualche data libera in calendario per festeggiare qualche terrorista spacciato di volta in volta per sindacalista, lavoratore o partigiano...) fu spostata alla domenica della settimana relativa.
Grande il Cecco, ma il Gitano (me lo vedo sempre nella mia mente ondeggiare dinoccolato su quel telaio sempre troppo corto per lui, con la chitarra Manouche di Django in sottofondo...) resta di un altro pianeta per quel tipo di gara e il Cannibale per qualsiasi tipo di mortale. Feroci il giusto, tanto per non lasciar rimpianti, d'altro canto i belgi erano la più crudele tra le etnie barbariche, temuti pure dai celti (i franchi poi ne erano semplicemente terrorizzati...).
Oriani un eroe, con la bici o senza, senza se e senza ma.
Sto cercando scritte significative da apporre sulla maglia per la prossima Parigi-Roubaix, se mi resta uno spazio visibile Indiscreto ce lo metto pure io (o magari ci marchio il telaio...).
p.s.: l'ultima volta ci avevo scritto "vivalafiga" tutt'attaccato. Un belga, vedendo il telaio vintage, mi chiese se fosse un maestro artigiano della belle epoque italiana. Amici mi dicono che all'Eroica c'è ancora gente che ride di quella storia e chiede quand'è che torno a calpestare la Strada Bianca per riraccontare quella scena.....
@Simone
anche mio nonno era un ragazzo del '99, combattè sul Piave, le coincidenze cominciano ad essere intriganti.
Ma l'Italia a volte sorprende, come dimenticare Luigi Ferraro?
si fevce 20 chilometri a nuoto per affondare da solo naviglio nemico. Vasche in mare aperto da 5 chilometri each time.
Italo
@Dane
i francesi li detestano, infatti dicono C'est pas normale, c'est un belge
Italo
@Dane:si,la Sanremo ebbe una data fissa per anni.
Poi si scelse il sabato anche per il traffico e una maggiore visibilità con i media.
Come struttura fisica Moser era nato per il pavè:perfetto perchè agile e potente nello stesso modo,la sua prima Rubè(nel 1974)rischiò di vincerla.
Un'impresa pazzesca:Roger lo riprese perchè cadde,poi(a pochi chilometri dal traguardo)forò.
Finì secondo e De Vlaeminck dichiarò alla tivù italiana di aver visto un fenomeno.
Nel 1976 entrambi furono battuti da un fedelissimo di Maertens,il povero Demeyer:partì il gitano troppo presto,il trentino lo seguì e Marc li fregò in curva.
L'uomo di Eeklo tecnicamente fu la perfezione nella guida del mezzo e nella visone della gara.
Oltre a loro da nominare anche Godefroot,Kelly,Museeuw e Ballerini.
Dei tempi eroici una citazione per tre fenomeni:Crupelandt,Pelissier e Ronsse.
La maglietta è semplice:beccane una classica(Faema,Filotex,Salvarani,Renault,Peugeot)e personalizza la scritta...
@Italo:ho un bisnonno che morì nel 1917,ma le informazioni sul luogo del decesso furono contrastanti.
Penso che i resti siano in uno degli ossari storici del nord-est.
@Simone
Ormai non sono più coincidenze, è un caso. Il brindisi è sempre meno virtuale, solo futuristico.
Italo
Articolo sontuoso, as usual.
Il re della Roubaix? 4 vitttorie e l'orgia di piazzamenti fanno propendere a prescindere per De Vlaeminck, poi i tri-vincitori tutti impressionanti, incluso Museeuw.
Fu memorabile anche la vittoria di Hinault,che come Anquetil detestava la corsa, ma seppe vincerla da grandissimo e su tutti i migliori.
Per quanto concerne il Fiandre, mi ha sempre sorpreso la vicenda di Eric Leman, capace di vincerlo tre volte nei mitici seventyes, precedendo sia Eddy sia Freddy.
