L'età di Tex

di Stefano Olivari
Esiste qualcosa di più triste di una sala Bingo? Forse no, ma la tristezza cresce se si pensa che dove oggi troneggia uno di questi monumenti alla fine dell'Occidente una volta esisteva un cinema. In quella sala milanese Gian Luigi Bonelli portò suo figlio Sergio a vedere Ombre Rosse (la prima volta per il ragazzo, la cinquantesima per il padre), traendo ispirazione per il personaggio che ci fa spendere l'impossibile per stare dietro a tutte le ristampe e alle pubblicazioni collaterali più assurde: parliamo ovviamente di Tex, che insieme agli altri eroi della Bonelli è stato celebrato l'altra sera alla Cineteca Italiana.
Piena all'inverosimile, non dei soliti quarantenni invecchiati male che infestano le mostre-mercato del fumetto (''Avrebbe il numero 137 della ristampa Tre Stelle?'') ammorbandoti con i loro racconti sulla striscia del 1948 trovata in solaio, ma anche di giovani e, rullo di tamburi, donne. Poco presenti nelle nostre vite così come in quelle del fasciocomunista liberale che fedelmente seguiamo dalla prima elementare: vorrà dire qualcosa? Bello il documentario sulla quotidianità della casa editrice, curato da Andrea Bosco, straordinarie le storie a margine di Sergio Bonelli. Che ha fatto molto più del pur mitico padre, anche se non lo ammetterà mai: editore di successo in un campo difficilissimo, autore sotto pseudonimo (Nolitta e tanti altri), viaggiatore ma con radici, uomo di cultura che non se la tira. Texiano del genere (relativamente) problematico, Bonelli junior (78 anni, ma junior) è riuscito a mettere tutto se stesso forse solo in Mister No: anti-eroe senza la retorica dell'anti-eroe, Jerry Drake non ha avuto secondo noi il successo che meritava. E Tex adesso come sta? Al netto delle mille ristampe (siamo caduti nella trappola a colori di quella di Repubblica, stamattina comprato il numero 168), dalle 500mila copie dei tempi d'oro adesso il numero mensile inedito vende circa la metà. Un'enormità, nell'era del web-televisiva: il bello è che non siamo ancora morti, pur avendo quasi raggiunto l'età teorica (oltre che eterna) del ranger.

28 commenti:

spike ha detto...

ero un appassionato di Tex da piccolo, poi sono passato a Dylan Dog, Nathan Never per approdare infine a Magico Vento (che quest'anno purtroppo chiude)e Dampyr. Insomma sono cresciuto coi fumetti Bonelli. Mitici.

Unknown ha detto...

Grazie direttore per questo post. Sono un texiano anch'io dalla scuola elementare, e ora che ho quasi 29 anni continuo a comprare inediti, ristampe e ristampine varie, nonché a rileggermi i vecchi numeri. Bonelli junior ha sicuramente fatto moltissimo per il fumetto italiano, anche se credo che non abbia fatto lo stesso con Tex; mi sembra che con il Ranger abbia avuto un rapporto di amore-odio, simboleggiato alla grande dalla storia di El muerto, senza dubbio una delle migliori della serie. Secondo me Sergio non ha imposto un cambio alla guida narrativa quando Nizzi ha iniziato a perdere colpi, relegando Boselli (un grandissimo) al ruolo di sparring partner, anche se recentemente si è visto di più.
Ma sono discorsi, ovviamente: la sostanza è che Tex è ancora lì e tanto mi basta, anche se a volte mi sembra molto distante da quello che era anni fa.
Vorrei sapere quali sono le sue storie preferite. So che sarebbero innumerevoli, ma me ne dica almeno una per autore.
Personalmente di Bonelli senior amo alla follia L'ultimo poker, di Nolitta El muerto, di Nizzi Gli uomini che uccisero Lincoln e di Boselli Gli invincibili.

Straw61 ha detto...

credo sia lo stesso cinema dove da ragazzino andavo con mio padre a vedere meravigliosi documentari sulle battaglie aeree della seconda guerra mondiale...

buran ha detto...

