I segreti del mercato

di Libeccio
Il mistero Di Natale, il passato di Berlusconi, la stizza di Maroni e la rifondazione juventina.
1. Ogni tanto ci sono misteri del calcio italiano che proprio fatichiamo a decifrare. Talenti indiscutibili che attraversano da decenni le aree di rigore in lungo e largo, con fiuto del gol sempre inossidabile. Capaci di anticipare l’uomo come pochi al mondo, di accarezzare la palla verso la rete proprio come un grande poeta accarezza le parole. Eppure destinati al quasi oblio della pur appagante e danarosa provincia italiana.Parliamo di Antonio Di Natale che ha messo insieme 400 presenze circa nel calcio professionistico e realizzato ben 174 gol. Chi è un fenomeno di questo genere? Milita forse nell’Inter campione d’Europa o nella Juve o nel Milan? Nulla di tutto questo, Tonino Di Natale dopo alcuni campionati all’Empoli, gioca dalla stagione 04/05 nell’Udinese dove quest’anno ha vinto il titolo di capocannoniere del campionato di serie A realizzando ben 29 gol. Quasi tutti di tecnica pura, quasi nessuno casuale o dovuto al dominio tattico della sua squadra. Ma piuttosto che Amauri o Borriello, alla Juve e al Milan uno così proprio non serviva? E perché un talento di tal fatta non ha avuto neanche una possibilità di vestire almeno una casacca di quelle considerate top? Misteri del mercato italiano, dove non contano solo competenza e soldi. C'è chi viene battezzato come appartenente a una determinata categoria, e lì rimane tutta la carriera a prescindere dal rendimento.
2. Berlusconi molto conta sulle sue straordinarie capacità e forse anche in modo esagerato. Recentemente ha bissato la performance fatta anni fa nei confronti di Dino Zoff quando ebbe a dire che anche un bambino avrebbe saputo come vincere l’Europeo invece perduto “in modo indegno”. Adesso dice che se al posto di Leonardo ci fosse stato lui, il Milan avrebbe vinto lo scudetto con almeno 5 punti di vantaggio sulla seconda. Nessuno dei tanti opinionisti calcistici lo ha contraddetto, segnalando il ridicolo dell'affermazione e il tirare a campare (calcisticamente) di un personaggio che pensa di poter vivere delle glorie passate. Ma lo sport vive nel presente, anche la Champions League dell'Inter sembra sia stata vinta un anno fa.
3. De Rossi ha sicuramente sbagliato a fare di ogni erba un fascio, soprattutto dopo avere strizzato l’occhio agli ultras del calcio sulla questione della tessera del tifoso. Però ha anche detto una grande verità, ovvero che ad alcuni “tutori dell’ordine” non farebbe male un qualche modulo “educativo” alla legalità. Della intera e stralunata vicenda però a noi ha colpito la misura ritorsiva adottata da Maroni di togliere alcuni agenti scelti dal presidio di sicurezza dal ritiro della nazionale. Questo sì veramente fuori da ogni logica di paese serio e civile. Ulteriore conferma che lo siamo poco.
4. Alla Juventus è repulisti generale, Del Piero a parte. La famiglia rientra direttamente nella gestione con Andrea Agnelli nel ruolo del Presidente operativo. Il blocco doriano Del Neri/Marotta rivestirà la posizione rispettivamente di allenatore e Dg. Blanc di fatto è stato esautorato e imminenti si dicono le sue dimissioni in favore di Romy Gai attualmente a fare esperienza negli Emirati Arabi.  Anche Secco è stato di fatto esautorato dall’arrivo di Giuseppe Marotta, insieme a Roberto Bettega che ha  incarnato l’estremo tentativo di raddrizzare una barca poi incagliatasi definitivamente. Modifiche così radicali ci pare che escludano risultati importanti nel breve periodo (l’anno prossimo per intenderci), ma per il futuro potrebbero essere un bene. Altra annotazione: praticamente tutta la vecchia guardia post Calciopoli è stata accantonata di fronte al fallimento della sua gestione. Moltissimi i giocatori sulla lista dei partenti, anche se con diverse sfumature: Diego e Melo sono in forse, mentre è più probabile l'addio di Zebina, Cannavaro, Grosso Grygera, Salihamidzic, Camoranesi, Trezeguet, Giovinco e Paolucci. Forte incertezza anche su Buffon, che la società vorrebbe tenere meno di offerte folli. Probabilmente il fallimento (del tutto imprevisto) di ogni obiettivo stagionale ha molto pesato nel repulisti in atto. Ma il rischio non è quello di gettare insieme  all’acqua sporca anche il bambino?
Libeccio

(in esclusiva per Indiscreto)

17 commenti:

cuginostivi ha detto...

Di questa seconda esperienza juventina di bettega mi rimane indelebile l'insolenza e lo sdegno con cui trattò un cronista di Sky, sono molto contento per lui. Di bettega non cambio di una virgola il (pessimo ) giudizio(sulla persona) che avevo di lui fin da prima di calciopoli.

