Instant classic

di Simone Basso
Chiamare questa Gara5 pivotal game è offensivo, trattasi di resa dei conti quasi definitiva. Sternville a ventiquattro carati, la contesa stabilisce un'inerzia biancoverde che al termine della terza sfida pareva uno sforzo di immaginazione pura.
Il primo movimento della quinta sinfonia è un andante di pregevole fattura. El Ei sembra rinsavita e vivaddio ribalta il lato come fece nella serie contro Nashville (i primi due episodi), i C's però hanno l'energia dalla loro parte e corrono in transizione accendendo il Rondo nel motore. Per i Lacustri le disposizioni sono palesi: non far schierare la difesa dei verdi e concludere nei primi secondi del possesso. E' evidente la difficoltà californiana: una volta esaurita l'ispirazione del Maestro Venerabile Fisher, il sistema aggressivo bostoniano cancella la fluidità altrui. Ron Artest è il fuoriclasse offensivo di Rivers e Thibodeau, l'uomo che trasforma la triangolo di Tex Winter in un parallelepipedo di Kandinsky. L'anti Re Mida di New York non rispetta gli spazi e sbaglia sempre i tagli...
La Verità consegna alla Unit Two il testimone del comando: Tony Allen, Big Baby, ma soprattutto la scienza cestistica dell'inafferrabile Rasheed Wallace.
L'ex Tar Heel domina sotto le plance ed è maestoso nel posizionamento difensivo; in fin dei conti è sempre lo stesso mutante, proveniente da Simon Gratz, che riscaldandosi nella palestra di North Carolina fece esclamare al sommo Dean Smith "All America istantaneo!".  Il miglior Ray Allen difensivo di sempre, finchè dura, limita il 24 purple and yellow. Il 45-39 all'intervallo è un affare per i Lakers: sono le undici palle perse a fermare la marea Celtica, altrimenti servita a dovere dal cuore (Pierce) e l'anima (Garnett) del combo.
Quest'ultimo, hombre del partido senza alcuna esitazione, è la benzina dell'incendio Made in Beantown. Claro?
L'incipit del terzo quarto è il tipico incubo losangelino: i fantasmi del default di gara4 del 2008 ballano beffardi sul parquet incrociato.
L'armata trifoglio si impossessa definitivamente del territorio, due le scelte tattiche preponderanti: il pick and roll laterale con il Bigliettone coinvolto, la transizione con PP come rimorchio privilegiato, anche e soprattutto in isolamento. Con questo Gasol imbarazzante, afasico, e gli altri dispersi nella vis agonistica dei Celtics, LA isterica crollerebbe se non entrasse in azione Kobe Bryant. Per almeno sei minuti della sfida si svolge un confronto curioso: i C's al loro meglio (con il sessantanove per cento dal campo!) opposti al più grande solista moderno. Il Mamba tiene in vita una partita che, in condizioni normali, sarebbe almeno sul più venti di scarto; realizza un inverosimile sette su sette eseguendo canestri di una bellezza stordente.
One. Isolato sul lato destro, fade away jumper dai cinque contro Allen e Garnett. Two. In palleggio, viene portato da un eccellente Ray contro il raddoppio di Perkins (altro grande fattore della contesa..) ma esegue dai sei bruciando l'aiuto. Three. Sulla mano sinistra, sfrutta un blocco catalano e mette una tripla beffando Garnett. Four. Finge di usare il pick di Bynum e, verso la parte mancina del campo, fulmina da tre Allen. Five. Riceve in post alto da Fisher, sulla punta, e si separa dal marcatore con un altro tiro cadendo all'indietro. Six. Alzata di Fish per Kobe in backdoor che vola quaranta centimetri sopra il ferro, accompagnando con uno schiaffo la palla a canestro. Seven. Flottano in tre (a dieci metri..) per impedirne l'azione; la gonfia finisce ad Artest che, nella confusione più assoluta, scarica al 24 che la mette da otto metri e mezzo contro Pierce.
E' l'Adam Jeffson di "The purple cloud", l'ultimo uomo sopravvissuto all'Armageddon ambientale;
solissimo e folle nella sua grandeur desolata. Segna ventitre punti consecutivi dei gialloviola, caricandosi sulla schiena l'intera franchigia: l'unico ricordo che lo avvicina, nelle Finals, è quello di un Isiah Thomas devastante in una gara6 favolosa al caro vecchio Forum (1988, Bad Boys versus Showtime). Ma custodiremo nei neuroni quelle immagini di Kobe per sempre.
La confusione a Tinseltown è anche nelle azioni dell'imperturbabile Phil Jackson, inspiegabile in alcune scelte tattiche: i dieci minuti del terzo quarto con un Bynum lesso (un rimbalzo a referto) sono decisivi. Basta l'inserimento, tardivo, di Odom per restituire un minimo di spacing all'attacco; nonchè una maggiore dinamicità sulle coperture difensive. Boston non riesce ad ammazzare la partita, spaiata dall'atteggiamento bipolare dello stravagante Rajon Rondo: Dottor Jekyll nelle zingarate, lo stile anfetaminico nelle ripartenze e gli intangibles dovuti a braccia incredibili; Mister Hyde nello scombinare il timing delle uscite dai blocchi e nelle forzature più inspiegabili (sette palle perse totali).
A 39 secondi dal termine, dopo un sanguinoso zero su due dai liberi di Ron Ron, si scrive il manifesto dell'ispirazione biancoverde e della depressione californiana: un'azione da Spring Football con una combinazione quarterback-wide receiver, sull'asse KG-The Truth-Rondo.
Lì finiscono le speranze dei Bryanteers e cominciano quelle della Gang Green; martedì allo Staples, incredibile ma vero, i C's avranno il primo matchpoint per l'anello.
L'episodio numero cinque entra subito nella storia del gioco, l'intensità e il furore di questi quarantotto minuti ne faranno un Instant Classic per l'eternità.
Simone Basso
(in esclusiva per Indiscreto)

