Ha vinto Michael Jordan

di Stefano Olivari
LeBron James ha fatto un errore, anche se nel giugno 2011 dovesse festeggiare il suo primo titolo NBA insieme ai neo-compagni Wade e Bosh. Perchè questo suo primo titolo, peraltro tutto da conquistare prima di arrivare ai Lakers da three-peat passando per una Eastern Conference che sta molto migliorando, non avrebbe niente di jordaniano. Niente di male, ma messe a posto venti generazioni future si gioca anche per l'immagine e la gloria. Non è un caso che stanotte Espn subito dopo l'annuncio in diretta di LBJ (in un contesto tristissimo, con la canottiera che spuntava dalla camicia), abbia mandato in onda immagini di Jordan con annessi commenti sul valore dei suoi primi Bulls da titolo.
Il Jordan che vinse nel 1991 era lo stesso che per anni aveva preso mazzate (non metaforiche, perchè l'hand check era legale) nei playoff: prima dai Celtics e poi dai Bad Boys di Detroit. Con un gruppo cresciuto nel tempo, dopo lo storico draft del 1984 che aveva regalato Jordan a Chicago: John Paxson arrivò nel 1985, Horace Grant e Pippen nel 1987, Cartwright, Hodges e Perdue nel 1988, Stacey King e BJ Armstrong nel 1989. Una crescita non molto diversa da quella del roster dei Cavs intorno a James, anche se con meno doppioni e un allenatore di un'altra categoria. Certo, nessuna mossa di mercato di Dan Gilbert avrebbe garantito un titolo.
Il proprietario dei Cavs l'ha presa comunque malissimo, visto il numero di operazioni fatte solo per compiacere LBJ, e stamattina a SportCenter hanno letto un suo messaggio in cui la parola più accomodante era 'cowardly'. In un'intervista all'Associated Press Gilbert ha poi accusato James di avere mollato i Cavs già durante la serie di playoff persa con i Celtics, ben prima dell'imbarazzante garacinque, e ha concluso promettendo ai tifosi che a Cleveland si vedrà un titolo NBA prima che a Miami (su questo avremmo qualche dubbio). Resta il fatto che questa decisione, che avrebbe dovuto scrivere la storia NBA degli anni Dieci (e che magari lo farà anche), ha lasciato sul terreno solo sconfitti.
Prima di tutto Cleveland, che ha perso il suo mito e che al di là del record tornerà in prospettiva ad essere una destinazione poco gradita. Poi la NBA, che sulla pari dignità delle sue franchigie fonda la sua credibilità: già minata dai mini dream team costruiti grazie a gm amici di alcune 'grandi' (puro moggismo), questa credibilità non può che diminuire. In altre parole, anche senza la crisi economica c'è la sensazione che nella lega ci siano dieci squadre di troppo: squadre dove quelli veri vanno malvolentieri e che accettano, senza dichiararla, la propria sudditanza tecnica e commerciale. Fra gli sconfitti anche tutti quelli che hanno buttato via due stagioni per creare spazio salariale, dai Knicks in giù: D'Antoni non ha costruito niente, avendo avuto solo mandato di liberarsi dei contratti pesanti, e dopo varie operazioni folli (l'ingaggio di Duhon su tutte) adesso si ritrova costretto a considerare una superstella quello Stoudemire sul quale ai tempi dei Suns aveva qualche dubbio. Ultimo ma non ultimo LeBron, che passerà per quello che ha avuto bisogno di un altro big (Wade, perché Bosh non lo è) per vincere, forse, un anello che con qualche errore in meno avrebbe potuto vincere anche a casa sua. A voler trovare per forza un vincitore, diremmo il proprietario dei Bobcats: tutti i suoi eredi, anche Bryant, hanno avuto bisogno di un altro campione fatto e finito, mentre Pippen e gli altri erano diventati grandi o almeno medi grazie a lui.

47 commenti:

cydella ha detto...

