di Dominique Antognoni
I più attenti forse ricordano che qualche giorno fa c’è stato lo sciopero dei giornalisti italiani, l’ennesimo. Non entriamo nel merito, non abbiamo un'opinione, però siamo curiosi di sapere se contro la legge bavaglio abbia scioperato quel signore vicino all’età della pensione, sindacalista viscerale, che al Mondiale appena entrato Lippi in sala stampa dopo la disfatta contro la Slovacchia ha esordito così: “A nome di tutti vorrei ringraziare per i momenti vissuti insieme”. Sicuramente il momento più basso del giornalismo sportivo mondiale.
Probabilmente ha scioperato perfino il suo collega, altro eroe, altro cronista guerriero sempre in prima fila per difendere la libertà di stampa, quello che ha dato l’ultima mazzata all’ex ct: “Marcello, complimenti per il tuo coraggio nel prenderti le responsabilità”. No, non eravamo su Scherzi a parte. E' la stampa italiana, bellezza. E notate che Lippi era al suo ultimo giorno come allenatore, per cui almeno in quella situazione una domanda scomoda la si poteva fare. No, i nostri eroi hanno lasciato che il fallimentare c.t. prendesse in giro un giornalista ugandese reo di avergli fatto una domanda su Totti.
Una pattuglia dell'esercito dei giornalisti scomodo si esibirà oggi a Milanello, con una strategia non dissimile dai colleghi di Appiano e Trigoria. Felici di esswere smentiti dai fatti, dubitiamo che in conferenza stampa sentirete le seguenti domande:
a) Perché mai non cedete almeno 20 per cento del Milan investendo i soldi incassati in acquisti?
b) Come mai non siete riusciti a piazzare nemmeno uno degli undici giocatori in scadenza fra un anno? L’Inter si è liberata di quasi tutti i pesi morti, perfino di Quaresma (non ancora di Burdisso e Mancini)...
c) Come si spiega l’acquisto di Daminuta, uno che in Romania ha giocato 42 minuti in 19 gare, uno che è stato mandato nella seconda squadra in un momento dove la Dinamo non aveva nemmeno un difensore centrale di ruolo? Che ci fa Daminuta al Milan? Sapete che il ragazzo non sa se fare il centrocampista oppure il difensore? Il suo ex allenatore glielo aveva chiesto, lui ha risposto "Mister, non saprei che dire"...
d) Sapete di aver vinto un solo scudetto negli ultimi undici anni?
e) Signor Presidente, ci può confermare che lei stenta a investire per non dare la possibilità all’opposizione di partire con il bolso discorso “Lui pensa al Milan mentre il paese è in crisi”? E come mai si cura di quello che dice l’opposizione, proprio su un argomento di così poco conto? Uno qualsiasi dei vari scandali vale di più dell'ingaggio (teorico) di Dzeko...
Ecco, sarebbe bello sentire queste domande. Ma non accadrà. Vi chiederete forse perché, se facciamo tanto gli eroi, non andiamo a gridarle noi le domande. Risposta semplice: noi non lavoriamo per un quotidiano, nessuno ci paga per fare domande scomode o anche solo domande. E quando le facciamo, visto che spesso non resistiamo alla tentazione, il giorno dopo vediamo il lavoro (gratis) sfruttato dagli stenografi (con stipendio). E poi i grandi giornalisti con la schiena diritta (…) non ti difendono mai, anzi, si dissociano, iniziano a ridere se vieni attaccato dal Lippi di turno, come dire: “Guarda questo, viene qui a creare problemi, viene lui a fare domande, ben gli stai”. E’ accaduto mille volte e accade tuttora, quelli che scioperano sono i primi a farlo: oggi a Milanello sarà pieno di gente che aspetta religiosamente lo stipendio senza mai rischiare.
Qualche anno fa, ad Appiano Gentile, dopo l’eliminazione nei preliminari della Champions contro l'Helsingborgs, Lippi si presentò per dire che non si dimetteva, che si era preso tre giorni liberi per andare con la barca e che il mare era bellissimo. Chiedemmo, noi: “Scusi, ci interessa poco, semmai vorrebbe dirci se è vero che rimane solo per via dei soldi?”. Lui ci guardò male, gli altri si sentirono imbarazzati, ma un collega mise subito le cose a posto: ''Mister, da dove si riparte?''. Anche lui ha scioperato, per la libertà di stampa. Pure quelli che danno alla Juve mille nomi in arrivo, se abbiamo fatti i conti siamo a quota 100 nomi nell’ultimo mese: peccato non sia arrivato ancora nessuno e nessuno arriverà. Dalla lista mancano solo Cruijff e Rensenbrink, per il resto ci sono tutti.