14 commenti:

VVVVVVVVVVVVVVVV ha detto...

Da urlo il tap-in di Rajon. Comunque io vedo sempre favoriti i giallo-viola e non solo per scaramanzia. Non potranno fare così senso in difesa (mi sembra che abbiano concesso un 56% complessivo, non proprio una Maginot). E' ovvio che se vince LA l'MVP è il 24, se invece vince Boston la scelta sarà ardua. Comunque grande articolo.

Simone ha detto...

@Lizardking66:grazie.
In gara6 i Lakers avranno una tonnellata di pressione addosso.
Devono cambiare molte cose:l'attitudine,i tempi del servizio dentro,il tagliafuori,il minutaggio di Odom.
Impressionante nel finale un Artest che non riesce a far fallo a Rondo(27% dalla linea della carità..):è la spia della confusione mentale del combo.
L'Mvp?
Per i Verdi la scelta istituzionale adesso sarebbe la Verità,quella tecnica(penalizzata dalle talpe che lo votano)il Bigliettone.
Lui è la chiave della difesa.

supersonicsoul ha detto...

Confusione mentale dei lacustri ci può stare, ma non dimentichiamo che era successo anche ai verdi in gara 3 sui pick and roll tra Kobe e Fisher e sull'ultimo canestro in contropiede del Pesce. Ma lì si parlava solo delle doti divine del maestro venerabile ( nonché flopper ormai ai livelli ritenuti irragiungibili del compagno Gasol). Gara splendida e decisivo l'orgoglio di Pierce, KG e Sheed, probabilmente ci sarà la settima. Bryant da cineteca.

VVVVVVVVVVVVVVVV ha detto...

Psquare ha tirato fuori finalmente una partita all'altezza della sua fama ma si è dovuto aspettare gara5. Si il Bigliettone se lo merita. E' vero ci sarà pressione (ho letto un paio di corsivi sul LA times che in confronto le critiche all'Inter pre-Calciopoli sembrano acqua fresca!)ma è anche vero che Boston deve fare un'altra partita perfetta anche perché mi sembra difficile che LA ripeta la partita difensiva di stanotte e certi errori come i due liberi di Artest che potevano riportare nonostante tutto i Lacustri ad un solo possesso a pochi secondi dalla fine.

supersonicsoul ha detto...

anche perkins aveva sbagliato due liberi un paio di minuti prima di quelli di artest.

Simone ha detto...

@Supersonicsoul,Lizardking66:è una serie schizofrenica,la mia impressione è che i Lacustri siano ad un passo dal collasso nervoso.
E' dal secondo tempo di gara3 che non funziona la macchina offensiva e la grandezza di Bryant non è bastata a coprire le lacune psicofisiche dei compagni.

transumante ha detto...