Open Letter to Fans from Cavaliers Majority Owner Dan Gilbert

Dear Cleveland, All Of Northeast Ohio and Cleveland Cavaliers Supporters Wherever You May Be Tonight;

As you now know, our former hero, who grew up in the very region that he deserted this evening, is no longer a Cleveland Cavalier.

This was announced with a several day, narcissistic, self-promotional build-up culminating with a national TV special of his "decision" unlike anything ever "witnessed" in the history of sports and probably the history of entertainment.

Clearly, this is bitterly disappointing to all of us.

The good news is that the ownership team and the rest of the hard-working, loyal, and driven staff over here at your hometown Cavaliers have not betrayed you nor NEVER will betray you.

There is so much more to tell you about the events of the recent past and our more than exciting future. Over the next several days and weeks, we will be communicating much of that to you.

You simply don't deserve this kind of cowardly betrayal.

You have given so much and deserve so much more.

In the meantime, I want to make one statement to you tonight:

"I PERSONALLY GUARANTEE THAT THE CLEVELAND CAVALIERS WILL WIN AN NBA CHAMPIONSHIP BEFORE THE SELF-TITLED FORMER ‘KING’ WINS ONE"

You can take it to the bank.

If you thought we were motivated before tonight to bring the hardware to Cleveland, I can tell you that this shameful display of selfishness and betrayal by one of our very own has shifted our "motivation" to previously unknown and previously never experienced levels.

cydella ha detto...

Some people think they should go to heaven but NOT have to die to get there.

Sorry, but that's simply not how it works.

This shocking act of disloyalty from our home grown "chosen one" sends the exact opposite lesson of what we would want our children to learn. And "who" we would want them to grow-up to become.

But the good news is that this heartless and callous action can only serve as the antidote to the so-called "curse" on Cleveland, Ohio.

The self-declared former "King" will be taking the "curse" with him down south. And until he does "right" by Cleveland and Ohio, James (and the town where he plays) will unfortunately own this dreaded spell and bad karma.

Just watch.

Sleep well, Cleveland.

Tomorrow is a new and much brighter day....

I PROMISE you that our energy, focus, capital, knowledge and experience will be directed at one thing and one thing only:

DELIVERING YOU the championship you have long deserved and is long overdue....

Dan Gilbert
Majority Owner
Cleveland Cavaliers

Calvin ha detto...

ec: proprietario dei bobcats.

quanto a kobe bryant, non sono esattamente un suo ammiratore, ma questo secondo ciclo di LA è tutto suo, e alla storia passerà come quello più vicino a MJ a livello di risultati raggiunti. una squadra con gasol, odom, artest e bynum farebbe arriverebbe tranquillamente al secondo turno ma questo non passerà alla storia, visto che i giocatori sopra citati nella vulgata diventeranno buoni gregari e poco altro. Pippen è uno dei giocatori più completi che abbia mai visto su un campo da basket, eppure la storia ce lo ha consegnato come un "perdente" che aveva bisogno della presenza di MJ per vincere anelli.

Dane ha detto...

Solo io vedo un parallelo con la differenza tra Messi e Maradona?!... :-D

pietro ha detto...

Non è stato Jordan Bryant, non lo sarà mai LeBron che guarda molto al proprio status di icona (anche se rifiutando i NYK perde qualcosa), dimenticandosi che le squadre forti si costruiscono con pazienza e Cleveland in effetti poteva vincere. La città perde molti in termini di business: si parla di una perdita secca di 250 milioni di dollari già il prossimo anno. Anche perchè LeBron aveva concentrato molte delle sue attività in Ohio, tra Akron e Cleveland.

La garanzia di Miami, comunque, si chiama Riley. In un modo o nell'altro qualche titolo lo porteranno, perché è impossibile che non lo facciano. Wade è mostruoso e con James accoppiato diventa un bel rebus per tutti, sempre che non facciano ridere sotto canestro. Ovvio.