Sapere che Tex vende ancora oggi 250.000 copie è veramente una bella notizia. Non dico nient'altro per non risultare palloso, ma sono uno di quelli che da piccino lo ha letto anche nell'edizione in formato "striscia". Lunga vita a Tex, al vecchio cammello, a Tiger e a Kit.

eltopo1971 ha detto...

mi accodo anch'io ai malati di fumetti bonelli, tex in primis..

Dane ha detto...

Ora in quel cinema non c'è manco più il Bingo se non sbaglio, comunque reputo Tex uno dei più importanti fenomeni socio-artistico-culturali del dopoguerra italiano.
Giudizio assolutamente non di parte, visto che personalmente non l'ho mai amato (anche e soprattutto per lo schema da telenovela che non chiudeva l'episodio alla fine dell'albo...).

pierocic ha detto...

mi stupisce che tex abbia una tiratura di 250 mila copie..
julia ad esempio che è uno dei più ben fatti (sia come disegni che come sceneggiature) di sergio bonelli ne tira poco più di 50 mila.
incredibile la grande fedeltà degli appassionati di tex.

Stefano Olivari ha detto...

Oltre che Tex, in tutte le sue dimensioni (anche quelle che non condivido, tipo il Texone o il Maxi), dei personaggi Bonelliani ho praticato Mister No (il migliore di tutti, come personaggio), Dylan Dog, il defunto Comandante Mark e anche Nick Raider...non mi hanno mai preso i fantasy puri, anche se Castelli è un grande...storie preferite di Tex? Quella che mi emoziona anche all'ennesima rilettura è il ricordo della guerra di Secessione, quindi la trilogia Tra Due Bandiere-Quando Tuona il cannone - Tramonto Rosso...mi piacciono molto quelle con Tex che va in città, in particolare le storie ambientate a San Francisco...fra i nemici, sarò scontato, ma voto la famiglia Mefisto-Yama mentre trovo ben delineato il personaggio di Proteus...menzione d'onore per El Muerto, che purtroppo ha ballato per pochi numeri...

Stefano Olivari ha detto...

Il cinema era il cinema San Siro di via Washington, dove adesso c'è per l'appunto una sala bingo...la curiosità è che GL Bonelli voleva ispirarsi a John Wayne ma poi virò su Gary Cooper...così almeno diceva, anche se il volto tradizionale di Tex (quello di Galep, per intenderci) di Gary Cooper ha poco...

spike ha detto...

pierocic

quanto a qualità credo che Magico Vento sia al top in questo momento.
La cura con cui è mostrata la società americana di fine 800, con tutti i germogli di quello che sarà il 900 (penzo a Pulitzer Pinkerton la migrazione degli schiavi liberati verso nord con conseguente reazione dei ceti più poveri della società),la cura con la quale sono descritte le tradizioni indiane comprese i miti, l'accuratezza del quadro storico, ne fanno qualcosa di più di un semplice fumetto. Peccato chiuda.

Qualcosa di analogo di tanto in tanto lo si trova in Dampyr, sempre più raramente oramai.

Dane ha detto...

Direttore, anche per quella sala Bingo (come per le alte) è suonata la campana dell'ultimo giro (almeno, così mi dicono "quelli in affari"), per quanto riguarda i fumetti, visto che il discorso si allarga, di Bonelli non posso parlare perché con un fratello fumettista sono in conflitto d'interessi però secondo me sul genere Western sono tutti un gradino sotto Ken Parker (anche se il cuore direbbe Zagor, che la mamma mi scioglieva nel biberon al posto dei Plasmon...), sopratutto gli albi sui bagni penali...

pierocic ha detto...

spike
sono d'accordo sulla qualità di magico vento e ci aggiungo anche il napoleone ora chiuso
la cosa difficile è mantenere un livello qualitativo elevato nelle sceneggiature e non solo nei disegni.
ad esempio martin mystere rispetto alle prime storie degli anni 80 è ben presto sceso moltissimo di livello.
anche dylan dog è sceso anche se si sta mantenendo su livello più decenti ed in alcuni albi raggiunge ancora qualche vetta.
magico vento è durato abbastanza poco e l'ho apprezzato.

