di Stefano Olivari
Solo in Italia la famiglia Caso può essere definita 'una famiglia di editori'. Leggendo dell'arresto di Gian Gaetano e del figlio Fabio nell'ambito di un'inchiesta della magistratura romana su false fatturazioni e abusivismo bancario, con contorno di bancarotta fraudolenta e truffa, la domanda è stata una sola: ma come ha fatto mezza Italia a prenderli sul serio per anni?
Banche importanti, giornalisti famosi, enti pubblici che dovrebbero avere la creazione di lavoro come stella polare. Sono stati infatti i Caso, in società con Alberto Donati, gli editori del defunto Dieci (il tentativo di quarto quotidiano sportivo, tre anni fa, con la direzione di Ivan Zazzaroni): impresa condotta con i soliti schemi della terra dei cachi, pagando (quasi) nessuno e turlupinando addirittura i testimonial (Roberto Baggio). Emozioni, domande, risposte: grande spot. Erano sempre loro a inizio millennio quelli della presunta resurrezione del Globo, sono sempre loro quelli del Clandestino: il quotidiano, appunto clandestino, editato in società con i sondaggisti berlusconiani Crespi (ne è stato direttore David Parenzo). Partenza lo scorso novembre, arrivo qualche settimana fa con la facile previsione della inesigibilità del credito da parte dei collaboratori. Andando a memoria, negli ultimi tempi i Caso avevano fatto un'offerta per l'Unità ed erano stati accostati al Romanista: pur non essendo nè comunisti nè giallorossi siamo contenti che queste due testate abbiano scampato il pericolo. Il punto è che di Caso, soprattutto nell'emittenza locale e nel mondo web, è pieno il paese. Complice una legislazione iper-garantista che mette sullo stesso piano i truffati e i truffatori, che basano la propria autoconservazione sul semplice principio che sono ben pochi quelli che intraprendono una costosa battaglia legale per farsi dare 1500 euro. Con il piccolo imprenditore e il piccolo finto professionista (cioè il dipendente mascherato da partita Iva, per la gioia del datore di lavoro cialtrone), che impiegano metà delle loro giornate in telefonate umilianti. Ex campioni che ti dicono che dovresti essere onorato di lavorare con loro, figli di papà che si rompono il ginocchio prendendo l'aperitivo e con l'home banking sempre inceppato, agenti immobiliari che hanno sempre da presentarti la persona giusta, sponsor che rinegoziano il contratto ben sapendo che siamo una repubblica basata sul cambio merce. Schiacciato fra il partito che tutela il fancazzismo di stato e quello che tutela i ladri, quello che rimane della apolitica Generazione X è pronto per finire nelle fauci dei prossimi Caso.
15 commenti:
Direttore...chapeau
@stefano: devo averti raccontato TROPPO nel dettaglio le mie vicende recenti... Sono tra l'altro pure io tra i creditori di Dieci, come sai...
Purtroppo c'erano anche cenni autobiografici...quanto a Dieci, parafrasando lo spot con Baggio credo che mancheranno le risposte...
Direttore, Le avevo fatto la segnalazione proprio perché speravo che Lei rispondesse ad un quesito che mi arrovella: ma come fa certa gente ad arrivare a certi livelli, senza che nessuno li fermi prima?!...
p.s.: ripubblico il link http://rugby1823.blogosfere.it/2010/04/editoria-criminale-in-galera-lex-editore-di-dieci.html perché si possano leggere alcune testimonianze dirette. Mirabile l'esempio dei falsi CRO fatti girare in redazione per tenerla calma... :-D
@stefano: lo so, e infatti scherzavo. Quel che dice Dane è orrendo, io ho vissuto, con un editore che ben conosci pure tu, il "vado dentro in filiale... aspettami qui"... Controllai che non ci fosse una seconda uscita, ma non ce ne fu bisogno: uscì e mi disse "non hanno ancora ricevuto i soldi". Quali e da chi, non so. Però vuoi mettere la soddisfazione di scrivere pressoché gratis dei libri di basket? Come dice la pubblicità, non ha prezzo. Né compenso...
Stefano, quando i tuoi post contengono elementi di vita vissuta diventano poesia. Sono pur sempre notizie tristi, ma almeno tu hai il dono di renderle chiarissime anche a chi, come me, vive in un mondo molto distante.
chiusura amara, ma vera.