Ma scommetto fin da ora che in un eventuale finale di Conference coi Celtics saranno portati a gara 7 e Bosh impazzirà :-D sotto i colpi di un redivivo Jermaine O'Neal :-D e farà la fine di un Jamison qualunque.

Stefano Olivari ha detto...

Ma il Pippen che iniziò a giocare con Jordan era il Pippen del 1987, non quello del secondo three-peat che era quasi al livello del 23...la differenza con Wade è tutta qui...per molti versi è più jordaniano il titolo degli Heat del 2006, con Shaq comprimario (infatti fu più decisivo Alonzo Mourning), di quelli forse futuri...

cydella ha detto...

Ma voi siete così sicuri che con quel pippone di Bosh (ma chi è il suo procuratore che lo fa considerare e guadagnare da star?! Raiola?) gli Heat vincano il titolo?

pietro ha detto...

Cydella,
dipende dalla panchina. Intanto hanno preso Mike Miller, che non è malvagio.

Così può far giocare addirittura Bosh da 5, James da 4, Miller 3 e Wade 2, con Chalmers o chi per lui da play (si fa per dire, lo farebbe Wade).

Se aggiungono un centro come si deve inserendo comunque Miller, hanno un quintetto formidabile. Ma chi prendono?

E poi comunque devono avere almeno 2-3 panchinari efficienti, perchè Wade e Bosh fisicamente non sono integri come LeBron. Però sono giovani, possono fare una RS da 39-40 minuti.

Anonimo ha detto...

Direttore che ne pensi dell'acquisto di Boozer da parte dei Bulls?Potrebbe alla fine risultare una scelta più lungimirante quella di fare acquisti in un contesto di graduale rafforzamento generale del roster, invece che puntare tutto su una stella ( anche se comunque i Bulls lo avrebbero fortemente voluto Lebron..)?

Carlo Pizzigoni ha detto...

"Players don't win championships, but organizations do", Jerry Krause (il GM che edificò quei Bulls, comunque la pensi il signor Jordan). La chiave è tutta lì, ditelo ai Balotelli del Mondo

Simone ha detto...

Yep,ottimo ed abbondante.
Quei Bulls furono costruiti con scelte autarchiche di altissimo profilo.
Il 23 e il 33 arrivarono grazie all'insipienza di Portland e Seattle.
Con la Macchina Del Tempo di Wells,sarebbe come se i Wolves(dopo la presa di Garnett nel 1995)si fossero indirizzati l'anno dopo su Bryant...
Minnesota oggi avrebbe sei,sette bandiere appese sul soffitto.

@Vins:pensa che ci sono analisti americani che considerano il Grant Hill 1996-99 un giocatore sopravvalutato.
Poveretti.

@Cydella:infatti il compito di Riley sarà quello di renderlo inoffensivo in alcuni aspetti del gioco.
Anche a rimbalzo,perchè li ha sempre presi nella squadra meno aggressiva della lega.

@Ricca:la curiosità è su coach Thibodeau.
Sappiamo tutti che costringerà i suoi a modificare l'attitudine difensiva...

Simone ha detto...

@Carlo Pizzigoni:concordo,prima o poi ritorneremo su quei Bulls...

cydella ha detto...

@carlo: assolutamente in disaccordo. Va bene per il basket e tutti gli sport a punteggio altto (quindi tutti tranne il calcio?). A calcio il singolo fa molto spesso la differenza come ha insegnato Ronaldo che ha trasfortato 10 "disperati" in una squadra da corsa: fosse stata una squadra di basket o pallavolo, sarebbero retrocessi. Bastano anche i Robben a trasformare un Bayern che passa a stento in una squadra da finale. Parliamo di sport con punteggi differenti.

VVVVVVVVVVVVVVVV ha detto...

Dopo la delusione della finale persa, avevo un po' trascurato nba.com, stamattina alla radio ho sentito la notizia e sono saltato sulla sedia! In effetti l'arrivo delle Stelle non implica automaticamente il lenzuolone a fine stagione, ma la stessa cosa si era detta quando arrivarono i Big Three a Boston. Certamente mi lascia perplessa questa lega che stranamente permette questo tipo di operazioni (inclusa quella di Ainge, sia ben chiaro). Sicuramente comunque ha vinto MJ.