@dane concordo su Ken Parker, vero capolavoro, e non a casa "padre" di Julia che reputo attualmente la migliore serie bonelliana (l'avere storie di 130 pg e non di 96 aiuta molto per altro)

@tutti qualcuno ha mai letto cybersix? capolavoro

spike ha detto...

pierocic

concordo sia su napoleone (letto qualche albo) sia sul fatto che con la durata scada la qualità.

Per quanto mi dispiaccia concordo con la chiusura di MV, non scadrà di qualità come DD, anzi per me tutti dopo un certo periodo dovrebbero giungere a chiusura proprio per evitare questo.

GuusTheWizard ha detto...

Direttore,
non sono appassionato di fumetti, però Ranxerox per me rimane un must.
Sulle Sale Bingo ho invece la soluzione definitiva (al pari del Festival di Sanremo): nuclearizzare.

Igor Vazzaz ha detto...

Scusate, fatemi capire:
Tex vende ogni mese 250.000 copie?
A me sembra una cifra spaventosamente alta.
Non lo dico con la boccuccia storta, se fosse vero ne sarei felice, per quanto non ne sia un lettore...

Stefano Olivari ha detto...

E' tanto, ma la tendenza è al ribasso...oltretutto in un contesto in cui si legge sempre di meno il fumetto...una volta 500mila con tanti concorrenti, adesso meno della metà con pochi concorrenti...pensa che le ristampe di Repubblica in origine avrebbero dovuto essere 50, invece siamo oltre il triplo...

Igor Vazzaz ha detto...

Il mercato è cambiato, come in tutti gli altri campi del consumo culturale.
Da un lato, però, il fumetto mi pare goda di una salute mai avuta, dico dal punto di vista del "riconoscimento culturale".
Però, forse, si sta parlando di due cose diverse: "Tex" è un modello, virtuoso, di serialità, adesso i modelli sono altri, più vicini al romanzo, mi viene in mente Gipi, per esempio.

Stefano Olivari ha detto...

Di sicuro ci sono più convegni sul fumetto che collane che godano di buona salute...secondo me quello del fumetto 'culturale' è un equivoco, che in parte serve a giustificare i piccoli numeri...però conosco pochissimo il mondo di graphic novel e dintorni, quindi probabilmente il mio è un pregiudizio...fuori dal mondo bonelliano ho sempre trovato meritevoli di tempo anche Alan Ford e certe serie all'interno dell'Intrepido (Paris Jour, Mister Kappa, Terza Liceo)...ci sono già i presupposti per il muro del fumetto...

pierocic ha detto...

io mi sto rileggendo adesso tutti gli alan ford e devo dire che sono molto interessanti
oltretutto leggerli di seguito ti permette di vedere l'evoluzione dei personaggi e lo rende ancora più bello

cybersix lo pubblicavano anni fa su skorpio e poi in albi autonomi: fumetto di livello con numerose citazioni di pessoa e bei disegni di carlos meglia. mi pare 60 numeri con storie sequenziali

Roberto Gotta ha detto...

Da incompetente: letto e amato Tex per anni, avevo anche i primi numeri. Letto come svago Zagor, che comprava mio fratello. Letto per anni Martin Mystere, in cui trovavo molte storie di archeologia e/o medioevo che ho sempre amato, anche per percorso di studi. Poca roba, dunque...

Dane ha detto...

"Da un lato, però, il fumetto mi pare goda di una salute mai avuta, dico dal punto di vista del "riconoscimento culturale"."

