A qualcuno non piace caldo

di Simone Basso
Benvenuti nel caos primordiale del Tour, alla settimana clou che deciderà la Festa di Luglio. La tappa della Madeleine, come volevasi (non) dimostrare, ha riaggiornato il paradigma delle Alpi decisive e l'eroismo collettivo di un plotone spalmato sulle stradi bollenti della Savoia. Il solleone, una beffa nel bel mezzo di uno scenario bucolico, provvede a una selezione impietosa: quelli in fondo, gli intoccabili mai inquadrati in mondovisione, senza borracce e assistenza hanno ringraziato il buon cuore degli spettatori. Acqua più o meno fresca, un sorso di Coca Cola (che nel deserto dell'acido lattico diventa champagne..) e una spintarella per tutti.
Strepitosa l'odissea di un campione come David Millar, che è riuscito a rientrare nel tempo massimo per pochi secondi: centottanta chilometri di fuga all'indietro, solissimo, e l'arrivo a quasi 43 minuti di distacco, stremato. Ogni singolo sfregaselle ha un'epica personalizzata, un microcosmo di fatiche omeriche e solidarietà di casta. I corridori cadono e provano sempre a rialzarsi, anche se avrebbero il diritto di aspettare l'ambulanza: è stato così anche per Simon Gerrans che, al terzo capitombolo del Tour 2010, rimontando in sella ha sentito un dolore lancinante al braccio sinistro. "It hurts!" "C'mon man, let's go.." Centottantadue madonne dopo, al traguardo, è stato portato a fare una lastra: la frattura ai raggi x, un tronco di carne e ossa, sembrava opera del Robert Gligorov più stupefacente. L'altro aussie (ben più celebrato) vittima di quel ruzzolone è stato Cadel Evans: la rottura, essendo composta, non ha sconsigliato all'iridato la prosecuzione della corsa. Essendo di madre lingua shakespeariana, e vedendolo in mezzo al gruppo come niente fosse, ci è venuta in mente una frase che descrisse un discreto (..) cestista da French Lick, adattabile anche all'australiano di Stabio: "You are watching what greatness is all about".
Trentasei gradi nelle camere, nella stamberga a due stelle che ospitava la Radioshack a Saint Jean de Maurienne, cinquantacinque sul bitume al sole del rettilineo finale a Gap.
Questo Tour fa concorrenza al 2003 a al 1976 come l'edizione dal caldo più feroce; se la stagione del crudele duello Ulle-Lance l'abbiamo ricordata recentemente, l'altra meriterebbe un capitolo proustiano a sè. Nel momento storico in cui si spense l'incendio merckxiano, la Grande Boucle divenne una recita quasi tutta fiamminga: il cannibale lo fece un Maertens maestoso (otto tappe vinte!) e il piccolo Van Impe, guidato dal grande Cyrille Guimard, colse al volo l'opportunità della sua vita sportiva. Decisiva fu la frazione che portò al Pla d'Adet, picco pirenaico impietoso per pendenze e calura: salendo il Peyresourde, Lucien staccò il rivale Zoetemelk e il giallo provvisorio di Delisle; raggiunse in discesa il fuggitivo Luis Ocana e sul falsopiano, prima dell'ascesa verso Saint Lary Soulan, si assicurò la maillot jaune definitiva. Il glorioso iberico compose un curioso Trofeo Baracchi con il belga, che si involò poi verso il trionfo solitario già dalle prime rampe.
Deja vu di queste edizioni dal clima africano è il disegno in comune: il tipico Tour contronatura, con il ricciolo percorso in senso orario e i Pirenei come giudice inappellabile.
Le immagini, cambiate le maglie e le appendici tecniche dei mezzi meccanici, sono esattamente le stesse: rifornimenti idrici improvvisati, la pelle bruciata dal sole, un meriggiare ustionato e assurdo.
La canicola, una gara durissima e l'incompetenza dei giornalisti al seguito: stupiti, poveri fessi, della selezione darwiniana in coda al gruppetto dei migliori. Qualcuno spieghi loro che qualche anno fa gli scatti reiterati (e le performance epocali) erano il risultato di un ematocrito sospinto verso la marmellata di globuli, grazie. Intanto festeggeremo il Centenario pirenaico, oggi come ieri montagne infide, aspre, inospitali; teatro pinteriano di trionfi assoluti e tragedie infinite.
Assisteremo al duello della coppia più ganza dello spaghetti western, ovvero Schleckino (finalmente privo della coperta di Linus, il fratello Frank) contro il torero Contador. Bizzarro che l'incrocio avvenga anche al di fuori della contesa agonistica; l'estate è infatti il periodo del ciclomercato e le mosse sono già chiare: l'hombre di Madrid è il pezzo pregiato e la base d'asta è stata fissata sui quattro milioni di euro all'anno. La prima offerta seria, per strapparlo ai dobloni kazaki dell'Astana, è stata di Bjarne Rijs (il diesse attuale di Andy!); trattasi della risposta immediata alla creazione di un squadrone nuovo, con natali lussemburghesi e pecunia di origine italiana (l'immobiliarista Flavio Becca), che vedrà i fratelli Schleck come capitani. Questo mucchio selvaggio di retroscena, compresi i mal di pancia del leader maximo Vinokourov, potrebbero influenzare in maniera decisiva la battaglia sulla strada: i Saxoboys, a dispetto della diaspora annunciata, sembrano più gruppo rispetto ai Contakidz degli ultimi dì...
L'Alberto comunque ha almeno tre tappe per ribaltare la situazione; domenica, con il Port de Paihlères (cattivo come l'orco delle favole) prima di Ax 3 Domaines, ci divertiremo molto.
Il Tourmalet di giovedì e il cronobacco nella Gironde, sabato, magari saranno neutralizzati dalla Pamiers-Bagneres de Luchon di lunedì: la discesa del Bales, ripida e pericolosa, invita a pensieri lovecraftiani su Chtulu e oltre. Magari la gola di quella valle ha la stessa voce rauca e profonda (modificata dalla chemio) di Laurent Fignon, che malgrado un tumore continua il suo lavoro da telecronista: va avanti e indietro dall'ospedale, fregandosene della stanchezza, con la consapevolezza che vivere e respirare il Tour lo faccia star meglio. Come i suoi colleghi giovani, che cascano e si rimettono in sella dopo pochi secondi, ha un'altra cognizione del dolore e della vita. Allez Laurent.
Simone Basso
(in esclusiva per Indiscreto)