Stefano Olivari ha detto...

Ho scritto proprietario dei Bulls, ma volevo ovviamente scrivere Bobcats...i Bulls di adesso mi piacciono molto, quasi nessuno ha una naturale attitudine difensiva ma quasi tutti sono abbastanza buoni atleti per farsela venire con Thibodeau...hanno tanti forward, di cui alcuni dalle potenzialità ancora in NBA inesplorate (Joe Alexander e soprattutto James Johnson) e tanti che sono certezze (Deng, Gibson, lo stesso Boozer)...così, da bar, mi sembra manchi una guardia di alto livello di fianco a Rose...insomma, quarti a Est...

Roberto Gotta ha detto...

Stefano, tutto ottimo. Più ci penso (e non so perché perdo tempo a pensarci, ma questo è altro discorso) meno riesco ad arrivare ad una conclusione solida. Da adoratore immediato di LBJ, con tanto di blitz (la low cost Ted...) attraverso tutta l'America nell'arco di 24 ore per vederlo giocare con il suo liceo, mi urtano gli insulti che sta ricevendo da chiunque non tifi Miami, ma al tempo stesso è abbastanza deludente, al di là dei soldi finiti al Boys&Girls Club, vedere come un annuncio sia diventato un baraccone in cui alla fine a Cleveland pare si siano infuriati tanto per aver perso LeBron quanto per il fatto che li ha sostanzialmente mollati in diretta tv nazionale (mondiale, già che ci siamo). Peraltro, non è che i tifosi di Cleveland, anche quelli arruffianati dai media locali (un cronista di là ha già scritto robe tipo "ma in fondo qui interessano sempre più i Browns dei Cavs"), abbiano un diritto naturale ad alcunché, come nessuna tifoseria del mondo: a meno che non vogliamo adattare a Cleveland le obbrobriose "Bologna/Pescara/Reggio Calabria merità di più" che emergono, generalmente da politici, ogni volta che un club locale subisce un presunto torto. Vero che a Cleveland il basket interessa molto più che a Miami, dove sono tiepidi praticamente verso tutte le squadre di tutti gli sport, ma finché non verrà costituita un'apposita commissione che determini quali città/tifoserie meritano successi e quali no, 'sti discorsi sono fuffa E l'arrivo o la partenza di LeBron non premiano o puniscono nessuno, se non il buon gusto dell'intera operazione.
Tutto questo per dire che sono confuso, e in effetti bastava dire questo.

Copparoni ha detto...

Vado un pò controcorrente.

Sono felice che Lebron sia andato a Miami. Certo, NY sarebbe stata una storia affascinante e un'avventura molto coinvolgente, ma tuttosommato Miami è una soluzione logica e che fa bene alla Nba.

1. Oggi tutti si scandalizzano per la scelta del "due volte MVP", ma è una decisione che si inserisce nella logica Nba degli ultimi anni.

Artest ai Lakers ne è un esempio. Quella di Ray Allen e KG di tre anni fa idem. Conta solo vincere, conta solo l'anello. E' un mondo che dimentica i "perdenti", un mondo che si scorda dei secondi.

Jordan senza i sei titoli non sarebbe "His Airness", ma un Tmac o un Vince Carter qualunque.
Wilt Chamberlain è universalmente riconosciuto meno "forte" di Bill Russel "solo" perchè ha vinto meno.

2. La NBA ne guadagna in competitività. Boston è in calando, Orlando non è un'alternativa seria, la western conference è di una mediocrità dilagante.
Con questi presupposti i Lakers potrebbero vincere i prossimi 5 titoli con una Marlboro in bocca..Hanno la migliore power Forward, il miglior difensore (tra l'altro arrivati ad L.A. senza che nessuno saltasse sulla sedia..),il miglior centro giovane e Kobe.
La scelta di Lebron potrebbe sparigliare un pò le carte.