Simone: verdi incredibili, vecchi, stanchi e contro un fenomeno. Un contesto talmente focalizzato sull'obiettivo dove si rendono utili persino gli spiccioli concessi a un nate robinson.

Jackson ha sbagliato anche in gara di 2, panchinando troppo un grande gasol nel quarto quarto. Da fuori sembra solo un grande gestore di star, non e' cosi' sicuramente, ma di certo nel leggere la gara ne preferisco molti altri

Simone ha detto...

@Transumante:yep,i C's sembrano realmente giocare come fossero in missione.
Per gara6 mi aspetto un Phil Jax meno zen;dovrebbe anche "rischiare" maggiormente con la panca,le rotazioni corte(a lungo andare)possono produrre le amnesie di gara5.

pietro ha detto...

Simone, ora leggo il post, ma volevo farti leggere il mirabile articolo del Corrierista che traduce le headlines americane :)

"Titolo principale del sito ufficiale Nba: "I Lakers non riescono a gestire La Verità". Verdetto della quinta gara della finale per il titolo: 92-86 per i Celtics, che passano al comando 3-2. "The Truth" -"


Chi glielo dirà che quella è una delle citazioni più ricorrenti della storia del cinema, tratta da Codice d'Onore (A Few Good Men). Jack Nicholson che replica dallo scranno del testimone e inveisce contro un cazzutissimo Tom Cruise?

You Can't Handle The Truth

.... ....

(ps.: la mia previsione "Bryant ne mette 40 ma i Celtics vincono la partita" è andata :-D)

Ora leggo.

Miky ha detto...

Eccola la partita dei quattro Big4 decisivi tutti assieme!

Simo, hai detto giusto alla fine:
"..l'intensità e il furore di questi quarantotto minuti ne faranno un Instant Classic per l'eternità."

Io non sono così convinto che possa essere considerato un istant classic, manca di alcuni ingredienti classici come ad esempio un entusiasmante finale tirato (LA senza chance di arrivare a giocarsela sulla sirena, in G5..e Ron Ron i liberi li ha sbagliati, quindi come al solito esiste solo il "senno del poi") e soprattutto di contenuti tecnico-tattici sopra le righe.

Solo Kobe e PP hanno giocato una partita epica (istant classic è anche e soprattutto questo), ma mentre Boston con un sistema fondato sulla squadra ha eseguito perfettamente il proprio piano gara, LA, Mamba chiaramente escluso, ha deluso tantissimo come gioco e qualità delle scelte (incredibile che si ricorra alla transizione forzata per....non schierare il triangolo!..siamo alla rivoluzione copernicana del sistema jacksoniano), e non solo in Game5 ma in tutte e 3 le gare bostoniane.
Eddie Jones ha definito queste Finali le più brutte tecnicamente dal titolo di Houston del 94: forse ha esagerato, ma ha espresso esattamente ciò che penso. Grandissimo furore agonistico, tanti contenuti atletici-fisici rilevanti (tap-in di Rondo è un esempio lampante, le stoppate subite da Pau altrettanto), ma dal punto di vista tecnico e tattico vistosamente sottotono. Merito della difesa di Thibodeau, demerito di Jax, di tutto il supporting cast gialloviola e del ritorno di mammoletta Gasoft. Oltre ad un Artest che per l'ennesima volta ha mostrato sul campo ciò che tantissimi dicono da Settembre 09: lo scambio con Ariza non era da fare. Con Ron Ron in attacco si gioca in 4, ma in 4 veramente, ed in difesa il miglior giocatore avversario ne segna 27 in faccia al tuo acquisto difensivo per eccellenza.
La vedo grigia per G6 per i Lacustri, che possono rimanere ottimisti solo per il fatto di giocare allo Staples e null'altro (Kobe nonostante tutto da solo non vince..), ma i C's dovranno replicare Game5, ed a distanza di soli due giorni (pessima scelta per l'Nba e pessima cosa per KG e PP).
Siamo agli sgoccioli, e finalmente vedremo come reagiranno Questi Lakers spalle al muro per la loro prima volta nel giro di due anni.

Simone ha detto...

@Pietro:è sempre uno spasso.
Le storpiature e l'ignoranza,sull'Nba e il mondo sportivo americano,sono innumerevoli.
Si va dalla "vittoria dello scudetto" fino all'uso dell'articolo sbagliato davanti ai nomi delle franchigie.
Ecco quindi "il Boston Celtics contro l'Orlando" e via di bestialità...