Esatto Igor, il problema è che la buona salute alla fine riguarda solo l'interesse, perché poi per quell'interesse nessuno vuole spendere. In fondo è editoria anche quella del fumetto, con tutti gli annessi e i connessi. Si spiega così la bassa qualità subito raggiunta dopo pochi numeri (Dylan Dog poteva chiudere dopo due o tre anni) anche dall'eccellenza: dopo poco tempo si affidano lavori ad artisti di seconda fascia o a quelli di prima fascia che se ne occupano solo "per arrotondare", mettendoci l'impegno che potete immaginare.

p.s.: Direttore, la Prego: il Muro del Fumetto no! Non sopporterei di leggere che McFarland è un onanista grafologico perché quelle ragnatele non potrebbero mai uscire da ugelli così piccoli! Io vi avviso: se aprite il Muro del Fumetto partecipo solo per farvi cadere alcuni miti raccontando qualche retroscena qua e là.....se volete perdere l'innocenza di bambini che ancora conservate, per sapere della Cupola di Fumettopoli, io sono qua......

nanomelmoso ha detto...

io leggo poco i fumetti italiani sono stra appassonato di quelli americano batman e superman ... etc ... la casa strabocca di cartaccia ...

dane
da qualche parte avevo sentio che molti fumettari italiani si pagassero da vivere con quelli porno ...

Dane ha detto...

Nano, valeva fino agli 90, poi il web ha ucciso anche quell'ambiente. Ma il discorso è molto più articolato: sono contento anch'io di esser cresciuto con certi fumetti, ma okkio a non santificare editori che non sono poi molto dissimili da Moggi.
Certi contratti sarebbero da pubblicare in un articolo di Italo Muti.....

king ivan ha detto...

Nolitta che fu Immenso nei 70', quando ad un certo periodo gestì in contemporanea, e con grandi risultati, sia tex, sia Zagors,sia Mister No :)

Preferisco quello sceneggiatore al Bonelli editore, ottimo,ma un po' avvizzitosi sui clichè dei suoi personaggi (esempio già citato Nizzi anteposto al più creativo ed innovativo Boselli).

Zagor dei primi 70' era qualcosa di eccezionale, dalle storie crepuscolari e amare che mostravano la realtà della condizione indiana (le Mitiche Libertà o Morte e Addio Fratello Rosso) a epopee fantastiche come Kandrak e l'Uomo Tigre .
Storie e Personaggi Bigger Than life.
Ed il pudore di quella notte d'amore appena accennata con Frida, ah,le matite di Mastro Gallieno Ferri..

Anche Tex conobbe apice nei primi 70'.
Una Campana per Lucero (finale da brividi, quasi G.L.Bonelli volesse "omaggiare" il cattivo ,che praltro Tex non vede mai in tutta la storia) , In Nome della Legge (Tex che non usa MAI la pistola in 507 pagine..) ,il Figlio di Mefisto (" I Topo,sono assalito dia Topi!" ), Epoca Aurea, veramente.

pierocic ha detto...

dai dane, libera i cani, sono curioso! :)

TK ha detto...

aspettavo ken parker, aspettavo che lo leggesse mio fratello maggiore, poi arrivavo io, piccoletto, in seconda battuta

erano poesie

ma vi ricordate il primo numero? la violenza e il dolore?

poi bellissimo napoleone, peccato l'abbiano troncato in maniera virulenta e ingiustificata (dal punto di vista narrativo)

Miky ha detto...

Titolo perfetto Mr.Olivari.
Subito salito sentimento di nostalgia nel rivisitare mentalmente i Tex che mio padre e mio zio mi passavano...
Ricordo come fosse oggi "L'Oro di Klatu"!
Da piccoletto assunsi come termini del comune parlato, dopo quotidiane letture, "matusalemme" e "navajo", provai anche sincera paura nello scoprire che mia madre s'era vaccinata al famigerato "vaiolo"..credevo esistesse solo nel Mondo di Tex...

@Dane
si si anch'io sono curiosissimo di sapere...non puoi tirare il sasso e poi ritrarre la mano! ;-))

Dane ha detto...

Bèh, intanto cominciamo col fatto che il più grosso polo fumettistico italiano non funziona molto diversamente dalla Gea....