Quest'anno non verrà scalato l'Eikenmolen, Devolder non se ne rallegrerà:)
OT (Relativo) sempre belga: Simone, gran battaglia stanotte a Miami fra Henin e Cljsters, decisa, come a Sidney a Gennajo, al TB finale a favore della "minor"
Il fatto che De Vlaeminck non abbia mai vinto un mondiale è un nonsenso ciclistico, ammesso che uno non conosca le faide tra fiamminghi che rievocando la "beffa di Ronse" in un altro sito ho definito degne di quelle della 'ndrangheta calabresee e su cui qualcuno dovrebbe scrivere un libro. Altro che la saga del Padrino...
"si,la Sanremo ebbe una data fissa per anni.
Poi si scelse il sabato anche per il traffico e una maggiore visibilità con i media."
Sì, sabato scusa, chissà perchè mi è venuto da dire domenica (e dire che l'abbiamo appena vissuta, sono bruciato...)...
La gara fu spostata perchè San Giuseppe non fu più festa, la questione del traffico e della maggiore visibilità mediatica non è in contraddizione ma semmai ne è una prova: la Milano-Sanremo di un mercoledì feriale avrebbe creato non pochi problemi logistici e poi chi se la sarebbe filata?! Invece al sabato metteva le auto in garage e gli spettatori davanti alla tv, senza nemmeno il disturbo di Eupalla..... ;-)
@King Ivan:grazie.
Anquetil maledisse il pavè dopo un'edizione nella quale,in fuga, forò due volte.
La Roubaix,nell'era della specializzazione,ha ristretto il campo dei papabili alla vittoria.
Fino agli Ottanta la correvano anche Kuiper,Lemond,Fignon...
Sarà un Fiandre tesissimo,prevedo una guerra belga e un Cancellara stile Mendrisio.
Il derby tennistico Vallonia-Fiandre lo vedrò stasera;il torneo femminile si è fatto preferire ad un'Atp che dovrebbe rivedere il calendario.
Nadal-Tsonga è stata veramente brutta...
@Kalz:un dì forse accadrà.
E' sempre stato comunque,fin dai tempi di Thys e Defraye,un ciclismo estremo,spietato,darwiniano.
Nell'era moderna dei classicomani Roger,con King Kelly e Zabel,rimane l'assenza più pesante nella lista degli iridati.
Per gli all around,Indurain e Fignon.
@Dane:destino vuole che fu proprio il 1977 descritto nell'articolo.
Vinse Raas,secondo De Vlaeminck,quinto Maertens.
Dimenticavo....la maglia è già scelta, un parodia della Molteni del Cannibale, con quell'arancione storico che fa molto Indiscreto Old Style: la scritta ci starebbe da Dio...
@Dane:conosci "Rouler"?
mi fate innamorare del ciclismo ... grande prosa simone davvero ...
@Nanomelmoso:moolte grazie.
Domenica Eurosport offrirà il Fiandre dalle 13;sarà quindi possibile verificare l'approccio delle truppe ai primi muri.
Il secondo,il Kluisberg,comincia il filotto che accenderà la corsa;importantissimi Kwaremont e Koppenberg,quest'ultimo arriva al km 190(73 dall'arrivo).
Il Grammont,lo strappo simbolo,è il quattordicesimo e penultimo:con una media superiore ai 40 dovrebbe arrivare verso le ore 16.
@King Ivan:notevole la semi belga,strepitosi alcuni scambi.
A me la Clijsters del rientro sembra qualitativamente meglio di quella che diventò numero uno delle classifiche.
Le due stanno ridando interesse alla Wta...
Nadal inquietante contro Roddick:sta somatizzando le delusioni con atteggiamenti al limite dell'isteria.
Più che altro, Simo,la nuova versione del Toro di Manacor pare andare in crisi appena il vento soffia in direione contraria; KO in 3 set contro Davydenko a Doha dopo MP a favore, KO al TB decisivo contro Ljubicic ad IW, ieri una sconcertante uscita di scena nel terzo dopo che caparbiamente Roddick si era preso il secondo, dopo essere stato letteralmente stritolato nel primo..
