Pochi brasiliani

di Jvan Sica
Si fa un errore di stima quando si usa l'espressione 'Nel nostro paese ci sono 60 milioni di commissari tecnici azzurri', perchè le squadre a disposizione per dare concretezza ai propri giudizi e pregiudizi sono più di una.
Infatti la tuttologia (ci) impone di essere sul pezzo per tante altre nazionali, sfuggendo il più possibile al must giornalistico di criticare l'allenatore che osa non convocare gli 'italiani'. Proprio per questo motivo, dopo aver parlato di Maradona e Argentina, ci sembra giusto dire qualcosa anche su Dunga e Brasile. Dunga ha lippianamente chiuso le prospettive del suo calcio, portandosi appresso i fedelissimi, tutti usurati da campionati pessimi (vedi Kakà) o faticosi (vedi Maicon). Il punto di partenza è che il Brasile ha la difesa più forte del mondo. E su questo magari non ci piove, ma puntare tutto sull’arrocco difensivo (previo golletto da assicurare in qualche maniera) può anche essere limitante. Gli schermi difensivi sono addirittura due, Gilberto Silva e Felipe Melo, lenti ogni giorno di più e faticosamente capaci di registrare qualche passaggio che faccia guadagnare campo. Tra gli undici sembra obbligatorio l’inserimento di Ramires, ma non c’è comunque il regista che dia i tempi al gioco. In una squadra così bloccata le mezzeali dovrebbero fare la differenza: Elano, quest’anno involuto sia nella fase di recupero che in quella di inserimento, Kakà, pubalgia o non pubalgia con il passo stanco di chi ha già accelerato troppe volte, Robinho, lunatico come i suoi dribbling che in Europa non hanno fatto proseliti. Un goccio di brasilianità nel motore totalmente europeo di questa squadra ci doveva essere e un elemento giovane (Giuliano, Erick Flores o uno ancora più attaccante come Douglas Costa) avrebbe potuto di sicuro farsi il viaggio. L’attacco è completo ma nessuno quest’anno ha fatto sfracelli. In questo quadro l'esclusione di Ronaldinho rischia di essere la più pesante fra quelle mediaticamente eccellenti.
Letteratura Sportiva 

25 commenti:

Calvin ha detto...

Parreira due la vendetta, insomma. Ma Romario chi lo fa?

pierocic ha detto...

manca un pato

Nick ha detto...

Leggere del brasile come "la nazionale con la difesa migliore al mondo" fa un certo effetto...non vedo fortissimi i verdeoro a questo giro, ci sono nazionali sicuramente più attrezzate.

Del post, dissento solo su Maicon: ha svolto chiaramente una preparazione mirata al mondiale, con una prima parte di stagione che definire "pessima" è poco e un crescendo dirompente che lo ha portato ai livelli attuali...ancora senza cali...

gareth ha detto...

era mirata alla finale di Champions, non far sempre la vittima! :-)

Nick ha detto...

Gareth, se miri una preparazione da inizio stagione su una (eventuale, eventualissima) finale di Champions sei un gran pirla! :D

Anonimo ha detto...

http://www.zonalmarking.net/2010/03/03/analysing-brazils-fluid-system-at-close-quarters/

clinter ha detto...

Confratello, a dimostrazione dell'alto livello democratico raggiunto nelle fila nerazzurre, dissento. Maicon,Lucio, T.Silva, Dani Alves(spostato da destra) non mi sembra una brutta linea difensiva, dipende poi come viene protetta dal centrocampo.

Nick ha detto...

Ehm...non volevo dire non fosse vero, intendevo solo che fa strano vedere un Brasile "all'europea"!
Democrazia? Cos'è sta roba? :D

Dane ha detto...

Ma i mitici Hernanes e Coutinho?!...

enzima10 ha detto...

già, hernanes viene da almeno tre anni dipinto come il potenziale mglior centrocampista del mondo: in nazionale però non si vede. Le volte che l'ho visto (su sportitalia trasmettono il calcio brasiliano), non mi è dispiaciuto, è elegante, gioca con due piedi, ma non ne ho capito molto il ruolo: pensavo a un falcao, a sentire gli esperti, un 5 brasiliano, ma mi pare che inrealtà giochi più da mezzala (di cui ha di più il passo), quest'anno addirittura quasi da trequartista...
su coutinho, penso sia molto presto valuatrlo, non è un sombrero o un dribblimg a fare un giocatore (a colpi di highlights, recoba sarebbe tra i primi dieci della storia del calcio..): in brasile, come in argentina, c'è questa tendenza a gridare sempre al miracolo, anche più volte all'anno....non si contano più i fenomeni anninciati...poi da ijnterista non posso che sperare che si atutto vero...ma sento opinioni al rigiardo discordi...
lo stesso neymar non mi fa impazzire, robinho all'epoca mi aveva impressionato di più, ma posso sbagliarmi...

Dane ha detto...

"in brasile, come in argentina, c'è questa tendenza a gridare sempre al miracolo, anche più volte all'anno...."

No, no, calma: a gridare al miracolo son gli europei!... ;-)

cydella ha detto...

Ma si può sapere seriamente cos'ha il mitico Pato per giocare 3 mesi all'anno, rigorosamente nella parte centrale di stagione?

Krs ha detto...

Una nazionale che lascia a casa fenomeni come Diego e Pato non ha ragione di esistere.
Ah, no! :D

enzima10 ha detto...

beh, dane, di solito è chi vuol vendere che esalta la sua mercanzia per alzare il prezzo e creare l'effetto asta...non chi compra....

Silvano65 ha detto...

