di Stefano Olivari
A quindici anni dalla morte di Vincenzo Spagnolo, i tifosi genoani non accettano che si giochi un Genoa-Milan normale. Solite cose che scriviamo, fra santini esagerati e criminali in libertà...
Anni fa ci fu qualche tedesco che uccise, per vari motivi, qualche italiano. Eppure dalla Germania i turisti in direzione terra dei cachi non sono mai mancati, nemmeno nell'immediato dopoguerra. Ma il calcio è una cosa seria, quindi secondo l'opinione prevalente nella tifoseria del Genoa nessun milanista dovrà domenica essere a Marassi per la partita con i rossoblu. Questo nonostante la decisione dell'Osservatorio, che a 15 anni dalla morte di Vincenzo Spagnolo ha ritenuto maturi i tempi per il ritorno alla civiltà o perlomeno alla libera circolazione dei cittadini. ''Tutti i tifosi del Genoa sono invitati domenica - si legge nel comunicato della tifoseria organizzata - ad una grande adunata pacifica in piazza Verdi, antistante la stazione Brignole, attorno alle 13, da dove partirà un corteo fino al nostro stadio, dove svolgeremo un presidio agli ingressi del settore ospiti per cercare di rendere quanto più disagevole possibile l'accesso dei tifosi rossoneri nella porzione di stadio che è stata loro riservata. Vogliamo far sapere loro, nel modo più netto e risoluto, che nemmeno dopo 20 o 30 anni il nostro dolore e la nostra rabbia cesseranno, così come non smetteremo mai di ricordare il nostro fratello Spagna che continua a vivere nei nostri cuori. Riteniamo inoltre vergognosa la decisione dell'Osservatorio e auspichiamo che le massime autorità cittadine preposte all'ordine pubblico correggano tale assurda decisione''.
Accesso disagevole? Dolore e rabbia? Decisione vergognosa? Forse si dovrebbe ricordare anche il contesto in cui questa disgrazia avvenne, uno scontro fra ultras, prima di creare santini post-mortem (Spagnolo, che faceva parte di un gruppo di tifosi all'inseguimento dei rivali per le vie di Genova) e criminali diversi da chi ha commesso effettivamente il crimine (Simone Barbaglia, al quale il coltello in mano non era capitato per caso). Il genoano a mani nude, quindi rispettando le regole allora prevalenti in quel mondo, il milanista cane sciolto (quel gruppetto, soprannominato 'Barbour', si muoveva in proprio) con il coltello. Ce n'era abbastanza per un raduno nazionale di ultras che produsse una stagione di calcio relativamente tranquilla e un documento ('Basta lame basta infami') che spiega meglio di mille libri un ambiente che ci è estraneo ma che ha quasi sempre funzionato secondo un codice d'onore. Il resto è Italia e purtroppo non Texas, con l'assassino fuori per l'indulto del 2006 e tutti gli altri che continuano a giocare alla guerra. Anche solo a parole.
stefanolivari@gmail.com
55 commenti:
"..nemmeno dopo 20 o 30 anni il nostro dolore e la nostra rabbia cesseranno ... riteniamo inoltre vergognosa la decisione dell'Osservatorio e auspichiamo che le massime autorità cittadine preposte all'ordine pubblico correggano tale assurda decisione.." Dolore e rabbia hanno diritto di esserci anche cent'anni dopo (anche se vorrei sapere quanti di quelli che domenica faranno casino conoscevano Spagnolo) ma chissà se quelli che hanno scritto il comunicato sono gli stessi che vogliono la libertà per Battisti...
cavolo che memoria tutti ... e meno male che siamo soffocati dalla chiesa che dovrebbe avre come comandamento porgi l'altra guancia senno se fossimo in un cultura senza la chiesa ... cavolo ci sarebbe l'occhio per occhio dente per dente ...
Fantastici. Bloccano le trasferte e non gli sta bene, concedono le trasferte e...non gli sta bene lo stesso.
Siamo arrivati al punto in cui la mancata trasferta degli avversari è un trofeo da esibire.
La cosa più divertente è che se ti azzardi a tirarti fuori, a dire che questo calcio non ti appartiene, trovi anche il genio che te lo rinfaccia in 5 minuti netti.
