di Simone Basso
I nostri premi agli strange cats della stagione NBA, con i playoff imminenti: Andrew Bogut, Josh Smith, Lamar Odom, Stephen Jackson, J.J. Redick, Shaun Livingston e Anderson Varejao...
"And the winner is...". L'idiosincrasia che proviamo verso i premi ufficiali ha origini antiche; è forse merito del concorso canoro (ippico) sanremese, il nonno di tutte le gastroenteriti altrui, o la rassegnazione che ci coglie quando indoviniamo (nemmeno fossimo Nostradamus) l'esatta ripartizione, spartizione, di un bill del mondo musicale "serio". Consegnamo quindi ai poster(i), la lista degli strange cats: i cinque più due, perchè il basket si gioca almeno in sette, di Sternville 2010. Infatti, se con il quintetto si vincono le partite, con la panchina si issa il bandierone del titolo. A un anno esatto dall'apocalisse prossima ventura, dedichiamo il pistolotto al leggendario Bernard King; che nell'anno di Orwell fu scippato dell'Mvp dagli opportunisti del politicamente corretto: la corona finì a Larry Bird, quindi cinse la testa di un g.o.a.t., ma capimmo che la giuria ragiona sempre con i neuroni consentiti dal bancomat. Consegneremo il trofeo a una squaw indiana, bellissima almeno quanto l'attrice che ritirò l'Oscar nel 1973 al posto di Marlon Brando, uno che capì tutto e non si adeguò mai.
Andrew Bogut/Bucks - "Scusate il ritardo" dovrebbe essere il suo mantra: l'incidente di gioco, che lo terrà a riposo fino al prossimo Ottobre, ha cambiato (ahiloro) le prospettive playoffs dei Cerbiatti.
Scott Skiles, il migliore allenatore della giungla, lo ha trasformato: dello slavo adesso non ha solamente le origini, ma l'arroganza tecnica. Ha imparato ad essere aggressivo sotto i tabelloni ed il resto, avendo un bagaglio dei trucchi da pivot anni settanta, è arrivato di conseguenza. Per il futuro, sperando che le ossa guariscano perfettamente, ci auguriamo che sviluppi maggiormente il vladedivac che è in lui. Migliorerà individualmente e soprattutto innalzerà la competitività dei Jennings che lo circondano.
Josh Smith/Hawks - Una delle sequenze più suggestive della fantascienza cinepanettona è contenuta nel coloratissimo "La fuga di Logan"; nulla a che fare con Kubrick e Fellini ma un esperimento curioso, parecchio pop, di dopamina visiva. Nel film c'è il rituale ossianico del Carosello: un sacrifico propiziatorio che segna il passaggio utopico ai trent'anni in quella società parahuxleiana. I protagonisti lievitano nello spazio di un'arena colma di spettatori ed esplodono come kamikaze del Mondo Nuovo.
Ebbene, se esiste un giocatore che potrebbe sopravvivere a quella mattanza, volando oltre l'immaginazione umana, è proprio J Smooth. Il corpo più incredibile dai tempi del Doctor J dei Nets: il Falco pare un effetto speciale di "Matrix", tridimensionale ed omniscente. Uno dei tre-quattro veri dominatori della scena contemporanea: negli anni è diventato un all around clamoroso, mostruosamente efficace quando la partita si decide. Nei cinque minuti giusti (..) è il difensore più forte della lega, capace di oscurare la vallata a tutte e cinque le razze presenti sul parquet. Per descriverlo efficacemente ci sovviene la definizione che Giuàn Brera diede di un mattatore del Novecento italiano: un genio ignorante. Collante tattico di una realtà sottovalutata da molti, autentica mina vagante della rumba che comincia il 17 Aprile. Come bonus recente, si diverte sempre di più a passare la palla dal post alto, con un timing e una sicurezza quasi da chriswebber. Difficilmente diventerà, a livello di marketing, il fenomeno che è nei quarantotto minuti di contesa: il bagaglio extra che si porta sulla gobba emerge già nelle interviste concesse; nelle quali il nostro si esprime coniando neologismi (no, non è Gadda...) degni dei Parliament alla terza skunk fumata. In tempi di Tiger Woods trionfanti, è chiaramente il nostro Mvp sentimentale...
Lamar Odom/Lakers - Altro mancino tuttofare dal talento leonardesco, lo seguiamo dai tempi gloriosi della high school newyorchese, quando si annunciò (puro come un diamante sudafricano) nelle vesti messianiche di Magic Johnson del Queens. Ne adoriamo i momenti di ispirazione assoluta, da califfo, così come le pause di riflessione: malgrado Kobe e il Gesù catalano, meteolamar stabilirà il cielo di Busslandia a Maggio e a Giugno di quest'anno. Infatti Bynum non sposta tatticamente l'asse cartesiano delle sfide, invece Odom (rimbalzista offensivo silasiano e trattatore hors categorie della gonfia) le trasfigura con la poliedricità di un Bruno Munari cestistico. Coinvolto ormai nel vippame hollywoodiano, dopo il matrimonio con la presenzialista rumenta Khloe Kardashian, rimane il tormento jacksoniano più presente nei sogni del Maestro Zen: l'undicesimo anello di Phil dipenderà dalle lune del nativo di Jamaica, fanatico consumatore di caramelle e dolci nel tempo libero.