Ma, vediamolo sul cortile di casa, il Country Club di Montecarlo,pare difficile però una esplosione alla 2008.
Berdych ha demolito Soderling, finale interessante,quella femminile messa ad un orario da tossici, 12 e 30 locali, ergo 18 e 30 qui, in tre parole come scontentare tutti...
@King Ivan:Berdych contro Soderling è stato sontuoso.
Rimarrà comunque un corridore da classica,mai da corsa a tappe.
Troppo discontinuo;anche se stanotte aveva una profondità di palla degna del Safin de luxe.
Il maiorchino,come scrissi tempo fa,ha ancora due mesi per sfuggire alla marea che lo sta inghiottendo...
The next Jim Courier?
Lo ricorderemo comunque più volentieri, dotato di una epicità tutta Conquistadora mancante alla Quercia della Florida.
Di epica courieriana ne rimembriamo assai poca, di Nadal ricorderemo bene o male sempre Wimbledon 2008, la sf e i primi 4 set australiani del 2009, le leggendarie sfide romane con Coria, Roger, Davydenko nel 2007.
Declino forse consimile, per picchi e carriera Rafa che sopravanza notevolmente Jim.
Anche perchè l'iberico è riuScito a detronizzare persino IL TENNIS, Courier detronizzò un Edberg piegato dagli infortuni,mentre anche Becker entrava in fase discendente, Lendl chiudeva bottega e Pete ed Andre davano scintille di classe ma non erano ancora quelli che sarebbero stati.
Intanto Kim in meno di un ora ha strapazzato una Venus inesistente, forse distrutta dal caldo.
Nadal è tre spanne sopra Courier. E' Ettore che cade con onore per aver voluto sfidare un dio.
Probabilmente con aiuti proibiti... ma quello era proprio Dio cazzo! ;-)
@King Ivan:i due mesi di terra battuta ci racconteranno la vera dimensione di questo Nadal.
E' stato sicuramente meglio di Courier,ma la parabola agonistica è simile:giocatore quantitativo,che ha dovuto forzare ed esasperare il suo gioco per creare la propria mitologia.
La mia idea è che i tornei sul rosso dipenderanno tantissimo dal tipo di tabellone.
@Leo:bello il paragone.
L'iberico parecchio icaresco nel suo voler sfidare gli dei e il sole.
Sette in fuga al Fiandre:Ignatiev nel gruppetto.
Fa freddo ma non piove ancora;previsti scrosci dopo le 15.
Alla partenza,eloquente la frase di Breschel alla tivù belga:"Stay in the front and kick ass!".
@Leo
Non sono d'accordo, Ettorre domatore di cavalli, non si sarebbe mai dopato. si attaglia di più Paride. Couriere adatto il baseball (impugnatura) al tennis.
Giusto invece la sfida al Sommo del'Olimpo
@Simone
Icaro? se pò fa
Italo
Fiandre durissimo,estremamente selettivo,vinto da un Cancellara che ha evidenziato,fin dal Koppenberg,la sua superiorità.
Sul Molenberg la progressione di Spartacus,seguito dal solo Boonen,ha stroncato gli avversari.
La stessa trenata di Mendrisio,ma stavolta con il risultato sperato.
Sul Muur lascia il fiammingo davanti e poi,nel tratto al 14 per cento,comincia il forcing.
Una volta presi trenta metri diventa irraggiungibile:a Ninove il distacco è 1'12".
Terzo,a oltre due minuti,Gilbert.
Ronde spietata,primitiva;vinta da un fuoriclasse che completa il tris delle corse monumento più leggendarie.
Sanremo,Fiandre,Roubaix.
BiciItalia,senza Pozzato,raccoglie le briciole.
In prospettiva futura,non essendoci un presente certo,belle prestazioni dei giovani Felline e Oss.
P.s.
Un accenno doveroso ai commenti "tecnici" di certi giornalisti:vedono da quarant'anni questo sport e non ne comprendono le dinamiche.