Il genio che ti rinfaccia in 5 minuti lo fa perche montando polemiche in continuazione su ogni minchiata non si aiuta certamente la situazione di delirio totale che si è creata in Italia. Non sarà certo colpa delle polemiche ma un clima più distaccato aiuterebbe a migliorare la situazione. E ad arginare sta gente in maniera piu seria. Perche chiudere uno stadio o magari fermare il campionato non sarebbe una tragedia, come invece è, perche il popolo vuole la sua droga settimanale senno schiatta.
C'est à dire, Jeremy? La gente si accoltella a causa delle polemiche?
Ma quando mai! CERTA gente si accoltella prendendo a pretesto il tifo per una squadra per avere un punto di focalizzazione su cui convogliare le sue pulsioni violente. Uno gira con il coltello perchè è tifoso o è un tifoso accoltellatore perche gira con il coltello? Anche quando non va allo stadio. La soluzione sembrerebbe semplice,chiudere gli stadi, assumere controfigure per fare colore, perchè una partita senza pubblico è proprio brutta. Ma non sarebbe sufficiente perchè i machi con serramanico si troverebbero da altre parti a sbudellarsi. Io credo che sia una combinazione di DNA, estrazione sociale, abuso della combinazione alcool-droga e ideologia politica. Forse è un concetto schematico e riduttivo, ma ne dubito.
Clinter, infatti l'ho detto che non è colpa delle polemiche. Ma un clima piu distaccato nei confronti del calcio aiuterebbe a risolvere i problemi. Perche esultare per il risultato della propria squadra non deve essere una motivazione per prendersi una coltellata o una bastonata in testa. E questo lo porta l'importanza che noi diamo al calcio, che invece andrebbe preso per quello che è, uno sport e un gioco. Invece ci ficchiamo dentro tutto. Ci sono meno episodi di violenza legati al razzismo o allo scontro ideologico rispetto al calcio e al tifo in generale.
Scusatemi ma a costo di passare per il solito leghista razzista e stronzo, che non credo di essere ma non si sa mai, siamo sicuri che non sia solo un problema di Roma bensi un problema di alcune piazze del centro-sud? La Serie C1 è genialmente divisa in girone est e girone ovest perchè ci sono squadre romane o forse perchè domenicalmente in molte piazze del centro-sud (in 'sto caso molto più il secondo del primo) si assisteva a scene degne di Kabul? Capiamoci ho frequentato parecchi stadi del nord, ho avuto le mie belle disavventure mio malgrado al seguito della mia squadra del nord "grazie" a quei "simpatici burloni" dei suoi ultras però come diceva Nick bastava, non evitare una singola partita, viaggio in auto con targa "anonima", lasciare i segni distintivi a casa, sedersi a discreta distanza dal tifo più caldo per evitare se non limitare ai minimi termini qualsiasi rischio; nel mio "simpatico" stadio del nord gli ultras all'interno dello stadio causa diffide sono praticamente scomparsi (che poi si menino in periodo infrasettimanale in territorio neutro con i loro rivali è un altro discorso) e gli steward si divertono a perquisire le borsette delle poche vecchiette che vengono allo stadio; sarei curioso di sapere se a Roma, a Napoli o nell'hinterland campano (mi vengono in mente Castellamare di Stabia o Cava dei Tirreni) succede la stessa identica cosa; il problema non è Roma, il problema è che una certa zona del Paese per vari motivi è zona franca e per svariati motivi si tende a far finta di niente...
P.S. Anche al nord ci sono tifoserie "raccomandabili" (penso allo stesso Genoa, all'Atalanta, al Brescia, al Verona) ma non si arriva agli eccessi di quelle del centro-sud...
Clinter i machi si ritrovano già ora in territorio neutro e si menano di santa ragione, te lo posso assicurare; sono dell'idea che se una quarantina di idioti decidono di menarsi si menano e le forze dell'ordine ci possono fare ben poco, l'importante è che non facciano male a terze persone; poi ti dirò una cosa, la mia tentazione sarebbe quella di riadattare il Colosseo ad Arena, fare un bel tabellone stile beach volley (con anche il tabellone perdenti, hai visto mai che qualcuno di quelli che perdono rimane integro) e farli menare finchè si estinguono...