Stephen Jackson/Bobcats - L'Uomo Nero per antonomasia ha trovato un pò di pace in North Carolina, ospite di una confraternita della Chapel Hill mafia: pure questa stagione, triste ma vero, sono riusciti a non convocarlo per l'All Star Game. La maledizione di quella serata ad Auburn Hills del Novembre 2004, quando affrontò a mani nude una dozzina di spettatori per strangolarli, lo perseguiterà per sempre: essendo l'Nba un'azienda che vende intrattenimento, i cattivi come Steph non potranno mai essere esibiti alla massa. E' pur sempre lo stesso gangsta che sparò a una posse rivale all'uscita di un locale notturno... Tutto ciò però non dovrebbe nascondere la grandezza minacciosa dell'ex Warriors: durissimo, spietato, capace di coprire tre ruoli con una naturalezza spaventosa e provvisto di un cuore grande come lo stato del Texas. Pochi spostano gli equilibri, su entrambi i lati del campo, come il Jax di questi mesi; se ne è accorto anche un sommo del pino come Larry Brown, un pastore di pallacanestro, un visionario, che ama e riconosce il talento come nessun altro: gli ha consegnato le chiavi del pullmino e il viaggio, per adesso, è stato inebriante.
J.J. Redick/Magic - Candidatura a sorpresa ma non troppo, in un momento dipinto del blu dei Blue Devils di Coach K. Ha sfidato lo steretipo del viso pallido buono solo per l'Ncaa, inserendosi alla grande nei meccanismi virtuosi della macchina da canestri più sofisticata dell'Nba attuale. Cresciuto tantissimo nella comprensione del gioco altrui, mostra una durezza (anche difensiva) insospettabile: in proiezione futura, se continuerà l'evoluzione da combo guard, lo vedremmo bene nelle vesti che furono del Danny Ainge della maturità. J.J. sembra aver compreso perfettamente il motto della foresta più spietata: "If you don't run fast, you're food". Vedova allegra di Turkoglu, è l'elemento chimico che potrebbe aggiungere nitroglicerina al menu avvelenato che Van Gundy offrirà ai Lebroners.
Shaun Livingston/Wizards - Risorto nel deserto sahariano di Washington, siamo felici di rivederlo in salute e con le antiche movenze. Ennesima scelta sfortunatissima dei Clippers, dopo l'anno da matricola promettente (back up di Cassell) al terzo ebbe un infortunio terribile, rivoltante nella dinamica e quasi terminale per la carriera. Non sappiamo quanto dannymanning c'è nelle sue ginocchia, ma continueremo a meravigliarci di fronte ai suoi piedini magici, roba da Penny Hardaway d'antan, e le mani fatate degne di Herbie Hancock. Ritorno lieto per chiunque apprezzi la musicalità gioiosa del basket; lo seguiremo con la devozione che merita un grande artista dell'improvvisazione jazzistica.
Anderson Varejao/Cavaliers - Sesto uomo di importanza vitale, Telespalla Bob è l'arma segreta di Cleveland verso il bottino pieno. Fondamentale nell'indirizzare l'inerzia del giochino verso l'energumeno (dal discreto talento) con la maglia numero ventitre; è l'animale più rodmaniano dello zoo d'oggi. Devastante nell'entrare sottopelle al nemico; fastidioso, urticante e maledettamente figlio di buona donna con tutti: chiedetelo a Zisis, che a un mondiale si ritrovò con lo zigomo frantumato da una gomitata del brasilero. E' un concentrato di energia purissima per i Cavalieri, che porta sul legno rimbalzi, deviazioni, blocchi, difesa, sfondamenti subiti; ovvero tutto ciò che fa poco fumo statistico ma tanto referto finale in positivo. Pezzo del puzzle fondamentale di una squadra che avrà la pressione gigantesca di dover vincere a tutti i costi. Mai come questa volta, titolo o tritolo.
Adesso si fa sul serio, inutile sottolineare l'importanza degli accoppiamenti nel tabellone: non essendoci i Bulls 1996-98, sono decisive le tendenze di ogni ciurma opposta all'altra; nello specifico ci sono squadre di lignaggio inferiore adatte a esporre i punti deboli tattici e tecnici di alcune pretendenti al titolo. Non è necessario eliminare una delle favorite per depotenziarle; essendo la competizione una corsa a tappe diseguale, basta togliere forze e carburante alla portaerei per il turno successivo: un esempio, leggendo il cartellone occidentale, è rappresentato da un possibile LA-Portland al primo round; la classica rumba che potrebbe complicare i piani dei campioni in carica, a disagio in stagione contro l'atletismo e il gioco controllato degli oregoniani. Seguiremo il Grande Ballo con invariato entusiasmo, a discapito della nostra (ribadita) vena snob: per tutti gli altri, vi lasciamo divertiti a un Mimmo Modugno profetico. "Piangeeee il telefonoooo...".
Simone Basso
(in esclusiva per Indiscreto)
49 commenti:
Grazie per l'ottimo articolo, fa piacere che bogut sia uscito dalla maledizione i numero 1 del draft e ci insegna che forse i lunghi hanno bisogno di più tempo per maturare
gioco a trova l'intruso: come mai questa (insana) passione per J-Smoove? la definizione di genio ignorante gli calza a pennello, ma secondo me arriva dove lo porta il fisico, soprattutto nel fondamentale dove piu' fa la differenza (difesa). meccanica di tiro da vietato ai minori, momenti di catalessi in attacco abbastanza imbarazzanti... insomma in questa celebrazione di talenti sottovalutati lo vedo un po' fuori posto. propongo un nome alternativo vista la penuria di lunghi del tuo quintetto: Noah.
quando cominciano i pronostici PO? io il mio euro lo vorrei metteri su orlando.
anzi propongo anche il mio quitetto da buongustai, ovviamente escludendo stelle e stelline che senno' e' troppo facile.