E cosa dire della conferenza stampa di Del Piero, considerato dalla stragrande maggioranza dei tifosi bianconeri la zavorra numero uno? Andate sul sito di Tuttosport, tutti i lettori in coro a sostenere che fino a quando ci sarà lui la Juve non vincerà mai. Risultato? Titoli su Del Piero che ha detto 'Vinciamo tutto', Del Piero che ha detto 'Oggi è sabato', Del Piero che ha detto 'L’anno ha dodici mesi'. Del Piero dovrebbe ritirarsi, ma qualcosa al calcio ha dato. Questo tipo di giornalismo invece dal calcio ha solo preso. E non si ritira mai. Al massimo sciopera, sempre a ridosso del fine settimana.
Dominique Antognoni
(in esclusiva per Indiscreto)
20 commenti:
Sì, però sarebbe ora di farli i nomi di sti "coraggiosi" da sala stampa, visto che ci si prefigge l'obiettivo di aiutare il lettore ad orientarsi.....
e vabbeh ... ormai sono troppo depresso ... meglio lavorare che occuparsi del milan anzi del Bilan va ...
Uno era sicuramente Varriale, l'altro non ricordo. Conferenza stampa incredibile.
come si fa a non quotare tutto l'articolo?
@Dane: se ci mettiamo a nominarli si fa notte, sono praticamente tutti i giornalisti sportivi italiani tranne due o tre
Lo so Axel, ma fa niente. Non vedo pericolo di querela, quindi facciamo i nomi.
“A nome di tutti vorrei ringraziare per i momenti vissuti insieme”, ma vi rendete conto?! Ma a nome di tutti chi?! Ma parla per te leccaculo di merda!.....
Mi spiace, ma in questo caso non sono affatto contrario alla caccia alle streghe, scriviamo i nomi sul portone della cattedrale, dimodochè tutti possano leggere i nomi dei reprobi senza che si nascondano dietro la generica categoria.....
non so però se siano peggio i Varriale o quelli che adesso attaccano ferocemente Lippi dopo avercela menata per 2 anni con la scusa del "Lui ha vinto il mondiale, lui sa quello che fa" (perché ci sono anche questi, ricordiamoci degli eterni trasformisti all'italiana)
certo che se Totti riesce a dire "Sono antipatico perché sono romano" e nessuno gli ride in faccia siamo altro che alla frutta, stiamo già pagando il conto alla cassa (ovviamente senza scontrino)
Axel hai ragione, allora a fianco al nome mettiamoci pure la corrente filosofica così il servizio informativo è ancora più completo... :-D
la verità è che la maggior parte dei giornalisti, sportivi e non, non vorrebbero fare i giornalisti, e lo fanno solo perchè non sono riusciti a fare quello che vorrebbero:i protagonisti del mondo che dovrebbero raccontare.Così per avere uno strapuntino di quel mondo, per stare accanto ai protagonisti, per andarci fuori a cena ed essere ammessi nei luoghi che contano, fanno di tutto per ingraziarseli. Vuoi mettere poter assistere inerme a tutte le conferenze a milanello ( come in qualsiasi altro posto) e darsi del tu con Galliani, invece che informare davvero i lettori a costo di rimanere a casa e non essere visto dai colleghi come uno che conta.......
Tratto da un post del blog di un noto radiocronista/giornalista viola.
Spero non se ne abbia a male, in ogni caso l'ho copiato ed incollato mi sembrava un'altra visione dall'interno attinente al post di Indiscreto:
... "Dopo i primi venti minuti di allenamento, Camilla ha voluto il blocco degli appunti e ha vergato personalmente: “che noia il calcio e la pallamano”, perché si passavano il pallone con le mani.
Da mezzogiorno in poi è arrivata Valentina ed è andata un po’ meglio, ma solo perché poteva inetragire nel cazzeggio prolungato tra giornalisti (o sedicenti tali), che nelle lunghe giornate dei ritiri estivi sembra non finire mai.
Splendido il suo commento a fine giornata: “babbo, ma non è poi così stressante e difficile fare il giornalista, e neanche troppo stancante…”.
In otto ore è arrivata alla mia stessa considerazione, frutto però di anni di frequentazioni.
Le ho solo dovuto spiegare che un conto è farlo sapendo di avere uno stipendio sicuro di 2500/3000 euro alla fine del mese, un altro è arabattarsi, come succede nella stragrande maggioranza dei partecipanti a Cortina, per portare a casa mille euro, quando va bene, sommando le varie collaborazioni." ...
Ricca, hai completamente ragione.
Quella dei ringraziamenti finali l'ho sentita anch'io, ma in fondo c'era da aspettarselo. Piuttosto, cosa dire sul fatto che ad intervistare Lippi sia un tale che ha dato alle stampe un volume la cui prefazione è del medesimo allenatore?
Dopo il precedente "articolo" onestamente pessimo, questo è perfetto e condivisibile dalla prima all'ultima riga...