Krug, si torna al mio discorso: perche al sud si da molta piu importanza al calcio, dove si sfogano ancora di piu le proprie insoddisfazioni e repressioni, anche come rivalsa sociale. E' una questione sull'importanza che si da al calcio fuori dal rettangolo di gioco.
jeremy i frustrati ci sono a Bolzano, a Torino, a Trieste, a Bologna, a Roma, a Palermo; nella mia curva ce n'erano tanti, negli 'Anni 90 si divertivano a mettere a ferro e fuoco gli autogrill, i paesini, le cittadine e le città che incrociavano sul loro cammino; una volta applicata seriamente la Daspo gli animi si sono calmati alquanto (anche i più frustrati non hanno piacere a finire in galera per una partita di calcio); per dirtene una una quindicina di ultras della Triestina si sono beccati la Daspo per aver mostrato le chiappe ai tifosi, se non ricordo male, dello Spezia mentre lo speaker annunciava le formazioni (non lo so, probabilmente per riconoscerli avranno fatto un controllo diretto del fondoschiena stile Porky's); sarei curioso di vedere se DOVUNQUE si applica la stessa linea...
"su ogni minchiata"?
Una pattuglia di Apache e 1500 agenti di polizia mobilitati per una partita di calcio che all'esterno viene percepita quasi come normale sarebbero una "minchiata"?
Quattro tentati omicidi sarebbero una "minchiata"?
E vieni a dire a me di chiudere gli stadi e fermare il campionato?
Ma sei ubriaco?
Krug, curioso?
Ti rispondo io. Viviamo in un paese diviso in due, in cui da una parte si tenta (o anche solo si fa finta di tentare) di punire gli incivili e dall'altra gli si lascia campo libero.
Inter-Juventus si è giocata senza tifosi ospiti, dopo Roma-Lazio NON E' STATO PRESO ALCUN PROVVEDIMENTO.
L'Inter è stata multata per essere entrata in campo con 9' di ritardo, la Roma e la Lazio hanno pagato la stessa cifra PER QUATTRO TENTATI OMICIDI.
OH!
Ma dev'essere più evidente di così?
(il primo che mi viene a fare un discorso di tifo perchè ho fatto due esempi sull'Inter se ne va a cagare senza passare dal via)
Nick, non hai capito assolutamente nulla del mio discorso. Il calcio catalizza su di se troppe cose e certe situazioni sono diretta conseguenza di cio. Se la partita Roma-Inter fosse solo una partita di calcio e non uno scontro vero e proprio, gli accoltellatori starebbero da un'altra parte. Krug, ovvio che con la repressione avresti circoscritto le frange piu estreme. Ma lo stesso discorso vale per mille altre problematiche sociali che al sud non sono mai state risolte, in primis i fenomeni della criminalità organizzata. Aggiungici che al calcio si da importanza basilare e il gioco è fatto.
'E questo lo porta l'importanza che noi diamo al calcio, che invece andrebbe preso per quello che è, uno sport e un gioco'
Sicuro? E' uno sport per chi lo pratica, se poi parliamo del calcio professionistico diventa più uno spettacolo che uno sport.
E' un gioco solo per i bambini ed i dilettanti delle categorie più basse. Per tutti gli altri, con le dovute eccezioni, è un transfert che soddisfa l'insopprimibile, evidentemente, necessità di aderire ad una fazione e di sfogare l'aggressività giustamente repressa dalle regole del vivere civile. Cose già sentite, per carità, lungi da me ogni aspirazione di fare psicologia spicciola, ma tant'è.
Chiaro che se uno è mediamente normale ed acculturato si vanfacculeggia sui siti web, se uno conduce l'adolescenza in suburbi sottoproletari, dove magari la violenza fa meno paura, il mezzo di discussione diventa il confronto fisico. Se poi, nei detti suburbi, alligna anche la presenza della malavita organizzata, voilà: il malavitoso, magari border line, si veste dei 'nobili' panni del 'tifoso'.
Il problema non ha soluzione.
Credo ci sia un articolo su Repubblica di oggi sul tema criminalità-ultras, qualcuno l'ha letto?
Clinter, ti sfugge che il problema siamo proprio io e te che ci sfanculeggiamo su un sito web parlando di calcio. Oppure che il processo penale a Moggi sia piu importante di qualsiasi altro processo in Italia. Anche all'interno dello stesso calcio: non mi risulta che i media abbiano dato lo stesso risalto al processo per la morte di Raciti.