@Miky:di sicuro i losangelini sono confusi ed infelici tatticamente.
Ma il merito è tutto della difesa biancoverde;trattasi di un classico dell'Nba moderna.
Dai Bad Boys in poi,alcuni sistemi paralizzano le qualità tecniche degli attacchi.
I Jazz di Stockton,Malone e Hornacek(sublimi a metà campo)furono tenuti a 54 punti dai Bulls in una contesa del 1998:quella Utah,in gara3,non riusciva nemmeno a impostare correttamente il pick and roll!
Nel caso di Boston vanno dove li porta il Bigliettone:i suoi accenni di raddoppio,l'occupazione dello spazio,l'uno contro uno su Gasol sono stati l'attimo epico della quinta sfida.
L'Instant Classic è sempre e comunque una forzatura giornalistica:la mitica gara7 del 1970 tra Knicks e Lakers fu imbarazzante per la pochezza di LA.
Negli ultimi anni si continua a straparlare della quinta tra Spurs e Lakers nel 2004;un incontro caratterizzato da due buzzer beater consecutivi.
Il problema è che quella contesa,fino a quei momenti,fu un ciapanò colossale.
Le due squadre furono tecnicamente oscene e i grigi fecero durare un'infinità di tempo il gioco.
Gli highlights sono una cosa,i quarantotto integrali un'altra...
Finals più povere tecnicamente di questa?
Di sicuro 1994,1999,2002,2007,2009.
Meglio?
Al cento per cento 1997,1998,2000,2004(però durarono tre partite..),2005(er mejo del ventennio),2006.
Le possibilità dei Lacustri sono statisticamente certe:sul 3-2,il 76 volte su 100 l'anello va alla squadra in vantaggio.
Su Ron Ron concordo perfettamente,ma a Doc Rivers va benissimo così...

Miky ha detto...

@Simo

Grande simo che hai dato il "premio" di migliori Finali del ventennio a Spurs-Pistons del 2005....lo sostengo da una vita, ma è un'opinione che pare trovare pochi riscontri positivi e solo tra i cosiddetti "puristi" del Gioco..sigh

Su quella del 09 dissentirei, sulle altre d'accordo, nell'una e nell'altra direzione...ne hai dimenticata una (o forse no..), l'unica che mi faccia parlare esclusivamente con il cuore e non con il cervello: 2001 NBA FINALS, The Answer vs The Lakers. Le prime quattro partite di un'epicità e di uno spettacolo incredibili. Gara1 poi credo sia la partita che più ho visto nella mia Vita, credo di conoscerne a memoria l'intero andamento! ;-)))
Meglio che ora non ripensi alla fine del povero AI....un giorno o l'altro potresti scriverci un post sopra, il personaggio credo si presti particolarmente alla tua prosa :-))))

Simone ha detto...

@Miky:il 2001 assomiglia al 2004,curioso il coinvolgimento di Larry Brown in tutte e due le contese,perchè vissero di un incipit maestoso ed un epilogo scontato,con la perdente annichilita nell'ultimo episodio.
Iverson è dato per sperso,alcolizzato e paranoico;si sussurra di una sorta di catena sanitaria allestita da alcuni ballers per salvarlo.
Mi auguro che non faccia la fine di un Pantani.
Ah,le Finals viste per decennio.
1978,1988(per me l'apice culturale dell'Nba..),1997,2005.
Le serie di playoffs.
1976,GS vs Pho;1984,NJ vs Phi;1995,Hou vs Pho;2002,Sac vs LAL.
Anche se mi fa senso escludere meraviglie come la finale Ovest 1983 e Sac-Uta del 1999...

Miky ha detto...

Sapevo di AI, mi informo mensilmente su qualsiasi mezzo di comunicazione web per provare a capirci qualcosa.....ma la tristezza aumenta, troppi i pensieri che si accavallano sull'ignobile fine della sua carriera sportiva...è diverso da Pantani, non è rimasto solo (anche se la moglie ha fatto una bastardata unica) e la sua posse è numerosa....ma continuerà a spiegargli che è il mondo ad essere sbagliato ed ingiusto, mentre lui sarà sempre la vittima sacrificale, il capro espiatorio dei deboli che per una volta "ce l'avevano fatta"...
amen :-(

Bell'excursus sulle Finals, but I need VHS per replicare! ;-)))