3. Il mercato dei free agent è questo. Di solito pesano i dollari, ma anche la "location" e le ambizioni della squadra. Ricordo fior di giocatori (rony Seikaly, Magette, Jayson e Brian Williams) che si rifiutarono di andare a giocare a Salt Lake City per non dover vivere la realtà dello Utah.

Penso che la Nba dovrebbe tagliare diverse squadre, concentrare il talento e ridurre il numero delle partite. La regular Season è spesso falsata da squadre che puntano solo alla lottery; lo spettacolo dei playoffs invece è qualcosa di inimitabile e irraggiungibile a livello di emozioni da qualsiasi altra cosa che il pianeta ci può offrire.

4. Lebron non è Ibra. Solo che nella NBA vince una sola squadra. Non ci sono coppe e coppette varie.. Cosa avreste detto del Jordan ventiseienne??

5.L'uomo può sbattersene della storia, dell'eternità. L'uomo desidera la "carne", la vittoria immediata. Di Jordan ce ne sarà uno, anche se Kobe dovesse vincere altri titoli; anche se LBJ ne dovesse vincere dieci di fila a Miami.
Non vedo l'ora che si parta.

6..Che male c'è a scegliere di andare a giocare con due amici in una discretamente bella città della Florida con ottime possibilità di arrivare in finale rinunciando pure a diversi verdoni??

Calvin ha detto...

ciao stefano, infatti ti avevo fatto notare il refuso nel caso in cui volessi correggerlo nel post originale. hai ragione su pippen, in effetti "in diretta" ho visto solo quello del secondo 3 peat. a dirla tutta ho anche visto spezzoni del primo 3 peat e tutta la serie contro portland, ma il ricordo è abbastanza sbiadito. io cmq non mi scandalizzo per la scelta di lebron, però questa tendenza dell'NBA a costruire super squadre con atleti nella piena maturità atletica non mi piace. è vero che drexler ando' a houston ma aveva 33 anni; barkley, idem; malone ai lakers, 39, payton a 35; KG a boston, 32, allen a 33. Persino Rodman, citato più sopra, ne aveva 33 o 34! recentemente uno dei movimenti che mi ha urtato il sistema nervoso è stato proprio quello di Artest, a 30 anni, leader tecnico ed emotivo dell'unica squadra capace di portare i campioni a gara 7, ha preso ed è andato a Los Angeles a rinforzare una squadra in cui fa il gregario. Questa di Miami è ancora più sporca, con 3/5 di quintetto di Team USA direi che si sta esagerando, e mi auguro che ci pensi il fato a fargli prendere scoppole dai celtics almeno per i prossimi due anni. :)

pietro ha detto...

Penso che sarebbe anche ora di ricoverare David Kahn, in definitiva.

fargo ha detto...

Dopo stanotte credo che mi appendero un poster di Riley in camera, anche perche oltre a chi a portato e riuscito a scambiare beasley per una prima scelta 2012 probabilmente da lotteria e nel prossimo draft Miamia a anche quella di Toronto, geniale

Tani ha detto...

Per quanto riguarda la scelta, sottoscrivo tutto quello scritto da Frenk e "confusamente" da Roberto.

Ridicolo lo show!

gino ha detto...

Io invece trovo la scelta assurda.E' la scelta di uno che non crede in se stesso. Trovo molto condivisibile quest'articolo: http://sportsillustrated.cnn.com/2010/writers/michael_rosenberg/07/08/lebron.event/index.html

fargo ha detto...

ma Pat ci e si regala anche Mike Miller?

gino ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Poli ha detto...

quoto Matteo e l'articolo di sport illustrated.

jeffbuckley ha detto...