Jeremy, non è che hai torto, quando dici che il calcio ha troppa importanza, dico che se la stessa importanza l'avesse la politica, per fare un esempio, le medesime frange prenderebbero quella a pretesto per riempirsi di mazzate. Insomma, esiste gente che si diverte a menarsi. Mi sembra fuor di dubbio.
http://www.repubblica.it/sport/calcio/2010/05/05/news/bande_curve-3828214/
Articolo inquietante! Parliamo di moviole che è meglio.
clinter, non montare polemiche su minchiate (cit)
Massì parliamo di moviole, dello Special One, del gomblotto che altrimenti ci caghiamo in mano...
Clinter, sono d'accordo con te. Parlo del fatto del perche queste cose siano associate al calcio. Poi c'è lo scienziato che stuzzica mentre stiamo parlando seriamente su un discorso che non ha nemmeno capito e ti cadono le braccia...
I problemi di ordine pubblico vanno risolti con provvedimenti di ordine pubblico. Se poi i comportamenti sfociano in attività delittuose, si identificano i responsabili mediante l'attività d'indagine e di Polizia giudiziaria. Qua, tra l'altro, dal punto di vista squisitamente investigativo, stiamo parlando di realtà alla luce del sole, gestite da personaggi facilmente identificabili. Io continuo a pensare che vada prevista una fattispecie di reato specifica (l'associazione per delinquere finalizzata al turbamento di avvenimenti sportivi) e che vada punita con l'applicazione di sanzioni detentive abbastanza pesanti, in modo da far si che vengano scontate dai responsabili e che non si possano applicare benefici di legge. Il biglietto nominativo e il relativo controllo d'identità all'ingresso, il posto fisso eccetera permettono di sapere se una persona fosse o meno allo stadio, a meno che possa dimostrare di essere da un'altra parte. Gli elenchi degli iscritti ai club ultras sono bene o male disponibili, visto che questi personaggi si fanno vanto di appartenervi o, magari, di esserne a capo. Poi ci sono le intercettaziioni telefoniche, quelle ambientali, i pedinamenti, le immagini registrate allo Stadio. Date ad un investigatore in gamba gli strumenti legislativi, una decina di operatori in gamba e motivati e nel giro di sei mesi vi smonta la Curva Nord e la Sud. Se poi qualcuno decidesse di iniziare ad aiutare i Paesi del Terzo Mondo esportando detenuti, aumentando i posti disponibili in carcere garantendo così la certezza della pena il problema sarebbe definitivamente risolto. Il tutto, naturalmente, al termine di processi giusti con tutte le garanzie possibili, ci mancherebbe. Immaginatevi i capi ultras in carcere in Libia due o tre anni(giusto per citare un Paese con il quale abbiamo in essere uno stretto rapporto di collaborazione anche giudiziaria e dove, quindi, si rispettano i diritti umani per definizione) e vedrete che i nostri stadi torneranno a disposizione delle famiglie. Poi, tutto vero riguardo alla necessità di incanalare i flussi dei violenti eccetera: però, se vi fosse la certezza della pena e della detenzione per periodi medi, la maggior parte di questi tizi sfogherebbe le proprie pulsioni in palestra contro un sacco. Non stiamo parlando di cuor di leone, ma solo di gente che si fa forte del numero e della realtiva impunità. Presi singolarmente e quindi con la certezza di dover rispondere dei propri comportamenti, le cose cambiano. Eccome, se cambiano.
jeremy, caro,
se io scrivo che il calcio degli apache, della polizia e della guerriglia urbana non mi appartiene,
e tu vieni a canzonarmi con un idiota "ma tanto questo non è il tuo calcio, no?",
perdonami,
ma sei tu che non hai capito un cazzo di ciò che sto dicendo.
ecco un altro motivo anti-playoff
Silvano, semplicemente perfetto.
Ma vuoi mettere 15mila euro di multa?
Di che cosa stiamo parlando?
Soluzioni?
Non le vogliono. Non vogliono saperne. Non vogliono rischiare di trovarle neanche per sbaglio.
Nick, io ho capito benissimo cosa vuoi dire. Pero se dici "questo è il vostro calcio" sbagli, perche questo è il calcio che alimentiamo noi ogni giorno. E che poi si cancrenizza nello scenario di guerra di stasera. Non è vero? Spiega il perche allora.
Le soluzioni ci sono e le hanno già trovate; quello che non vogliono fare è applicarle. Non vuole lo Stato, non vogliono le società, non vogliono i tifosi cosiddetti "sani".
@clinter
letto l'articolo.. vengono i brividi..
nessuno di voi ha visto il film di cui parla l'articolo? non sapevo che l'attore protagoista era un capo ultras/boss malavitoso.. semplicemente ridicolo.. la macchietta di se stesso..
