Non ci sono più i rimbalzi di una volta

di Simone Basso
In attesa della Regina, che arriverà il 24 Giugno sul Campo Centrale, a Wimbledon aspettiamo nuove dal Re e dal Principe: Championships numero 124 all'All England Club, ladies and gentlemen, nel tempio che Giorgio Bassani definì il Vaticano del tennis. Ci arriviamo perplessi, consci di aver visto l'unico vero torneo erbivoro al Queen's; ironico ma nemmeno tanto, il manto sempre più mediocre di Wimby lo ha trasformato in un evento, beninteso il più prestigioso del mondo, molto meno peculiare rispetto a qualche anno fa.
Quella pallina che rimbalza più alta e meno incontrollabile rispetto ai giorni di Edberg e Becker (ma anche quelli di Rafter e Ivanisevic) ne ha omologato e cancellato la diversità secolare: ancora sei-sette stagioni orsono il serve and volley premiava gli artisti che lo osavano; oggi gli scambi, soprattutto nella seconda settimana, sembrano una riedizione eccentrica di una competizione su erba battuta. Ne conveniamo che è un paradosso molto britannico, sempre gli stessi del "Never on Sunday" e dell'inchino al Royal Box. Ci ricorda il genio beffardo di un cinese con lo sguardo rivolto verso occidente, Chen Zhen, che ideò un'installazione guscio con all'interno un monolite evocativo. "Prayer wheel/ Money makes the mare go" aveva al centro, come oggetto di venerazione, una collezione infinita di pallottolieri e calcolatrici antiche: ecco, quella tecnologia trapassata che ci faceva notare lo scorrere inesorabile del tempo è come Wimbledon.
Modernariato chic, costosissimo, ma anche al di fuori degli standard odierni: il prologo australiano e soprattutto l'epilogo americano, negli Slam, esprimono i veri valori tecnici dell'Atp contemporanea.
Brutti, sporchi, strapotenti e cattivi; ma molto meno ipocriti delle chiese (mausolei?) parigine e londinesi. Per tornare al Queen's, è bastato un prato vagamente old style per sottolineare le difficoltà di adattamento dei cosiddetti top player; parafrasando Totò, al posto delle vacche c'è stata una morìa delle teste di serie. Il Nadal pentacampeon sull'argilla era vagamente spaesato; smash comodi sbagliati, una posizione sul campo da ipovedente, una difficoltà inquietante a raccogliere i back dell'amigo Feliciano Lopez. Conoscendo Rafa, e osservando un tabellone difficile ma non impossibile, siamo sicuri che per la terba sia prontissimo; la cazzimma del soggetto è nota e le caratteristiche tecniche (malgrado tutto) preferiscono questa superficie al cemento yankee, duro e con i palleggi troppo alti per le sue ginocchia a rischio infortunio. Il Vampiro Andy Murray, croce e delizia britannica, è dalla parte del manacorino nel seeding: trattasi di all around che avrebbe i colpi e le angolature giuste per l'evenienza, ma continuiamo a non comprendere quel remare stupido a tre metri dalla riga di fondo.
Il Federer ammirato (una battuta..) ad Halle è un giocatore in declino e non ci riferiamo solamente alla sconfitta in finale contro Pugnetto Hewitt
, antico vessato di Federerlandia, ma all'impressione agonistica delle sfide tedesche. Vantando un margine tecnico su tutti, quella domenica sarebbe bastata la trasformazione di una delle tre palle break per issarlo sul 5/3 e un set avanti.
Il problema però, ancor più chiaro nella semi contro Petzschner, è l'inconsistenza apparente dell'elvetico: il servizio leggibile e poco vario, una bestemmia per uno come lui, gli spostamenti a destra così così e tante imprecisioni. Lo stesso che il dì prima, contro l'eccellente Kohlschreiber, aveva prodotto almeno trenta minuti di serve and forehand impeccabili: è appunto una spia dell'imbrunire atletico, l'incapacità di mantenere un livello qualitativo degno della fama luccicante del passato per più di due giorni consecutivi. Rimane comunque l'icona di Wimbledon per eccellenza, alla ricerca della settima sinfonia (eguaglierebbe Pietrino Sampras), nonchè il favorito dei bookmaker e della logica; ma la classica Mago Merlino-Nadalito potrebbe anche non disputarsi.