C: Kevin Love, MIN
PF: Jeff Green, OKC
SF: Rudy Gay, MEM
SG: John Salmons, MIL
PG: Aaron Brroks, HOU
6o: Carl Landry, SAC
7o: DeJuan Blair, SAS
ottimo simò. soprattutto il giusto riconoscimento a steph jackson.le cassanate a sternville si pagano con gli interessi..un pò meno d'accordo su reddick che di certo si trova bene in un sistema che premia i tiratori come quello di van gundy ma lo vedrei meno bene da altri parti..
se parliamo di estetica pura escludendo gli all-star, i già citati salmons e gay a me fa impazzire crawford di atlanta.ball handling e maccanica di tiro regale.se solo avesse avuto un pò più di cabeza..
continuiamo col giochino:
giocatore vietato ai minori:il figlio del grande yannick
delusione dell'anno:ariza
giocatore più sottovalutato:murphy di indiana
resto convinto che per gli anni a venire la prima squadra che mette insieme deron williams e kevin durant più tre onesti caratteristi.(un buon difensore,un tiratore e uno da 10 rimbalzi e 10 punti a gara) può aprire una dinastia del tipo bulls nineties.
quella squadra c'è già, e sono proprio i thunder: westbrook non sarà mai ai livelli di williams, ma è comunque ottimo, dovrebbero prendere un centro di alto livello adatto al loro gioco, cioè kevin love, e aggiungere un altro uomo di sistema alla panca, perchè harden 6° uomo (giocatore sottovalutato), maynor dietro a westbrook e ibaka che cresce a vista d'occhio sono una base eccellente. l'unico sacrificabile a mio parere è green, solo per arrivare al 5 o ad un 4 migliore di lui. se questa estate migliorano individualmente e durant anche nel clutch time, saranno una contender già dal prossimo anno
westbrook piace moltissimo anche a me.meno fisico ma più atletico di deron. buon tiratore e forse assieme a rondo il miglior play come istinto a rimbalzo. ma se parliamo di eseguire schemi, far girare squadra dettare i tempi e tenere palla sotto pressione il dopo nash jason billups ecc.. è senza dubbio deron. almeno io la vedo così. con rose e paul dietro
Ok, vado con il quintetto dello Sleep Team, che è l'opposto del Dream Team...
PG - Baron Davis, non si capisce cosa voglia fare della sua carriera ormai, o meglio, so che produce qualcosa e che spesso si organizza con Nash, ma Nash non è proprio il modello del cattivo esempio, dunque il suo problema è un altro (non ha più la scusa Dunleavy).
SG - Ben Gordon, andato a Detroit sulla scia del fantastico turno di playoff contro Boston, alla fine non ho capito nemmeno se era infortunato o se semplicemente non è mai stato all'altezza di Hamilton, nemmeno quando questi era out.
SF - Hedo Turkoglu, ha strappato il contratto della vita grazie a una stagione molto positiva ad Orlando (e non è che avesse giocato male nelle stagioni precedente, anzi). Si è completamente smarrito a Toronto. Il freddo? I soldi? Il cannibale offensivo Bosh? Non ha meritato i soldi del contratto.
PF - Al Jefferson. Non volendo mettere Garnett, perchè si vede chiaramente che è un problema fisico, inserisco il suo indegno erede, perchè è molto prossimo a buttar via la carriera, in quanto non sa diventare quello che poteva diventare. Al prossimo anno questo giudizio incombe su Bargnani.
C - Rasheed Wallace. Risparmiamo Garnett, ma non il suo scudiero Sheed, che è stato il punto debole dei Celtics. Se avesse dato 12-15 minuti di intensità e aggressività dentro e fuori dal pitturato, Boston sarebbe stata un'altra cosa. Invece ha subito spesso a rimbalzo e perso occasioni d'oro.
@Nanomelmoso:danke.
Si,quelli che una volta erano i ruoli base(play e centro)necessitano di tempo e cultura specifica;virtù che nel mondo contemporaneo mancano non solo nel basket,ahinoi.
@Vincenzo:per me i giocatori si dividono in due categorie elencate dal grande Bob Cousy.
Ci sono quelli che quando passano la metà campo guardano il canestro,altri invece osservano il posizionamento dei compagni.
Io voto sempre per la seconda categoria dell'anima;se non si divide il succo d'arancia,non si va da nessuna parte.
Ecco,il mutante degli Hawks ha un'attitudine sorprendente(vista la provenienza):è diventato un passatore incredibile,sembra divertirsi nel rifornire i compagni...
Se non fosse bipolare,e con un tiro dai sei affidabile,sarebbe il Messia reincarnatosi in una combo forward.
Noah junior andrebbe inserito nella categoria dei Varejao:ma non spacca le contese come il brasiliano;la sua dinamica di tiro è veramente tremenda,sembra un giavellottista degli anni sessanta...
Senza il percorso minato del tabellone,è difficile scrivere di pronostici certi:è come se al Tour,un favorito fosse impegnato in un tappone pirenaico,mentre il diretto concorrente si riposa.