@silvano
quoto, straquoto e ri-straquoto
Ragazzi scusate ma dove vivete?
Quello che è scritto in quell'articolo è cosa nota oramai da anni per un qualsiasi lettore distratto di un qualsiasi giornale; che la malavita stia entrando nel mondo del calcio è noto almeno dal mandato di cattura per Chinaglia che voleva comprare la Lazio coi soldi dei Casalesi; che nelle curve ci sia una lotta per accaparrarsi una larga fetta del businnes è noto almeno dallo scioglimento della Fossa dei Leoni milanista e dalla querelle Lotito - Irriducibili (con annesse minacce di morte e scorta assegnata a Lotito) per il merchandising della Lazio; altrettanto noto che ultras laziali e romanisti si scontrino durante i derbies ma abbiano una strategia comune per ritagliarsi fette di businnes e tenere sotto scacco le società e lo si sa dal famoso derby rinviato; a me fa' specie questo che gente che si professa tifosa e conosce vita, morte e miracoli dei calciatori non si renda conto della deriva verso la quale si sta dirigendo il mondo del calcio e continui a pensare al gombloddo, al rigore non dato e agli scazzi di Balotelli...
Silvano, sarebbe una meraviglia! dove devo firmare?
Non so cosa intendi per "tifosi sani". Io alla mia età vado ancora al Tempio con mio padre (che ha settantadue anni) come quando era lui ad accompagnare me, e ti posso garantire che non si è posto particolari problemi perchè adesso gli controllano il documento quando entra. Logicamente, gli piacerebbe che servisse a qualche cosa. Però lui va allo stadio per la partita e non per le coreografie e per i cori delle curve (che, tra l'altro, negli ultimi anni sono anche scese parecchio di qualità).
La "parte sana" del tifo vuole semplicemente andarsi a vedere le partite avendo la certezza di tornare a casa tutta intera e di divertirsi. Vorrebbe portarsi dietro i bambini senza problemi, e magari (perché no) anche qualche amico tifoso della squadra avversaria, decidendo addirittura all'ultimo momento di andare allo stadio.
Quindi, a mio parere, ogni iniziativa in questa direzione sarebbe ben vista da questa categoria, che è numerosa tutto sommato, e sempre più incline a rivolgersi al prodotto televisivo, pur apprezzando per ovvi motivi lo spettacolo dal vivo (per meri motivi tecnici, più che altro - almeno per me - , e un po' meno per l'"ambiente").
@Krug
in sardegna.. scusa se non conosco alla perfezione il mondo ultras metropolitano.. :-)
quando studiavo a milano ero abbonato a san siro e mi faceva figo andare in curva a cantare con quegli idioti.. fino a che non presi due schiaffi perchè a febbraio con febbre e mal di gola non cantavo ai decibel desiderati da quel capo tifoso.. che se per caso lo beccavo fuori da quel contesto dove si sentiva spalleggiato avrei propeso per il metodo che si usa dalle nostre parti.. sequestro piu violenza carnale da un pastore che vive 10 mesi all'anno sul monte da solo..
sempre con leggerezza..
Stupendo, Silvano, ti quoto in piena... Solamente che quello è lo step due; lo step uno è ripulire lo stadio ed il mondo del calcio dalla feccia; se devi pulire a fondo una casa sporchissima non è che ci dai di piumino...
Esattamente Krug. E pensare che il calcio sia solo un passatempo per chi va allo stadio e non una ragione di vita. Questo è lo step più difficile perche significa modificare i nostri comportamenti in toto. Mi pare che proprio tu (ex juventino)dopo Calciopoli abbia deciso di "allontanarti". Pensi che la cosa sia positiva o no?
Jeremy a dirla tutta mi sono dimesso da tifoso juventino ben prima di Calciopoli; sinceramente sotto calciopoli ho provato un misto di schifo ed ilarità, schifo perchè non pensavo si potesse scendere così in basso, ilarità perchè vedevo gli stessi che dieci anni prima mi davano del coglione perchè paragonavo il calcio al wrestling non ammettere la realtà ma continuare ad arrampicarsi sugli specchi (il dramma è che lo fanno ancora); dopodichè che vuoi che ti dica non so se la cosa sia positiva o negativa, io, come penso buona parte di voi, continuo ad auspicare una bella pulizia nell'ambiente del calcio, diciamo che spesso mi sento, se non da solo, in sparuta compagnia...