32 commenti:

Italo Muti ha detto...

Che dire Simone in questa calura?

Prosit, con il giaguro che oramai staziona in sala.

Ricordo il tour 76, poco e nulla quella del 2003, sarà grave? Oppure le immagini che guradi con gli occhi da ragazzo si fissano per sempre nella memoria creando il mito?
All'epoca tifoso sfegatato del cannibale, avevo i miei problemi in casa con mia madre, tifosissima del ciclismo, perchè lei parteggiava per Gimondi, senza tralasciare di ricordarmi ad ogni salita la grandezza di Bartali, vero mito della sua gioventù. Il tempo passa inesorabile Simone, il ricordo diventa sempre più importante sulla realtà quotidiana e, la morte, diventa il veicolo per dare un senso alla vita. Sempre nel segno della bella morte, come Teseo ci ha insegnato con il proprio esempio. Qui, so già, che andrò in solitaria.
D'altra parte, i tuoi post Simone, non sono mai fine a se stessi, ma un mix tra l'incidenza proustiana e la minaccia orwelliana.
Italo

Simone ha detto...

@Italo:merci!
Penso che tu abbia colto perfettamente la percezione differente tra lo sguardo fantasioso di un ragazzo e quello critico,consumato,di un adulto.
Comunque,come scrissi nell'articolo su Ulle,il 2003 fu una follia autentica.
C'è un documentario tedesco,straordinario,una sorta di diario che segue le vicende di Zabel e Aldag in quel Tour.
A metà Grande Boucle non sembrano quasi più atleti,paiono carcerati in sciopero della fame.
Spaventoso.

Marattroni ha detto...

Simone, non so come fai, ma scrivi esattamente come vorrei sapere fare io. Miglior complimento non riesco a formulare. Sei più di un grande.
PS: odio il ciclismo, l'ho seguito 3 anni su ventotto della mia vita. Giusto l'apice del Diablo, unico pedalatore che mi abbia scaldato il cuore.