Orlando mi sembra l'incognità più inquietante,ad est,verso la Finale dei sogni(di Stern):Bryanteers vs Lebroners.
P.s. Rudy Gay,offensivamente,è un fenomeno.
Come seconda,terza opzione di una portaerei sarebbe un faraone da anello.
@Zoleddu:thanks!
Se al posto di Artest,ai Lakers,ci fosse l'Uomo Nero...LA sarebbe imbattibile.
Avrebbero almeno tre giocatori (Jax,Kobe,Lamar)che possono trasformare all'istante il rimbalzo difensivo in una transizione da sballo.
Non ho messo Williams per una scelta vagamente chic;ma uno così,nell'Nba odierna,è irriproducibile.
Quegli angoli di passaggio,con quel timing,il corpo taurino e la velocità di esecuzione li possedeva,nell'era precedente,solamente Kidd.
@John Doe:due squadre occidentali sono a un giocatore da diventare superpotenze.
Blazers e Thunder.
L'estate 2010 sarà caldissima per entrambe le franchigie:dovranno studiare l'innesto giusto per l'ultimo passo.
@Pietro:quintetto ben assortito e scelte impeccabili...
Concordo su tutta la linea.
certo prchè si deve vincere subito ...poi non si vince subito lo stesso ma si è fatto in fretta
@Simone
Onore e Gloria a Simone, cantore degli eterni incompresi destinati per le bizze degli Dei del Basket a rimanere loro malgrado eterni incompiuti (Josh is Da Shit!).
Fortuna che c'è ancora qualcuno che la pensa così sui premi di fine anno di Sternville (ormai m'è entrato in testa..).
Thunder vera potenza emergente, mi garbano assai, mina vagante ad Ovest così come i Falchi ad Est. Tutte scelte azzeccate (in quel sistema ci vogliono le palle e lungimiranza per scegliere Harden, perfetto, e non Evans, futuro All Star, di troppo però ad OKC..colpaccio Maynor, destinato a buonissime cose dietro a Westbrook, il play dal crossover più fulminante sotto le gambe dai tempi del miglior Tim Hardaway).
Blazers sono i Thunder un anno avanti, ma li perseguita la sfiga e non siamo ancora riusciti a vederli al top (un pò di confusione nella scorsa estate, ritenuta quella della definitiva svolta verso il Cielo..si cercava il veterano per completare il cerchio, ma Milsapp The Beast, Turk ed alla fine Miller hanno pochissimo in comune): la domanda è se riusciremo mai a vederli esprimere tutto il loro potenziale (Rudy finisce diretto nel mio team buongustaio).
Nota a margine: trovo sia una storia bellissima e MOLTO significativa che le due franchigie con il maggior potenziale ad Ovest siano state costruite da Sammy Presti e "In Kevin Pritchard We Trust" (ai ferri corti con gli alti papaveri, occhio..), due che in comune hanno l'aver decisamente studiato all'Accademia all'ombra dell'Alamo, alunni diligenti della scuola di GreggP&RC, tra un film di Rohmer ed un bicchiere di Custoza (Sam l'alunno preferito, più di Kevin, che ora non parla più con la "maestra":( ). Stima illimitata.
(scusate, Wireless incasinata!)
i blazers non li vedo neanche vicini ad essere una contender, almeno finchè non vi sarà la certezza di avere oden in salute
i thunders non possono rifirmare tutti, quindi si dovrà sacrificare qualcuno per il centro: concordo con john doe, scambierei green.
pietro: direi che bargnani purtroppo ha una dimensione diversa ed è vittima di un equivoco tattico. L'hanno ingrossato per farne un centro, ma non sa difendere come un centro. Risultato: non si abbina bene a un centro perchè non riesce più a tenere le ali, e si abbina male alle ali perchè appunto non sa difendere da centro. A fine contratto potrà andare a fare il 6-7-8o uomo in una contender, per mettere punti dalla panchina. Niente di più
Transu non mi sembra una brutta opzione, a meno che non si creda che Bargnani fosse una vera prima scelta.
Pietro Sheed non poteva essere la spalla di Garnett. Si sente ancora un fenomeno, perché lo è stato più di Garnett in carriera, e quindi attualmente è inutile a far vincere un titolo. Ci voleva uno anche molto meno talentuoso ma che non avesse mai vinto l'anello.
Thunder mi sembra più avanti di Portland semplicemente perché il talento di Durant, se crescerà ancora, sarà ineguagliabile da qualsiasi giocatore nba, e il bistrattato Westbrook è un fenomeno.
Manca solo un centro decente. A Portland invece mancano secondo almeno due giocatori (dovrebbero, per vincere l'anello, ripetere uno squadra stile Detroit, dove quasi tutti i titolari si equivalfono, non avendo in Roy una stella a livello di Durant, Kobe, James... ecc).
Per il prossimo anno non sottovaluterei Sacramento, che per me sta giocando a nascondino, perché Evans è incredibile.
PS: che ne pensate di San Antonio e di come si è messo a giocare Gino nell'ultimo mese? Secondo voi hanno voglia di provarci un'ultima volta e tentano di arrivare settimi per sfruttare il buco di Dallas?
Leo, pensa a Bargnani San Antonio Ginobili e compagnia cantante che tra un settimana starai brindando a festa con amici e parenti. Di tua moglie.