In un momento di transizione, ci fideremmo di outsider all'ultima occasione come il Fuciliere Roddick: sarebbe un premio alla carriera meritatissimo dopo il 14-16 strappacuore del 2009.
Come l'Andy Decker, dal versante federeriano del sorteggio ci sono un paio di mine (stra)vaganti: in primis Tommasino Berdych, che ha l'arsenale sull'erba per cancellare il duopolio Ro-Ra, e poi il meraviglioso Michael Llodra, il transalpino (fresco vincitore ad Eastbourne) ultimo autentico esponente del tennis d'attacco che fu. Il lato presidiato dal maiorchino e dal britannico, che diventerà scozzese in caso di sconfitta, vanta tre bounty killer da tiro a segno: Quercia Isner, Boscaiolo Soderling e Pertica Isner; inaffrontabili in un pomeriggio da dodici aces a set.
La vernice del buon Nadal avrà come co-starring il nipponico Kei Nishikori, giovane talentuoso
reduce da un'operazione chirurgica complessa (al gomito destro) ma che attendiamo in futuro ai livelli che competono a un braccio dorato come il suo. Se poi il bimbo aussie Tomic, Mister Bad Boy, ci desse un segnale di nuove pretese egemoni (in attesa anche del kid bulgaro Dimitrov) noi ne saremmo contenti: la visione di un paio di fenomeni caduti in disgrazia della precedente generazione, uno in pantaloncini l'altra in gonnella, ci ha tuffati in una nostalgia byroniana.
E' un segno dei tempi e di un circuito granguignolesco che non perdona cali e pause di riflessione
: il geniale Xavier Malisse, all'alba del secolo nuovo (2002), buttò nel cesso una semifinale di Wimbledon contro la Nalba (un altro deviante..). Rivederlo recentemente in forma discreta, senza la pancetta classica da birra, ci ha illuminato di immenso: basta qualche scambio con i suoi colpi da biliardo per riconciliarci con quelli che furono, un tempo, i gesti bianchi. Bambini prodigio che fanno la fine di Baby Jane, magari a causa di un padre padrone violento e folle: fu il caso di Mirjana Lucic, la croata che nel 1999 (a diciassette anni) fece semi contro la Graf. Steffi la indicò come una dominatrice futura della Wta e quell'incontro (perso 7/6 4/6 3/6) sembrò il primo passo verso una carriera da super; il resto, invece che un'apologia del power tennis rosa, fu un manuale dei problemi famigliari di una star adolescente: ritrovarla da giovane donna ancora sul campo, magari vincente in un minor, ci ha fatto piacere.
Dovremmo anche discernere di bambole, per galanteria, ed è obbligatorio ricorrere allo stereotipo fesso delle Williams favorite:
negli altri major è un'idiozia, perchè Serena (tabellone pessimo) è la campionessa che non è mai stata Venus, ma per Wimby è la verità assoluta. Siamo curiosi di assistere al rientro della Henin, che è di nuovo in pista solamente per il piatto che consegna la Duchessa di Kent, e della Sharapova; prevediamo qualche sorpresa dall'enigmatica Rezai, dalla saggia Na Li (attenti, ha un bel corridoio..) e dall'amazzone Kanepi. Primo incontro da sorvegliare, l'incerto Wickmayer-Riske (segnatevi questo nome).
Speranze azzurre? Dopo La Grande Bouffe parigina si conta sul quantitativo delle ragazze:
sia Pennetta che Schiavone hanno avversarie toste al primo turno (rispettivamente Medina Garrigues e Dushevina) ma ben poco da perdere vista la superficie sfavorevole, soprattutto per la vincitrice del Roland Garros. Magari la Leonessa, in piena overdose da esposizione, avrebbe dovuto risparmiarci le sue grazie (..) vendute generosamente per il Debordesco "Chi": ma è solamente un problema nostro, ancora convinti ingenuamente che apparire non significhi essere. Ci aspettano comunque due settimane di magia ottocentesca, immersi nel verde di quel panorama fragole e panna: le Doherty Gates apriranno i cancelli anche al nostro amore per il gioco. Fifteen love.
Simone Basso
(in esclusiva per Indiscreto)