Scusate ma non sono così esperto come la maggior parte dei muraioli.
"L'attacco vende i biglietti ma la difesa vince le partite" è un detto storico del football ma che mi pare si possa applicare a tanti sport. Jordan era un killer in attacco ma mi pare sia stato considerato anche un grandissimo difensore. La mia domanda è: com'è LBJ in difesa?

Simone ha detto...

@Matteo:alla lontana è una scelta che ricorda il Manning ad Atlanta nel 1994.
Ci arrivò dai Clippers dopo lo scambio alla pari con Dominique Wilkins.
Quella edizione degli Hawks finì la regular con il miglior record orientale ed uscì contro Indiana nelle semifinali:sembrò quasi pronta per un anello futuro.
Ma l'ex Kansas durante l'estate preferì i Suns e la leadership di Chuck Barkley.
Anche se qui stiamo scrivendo dell'uomo poster di Sternville,non solamente di un grande giocatore di basket...

@Jeffbuckley:eccellente nelle situazioni dinamiche(con quel corpo..),mediocre ma migliorato nell'uno contro uno.
Scarsissimo sul lato debole,un turista se non intercetta il passaggio.

spike ha detto...

la trovo una scelta alla Ibra, quindi un centone sull'ex squadra vincente :D

Ps: qual è la sua ex squadra, non seguo sport dove non si tocca il pallone coi piedi, a meno che non si giochi in acqua

transumante ha detto...

jeff: la stella della squadra di solito non difende granche', non per arroganza ma perche' deve concentrare le energie sull'attacco. Se pero' ti ritrovi con bosh a presidiare l'area....

per me e' stata una delusione. Alla fine fara' come kobe, qualche anello a miami e poi a 28/29 anni provera' a mettersi in proprio

Credevo pero' volesse essere il migliore senza discussioni. D'ora in poi jordan lo lasciamo stare

pietro ha detto...

Transumante, dipende, Jordan difendeva come un ossesso, anche se c'era Rodman in squadra... e io amo citare il mio giocatore preferito, KG, che ai suoi tempi difendeva, metteva 23 punti di media a partita, smazzava 5 assist, 13 rimbalzi e 2 stoppate.. il tutto per 7-8 anni di fila... con una presenza in pitturato clamorosa, mentre la lega dava il miglior difensore a mezze figure come Camby e Big Ben Wallace (vabbè, Garnett aveva vinto l'MVP ed è stato sempre in ballottaggio per vincerlo, praticamente ogni anno).

Ah... tutto questo mentre non aveva grossi compagni, a parte qualche pazzoide di passaggio (Marbury e Sprewell) e lottava contro lunghi del livello di Duncan, di Shaq, di Divac, di Webber, di Sheed... et cet et cet...

Insomma, James ha risposto alla domanda "ti piace vincere facile?"

Tra l'altro Wade è sicuramente un difensore egregio, molto meglio di LeBron, quindi, problema risolto anche lì :-D, ci manca solo che acquistino un Battier a togliergli definitivamente le castagne dal fuoco.

Ps.: ogni tanto ripenso ai 35 milioni di Amir...

carloblacksun ha detto...

matteo, quell'articolo e' eccezionale.

lebron james e' un coniglio, vuole che siano gli altri a vincere il titolo per lui..

che pagliaccio, proprio come ibrahimovic!

transumante ha detto...

pietro: jordan difendeva solo nel quarto quarto.

Anche garnett difendeva in modo diverso tra regular season e playoff, e tra 23 punti e 30 per gara c'e' una bella differenza, proprio in termini di energie spese

Insomma, il succo e' che la difesa di james o wade non e' un problema, ma lo diventa la difesa di james E wade (col casellante bosh in area)

fargo ha detto...

@Carloblacksun doveva rimanere a Cleveland sapendo di non poter vincere?