Krug ha detto...

Totò Di Natale è arrivato all'Udinese a 27 anni, non propriamente un bambino; quand'è esploso aveva più o meno trent'anni; Pozzo, giustamente, non regala nessuno; la domanda è; ha senso, per una grande o presunta tale, spendere una barca di soldi per un giocatore più che trentenne? Riguardo a Borriello, premesso che secondo me non è un campione ma cmq non è assolutamente scarso, anzi, è finito al Milan perchè era del Milan, altrimenti pascolerebbe ancora in una squadra media...

Italo Muti ha detto...

@Libeccio

In un paese normale, potrebbero degli ultras scendere sul campo di gioco e fermare un derby per un fatto mai accaduto?
Potrebbero sempre i suddetti ultras, entrare in campo e fermare comunque un derby in un paese normale?
Non parliamo di paese serio, limitiamoci a normale e restiamo in questo piccolo pascolo.
Italo

gianco ha detto...

la necessita' di un repulisti in casa juve e' fuori discussione. la cosa che lascia molto a desiderare e' che l'unico a non pagare sia il capitano. che del piero sia stato un ottimo giocatore non si discute. il punto e' che del piero e' finito, e da diversi anni. il primo a capirlo fu capello, che lo minimizzo' riuscendo a vincere parecchio. dopo capello nessuno ha avuto la forza di guardare in faccia la realta' e i risultati si sono visti. il problema e' che quando il ruolo principale in una squadra (il ruolo di leader) e' nelle mani di un ex giocatore, e' tutta la squadra a risentirne. se del piero volesse bene alla sua squadra dovrebbe avere il coraggio di mettersi da parte e lasciar spazio ai piu' giovani.

Nick ha detto...

1) Caso molto particolare. Per essendo sempre stato un buon attaccante, ad occhio (non conosco dati precisi) mi sembra che il rendimento di questa stagione di Di Natale sia stato decisamente diverso rispetto alle precedenti.
Senza nulla togliere al discorso generale che vale comunque: Milito ne è un altro clamoroso esempio.
2) "Negli ultimi anni ho speso per il Milan 50 milioni all'anno. Anche troppi..."
PS: la Champions l'Inter l'ha vinta 10 giorni fa. Campioni d'Europa in carica. Così, tanto per ripeterlo! :D
3) Agghiacciante. Quale sarebbe il messaggio? "Se critichi la polizia non hai diritto alla sua protezione"?
Oddio...detto così in effetti...
4) Si può dire che il problema sta nel fatto che una stagione conclusa a zeru tituli sia stata completamente imprevista?
Dalla Coppa Italia si può uscire...e quali erano gli altri obiettivi realistici della Juventus? Lo scudetto? La Champions League?
Quando partivano le pernacchie sul "gap azzerato" mi prendevano per matto...
PS: "offerte folli per Buffon"? Questi sono fermi a 4 anni fa e ancora non se ne sono accorti. Prima di ripulire e programmare dovrebbero far suonare la sveglia.

Paolo S ha detto...

@ Italo
altro che serio, anche il più sciovinista del mondo non potrebbe non constatare di vivere in un paese meno che subnormale. in cui, parlando di calcio, sembra che per lega e federazione le priorità non siano quelli di promuovere il loro prodotto ma anzi, facciano di tutto per mortificarlo...
paragonare, anche come esempio alto a cui ispirarsi, serie A e Premier (ma sicuramente a Bundesliga e per molti versi alla Liga), oggi è fare puro cabaret.

Italo Muti ha detto...

@Paolo S

Carraro e basta la parola

Italo

transumante ha detto...

Spesso si cita milito come esempio di campione rimasto in periferia, pero' si omettono il 99% dei casi in cui il campione e' effettivamente uno da provincia, vedi amauri. Borriello nel milan di 3 anni fa quanto avrebbe giocato? Sarebbe stato convocato nella nazionale del 2002?

Non riesco a capire come del piero possa influenzare negativamente la squadra. Le uniche volte in cui si e' un po' accesa la luce e' stato con lui in campo.

La juve non otterra' risultati non perche' ci sono modifiche radicali, ma perche' non ci sono o non si vogliono spendere i soldi. Basta che garrone cacci 300 milioni e la sampdoria diventa favorita per la champions league. Semplice semplice.

cydella ha detto...

Non è che magari Di Natale fa 29 goal perchè il livello è infimo?

Milito e va bene. E i Gilardino, Amauri, Borriello, Lucarelli, Tavano, Di Vaio,...? Non confondiamo l'eccezione e la regola.

Ivan.fab ha detto...

1. Di Natale ha fatto la stagione della vita come è capitato a Di Vaio l'anno scorso o Toni qualche anno fa. Succede anche all'estero, ricordo Forlan o Grafite per esempio. Di suo è un ottima seconda punta-attaccante esterno che in una grande squadra poteva essere il dodicesimo uomo o il Pandev-Park della situazione.
4. Avendo preso Del Neri la Juve deve fare molto mercato, a meno che non si sia preso uno da 4-4-2 per giocare col rombo...