25 commenti:

Leo ha detto...

Potrebbe essere l'ultima possisbilità per Roddick. Spero tanto che vinca lui.

Stefano Olivari ha detto...

Per quello che sto vedendo dopo il Portogallo show, pare che non vincerà Federer...peccato il 4 luglio saremmo stati liberi dal calcio...

Simone ha detto...

@Leo:osservando anche Berdych,in piena azione mentre scrivo,l'ipotesi è tutt'altro che remota.
Il corridoio prevederebbe Djokovic(o il fantasma del serbo)nei quarti.

@Stefano Olivari:sono stato facile profeta.
Al tie break che ha concluso l'incontro(il resto è stato allenamento agonistico)Fed era a trentuno errori non forzati e sette doppi falli.
Il Rogi di oggi,e di Halle,esce contro un Melzer volitivo.

Poi,storicamente,potrebbe ricordare altre edizioni fortunate di Wimby.
Nel 1979 Bjorn Borg fu messo in un angolino da Vijay Amritaj per quattro set:si salvò grazie alla paura(di vincere)dell'avversario e nel quinto vinse 6/2.
E alla fine si aggiudicò il torneo.

Ma non penso sia il caso del Federer di quest'anno...

Stefano Olivari ha detto...

Intanto ho appena visto la luce, una ragazza inglese che vincerà Wimbledon entro 4 anni...si chiama Laura Robson...

Simone ha detto...

@Stefano Olivari:ha già una prima competitiva e la risposta mancina difficilmente leggibile dalle avversarie.
Dovrà migliorare negli spostamenti laterali ma lo chassis promette bene.

spike ha detto...

terba m'ha steso :)

Simone ha detto...

@Spike:non so chi coniò per primo il neologismo,"erba battuta" fu invece un'invenzione dello scriba Clerici.
Penso che l'incedere lento di certi sport(ciclismo e tennis su tutti)favorisca la rielaborazione del lessico specifico.
C'è tempo per riflettere ed apprezzare certe sfumature.

lorenzozanirato ha detto...

Diciamo che l'immagine di Papa' Federer che si allenta la cravatta (e si cambia il pannolone aggiungerei) solo sul 5-0 30-0 del quinto set da' l'idea della paura passata nel box elvetico.
Comunque Rogerio e' giu' giu' giu' fisicamente..tira delle mozzarelline corte e alte in mezzo al campo, quell'altro, giustamente, le colpisce facile agli angoli e Rogerio non ha la velocita' negli spostamenti laterali per raggiungerla..Per lunghi tratti pensavo che avrei potuto reggere gli scambi benissimo anch'io col Federer di ieri...Bah... ai posteri..

Leo ha detto...

Il fatto che non riesca a capire se ha giocato male lui o bene l'altro è preoccupante di per sé. Comunque fino alle semi dovrebbe arrivarci sicuro.

Sulla Robson lessi un articolo un paio di anni fa in cui ne parlavano come la grande speranza inglese. Spero per lei che non diventi gallese, o scozzese, o con uno zio nordirlandese...

Leo ha detto...

A proposito di Schiavone, brutto leggere il dalle stelle alle stalle recitato dai principali quotidiani. Forse se non si conosce uno sport sarebbe meglio lasciar perdere, ma per avvicinare ragazzi e ragazze servono quotidiani nazionali e tv, quindi bene vengano le idiozie lette. Ché la Schiavone che si trova bene sull'erba per il suo gioco vario è un'idiozia, dato che non gioca piatto e si trova bene sulla terra per le sue grandi doti di recupero, doti che sull'erba si affievoliscono, mentre crescono potenza dei colpi e servizio delle avversarie.
Detto questo, sempre dietro l'onda si sottovaluta la Pennetta, che invece a Wimbledon ha sempre fatto bene, dicendo che la Medina è un osso duro. Sincermanete mi stupirei molto se Flavia non la battesse e non arrivasse per lo meno agli ottavi...

Ovviamente, e per concludere, la Dushevina era battibile, ma l'approccio mentale allo slam successivo di chi per la prima volta vince uno slam ha tradito Nadal e Federer. Non doveva tradire la Schiavone?

Anonimo ha detto...

@ Leo straquoto.

Leo ha detto...

Intanto straordinaria la vittoria di Fognini. Non perché Verdasco sia forte sull'erba, ma perché il nostro si era dimostrato sinora scarsissimo su tutte le altre superfici...

Simone ha detto...