Jeremy domani ho l'addio al celibato e venerdì mi sposooooo!!!
Cavolo, ma riuscirò a chiamarla moglie? Quanto ci vuole per abituarcisi? ;-)
Ah io non lo so. Dovresti chiederlo agli sposini di Indiscreto, in primis il Diretto.
Comunque Leo domani fai scorta di impermiabili.....;-)))
Eh eh...
MA Clinter che dice? (Almeno lo distogliamo da calciopoli...)
@Leo
Buon'avventura, tutto sarà differente dopo.
Ricordati, se non ti sovviene il nome, non tirare a caso, Cicci, amore, tesoro sono ottimi palliativi e ti salvano la vita.
Un saluto
Italo
Auguri Leo, mandaci i confetti.
@Miky:mooolte grazie.
Il trofeo più psichedelico dell'Nba è quello di Difensore dell'Anno.
Il lungo più forte della specialità negli ultimi vent'anni?
Quello col 21 nerogrigio,mai vinto.
L'esterno più dominante di sempre?
Il 33 che entra nell'Hall of Fame quest'estate,idem come sopra.
Robertino Horry,"vagamente" decisivo in una dozzina di serie di playoffs,nisba.*
Il miglior marcatore di point,il maestro del rileyismo applicato,Derek Harper?
Niente pure lui...
Ma votano i Cugini di Campagna?
*Quei tre fanno 17 anelli complessivi:poi raccontano dell'importanza dei trentellisti...
@Transumante:la cosa più interessante dei Thunder sarà verificare la loro esecuzione negli ultimi cinque minuti delle bolgie playoffs.
Da quell'aspetto emergerà la vera cilindrata della Formula Uno guidata da Brooks.
@Leo:l'ultimo Ginobili è impressionante,quel poco che ha perso di atletismo lo ha guadagnato in visione di gioco e senso "drammatico" della partita.
Gli Spurs mi sembrano corti,la classica squadra da colpaccio singolo ma priva della continuità fisica per imporsi in una contesa contro i Lakers di questo mondo.
Auguri,me racumandi...
@Simone
Grazie a te! E secondo me i Cugini di Campagna riuscirebbero ad essere più obiettivi e meno (tele)guidati...
Che ne dici dell'intreccio-Spurs con le sorti dell'Ovest? Hanno allevato due belle serpi in seno...
Gino folgorante. Vidi GregP a Biella a scrutinare James Gist l'anno scorso con RC, e nell'intervallo gli chiesi il motivo dell'eliminazione con Dallas (1-4): mi rispose pressapoco con "only one word: Manu.." con un'espressione tra il rassegnato e lo speranzoso (per l'anno successivo, questo, con un Manu a posto: attenzione..). Tra l'altro concetto che sta continuando a ribadire praticamente ad ogni conferenza stampa. Gli Speroni texani al canto del cigno, ma ci credono ancora. Peccato per l'anno pari :-)
Auguri Leo!
@Miky:il metodo Spurs,vedi anche in Ohio,funziona alla stragrande.
Per l'anello sarebbe un'impresa clamorosa.
L'unico esempio di quel tipo si verificò nel 1995:ma l'Olajuwon di quei due mesi dove lo troviamo?
Rimangono competitivi se il francese rientra bene e il caraibico ritorna,almeno per qualche partita,ai suoi livelli di eccellenza.
Ma il Kobestopper dov'è?
@Simone
Bogans+RJ non sono male, anche se mi rendo conto che non sono Ruben Patterson ;-)))
Io sinceramente non credo al titolo degli Spurs, ma per quanto riguarda l'accoppiamento con LA non sono nemmeno così sicuro che i Lakers ci arrivino, in Finale di Conference..stiamo parlando di una situazione dove tra la prima e l'ottava ci sono solo 7 partite di differenza!! Cioè, sono più o meno tutte lì: perfetto infatti il discorso sul lignaggio inferiore..considerazione: LA non è assolutamente al top, anzi, spogliatoio e Kobe scricchiolano (questione d'atteggiamento dice il Mamba, oltre al Kobe's knee dell'ultima ora), Denver senza Kleiza e soprattutto Jones (fondamentale l'anno scorso) non si ripeterà anche se venderà cara la pelle, Utah e Suns non vinceranno mai 4 partite in una serie..ma sai che vedo proprio bene OKC e SanAntonio, anche se per motivi opposti?! :-))
@Simone
Ciao,
io ormai guardo sporadicamente Srternville, non vedo più quella magia che negli anni 80 mi pervadeva completamente.
Lo show time è stato inarrivabile, come l'orgoglio celtico bostoniano, il dottore che chiamava per un house call, mi fermo qui se plano in Olivariville.
Vedo l'Ovest troppo forte perchè ci sia una vera contesa, vedo troppi soldi, li vedo oniricamente sul campo da basket, perchè ci sia ancora quella magia che mi ancorava al video, teleguidato da Dan Peterson.
Vedo troppe nuove squadre e un decadimento della genialità.
Anyway, sempre fluvialmente geniale, fra Marinetti, Balla e Carrà, l'eretico.
Italo
@Miky:le cacofonie lacustri potrebbero riaprire la corsa,di sicuro il primo round occidentale sarà una baraonda.
Vedremo se ci scapperà il cadavere eccellente,tipo i Mavs incornati dai Nelsoniani della Baia.