Jakala ha detto...

1. Di Natale splende di luce perché molti attaccanti, che dovevano/sono superiori a lui quest'anno hanno toppato alla grande. Amauri ad esempio l'anno scorso aveva i dirigenti federali e molti tifosi che gli chiedevano di scegliere la maglia azzurra, invece adesso il vuoto. Lo stesso Balotelli si è giocato una convocazione grazie ai suoi problemi di testa (e dei problemi di testa del ct)
Faccio comunque notare che non mi risulta che le giocate di Di Natale abbiano portato l'Udinese in champion's league.

4. Alla Juve una stagione così negativa, in maniera così scandalosa, era ovvio che portasse conseguenze non tutte positive. Mi sento di spezzare una lancia a favore di Del Piero, il problema della Juve sicuramente non è stato lui, piuttosto ci sono diversi anziani (Camoranesi, Cannavaro ad esempio) che hanno più colpe.
Mai capito il perché dell'ostracismo contro Giovinco, che messo in campo a partita in corso era uno dei pochi a creare la superiorità numerica tramite i dribbling

marcopress ha detto...

1) Di Natale è il miglior calciatore italiano dalla metà campo in su da quando Baggio si è ritirato. Altra cosa che sia un attaccante per squadre di vertice. Ma sì, al posto del declinato Del Piero...

Silvano65 ha detto...

Il vero problema dell'Italia, a mio parere, è che non si riesce a fare un dibattito serio sulle Forze dell'Ordine senza che finisca in rissa. Le parole di De Rossi mi hanno nauseato, ma la reazione del Ministro (un gesto ovviamente solo simbolico senza nessun effetto pratico, peraltro, giusto per chiarire) mi ha lasciato basito. Una Finanziaria che blocca gli stipendei degli Operatori per anni ma non interviene in modo strutturale (per esempio con l'unificazione delle Forze di Polizia, un provvedimento che varrebbe una Finanziaria di routine a livello di risparmi) é solo un esempio dell'impossibilità di parlare seriamente in Italia del Sistema Sicurezza senza scadere nella retorica e nell'epiteto contro chi intravede soluzioni differenti dalle attuali.

Nick ha detto...

Silvano, perchè senza risvolti pratici?

Silvano65 ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
eltopo1971 ha detto...

silvano

quali sono gli argomenti su cui si riesca a fare un dibattito serio in italia?.. :)

Silvano65 ha detto...

@ Nick: la sicurezza della Nazionale in questi giorni viene gestita al Sestrière dalla Questura di Torino, che coordina i servizi delle Forze dell'Ordine presenti sul territorio. I due Funzionari richiamati sono una sorta di Ufficiali di collegamento, e si occupano di tenere i rapporti con le Autorità locali di Pubblica Sicurezza (in Italia e all'estero) per l'ottimizzazione dei servizi di vigilanza (all'atto pratico comunicano orari degli allenamenti, spostamenti dei giocatori eccetera). Di fatto, al Sestrière tutto era ormai programmato e per la trasferta in Sudafrica (dove molto peraltro é già stato concordato con la locale Polizia) verranno riaggregati. Una mossa propagandistica dunque, ad uso dell'opinione pubblica non pallonara e del personale dipendente meno sveglio. Bastava un comunicato, piccato al punto giusto e magari contenente informazioni e constatazioni intelligenti: avrebbe avuto un maggiore impatto mediatico e avrebbe provocato meno polemiche (peraltro ampiamente giustificate) anche se, lo ribadisco, non é venuto meno il dispositivo di sicurezza.
Sui dibattiti seri... ci si riempie la bocca con la sicurezza e si tagliano le spese correnti delle Forze di Polizia. E' giusto parlare di carenze addestrative e di scarsa attenzione nei confronti del personale, che poi si palesano in casi come quella di Roma (o, peggio ancora, di Sandri/Spaccarotella): però l'autoformazione non esiste. Esiste, invece, una base di reclutamento delle Forze dell'Ordine che viene ristretta ai soli ex appartenenti alle Forze Armate, con evidente restringimento del campione di scelta, e tanti sprechi, che vanno dai servizi navali e aerei divisi per ogni singola Forza di Polizia alle Scuole di Addestramento Alpino e ai Gruppi sportivi, giusto per fare un esempio in tema con il blog che ci ospita. Nessuno ha mai pensato di fare un unico Gruppo Sportivo delle Forze Armate e di Polizia? La soluzione é stata, questa volta, di penalizzare gli stipendi degli operatori anziché fare, anche in questo campo, scelte strutturali come quelle che citavo sopra. E nessuno ne parla. Giornalisti sportivi che provino a cimentarsi con l'ultimo tema, manco scannati. La "forza della tradizione" delle Fiamme Oro e delle Fiamme Gialle, del resto, non si tocca...