Simone ha detto...

@Marattroni:molte grazie...
Il ciclismo,in un mondo tendente al verosimile,rimane ancorato a una veridicità quasi sconcia.
Anche per le tipologie di paesaggio coinvolti,umano e geologico.
A proposito,oggi non stop televisiva per la prima randellata pirenaica.

Un post interessante:l'altroieri si è saliti sulla Cote de la Croix Neuve,salitella che quindici anni fa fu lo scenario finale di una guerra tra la Banesto e l'Once.
Questi sono i tempi sui 3100 metri.

1995
Pantani 8'33"
Indurain 8'35"
Rijs
Zulle 8'39"

Jalabert,che vinse la tappa dopo 205 chilometri di fuga,9'27"

2010
Contador 9'30"
Rodriguez
Schleck 9'42"
Van Den Broeck

Marattroni ha detto...

il segno dei tempi che cambiano :-)

Simone ha detto...

Piuttosto curioso il surplace in salita tra i duellanti,salendo verso Ax 3 Domaines.
Parevano la Longo e la Van Morseel sull'Alpe d'Huez tanti anni fa...
Il primo approdo pirenaico conclude i sogni di podio per la coppia Liquigas Basso-Kreuziger e scopre il terzo uomo di questo Tour,ovvero Denis Menchov.
Impresa strepitosa di un coraggioso Riblon,che porta a casa la tappa dopo una fuga lunghissima.
Domani il Bales,soprattutto gli ultimi quattro chilometri di ascesa e la picchiata,riaggiornerà la rivalità tra Schleckino e il torero Alberto.

Italo Muti ha detto...

@Simone

Il caldo opprimente ha reso la tappa odierna durissima, e la stasi, non in senso putiniano, fra i contendenti, durerà al amssimo fino al tourmalet, dove il nodo gordiano dovrà essere tagliato. Cunego redivivo e Basso eliinato, e per noi è tutto, ma spettacolo di pubblico incredibile.
La salita finale ha maciullato le gambe a molti. Pirenei implacabili come il come il caldo.
Italo

Simone ha detto...

@Italo:oui,è l'ennesima prova che sono tutti stanchissimi.
Sul Bales penso che convenga agli iberici isolare Schleck;perchè Ducati Sanchez in discesa potrebbe essere un bel punto di appoggio per Contador.

Poli ha detto...

Grazie Simone per l'articolo, ancora una volta meraviglioso, si vede che il ciclismo ti ispira come forse nient'altro.

Aprofitto per segnalare e ricordare che oggi il Tour passa sul Col de Portet-d'Aspet, dove quasi esattamente 15 anni fa Fabio Casartelli trovò la morte su una maledetta curva a sinistra.
Incredibile come certi momenti si fissino nella memoria in maniera così indelebile, ho ancora freschissime le immagini di quel pomeriggio, con la voce di De Zan rotta dal pianto contenuto a stento, annunciare la morte di Fabio, e il surreale proseguio di quella tappa con Virenque inutile vincitore...

Sarò un illuso romantico ma mi piacerebbe vedere un Armstrong oggi cercare di dare un senso alla sua ultima partecipazione alla Grande Boucle...

Simone ha detto...

@Poli:merci!

La selezione sul Bales viene effettuata dallo Sram Red di Schleckino...
In giallo,dopo lo psicodramma lussemburghese,un Contador predestinato ma abbastanza misterioso.
Al momento dello scatto di Andy il torero non sembrava irresistibile:l'impressione è che talvolta(come salendo verso Avoriaz)bluffi.
Il Tour pare aver preso definitivamente la strada verso Madrid,ma il Re è abbastanza nudo.
Vedremo se nelle prossime due frazioni pirenaiche ci saranno azioni dei Saxoboys,il terreno è a dir poco adatto...
Bella la vittoria del tricolore transalpino Voeckler,il classico agonista che smuove la tiritera al contrario dei soliti tappisti,nel plotoncino per strappare un glorioso nono posto finale.
Contenti loro.

transumante ha detto...