L'est mi sembra destinato ad uno showdown più sicuro,ovvero la replica dell'anno scorso.
I Cavs avranno imparato qualcosa?
@Italo:anch'io ritengo gli eighties il decennio dorato dell'Nba.
Più squadre vere,un gioco meno esasperato ma di una fluidità meravigliosa.
Però il giochino funziona ancora:è il basket moderno che è cambiato,anche esteticamente.
Il principio base è ormai opposto:ieri si portava la palla in post e si creava,oggi si palleggia e si fa uscire il lungo che anni fa sostava sulle tacche dell'area.
Una volta era passing game controllato,oggi è la fabbrica del pick and roll.
Panta rei.
il basket rimane uno sport emozionante da guardare e soprattutto da giocare ... intenso fisico ma spesso leale
miky occhio che secondo me afflalo vale piu' di jones. DEN purtroppo ha un reparto lunghi carente, e dipende dalle condizioni di K-Mart... mi pare un po' troppo per essere da titolo, anche nella nba di oggi.
@Simone
Ok, un passing game controllato escluso Magic che ha reinventato gli spazi che, poi, si sono chiusi di nuovo. Aveva rso tangibile l'antimateria
Italo
@Simone
Dallas l'avevo lasciata fuori perchè per me è indecifrabile...o meglio, Butler-Haywood ha cambiato tantissimo ed in meglio il volto di questi Mavs (così come l'addio di Josh il Rollatore), ma non ho ancora il coraggio di pronosticarli così in alto come invece il campo al momento tenderebbe a fare almeno pensare. Che roba i PO 2010 della Western!!!
Aaah..Bird, Magic, DrJ, MM, DarrylOne, Showtime, Bad Boys, Celtics..negli eighties mia madre mi stava infilando per le prime volte il biberon in bocca...me li sono persi tutti, e per quanto guardi dvd e filmati in un aggiornamento che sembra non finisca mai sento di aver perso qualcosa di molto troppo importante per la Storia di questo Gioco :-(
@Vincenzo
Credi? In my opinion Jones è sempre stato sottovalutato come attaccante, e le prestazioni as Pacer quest'anno in parte lo dimostrano. Tiratore sicuramente meno di Afflalo, ma aveva quella "cosa" intangibile che lo legava per caratteristiche fisico-atletiche a K-Mart, Andersen, Nenè, JR (e ci metto anche Anthony Carter) che quest'anno non percepisco più e che l'anno scorso hanno fatto la differenza, soprattutto in termini di scariche d'adrenalina collettive. In sintesi: Affalo più ordinato, più pulito, con un pizzico di talento in più in assoluto, ma in questo contesto molto meno "cagnaccio". E quest'ultima caratteristica l'anno scorso ha veramente unito tutti i gangbanger, creando i presupposti per gli strepitosi playoff e per QUELLA difesa.
@Miky
Per noi amanti disperati del basket, il poter vedre i nostri eroi sul video, fu qualcosa di più che lunare, estatico ed epico al tempo stesso e, Dan Peterson, Mr. Lipton, il nostro Omero che decantava i versi degli eroi sotto le mura di Ilio.
Quando poi andavamo sul campo, provavamo le giocate che avevamo mandato a memoria, ercando maldestramente di essere come loro almeno asintoticamente.
Però pensammo in grande, qualcosa ci riusciva e ci affrancammo dal nostro provincialismo, ubriachi di post alto, taglio shuffle, tagli californio, sky-hook e i passaggi no-look di magic.
Lo show time è stato una febbre endemica che non può gurarure per chi l'ha provata, è stato la magia di attimi irripetibili, come la grande ungheria o il biennio72-74 della calcio olandese.
Per farti un'idea, vai su you tube e digita magic johnson, guardati i filamti con i commenti originali e guarda il pubblico di LA. E' solo un suggerimento.
Italo
@Miky
chiedo scusa per i refusi terribili
Italo
@Italo
Grazie per le parole, è Bello sentirti parlare così di questo Sport e di quegli anni, veramente.
Il commento finale "E' solo un suggerimento" sono sinistramente convinto che sia una giocosa minaccia più che un consiglio :-)
Come ho scritto prima.."per quanto guardi dvd e filmati in un aggiornamento senza sosta..": per cui qualcosa ho visto, anzi quasi m'offendo se pensi che debba ancora vedere quei tipi di video sul tubo! ;-))
Per quanto riguarda i refusi mi rifaccio alla personalissima Costituzione di BobtheOne...credo cmq che il perdono 'stavolta te lo si possa concedere :-)
PS: però per il rispetto che sento di doverti, per la stima (Omero ti piaciucchia, ad occhio..), RIguarderò quei video, che cmq tanto male non erano!!
@Miky
Se vuoi veramente capire il mood, senti i dialoghi dei commentatori e, in parallelao osserva il pubblico di LA, lo vedrai differente. Adesso è più facile e scontato, allora era l'arrivo dei marziani, come la televisione a colori. Ricordo ancora il 1975 quando solo io nella mia via avevo il televisore predisposto e, guardando Antenne 2, beccavamo le trasmissioni a colori. Venivano i vicino il omeriggio a vedere il monoscopio a colori, con gridolini di meraviglia. Adesso è persino comico, ma la tecnologia rende vecchi all'istante.
Nessuna minaccia, prova e poi, se hai voglia, rispondimi.