@Leo:la Pennetta si adatta molto di più alle caratteristiche erbivore rispetto alla Schiavone,che ha gesti troppo ampi anche per questa Wimby discount.
Fognini?
Bravo,ma Verdasco ha giocato almeno due set con le ciabatte da spiaggia.
Come testa è il vero antinadal...

Giocate due partite di dieci anni fa nella giornata:Roddick-Llodra conferma la solidità dell'americano,opposto a uno degli ultimi panda del serve and volley.
Visti alcuni chip and charge del francese,in controtempo,da antologia.
Andy è da corsa,così come Tommasino Berdych.
Che è sulla strada di Federer,reduce dallo psicodramma sudamericano del primo turno.
Un Rogerio preoccupante quello della vernice.
Mago Merlino-Bozoljac è stato invece un incontro divertentissimo;Fed moolto meglio(ci voleva poco..)rispetto all'esordio,il serbo ha mostrato due colpi devastanti:il servizio,potentissimo,e un ottimo rovescio bimane.
L'altro lato del tabellone è presidiato da un Nadal al solito concentratissimo e tosto:non penso che questo Murray possa impensierirlo...

Ah,Isner versus Mahut conferma l'idea di modernariato della Wimbledon di oggi:malgrado le sparate pubblicitarie di domani,trattasi di antitennis all'ennesima potenza.
Il tie break al quinto premia il giocatore che vuole vincerla,il set decisivo infinito le condizioni atletiche dei protagonisti.
Uno schifo da circo equestre.

zoleddu ha detto...

Simone voglio sperare che non hai seguito il match..non diresti quello che hai detto.
Personalmente qualcosa di mai visto su un campo da tennis da 25 anni che seguo (e pratico) questo "sport per scemi".qualcosa di non ripetibile anche ora e non è ancora finita.mahut ha giocato un tennis puro da erba che non si vedeva dai tempi di cash.risposte bloccate di rovescio, demivolè, volleate in allungo di difficoltaà estrema, palle corte, back e quant'altro unito ad un servizio di una varietà infinita.
l'altro un bombardiere, certo.ma sui 50 pari dopo che lo ha mollato il servizio ha cominciato a giocare solo vincenti di dritto.da fermo. di puro talento.partita epica a prescindere da come finirà domani.

Simone ha detto...

@Zoleddu:ho seguito almeno una dozzina di giochi.
Concordo sul talento di Mahut e le capacità da fuciliere di Isner.
Ma in un torneo dello Slam è assurdo che si distruggano le possibilità degli atleti in quella maniera:un bel tiebreak e uno come il francese magari faceva il torneo della vita.
Nei prossimi giorni invece non si reggeranno in piedi...
Rimarrà il record e,forse,qualche saggio proporrà il termine a una regola vetusta e dannosa per la regolarità di un evento di due settimane.
Sampras-Agassi dello Us Open 2001 è una partita indimenticabile:perchè,oltre al valore tecnico pazzesco,costrinse i due protagonisti a rischiare tutto in pochi punti.
6-7,7-6,7-6,7-6.

Italo Muti ha detto...

@Simone


bei tempi quelli del serve and volley, bisognava anche avere del talento e non solo l'amore per i boschi e le legnate.
Vedeo il re lento, in ritardo, lo vedremo al primo ostacolo vero, ci ha smentito molte volte.
Wimby dovrebbe prendersi un anno di pausa e rifare i campi, non è più erba. Non so se ti ricordi qunado a Forrest Hills cambiaroo dall'erba alla terra nera, mi sembra vinse Vilas, 1977 può essere?
Una volta l'erba era tutto, oggi il nulla e il talento conta molto meno.
Senza andare allo stropotere aussie, bastrebbe riotrnare all'inizio anni 70, Stan Smith, John Newcombe, Ilie Nastase, Tony Roche....
Italo

Italo Muti ha detto...

@Simone


bei tempi quelli del serve and volley, bisognava anche avere del talento e non solo l'amore per i boschi e le legnate.
Vedeo il re lento, in ritardo, lo vedremo al primo ostacolo vero, ci ha smentito molte volte.
Wimby dovrebbe prendersi un anno di pausa e rifare i campi, non è più erba. Non so se ti ricordi qunado a Forrest Hills cambiaroo dall'erba alla terra nera, mi sembra vinse Vilas, 1977 può essere?
Una volta l'erba era tutto, oggi il nulla e il talento conta molto meno.
Senza andare allo stropotere aussie, bastrebbe riotrnare all'inizio anni 70, Stan Smith, John Newcombe, Ilie Nastase, Tony Roche....
Italo

Simone ha detto...

