di Oscar Eleni
La rimpatriata di Varese, le cellule di Lardo e Trinchieri e il derby NBA di Treviso.
Andate pure a cercare le scimmie Bonobo, scimmie pacifiche, se avete dei dubbi su cosa è luce e dove stanno le tenebre di questo basket andante goffo. La luce è nelle rimpatriate per giorni vittoriosi, Varese, i suoi 40 anni dalla prima Coppa dei Campioni, le tenebre nello spettacolino di Masnago per far passare una bella domenica ai ragazzi, prima quelli della Cimberio, se ne esistono ancora, almeno nell’anima, poi a quei poveracci di Napoli-Rieti che mandano in giro senza neppure un medico, roba da radiazione e quasi da arresto, anche se chi dovrebbe intervenire finge di non vedere. Luci e tenebre a Casalecchio dove fanno bene a prendersela con Lardo e Trinchieri, allenatori che sanno far funzionare le celluline grigie, che lavorano sodo, perché entrano nell’arena non come matadores da grande avvenimento, ma come componenti della quadrilla senese che nei play off ucciderà il quarto toro tricolore. La luce è aver visto crescere Virtus ed NGC, due squadre costruite bene, aspettando con pazienza che la gente si abituasse. Certo a Bologna brontolano sempre, ma alla fine si accontenteranno anche loro. Per Cantù è diverso da quando ha scoperto Leunen, dal giorno in cui Oertner non è più una scommessa e Micov ricorda tanto da vicino i giocatori di seta della storia cantuchiana.
Luci e tenebre per un basket che ancora pensa di non potersi staccare dagli Harlem come ci suggerisce la povera Milano costretta ad inventarsi soluzioni circensi visto che non sa trovare altro: curiosi i tre no ricevuti da stranieri contattati per combattere meglio nei play off da vivere come gregari. Problema di soldi o di prestigio? Luci e tenebre se ancora dobbiamo scegliere fra Poeta e Giachetti per dare un regista che possa far correre una Nazionale che deve fare di tutto per avere Gallinari e pochissimo per convincere Bargnani o Belinelli che si giocheranno i play off contro Chicago, contro Del Negro, in una strana domenica bestiale per i trevigiani nel mondo, per quelli della Benetton divisi sui due fronti: il classico con i Bulls, i nostalgici con Gherardini e i Raptors.
Oscar Eleni
1 commento:
Bel pezzo.
Per i Raptors,in pieno ultimo quarto,sembra una Caporetto.
Difficile trovare una squadra di medio livello così deficitaria a rimbalzo e negli hustle play;il tutto malgrado un Turkoglu stile Enrico Toti.
Belinelli,scongelato per l'evenienza,non farebbe canestro in una piscina olimpionica.
Tira una brutta aria nell'Ontario..
Posta un commento