Italo
@Italo
Ci mancherebbe, certo che ti rispondo, e con rinnovato entusiasmo!
Era chiaro che non intendevo "tono minaccioso" ;-))
Cmq c'è sempre un problema in questi casi: visto uno poi non riesco più a fermarmi..tra i più rilevanti visti tonite, recap finals84, G1 Finals87, qualche Mix di Magic, la rivalità nemici-amici con Bird...forse ho capito cosa volevi farmi capire: stupore. Sulle facce della gente e nelle voci dei telecronisti. Genuino stupore ed entusiasmo per un qualcosa di mai visto prima. L'esempio, per chiudere: contropiede di Magic in G1 87, spettacoloso sottomano nel traffico, l'ennesimo di quella grande serata (29p-13a-8r). Il secondo commentatore esclama "wow...I mean..that's A Big WOW!".
Grazie Italo (&Simone..)
And thanx God for the Eighties.
@Simone: molto bene, tutto!
@Italo&Miky: quegli anni Ottanta ci hanno estasiato, e ingannato. Tv a colori: vidi con enorme meraviglia i Mondiali di calcio 1974 a colori su Tv Capodistria, che si prendeva sulla riviera adriatica, dove ero in vacanza con i miei (dopo Italia-Haiti un cameriere affannato mi rovesciò un caffé bollente sul collo, saranno forse iniziati lì i miei traumi). Almeno, io ricordo che erano a colori, non vorrei sbagliarmi. Era una meraviglia, la scoperta di qualcosa del genere: vedere il loro di PIN con le telecronache NBA di Peterson era - è stato - qualcosa di sconvolgente.
Per me le squadre più adatte sono le stesse dell'anno scorso, e vista la situazione Kenyon Martin, farei una sostituzione a Ovest. Sarei fortissimamente tentato di dire Utah, perché Williams sta giocando da Dio e ho visto un Boozer che gioca da Boozer, però Dallas mi sembra più solida. Prima o poi scatterà qualcosa che va oltre quello che fanno attualmente: il quintetto è equilibrato, c'è talento, il playmaker ancora ne porta a scuola tantissimi, c'è Butler, persino Marion ha un senso, Haywood dà sostanza, hanno Terry dalla panca e c'è sempre Nowitzky. Insomma, avrebbero le carte in regola per mettere in riga anche i Lakers dell'ultimo mese... ma è molto sulla carta.
Molto dipende dagli accoppiamenti. Secondo l'accoppiamento che esce la vera mina vagante non sarà Oklahoma, ma gli Spurs, come sempre, se confermano questo Ginobili qui. Dipende quindi dal piazzamento finale dei Thunders, dei Blazers e degli Spurs. Attualmente abbiamo Lakers-Spurs al primo turno. Se gli Spurs arrivano settimi saranno un problema, da ottavi li vedo fuori con un 4-2...
Comunque io prevedo.
Cleveland-Orlando
Lakers-Utah
oppure
Cleveland-Orlando
Lakers-Denver
*** Leo. Dissento sul fatto che Sheed fosse meglio di Garnett. Sheed è Sheed, uno che se ha la testa può essere il lungo più completo di questo ultimo decennio. Negli anni tra il 2000 e il 2006 Garnett era una bestia: con una squadra equilibrata come i Pistoni del 2004 e al posto di Sheed avrebbe vinto anche lui, in una conference più forte dell'est. E' arrivato in finale, e il meglio che ha avuto affianco prima di Boston, a parte un Billups non così maturo, è stato Sam Cassell e quel pazzoide di Sprewell, per non dire di Marbury...
Se Garnett avesse avuto un secondo violino all'altezza, come lo ha avuto con Pierce a Boston (per non dire di Allen), avrebbe avuto 4-5 punti in meno di media (anzichè 24, 20) e due-tre rimbalzi in meno, soprattutto offensivi, data l'accuratezza dei tiratori... ma avrebbe vinto quasi quanto Duncan, all'Ovest. Invece si è sobbarcato una franchigia iper-confusa, che ha commesso bestialità di ogni tipo, che lo ha costretto, a peso d'oro, a stare su 23 punti, 13 rimbalzi, 5 assist e 2 stoppate di media per 5-6 anni, contro Shaq e Duncan (mancando spesso di lucidità nel momento finale, chiedendogli giocate da clutch player che non ha nelle corde).
@Roberto Gotta,Italo,Miky:il fatto più straniante che mi capita,rivedendo certi avvenimenti sportivi,è ammirarli a colori.
Moser a San Cristobal,l'incidente di Lauda al Nurburgring,Varese che gioca le finali di Coppa,Panatta al Foro Italico,il parallelo della Val Gardena...
Tutte immagini che vidi la prima volta in bianco e nero.
Ricordo le trasferte a Bergamo,dagli zii,per vedere il mondiale 1978 a colori:compresa quell'Italia-Argentina che fu forse l'apice sentimentale di Azzurra nel dopoguerra,assieme alla sfida del Sarria col Brasile quattro anni dopo.
L'Nba più valida di sempre fu la Finalissima Lakers-Pistons del 1988:il presente di quel basket,i rileyani belli e impossibili(quattro prime scelte assolute in squadra!!)contro il futuro,il combo con otto giocatori intercambiabili,il pivot che tirava da tre,le guardie che comandavano il gioco e una disciplina difensiva mai vista prima.
Impossibile vedere più qualità e quantita così bene assortite.