Imbarazzanti.
Marziano e Merckxiano, superba vittoria, Sanremo,RoubaiX, ed ora Fiandre, direi non male il carnet di Fabian Cancellara:).
A Miami, vince un ottimo Roddick, mai così buono col rovescio.
Fabio S., così evidente. Ma vale anche il contrario. Fin qui risulta che Moratti sia quello pulito. Oggi la rosea in taglio medio a pagina 8.
@Simone: "@Dane:conosci "Rouler"?"
La rivista, il negozio o il sito?!... :-D
p.s.: grandissimo Cancellara, sono contentissimo!!!...quello strappo sul Muro mi ha emozionato!...
IL DIRETTO DI BERNA
2010 "monumentale" di altissimo livello,dopo Sanremo e Fiandre a cinque stelle,ecco una Roubaix storica.
La vince Spartacus,bissando se stesso(nel conto delle Rubè)e il bisnonno Suter nel double della Settimana Santa.
Parte a 50 dal traguardo,in un tratto asfaltato,sorprendendo un nervosissimo Boonen ed il resto della ciurma.
Corsa durissima,con un vento dispettoso che obbliga i corridori a limare più del solito:la media dei 39 orari testimonia le difficoltà ambientali.
Il numero di Cancellara ha pochi paragoni con la storia dell'Inferno:Coppi,Van Looy,Merckx,De Vlaeminck,Moser,Ballerini...
L'elvetico è tecnicamente favoloso:guida benissimo il mezzo,curvando con il baricentro bassissimo;preferisce per lunghi tratti la schiena d'asino alla banchina e insiste spingendo a frequenze spaventose rapporti agili(53 per 16-17).
A trent'anni è allo zenith della carriera,non sembra impossibile il suo Slam nei monumenti:soprattutto la Doyenne,con la giusta preparazione,sembra alla sua portata.
Bella gara di Pozzato,reduce da una gastroenterite debilitante:un settimo posto che potrebbe,prima o poi,trasformarsi in un primo.
Fabian permettendo.
Quindi tra 10 giorni lo vedi favorito pure alla Freccia? Possibile che Boonen si sia "risparmiato" per non rischiare di perdere di nuovo in Belgio?
@Simone
Apocalittico, neanche le buche improvvise le hanno fermato. Altri avrebbero gridato al complotto, ma lui non è una fighetta.
Chapeau
Italo
@Jeremy:no,penso che dall'anno prossimo prenderà le misure anche alla Liegi-Bastogne-Liegi.
Per questa stagione punterà il cannone sui mondiali aussie;il percorso è facile ed è perfetto per chi ha la sparata all'ultimo chilometro...
@Italo:me lo ricordo dilettante in Italia,vinse un GP del Recioto andando letteralmente il doppio rispetto agli altri.
Il papà è pugliese...
Simo, cosa potro vedere sul Muro di Huy settimana prossima? Italo, ho gia commissionato le bombolette spray....
@Jeremy:al novanta per cento vedrai uno spagnolo sfrecciare.
Oltre ai soliti Valverde e Sanchez,io propongo Purito Rodriguez;uno che mi sembra perfetto per lo strappo di Huy.
Si annuncia anche un buon Evans.
BiciItalia lascia alquanto scettici,anche perchè la carta migliore(Pozzato)non siamo riusciti a schierarla al massimo della forma.
Boh,speriamo in Cunego e Santambrogio...
Attendiamo la tua scritta sull'asfalto,verso le cinque della tarda il 24 Marzo...
@Jeremy
So che sei uomo di parola, il muro è solo l'inizio
@Simone
Io mi esalto sempre con la Roubaix, in compagnia di Learco Guerra, Binda e Girardengo, in compagnia di uno scotch scozzere thirty years old. Santè
Italo
@Jeremy:errata corrige,dovrei scrivere Aprile...
@Italo:come Fiandre e Roubaix ci sono solamente Wengen e Kitzbuhel.