Simone: so che non lo ami particolarmente, pero', abbi pazienza, concedimelo, ripenso ad oropa, ma ancor di piu' alla tappa del jeux plane del 2000...il coraggio e la classe con l'epo non c'entrano. Appena la strada sale schleck dovra' partire senza guardarsi indietro (come invece fa SEMPRE), altrimenti per me potra' vincere 15 tour ma rimarra' solo un caratterista

Simone ha detto...

@Transumante:io rivedendo questo Tour,tutto sommato una bella Grande Boucle,ripensavo al 1989.
Fignon,Delgado,Mottet,i Pdm...Una guerra.
Poi vinse,per otto secondi,quello che sfruttò le situazioni altrui giocando in difesa(Lemond).
Ma quei tappisti erano abituati anche al Nord,questi sembrano troppe volte sottovuoto spinto.
Lo so che il coraggio non si compra in farmacia,Pantani(come altri di quel periodo)divennero famosi anche per l'estro.
Però è un ciclismo a scartamento ridotto,hanno tutti paura di saltare in aria;Schleckino è,potenzialmente,più forte di Contador.
Ma è zavorrato da un ambiente che lo opprime:non penso che Team Lussemburgo,con il fratellino a fianco,migliorerà la sua attitudine.
Domani,a meno di cataclismi,succederà poco.
La frazione del Tourmalet è invece ideale:basta mettere in una fuga Voigt,Cancellara e Sorensen.
Poi,se Andy avrà le gambe...

lorenzozanirato ha detto...

Sono pienamente d'accordo a meta' con Simone nel senso che i presunti fenomeni odierni sono, se paragonati a corridori del passato, vasi di coccio in mezzo a vasi di ferro, ma mi pare che pure le cilindrate siano differenti. I dati che hai portato sono illuminanti (1 minuto su 3 Km e' un'enormita') e vedere Cunego andare alla grande un giorno e arrancare come un velocista il giorno dopo da' l'idea che la benza e' scarsa come nel '73 in Italia.
Domanda rivolta in special modo a Simone: non ho seguito molto il ciclismo ultimamente (diciamo ultimi 2 anni plus plus), ma...Armstrong ? E' andato per farsi una vacanza retribuita all'insegna del fitness ? Che senso ha la sua partecipazione ? Lo chiedo con la massima ingenuita' e ignoranza.

Amo le Alpi specie quelle del mio NordEst, ma, cavoli, le immagini dai Pierenei sono sconvolgenti per bellezza..le discese sono orgasmiche !

gaby69it ha detto...

Si la benza e' scarsa, ed io preferisco cosi'.Ieri mi e' sembrato che Schleck potesse andar via,comunque secondo me lo avrebbero ripreso in discesa.
Gia' si leggono commenti in giro su Contador e soci poco sportivi...Prima di fare questi commenti,dovrebbero mettere il culo su una bici scalare tre montagne,arrivare al gancio sull'ultima,e cercare di moraleggiare su cosa fare se all'altro salta la catena,e tutt'intorno a te scattano a destra e manca!
Cissiboy,,come ad ogni evento sportivo,vince uno,e tutti gli altri arrivano dietro.Cio' non significa che uno vinca e gli altri son tutti scemi,significa che uno va piu' forte,(e non gli salta la catena nel momento decisivo)Questo per dire che chiunque prende parte al tour e si sforza di arrivare in fondo,onorando la corsa(e la fatica)debba essere rispettato a prescindere dallo stato di forma con cui si presenta al via.HO letto ieri un commento di Wiggins,il quale si dichiara deluso per la sua prestazione al tour,perche' riteneva di essersi preparato molto meglio dello scorso anno,dove era arrivato quarto.Questo per quanto ne sappiamo potrebbe essere anche lo stato d'animo di Armstrong,del quale non conosciamo i motivi fisici della sua debacle.

Poli ha detto...

@Cissy
Io mi tengo questi vasi di coccio tutta la vita!
Mentre ti quoto sulla bellezza del percorso nei pirenei, quando mostrano le riprese dall'elicottero c'è da restare a bocca aperta...

@Simone: concodo, molti criticano percorsi e corridori, non sono d'accordo, lo sto trovando un tour vario, molto chiuso nell'esito finale, discretamente spettacolare.