Dane, la tua sarà una domanda retorica, credo, perchè in questo paese i truffatori sono liberi di fare quello che cazzo gli pare, e più agiscono in maniera sfacciata e più la scampano. Basta aprire un giornale per vedere che i soliti tizio e caio sono liberi di aprire in ogni città che vogliono agenzie di corsi di formazione o stages, e una volta che un tot di malcapitati ha pagato(profumatamente) l'iscrizione, i suddetti tizio e caio pigliano baracca e burattini e spariscono. Si fa per dire perchè li trovi da un'altra parte subito dopo a fare lo stesso giochino. E' un classico. Tanto per dirne una la mia compagna, qualche anno fa, comprò da un (sedicente) amico, imprenditore edile piuttosto noto, una appartamento in costruzione con la prospettiva di trasferire lì, vicino a casa, la madre ormai anziana. Ha versato 80 mln. (pagando un mutuo), ma la casa non si è mai vista. Ha avuto una sentenza favorevole dal tribunale, ma il tizio che l'ha truffata risulta nullatenente perchè tutti i suoi averi, casa, macchine, barca etc. risultano intestati alla figliola o alla ditta. E' riuscita a riavere un diecimila euro, ma poi basta. Intanto il tizio si è comprato recentemente (non a suo nome) una villa con parco in collina. Questo paese, per questo tipo di persone, è il paradiso.
Buran, di casi così ce n'è a decine. In realtà i mezzi ci sarebbero (basterebbero i controlli incrociati sui movimenti bancari e i pignoramenti sui conviventi), solo che le forze dell'ordine non si muovono. E allora non resta che avere un avvocato iena. La mia bella ne ha inculati tre di furbastri di questo tipo...
@Dane: rispondo per l'editoria, che è l'unico ambiente di (non) lavoro che conosca. Quasi tutti, specie nella carta stampata, vivono di sussidi pubblici, finanziamenti locali (tipo quelli delle fondazioni, il mitico 'territorio') e forme di finanziamento mascherate (la defiscalizzazione selettiva, l'Iva al 4% che permette di vendere il telo mare facendolo passare per informazione, eccetera), quindi nel brevissimo periodo se tu hai accesso al credito e qualche contatto giusto puoi mettere in piedi una baracca e scappare con una discreta cresta senza aver pagato nessuno...non so se è il caso dei...Caso, ma è di sicuro una casistica italiana...il problema è che in certi paesi puoi ripetere il gioco all'infinito...una soluzione parziale sarebbe quella di iper-tassare i beni ed essere morbidi con i redditi...meglio un'Italia piena di superbolli che di supertruffatori...
@Stefano: brutta roba. Tra qualche settimana magari faccio un piccolo intervento sull'argomento, con casistica (e non è una battuta sul cognome del titolo...)
dane si chiede - come me - come fa certa gente ad arrivare a certi livelli...
una delle persone citate di sfuggita nell'articolo è un mio concittadino e coetaneo... ricordo ancora un dibattito in fiera con i 7/8 candidati sindaci... lo vidi chiaramente nel retropalco concordare con uno (fra l'altro quello poi eletto) la domanda spontanea del pubblico, "sono un giovane studente, caro candidato cosa intende fare per noi universitari?"... ecco, quello era l'incontro aperto alla cittadinanza...
poi ovviamente il tipo è diventato giornalista (cambiando pure spesso area politica di riferimento). per fortuna si parla ovviamente di cialtronia, mica dell'italia...
da agente immobiliare, ancora per quanto?, mi cascano le braccia quando i clienti, al termine della spiegazione su come muoversi per comprare o vendere casa correttamente, mi dicono "ma lei è bravo". Un complimento che sottintende quanto sia considerata la categoria grazie a quelli che ti presentano la persona giusta e "fammi l'assegno che so io come si fa"
Il discorso vale in generale, dove manciate di cialtroni fanno si che le banche stesse non credano ai loro cro. E comunque perchè un bonifico deve arrivare in giorni? perchè si permettono le scatole cinesi alle Cayman? perchè siamo l'unica nazione del 60, 90 120gg fine mese data fattura?
i cialtroni ci sono ovunque,ma altrove chi dovrebbe combatterli lo fa mentre da noi è connivente.
siamo il paese dei poliziotti che fan finta di niente a 2 metri dalle bancarelle dei tarocchi made in camorra,il resto viene di conseguenza.
Bravo Stefano.
Sono anni che ti seguo dai tempi del vecchio indiscreto.
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