Tutto il resto,paragonate a loro,è noia.
@Simone
Eh si, concordo pienamente. Le concordanze incominciano ad essere molte, il brindisi futurista si avvicina. Raggiungeremo mai il +infinito?
@Jeremy
ti mando anche il breve logo templare da aggiungere ad indiscreto.
Italo
Simo, come il 24 Aprile?!?! Non si corre il 21, di mercoledi?! Dimmi che ti sbagli ti prego....
@Jeremy:chiedo venia,tra l'altro scrissi della data durante l'inverno appena passato.
La successione delle classiche rimanenti è:
18 Amstel Gold Race
21 La Flèche Vallonne
24 Liège-Bastogne-Liège
Infatti Simone, mi avevi pure cazziato!:-)) Comunque è un peccato perche potevo farmi la doppietta belga ma ho un matrimonio il 24. Attendo suggerimenti per la scritta. Deve essere semplice ma efficace.
@Jeremy:potresti farne più di una.
Il mio suggerimento,al solito,è di tipo lisergico.
I N D I S C R E T O
t a a a l
a n n n i
l o e i v
o m a
e r
l i
m
o
s
o
Con i nomi ti potresti sbizzarrire..Però rimarrebbero esclusi un bel pò di protagonisti del blog.
Oppure un bella scritta con il link del sito:pubblicità non troppo occulta.
Sempre che poi,in quel momento,non inquadrino la solita piscina con la foca...
@jeremy
RISOLTO RIVENDICAI
oppure
IRTO SCINDEVA VI
@Jeremy
www.indiscreto.it
frère olivari
omis ossab
Come ti sembra?
Simone, Guus, che ne dite?
italo
@Italo:soluzione impeccabile..
@GuusTheWizard:la storiella degli acronimi è divertente.
Si potrebbe anche richiamare i forumisti all'ordine.
"Tani posta qualcosa"
"Clinter juventino"
"Kalz ti saluta Benoni"
@Simone + Italo
A mio parere sarebbe meglio qualcosa di occulto e/o incomprensibile a tutti, eccetto che ai frequentatori di Indiscreto (una cosa tipo messaggi da setta segreta).
L'ideale sarebbe un palindromo, ma anche un anagramma quasi senza senso andrebbe bene.
Es: IN NOSTRI PRECEDESTE (indiscreto presente)
@simone
Danke, e detto da te....il problema è che i simboli templari sono complessi da disegnare.
Solo acronimi, o anche crasi?
Italo
Ho parlato di semplicità (soprattutto per la velocità d'esecuzione, che di psicopatici come me ce ne saranno un centinaio quel giorno....)ed efficacia....Direi che la pubblicità occulta mi garba parecchio ed è una buona strada su cui costruire qualcosa. Spremetevi le meningi.
@jeremy
A questo punto, con il "bene placido" (cit.) del Direttore si potrebbe iniziare una campagna semi occulta di viral e/o guerrilla marketing per Indiscreto, utilizzando degli infiltrati di Indiscreto nelle principali manifestazioni sportive trasmesse in TV (non so se ricordate la bazza del John 3:12 (o simile) durante le partite di qualche mondiale fa)).
Il tutto dovrà culminare con il pay-off di Indiscreto (ancora da decidere, ma qui occorre un pò di brainstorming) piazzato dietro la porta dell'Italia in Sudafrica nella prima partita del girone di qualificazione.
@guus
sei un genio ... ma chi ci va in sudafrica di noi?
@Nano
il direttore, noblesse oblige
Italo
@nano
In Sudafrica ci mandiamo il Direttore.
Per tagliare i costi si fa assumere come aiuto-mozzo su di un cargo con destinazione Durban, poi in vista di Table Mountain si frega una scialuppa e sbarca tranquillo tranquillo sul Victoria Waterfront.
Da lì, 50 rand di taxi ed è fatta.
@Guus
Poi assoldiampo Jimmy Jump che scorrazza nel campo con l'indirizzo internet.....e sotto Stefano wants you
Italo
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