Personalmente non me la sento di biasimare Dunga per aver lasciato a casa Ronaldihno. I colpi a volte ci sono ancora, ma quando il ritmo si alza scompare. C'é bisogno di gente che corra. Brasile più europeo? Brutta notizia se oltre ad essere bravi imparano ad essere più disciplinati tatticamente. In porta hanno uno che para, e le brutte notizie aumentano, anche se non penso che Lippi arriverà così in alto da picchiarci le ginocchia contro.
Pato? Interlocutorio. Dunga ha fatto una scelta, lo ha ritenuto fuori forma (é vero), ha pensato che non potesse recuperare per il Mondiale (opinabile, magari, ma sono scelte). Tutto da vedere, comunque.

Dane ha detto...

@Enzima: a volte la merce è esaltata dal compratore babbione però: chi ricorda Jerry Calà al ritorno dal bordello di lusso in "Vacanze in America"?!...
Per questo ho mosso la provocazione di Hernanes: finchè lo davano in quota Milan pareva il nuovo Falçao, da quando il Sao Paulo ha precisato di non essere una Onlus è sparito dalle copertine.
Sfogliate i media italiani e argentini, e provate a contare chi usi più spesso l'espressione "il nuovo Maradona"...

Nick ha detto...

"Volevano pagarcelo con due casse di banane" (cit stracult)

Marattroni ha detto...

Secondo me Dunga ha fatto una puttanata allucinante a lasciare a casa i due milanisti ma tant'è. Avrà giocato meglio Kakà quest'anno evidentemente.

faccina che ride.

Marattroni ha detto...

cioè in una competizione tipo i mondiali, dove un calcio di punizione o un rigore valgono 4 anni di paradiso o inferno lascia a casa ronaldinho?fossero stati i mondiali 2009 forse capirei, ma quest'anno Dinho ha giocato una grande stagione. Se poi il parametro è il 2006 ok non ci siamo, ma coi ritmi mondiali, con il piede che ha lui, io me lo porterei senza pensarci un istante. Fosse anche solo per fare uno dei 5 rigoristi in un'eventuale eliminazione diretta.

transumante ha detto...

marattroni: dinho rimane a casa perche' in panchina non lo puoi tenere (mica puo' fare l'oddo che entra per tirare i rigori)

Pato e' un mistero, almeno per me. Le qualita' sono eccezionali, poco da discutere. Perche' gioca 3 mesi l'anno? E su, ditecelo. Ama rotolarsi nella neve? E' un precoce suonatore di bonghi?

Marattroni ha detto...

Transumante: sono dunga, vado da dinho e gli dico: guarda il posto assicurato non ce l'avrai di sicuro, ma se te la senti di giocarti l'ultimo mondiale della carriera vieni e dimostrami che puoi renderti utile.

PS: Dinho, da uomo dell'ultima mezzora, poteva essere l'ago che sposta la bilancia verso i verdeoro. Così com'è vedo superfavorita, e tifo per, la spagna.

pifa86 ha detto...

Sono Dunga e chiamo Ronaldinho per fargli fare l'entertainer durante le serate di ritiro. Se non altro potrebbe fungere da "deterrente" per i più giovani…

Ricordate i Brasile degli ultimi due Mondiali? Il primo, vincitore, giocava con tre giocatori disinteressati della fase difensiva, il secondo, uscito ai quarti, con quattro più un'ala come mediano. Il primo a centrocampo aveva Kleberson e Gilberto Silva, il secondo Zé Roberto ed Emerson.
Se Scolari era il giusto mezzo e Parreira l'estremo verso lo spettacolo, Dunga è l'estremo verso il pragmatismo più violento per la mentalità brasiliana. Senza contare che portare Ronaldinho per avere una freccia - senza punta - in più nella propria faretra, ma facendolo partire sempre dalla panchina, sarebbe stata per lui solo una seccatura con cui convivere (e con cui far convivere chi fosse sceso in campo) per più di un mese.
In questo caso invece lui fungerà da parafulmine, proteggendo i giocatori: a mio parere una decisione esemplare.
Poi i brasiliani (la stampa) che parlino, sono gente strana: Parreira giocava con Cafù, Roberto Carlos, Zé Roberto (o Juninho Paulista), Adriano, Kakà, Ronaldinho e Ronaldo ed al momento dell'eliminazione è stato preso a pomodorate, Dunga con Wagner Love e Julio Baptista (seccato anche lì) ha battuto l'Argentina in Copa America. La vera Argentina, ma con un tamarro (oddio, un altro tamarro diverso dall'attuale) in panchina.

Su Pato si sentono voci poco incoraggianti, diciamo così… certo, quando le chiocce si chiamano Ronaldinho…

pifa86 ha detto...

P.S.: nell'articolo viene - a mio parere - colpevolmente dimenticato Josué.

Pierfrancesco ha detto...

il Brasile del 2006 era una pacchianata tattica senza precedenti, roba da calciobalilla: in possesso palla, Maicon e Carlos avanzavano contemporaneamente, aprendo voragini sulle fasce quando la palla veniva persa. Nella partita contro la Croazia, Prso, che nasce centravanti, capita l'antifona, dopo venti minuti di gioco si è piazzato lì, sulla fascia di Maicon, aspettando di farsi dar palla quando i suoi la recuperavano. Trenta metri trenta di campo libero dove prendere accelerazione, ingresso in area accentrandosi, panico nei centrali brasiliani che si trovavano ad affrontare un treno che arrivava palla al piede ed in piena progressione, a rischio anche di causare un rigore, possibiolità che Dado aprisse dall'altra parte, dove arrivava il suo compagno dalla fascia (non) presidiata da Carlos...
quante palle gol ha mancato di un soffio Prso in quella vittoria del Brasile per uno a zero?

axel shut ha detto...

comunque era Cafu, non Maicon (che non era nemmeno nei 23)