Oggi classico tappone, salite per tutti i gusti anche se è vero che poi dall'Aubisque ci sono 60 km di corsa, fondamentalmente tutti in leggera discesa. Difficile pensare ad attacchi di uomini da classifica da molto lontano il Tourmalet ha il chilometraggio e pendenze a tratti ma è troppo lontano dal traguardo.
Però se il buon Andy (che preferisco allo spagnolo) ci vuol provare per davvero a far saltare il banco deve inventarsi qualcosa, non può secondo me aspettare il Tourmalet di giovedì e basta...

lorenzozanirato ha detto...

Ecc'alla' ! Armstrong e Cunego in fuga..chiamati !!!!

Simone ha detto...

@Cissiboy:il texano è rientrato come molti big della boxe e della Formula Uno.
Penso si annoiasse accà e
la sindrome da Norma Desmond è stata la benzina supplementare.
C'è poi il fatto delle attività legate al suo nome;Armstrong è un brand,un nome spendibile in tante maniere.

L'anno scorso la corsa fu bloccata dal suo squadrone,ma ebbe la sfortuna(?)di non riuscire ad addolcire il compagno di squadra Contador.
Nel 2010 è parso meglio l'incipit,ma impietoso il trascorrere del Tour:anche per la Radio Shack che è la grande sconfitta di questa edizione.
Rimarrà il Barry Bonds del ciclismo,ya know what I mean.

@Gaby69it:hai compreso la difficoltà estrema del "tappista".
Un buon risultato è la somma di tante componenti:forma,fortuna,squadra,recupero,amicizie nel plotone.
Basta non cibarsi correttamente durante una frazione per compromettere l'intera gara.
Gli altri sport,nessuno escluso,non richiedono così tanto(e per tre settimane..)all'organismo e alla psiche.

@Poli:infatti,anche se non lo si comprende tecnicamente,il ciclismo permette voli pindarici sulle valli e i paesi attraversati.
Ha un respiro che altre attività agonistiche,rinchiuse in catini,nemmeno si sognano.

lorenzozanirato ha detto...

Grazie Simone striking as usual.

"La noia, l’abbandono, niente son la tua malattia..." cantava quella la'

jeffbuckley ha detto...

Scusate ma sono in uffi e il sito del Corriere, pieno di cazzate di tutti i tipi, non ha notizuie aggiornate sul Tour. Come è andata la tappa ?

Poli ha detto...

Ho seguito il netcasting, sono andati via Schleck e Contador sul Torumalet con invani tentativi della maglia bianca di staccare quella gialla.
Contador ha controllato e ha cercato di piazzare un colpo dando una bella accelerazione ai -4 circa ma anche lui senza riuscire a staccare il lussemburghese. Arrivo allo sprint e vittorai per Andy...

Simone ha detto...

@Jeffbuckley,Poli:è andato tutto come previsto.
Bella la sfida tra Schleckino e il torero,soprattutto nel tratto dai meno dieci ai quattro;in quel frangente son andati veramente forte.
Poi,nel finale,l'andatura è calata notevolmente:50'30" il tempo di ascesa,sui ventuno orari circa.
Il buon Alberto è a 52 chilometri dal terzo Tour.

Dietro è il solito sfavillio iberico,con la new entry di Purito Rodriguez;la Grande Boucle della canicola,ironia della sorte,si è decisa in un dì piovoso e con i calivi.
Incredibile la partecipazione popolare sul Tourmalet,rimane insoluta l'esigenza di offrire meno sponda agli esibizionisti più calienti(soprattutto quelle bandiere mosse nei pressi delle ruote..).
Ma è un problema che la Festa di Luglio vuole continuare ad avere...

Una segnalazione curiosa su un blog americano,un diario francese mai banale scritto da Sarah.

tdfdiary.blogspot.com/

Dane ha detto...

Armstrong è rientrato nell'agonismo per motivi prettamente di campagna elettorale, ereticamente questo Tour mi sta divertendo meno del Giro, comunque oggi per me muore una parte del ciclismo perchè ho scoperto che può succedere questo e non me lo sarei mai aspettato: http://www.milanofixed.com/wp-content/uploads/2010/07/king-560x420.jpg

Simone ha detto...