@Jeremy: per me non puoi paragonare le nostre discussioni (in cui magari qualche volta si scade nell'insulto) con le curve che si accoltellano tra loro
ho capito che la base comune è l'aggressività riversata nel calcio ma ci sono i gradi di separazione, che contano
a nessuno di noi è mai passato per la testa di accoltellare un altro utente, nemmeno nei momenti peggiori, al massimo una scazzottata ma finirebbe lì, non ce la legheremmo al dito per 15 anni
questa gente va armata allo stadio (dunque c'è premeditazione, non è la concitazione del momento), per loro "le coltellate si prendono e si danno", è una mentalità completamente diversa
io ti giuro, non farei del male nemmeno a Campatelli (è tanto per fare un nome eh ;) )
axel non paragono nulla ovviamente. I gradi di separazione, come ha detto Clinter e come dici tu, sono dovuti ai diversi individui. E, sempre come ha detto Clinter, le stesse persone che si accoltellano per il calcio (il tifo e la partecipazione ossessiva al calcio, per la precisione)lo farebbero per altri motivi e in altri contesti. Il punto resta però che il calcio, in Italia, è vissuto così. E la partita di stasera è l'estremo "logico" di questo contesto di cui anche noi siamo fautori.
E non credo nemmeno nell'aggressività. E' proprio l'importanza che diamo al calcio nelle nostre vite che puo portare a questi estremi. Ma anche a situazioni diverse: i ricatti morali di chi invoca gli stadi proprietà per poter vincere, di chi fa i cortei di protesta se non mi danno un rigore, di chi ricatta un comune per avere il terreno senno vende la squadra o non ci investe piu, di chi costruisce uno stadio privato come se fosse un'opera di pubblica utilità, di chi spende miliardi per pagare della gente giocare a calcio per poter vincere. Il calcio va ben oltre la passione e siamo noi che ci vogliamo fare ricattare da tutto questo. Ha ragione cecco: siamo tutti drogati. E dobbiamo disintossicarci. Se vogliamo del bene a noi stessi e alla nostra passione: il calcio.
Il probelma è che gran parte degli ultras non si può ragionare. Appena li fai presente che viviono le partite in modo malato ed anomalo, ti rispondono che non capisco la "mentalità ultras" !!! MAH
questo è il calcio che alimentiamo noi ogni giorno.
...prego?
Il calcio che alimento IO?
Quello delle coltellate, delle macchine in fiamme e dei tentati omicidi?
Non credo proprio.
Prenditi le tue responsabilità, se ritieni di averne. Ma non riversarle sugli altri.
Io con questa gente non ho niente a che fare.
Posso mandare a cagare Campatelli, ma se lo trovo a Porta Genova gli pago anche la birra.
Se permetti fra me e chi va allo stadio armato ci sono sei rampe di scale di differenza.
Non foss'altro che per la premeditazione.
jeremy
sono commosso
Nick, se il calcio non fosse di importanza basilare nelle nostre vite, gli ultras sarebbero altrove. Se il calcio fosse vissuto con il giusto distacco, gli ultras sarebbero altrove. E se si avvicinassero li si allontanerebbe subito. Invece stanno li senza che nessuno faccia niente, perche conviene cosi a tutti, tifosi sani compresi, a cui se rubassero il giocattolo non saprebbero che fare delle loro domeniche e delle loro sere settimanali. E di molto tempo delle loro giornate. Io mi prendo le mie responsabilità e mi rendo conto che è colpa di tutti se la violenza e l'odio nel calcio non sono stati ancora estirpati.
Oh jeremy…ma "importanza basilare" nelle vite di chi? "Vissuto senza il giusto distacco" da chi?
"Conviene a tutti" chi??
Se ti ritrovi nelle cose che hai scritto fai bene a prendere provvedimenti davvero e a darti una regolata…te lo dico sul serio, senza scherzi e senza polemiche/provocazioni...
Nick, il problema è che si puo essere distaccati dentro ma anche i gesti che sembrano a noi innocui alimentano negli altri sentimenti diversi, peggiori. Io penso di essere abbastanza distaccato dentro ma so che molte volte gesti e parole possono essere malinterpretati da altri. Ecco, voglio evitare anche quello. Perche purtroppo le apparenze contano eccome.
Se avessi voluto fare l'assistente sociale mi sarei regolato diversamente nel recente passato...