@Pietro:Dallas è misteriosa,la potenzialità è da lakerskiller,ma dipenderà tantissimo(forse troppo)dalle lune del tedesco e di Terry nei finali punto a punto.
Denver senza Martin non ha sostanza difensiva:KMart è la centrale elettrica della squadra,il fattore che cambia l'attitudine dei Nuggets.
Quei Wolves,senza l'infortunio di Cassell,sarebbero arrivati fino in fondo.
Contro i Pistons.
E la percezione su KG,lo Scottie della penultima generazione,sarebbe stata meno cialtrona:trattasi naturalmente di fuoriclasse da Hall of Fame,of course.
@BobTheOne
Ricordo ancora i mondiali 1974, i più e più entusiasmanti. Io vidi qualcosa a colori su Antenne 2, per gli anno 80, mi limito solo allo sport, entrando di soppiatto in Olivarville. Ti ricordi Moses Malone, quando con gli Houston Rockets eliminò i Lakers 2-0, 1981? poi scoprimmo anche il SuperBowl....E' stata una fase incredibile che ricordo volentieri, anche se la nostalgia va, per me agli anni 70, sportivamente parlando, a Best, Riva, Cera, Olanda, Polonia, Sparwasser,....
Italo
@Simone
Già, la valnga azzurra, Panatta incubo di Borg, Wimbledon con Tanner, Connors, Nastase, l'inizio di Ingmar Stenmark, e il più bel basket mai visto.
Ricordo ancora la Mobilgirgi, Synudine, le basette lunghe, le cravatte improbabili,....
Italo
@Italo:ho in cantina,da qualche parte,un televisore portatile Sinudyne.
Penso che funzioni ancora..Su un lato gli appiccicai un adesivo a colori(almeno lì..)con la scritta Campioni d'Italia.
Conclusero l'abbinamento(fortunatissimo)dopo un'indagine di mercato.
All'esposizione del marchio,la risposta degli intervistati era:"La Virtus,la squadra di basket!".
La stessa reazione avvenne per la Faema,macchine da caffè,nel ciclismo.
"Merckx,Van Looy e Gaul!!"
@Simone
Ricordo ancora la disputa tra sistemi pal e secam, il colore, all'estero avevano già le vhs,
Caglieris, Morse, Jura (così scateniamo Olivari), Prima della Faema c'era la Molteni se mi ricordo bene...
http://www.youtube.com/watch?v=cpK2S-efQPE
Lakers-Pistons gra 7, ultimi minuti. l'ultimo assalto gialloblu prima dell'oblio decennale
Italo
@Italo:il primo technicolor in casa lo comprammo nel 1980.
La scusa furono le olimpiadi(Lake Placid e Mosca),nonchè gli Europei di foot.
Molteni arrivò dopo Faema,nel 1971;la sua fu una storia molto italiana:l'azienda,dopo gli anni del boom,affondò nei debiti.
P.s. Mi riferisco naturalmente al Cannibale,il marchio apparve già nei Sessanta(Altig,Balmamion,Motta,Dancelli).
Faema arrivò nel 1956 e il battesimo fu indimenticabile:il Giro del Bondone vinto da Charly Gaul.
C'era anche la magnadyne livorno se non erro, hurlingham trieste, berloni torino, squibb cantù, turisanda varese, cantine riunite r.e., mulat napoli, jollycolombani forlì, e sopratutto c'era superbasket di Aldo Giordani, ricordo pomeriggi interi a cercare di decodificare le sue pillole spesso criptiche, specie per i neofiti come il sottoscritto, una faticaccia comunque sempre meglio che studiare. E poi la domenica sera ad aspettare fino a notte fonda lo spazio basket sempre gestito dallo sciur aldo, commenti e filmati delle 2-3 partite chiave della giornata condensati in dieci minuti scarsi. Bei tempi...
@Italo: idem sugli anni 70, che però mi riservarono parecchie delusioni, visto che all'epoca ero ancora emotivamente coinvolto in alcune situazioni di parte (=club). Sparwasser memorabile, ma che "quelli" battessero una squadra dell'Ovest mi dava potentemente fastidio (e avevo solo 10 anni...). Sì, belle anche molte partite di basket, di una pulizia e semplicità, anche nel design delle maglie e dei campi, pure queste scomparse.
@Simone: nel mio caso, finali memorabili quella 1982, 1983 e quella 1986, nel 1988 avevo situazioni casalinghe scomode che mi impedirono di seguirle come avrei voluto. Senza voler essere noiosamente nostalgico o assurdamente iconoclasta, ricordo con maggior emozione quelle finali scorte il giorno dopo, in differita, delle 3 finali che ho visto dal vivo. Perché era ancora l'epoca dei sogni, in cui ogni immagine di partita era come rubata al destino e all'etere dove si aggiravano (e poi era solo una passione, non un lavoro, circostanza che certe passioni rischia di rovinarle). E' la medesima sensazione di quando, dotato di antenna con parabola motorizzata, cercavo nella notte i feed delle partite NBA, a metà anni Novanta, o di quando vidi Everton-Spurs, semifinale di FA Cup 1995, orientando la parabola verso il satellite Thor (se non ricordo male) che secondo l'antennista era troppo basso per essere visibile... e invece vidi quella partita, con il gol di Amokachi, su NHK Norvegia, del tutto legalmente perché all'epoca era canale non criptato... Ok, torniamo al basket.
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