Spero solo che ora non diventi improvvisamente tutti simapatizzanti degli heat, troppo facile adesso, senza sorbirsi anni di eddie jones di brian grant e uscite hai playoff con NY con Van Gundy attaccato alle gambe di Mourning

carloblacksun ha detto...

per la cronaca...

ieri sera su ESPN alla radio i cronisti davano ragione alla "passione" di Gilbert e approvavano la sua reazione da amante tradito.

stamattina lo pigliano per il culo dicendo che quell'anno CHIUNQUE avrebbe draftato LBJ, e quindi se era finito a Cleveland era per pura fortuna... e inoltre Gilbert ha tradito Mike Brown anche lui...

carloblacksun ha detto...

@ fargo

scusa ma come spieghi che con una squadra da 60 vittorie per ben due volte non sia arrivato in finale?

gli hanno preso pure jamison e shaq.

con boston non si e' MAI visto.

non sara' mica un altro pagliaccio tipo mcgrady, iverson o vince carter, buono solo per gli highlights?

fargo ha detto...

nei playoff ci vuole un secondo violino a Cleveland chi lo era? aveva accanto shaq 38enne, jamison che non mi pare sia l'emblema del coraggio su un campo da basket!! la serie contro Orlando di 2 anni fa dimostra che da solo non poteva vincere

carloblacksun ha detto...

fargo

mi pare che accanto a lui ci fosse anche un altro all star.

se poi il secondo violino dev'essere wade oppure niente, allora beh, e' un po' esigente il signorino...

axel shut ha detto...

@Carlo: forse solo Jordan vinceva da solo (forse, perchè comunque Pippen c'era), anche Bryant ha avuto bisogno quantomeno di un Gasol, Shaq ha vinto con Kobe e con Wade (un Penny Hardaway già non era sufficiente), Olajuwon aveva Drexler, Duncan l'Ammiraglio prima e Ginobili/Parker dopo
Iverson non può essere della stessa categoria di Vince Carter, se non altro lui è riuscito a portare una squadra come Philadelphia alle finali NBA
si può criticare la scelta di LeBron ma fare adesso revisionismo sulla sua intera carriera no

Miky ha detto...

LeBron James, and Dwayne Wade and Chris Bosh and Pat Riley and Heat coach Erik Spoelstra and Leon Rose, James’ agent, ALL BELONG TO Creative Artists Agency (CAA)....

furio ha detto...

come la citazione di Miky suggerisce, ci sono sicuramente parecchie sottotrame di business nelle scelte degli ormai ex free agents.

una delle voci che gira da oggi è che uno degli elementi cruciali andati a svantaggio di Chicago sia il fatto che i Bulls abbiano messo subito in chiaro con Lebron che, in caso di firmo, ci sarebbero stati comunque dei paletti per il suo entourage - niente assunzioni, consulenze, viaggi sull'aereo della squadra ecc. per amici, parenti e soci in affari dell'ex Cav. Se fosse vero è un altro punto in meno per Lebron, ed uno in più ai Bulls per la serietà

fargo ha detto...

@Carloblacksun chi intendi?

@furio queste voci potrebbera anche essere state fatte uscire dopo, per giustificare... la storia del della volpe e l'uva. Sicuramente questi ragazzi hanno dietro un mondo che qui è difficile da capire, ma non mi sembra Riley uno morbido su alcune cose

Il video durante la prensentazione della storia degli heat spettacolare, cicco walker!!!!

Simone ha detto...

@Miky,Furio:direi che i desideri di un agente sono talvolta decisivi per incanalare quelli di un suo assistito in una situazione di mercato.
Pat Riley è comunque diabolico nelle sue trame...
Vi ricordate come comunicò la sua dipartita dai Knicks?
Con un fax!