Lo so,"il gioco per scemi" è un patto con Lucifero.
Nessun'altra attività sportiva,che non includa la performance atletica pura,è così estrema.
Ha a che fare con la coordinazione psicomotoria più bizzarra perchè asimmetrico.
Ed è una questione pitagorica di angoli e rotazioni.
Poi c'è la componente psicologica che scombina tutto.
Penso dipenda dal fatto che,assieme al volley,è l'unico gioco che preveda il punto finale,quindi tutto si può ribaltare fino all'ultimo colpo.
Per me,al top tecnico,è il più bello di tutti.
Anche da vedere ed interpretare.

Italo Muti ha detto...

@Simone


bei tempi quelli del serve and volley, bisognava anche avere del talento e non solo l'amore per i boschi e le legnate.
Vedeo il re lento, in ritardo, lo vedremo al primo ostacolo vero, ci ha smentito molte volte.
Wimby dovrebbe prendersi un anno di pausa e rifare i campi, non è più erba. Non so se ti ricordi qunado a Forrest Hills cambiaroo dall'erba alla terra nera, mi sembra vinse Vilas, 1977 può essere?
Una volta l'erba era tutto, oggi il nulla e il talento conta molto meno.
Senza andare allo stropotere aussie, bastrebbe riotrnare all'inizio anni 70, Stan Smith, John Newcombe, Ilie Nastase, Tony Roche....
Italo

Italo Muti ha detto...

@Simone


bei tempi quelli del serve and volley, bisognava anche avere del talento e non solo l'amore per i boschi e le legnate.
Vedeo il re lento, in ritardo, lo vedremo al primo ostacolo vero, ci ha smentito molte volte.
Wimby dovrebbe prendersi un anno di pausa e rifare i campi, non è più erba. Non so se ti ricordi qunado a Forrest Hills cambiaroo dall'erba alla terra nera, mi sembra vinse Vilas, 1977 può essere?
Una volta l'erba era tutto, oggi il nulla e il talento conta molto meno.
Senza andare allo stropotere aussie, bastrebbe riotrnare all'inizio anni 70, Stan Smith, John Newcombe, Ilie Nastase, Tony Roche....
Italo

Simone ha detto...

@Italo:ola!
Si,ricordi bene:nel 1977 vinse Vilas a Forest Hills.
Basterebbe un 1000,per esempio il Queen's,per valorizzare un pò di più gli erbivori.
Federer oggi meglio,ma per adesso(in prospettiva Roddick e Nadal)non basterebbe.
L'esame Berdych sarà decisivo.

zoleddu ha detto...

Ok Simò. in quel senso dispiace molto anche a me che mahut non possa andare avanti il torneo..ti assicuro che stava giocando a livelli molto alti con tutti i fondamentali tipici del "grass tennis".mano educatissima davvero..cmq ti ricordo che a new york ha deciso la cbs e non certo per questioni di premio al giocatore che come dici giustamente "vuole vincerla"...gli altri slam si adegueranno? non saprei.certo che una roba del genere per 118 giochi con un livello così alto non si vedrà più.combinazione di fattori assolutamente irripetibile.speriamo solo che oggi la commentino i due "vecchi" che il galimba e l'altro nonsi potevano proprio sentire...

Simone ha detto...

Sul Campo Centrale in corso di svolgimento I Dolori Del Giovane Rafa.
Tirotutto Petzschner è una pesca pessima.
E se quest'anno,dopo sei anni,non si presentasse nessuno dei due dioscuri in finale?

Stefano Olivari ha detto...

Mi sembra che si stia risollevando, in questo preciso istante...comunque sembra che abbiano in testa solo la finale, l'unica partita ormai per loro degna di essere giocata...quando è fra di loro, ovviamente...

Simone ha detto...

@Stefano Olivari:è vero,dovrebbe(..)vincere.
Ma la seconda di battuta così incerta,una serie di passanti pessimi e dieci set complessivi in due dì sono un approccio mediocre alla seconda settimana.
I margini di vantaggio del duo Ro-Ra,rispetto alla concorrenza,si sono ridotti drasticamente.
Un buon Murray,contro il Nadalito di questi giorni,la porta a casa in quattro...