@Dane:questo è un buon Tour.
Il suo difetto sta nelle seconde file,i Menchov,i Sanchez,totalmente privi di coraggio e di fantasia.
Il Giro 2010 è stato mooolto meglio,ma le corse a tappe son come i vini.
Dipendono dalle annate.

Simone ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Simone ha detto...

Cronohitchcock al Tour.
Più che altro la conferma che nel 2009 qualcuno utilizzò il Gruber Assist.
Se Menchov avesse avuto un minimo di coraggio,il giallo parigino sarebbe stato suo...

gaby69it ha detto...

Si bella crono.Pecaato che gli otto secondi di Vantaggio li aveva Contador.Mi ha un po' deluso Cassani oggi.Ci ha messo 30 Kilometri a capire che a Contador scivolava il .... dalla sella!
Comunque non era il contador originale,e Schleck qualche rimpianto lo ha.A partire dalla cambiata sbagliata del salto di catena.
Menchov poteva giocarsela meglio,ma visto come e' arrivato sul Tourmalet forse anche lui ha fatto il massimo.
Vorrei spendere una parola per alcuni "grandi" che hanno onorato il Tour,pur essendo andati fuori classifica quasi subito.Basso,Evans,Armstrong e anche Wiggins,hanno fatto tutta la strada da "sconfitti", ma l'hanno fatta.Sono passati i tempi quando un famoso velocista (purtroppo della mia citta')vinceva le prime 4/5/6 volate e poi quando arrivavano le prime montagne se la svignava.Ed aveva il coraggio di lamentatsi che non lo chiamavano piu' al tour....
Vogli dire: Evans a fatto mezzo tour con un braccio rotto.
Ah dimenticavo,Cavendish e Petacchi arriveranno a Parigi....

Dane ha detto...

@Simone: è esattamente quelo che volevo dire: da appassionato dello Chateauneuf du pape, quando un brunello di Montalcino lo supera mi alzo ed applaudo orgoglioso... ;-)

p.s.: a me quella del Gruber assist fa ridere.....

@Gaby: bèh, per un Cipollini è onestamente un po' più difficile arrivare a Parigi rispetto ad un Cavendish (ma anche ad un Petacchi, comunque da applausi). L'errore della squadra di Cipollini è che era fondata solo per quelle volate, quindi iniziate le montagne non aveva ragione di esistere. Di qui l'esclusione, dovuta però anche alle tradizionali emorroidi dei transalpini..... ;-)

gaby69it ha detto...

Dane,d'accordo su quello che dici sulle squadre di Cipollini e Cipollini;ma lui impostava la stagione proprio cosi'.Era proprio premeditata, e se permetti,io come organizzatore del tour avrei fatto la stessa cosa:alla prima occasione buona,(cioe' quando era con una squadra scarsa) lo schiaffo fuori.
Io la vedo cosi':il ciclismo e' fatica,ma anche rispetto per l'avversario e l'evento,cosa che mi sembra Cipollini non dimostrasse molto.
Inoltre quando ha voluto (mi sembra un paio di volte)a Parigi ci e'anche arrivato.
Per quanto riguarda i francesi fanno con il tour quello che fanno con gli atlri loro prodotti:
grande marketing,grande promozione,e lo proteggono.
Se penso a quando (su richiesta di Armstrong?) tenevano fuori la squadra di Pantani....

Leo ha detto...

Dane se passi di qua ci stappiamo un chateux la Nerthe acquistato quest'anno...

Italo Muti ha detto...

Beh, se parlaimo di vino allora mi butto.
Simone ha ragione, le annate sono importantissime, 2002-3 eccellenti, 2005 l'annata del secolo. Da evitare il 2007 il 92 e l'86.

Chateuax Romaneé Saint-Vivant o un Clos de Vougeot.

Santè

Leo ha detto...

Allora Italo ci son andato nel mezzo...

Poli ha detto...

Io ieri invece ero nel mezzo del casino degli Champs, per dirla in chiave "sociologica" :-)) grande festa di gente. Ho qualche video e foto simpatica, magari le posto su FB su "amici di indiscreto".

Salut!