Detto ciò, non credo che il mio vaffanculo a Campatelli possa essere in alcun modo collegato a chi è stato quasi ammazzato a Roma dieci giorni fa.
Nick, no ovviamente. Ma è la base che alimenta tutto il resto.
Basterebbe sopprimere le persone che si accoltellano!
Come quel coglionazzo di Roma che ha detto che "si danno e si portano a casa"... bastava soffocarlo col cuscino e ce n'era uno di meno.
E' il solito problema italiota del rispetto delle leggi.
@jeremy, o non è in alcun modo collegato o è la base che alimenta tutto il resto. Tutte e due no...
@cydella, concordo.
Nick, l'humus dove sta gente fa le battaglie per strada lo creiamo anche noi. Tu non sei d'accordo visto che comunque non è un dato di fatto ma una mia opinione. Penso che mandare qualcuno a fanculo o ribattere ossessivamente al pensiero altrui per una discussione di calcio sia già uno step successivo alla semplice passione per lo sport e per il gioco. Sta nell'intelligenza del singolo poi ovviamente capire dove sono i propri limiti. Ma ripeto, per me, anche i gesti e le parole che a noi sembrano innocui possono creare scompiglio nella testa altrui. E "giustificare" le teste più malate del cucuzzaro. I meccanismi che portano agli estremismi criminali sono questi. Dal terrorismo politico a quello religioso. Solo che li si parla di cose un attimo piu serie, qua si parla di calcio. Ci si sono pure i futili motivi come aggravante.
Diciamo che lo sfotto, la battuta singola, estemporanea, ci sta, perche, come hai detto tu, fa parte della vita di tutti i giorni e non solo nel calcio. Ma per esempio parlare per giorni di Mourinho, di Zaccheroni, di Blanc, di complotti e di onore da difendere, diventa ossessione. Ed è li che poi si sfocia nello scontro tra fazioni e nella partecipazione esagerata al tifo calcistico (perche di quello si parla, nemmeno di calcio).
per quanto odi le giustificazioni sociologiche d'accatto, jeremy non ha tutti i torti. ok a livello di principio responsabilita' personale etc., ma se la fratellanza nera ti invita ad un party di carnevale evita di andarci vestito da KKK... poi quello che ti rompe la faccia sara' sicuramente poco intelligente e privo di humour, ma proprio perche' tu invece lo sei faresti meglio a pensare prima alle conseguenze... detto questo non sono d'accordo che il Mou sbagli a stare in silenzio stampa, se non ha voglia di parlare liberissimo, chi fa l'esegesi dei silenzi del portoghese mi sa che si e' fatto prendere un po' troppo la mano...
Esattamente Vincenzo. Poi aggiungici tutti gli interessi legati al mondo del calcio. Ma perche un imprenditore dovrebbe "ricattare" un ente pubblico sventolando una bandiera calcistica?! ma stiamo scherzando?! E se questo non succede solo in Italia, non è una giustificazione.
Jeremy, io non credo che i miei interlocutori -anche online- si rendano protagonisti o complici in quelle situazioni.
Tanto per fare il solito esempio: non ce lo vedo Campatelli che, incazzato per il mio vaffanculo, va allo stadio e accoltella qualcuno.
Oh, poi non vi conosco e magari sbaglio...ma ti garantisco che quando la discussione arriva a certi livelli o l'interlocutore si qualifica (spesso orgogliosamente) come esponente di una certa parte di tifo (è capitato, sul blog) viene mandato a cagare per direttissima senza ulteriori approfondimenti.
Fomento la violenza?
Forse. Ma ripeto, di fare l'assistente sociale non mi interessa.
MA con quel "calcio" non ho niente a che fare.
Sono d'accordo con Nick, anch'io sono per la responsabilità individuale. Ed anche quando si dice che gli addetti ai lavori esasperano gli animi si intende tra addetti ai lavori appunto: non lo si dice nel senso che se poi succedono incidenti è colpa loro, ma solo nel senso che c'è sempre l'idiota che poi ne prende a pretesto per scannarsi.
Ma un idiota è sempre un idiota...
p.s.: tanto per fare un esempio: nemmeno io andrei dietro Ponte Milvio nel pomeriggio del giorno di coppa, ma di certo non perchè se lo facessi sarei io il provocatore...
Non voglio tornare su posizioni ribadite piu volte, ma il mio discorso è molto piu ampio e non si limita all'"abbassare i toni".
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