@Carloblacksun,Fargo,Axel Shut:nell'era moderna nessuno ha vinto da solo l'anello.
La franchigia più incentrata su una sola superstar furono i Rockets di Hakeem nel 1994.
Appunto,Olajuwon centro di gravità permanente,una difesa tosta e un bel gruppo di mestieranti.
Otis Thorpe fu un ottimo quattro,una spalla notevole per il Sogno.
Le guardie erano Kenny Smith,play mediocre ma eccellente tiratore,e Vernon Maxwell.
Quest'ultimo era completamente imprevedibile,psichicamente un soggetto a metà tra Artest e Stephen Jackson:auguri.
Però,nei dì giusti,era uno scorer fenomenale;un piromane del parquet.
Dalla panca il back up era Carl Herrera,alla stagione della vita.
E poi,last but not least,Robert Horry(da tre)e Sam Cassell bambini.
Dal punto di vista qualitativo era un puzzle ben costruito,ma i team player(soprattutto Thorpe,Bob H e Sam I Am)erano proprio forti...

Per inquadrare la classica superstar solitaria proporrei un salto nei Seventies:Jabbar,nei primi giorni da Lakers,fu al suo apice individuale.
Cercate sul web alcune testimonianze (tele)visive:un dominatore assoluto.
Post alto,post basso;gancio cielo,giro e tiro;jumper e dinamicità devastante.
Intimidazione,difesa tecnica;rimbalzi,stoppate;passaggi backdoor,visone di gioco da point center.
Ma era solo e vinse pochissimo.
Poi arrivarono Nixon e Wilkes.
Magic e McAdoo.
Ricominciò a giocare le partite che contano.
Penso che,quando rivide compagni all'altezza,si rese finalmente conto del colore dell'area dei tre secondi:perchè in alcune situazioni,nei momenti topici,veniva sempre triplicato dagli avversari...
Così come fu decisivo per il grande Big O ai Bucks,lui e Dandridge,l'arrivo di Johnson lo completò nella fase finale della carriera.
Dimmi con chi giochi,in che maniera,e ti dirò se ritirerai l'anello.
Tracy McGrady,per esempio:fosse stato al posto di Bryant la trilogia con Shaq ci sarebbe stata lo stesso...
T-Mac nel 2001 era più avanti nel suo sviluppo rispetto al Mamba.

Simone ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
cydella ha detto...

@simone: non ho capito perchè c'è stato un sign-and-trade. Perchè se James era un free agent, ha firmato per poi essere girato?

Simone ha detto...

@Cydella:c'è un particolare in divenire.
L'Nba non ha ancora ufficializzato i termini dei nuovi contratti a Bosh e James.
Di sign and trade si è parlato per l'ex Raptors,mentre LBJ dovrebbe semplicemente firmare per una cifra leggermente inferiore a quella preventivata.

Amarcord,qualcuno si ricorda cosa successe a Riley,già plenipotenziario degli Heat,anni fa?

Ennesima presa eccellente dei Tori:Kyle Korver.
Ancora un lungo back up e un altro specialista della tripla,poi potremmo scrivere di una contender per l'anello.

fargo ha detto...

parli dell'affaire Juwan Howard?
ahime si

pietro ha detto...

Il clan di LBJ è formato tutto da ex compagni di scuola... pazzesco. Il capo della sua società di marketing, che ha messo sotto contratto C. Paul e Flynn ultimamente, è un suo amico e ripeto ex compagno di scuola, con la qualifica di ceo e un diploma di High school in mano: Maverick Carter.

Di fatto James ha "mantenuto" un'intera comunità, quindi attenzione a svillaneggiarlo così, perché se i giocatori della serie A nostrano facessero anche l'1% di ciò che fanno i giocatori NBA, non senza l'interesse della buona pubblicità legata a queste attività si intende, dicevo... se i nostri facessero appena l'1% sarebbero osannati... o forse lo sono già, e ogni riferimento specifico a un cafone romano è puramente casuale.

Cleveland tornerà ad essere famosa per la Rock 'n Roll Hall of Fame, sempre che non si sia sputtanata definitivamente dopo l'inserimento di Madonna (attendiamo Beyonce, con discorso di "introduzione" di Jimmy Page e Brian Jonhson), mentre Akron si consolerà con le sue amate gomme. Realtà industriali trascinate giù dalla crisi dell'automobile, che avevano un sicuro indotto dallo sport e da James in particolare.