Mi sono sforzato tanto, ma non son riuscito a trovare il nesso tra leccaculismo nei confronti di Lippi e l'adesione ad uno sciopero di categoria su un tema tuttaltro che sportivo. Forse il sillogismo è 'un giornalista leccaculo sciopera, quindi tutti i giornalisti che scioperano sono leccaculo'? No perchè dipende dai punti di vista, se un giornalista è banale e leccaculo e sciopera per un motivo valido(punto di vista) io considero il fatto come positivo. Insomma mi consolo, per stronzo che sia non è uno stronzo integrale, dal mio punto di vista, ovviamente, fermo restando il fatto che non è che il giornalista che non sciopera debba esser per forza stronzo.
Clinter a mio modo di vedere il nesso è: scioperate per la libertà di espressione, è sacrosanto, ma non è che per caso siamo arrivati ad un certo punto perchè invece di usare il diritto di critica passate il tempo a leccare il culo al potente di turno? Magari se tutti facessero quotidianamente il mestiere di giornalista e non lo zerbino un decreto come quello non sarebbe mai stato partorito...
@Krug
Esattamente, a scioperare sono stati i giornalisti, i giornalisti non esistono se non in piccola quota parte, ergo perchè scioperare?
Certo, definire giornale la Gazza è veramente arduo, ma con giornalisti del genere, come fai a proporre un giornale differente?
Dominque, quotato interamente.
Lo sciopero del venerdì è una regola non scritta, tanto per avere qualche aderente in più e limitare i flop.
Italo
Ma perrchè su SPORTMEDIASET (loggandosi) si possono commentare tutte le notizie e invece questa no?
http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/articoli/articolo37716.shtml
Krug, ho imparato a conoscerti come commentatore preciso e non banale, ma permettimi di osservare che, in questa occasione, stai confondendo la causa con l'effetto.
O forse son io che faccio confusione; credevo di aver capito che il famoso decreto fosse stato ispirato dall'intendimento di impedire la pubblicazione delle intercettazioni da parte dei giornali. Ora, questa pubblicazione può esser fatta rientrate nelle più disparate categorie di atteggiamento, ma certamente non può essere considerata zerbinaggio. Zerbinaggio sarebbe pubblicare solo quelle riguardanti uno schieramento a salvaguardia dell'altro. Mi sembra che, fatte salve alcune eccezioni 'fisiologiche', la voglia di 'sgubb' prevalga sulle simpatie di schieramento. Ergo, continuo a non capire il nesso tra leccaculismo e adesione allo sciopero. Ciò detto, per me si può chiuder la questione, onde evitare inutili derive ideologiche. saluti.
Quoto Clinter: che c'entra lo sciopero dei giornalisti con il fatto che ci sono giornalisti leccac*lo? Mi pare la solita tiritera stile Libero o Giornale (comunisti comunisti, e hanno la casa al mare). Difficile invece non essere d'accordo sul giudizio di merito sulla stampa sportiva (eccezioni a parte)
Clinter ritengo i motivi della protesta sacrosanti, eventualmente non sono d'accordo con i modi (concordo con Travaglio quando dice chè è assurdo protestare contro un bavaglio mettendosene un altro e lasciando per un giorno in edicola solamente le voci favorevoli ad esso); detto questo il primo bavaglio alla libertà d'informazione in Italia lo mettono i giornalisti (ovviamente con le dovute eccezioni) che spesso e volentieri si astengono dal porre qualsiasi domanda scomoda al potente di turno, sia esso un politico, di destra o di sinistra, un imprenditore o un divo del pallone; probabilmente per te non ci sarà nesso logico fra le due cose, per me se i giornalisti non si limitassero a copiare le veline ma facessero il loro mestiere informando i lettori e magari solleticando lo spirito critico degli stessi, forse non saremmo giunti al punto di sentirsi dire dal Presidente del Consiglio "In Italia c'è fin troppa libertà di stampa" senza che nessuno si alzi in piedi a dire "Mi consenta, si vergogni..." invitando il signore in questione ad andare a casa lasciando a qualcuno più degno il ruolo di Presidente del Consiglio.
Per alcuni giornalisti il bavaglio é una benedizione, nel senso che si sentiranno finalmente liberi di non dare notizie scomode e a posto con la propria deontologia professionale. Lo sciopero i giornalisti sportivi avrebbero dovuto farlo quando sono stati insultati dal PdC che ha detto che tutti dovrebbero fare come loro che danno solo le notizie positive per creare emozioni, far contenti i tifosi e far vendere più giornali agli editori: come se a uno sbirro dicessero che é bravo perchè fa scappare i ladri anzichè metterli in galera.
Sul resto, il giornalismo d'inchiesta in Italia ormai é formato da poche persone: Gatti dell'Espresso, la Sarzanini del Corriere, la Fasano dello stesso (che però si occupa in genere di fatti di cronaca). Non era sbagliato scioperare secondo me: un segnale andava dato e trovare altre iniziative (sicuramente migliori), studiarle, accordarsi e metterle in atto avrebbe richiesto troppo tempo.
Riguardo all'informazione in Italia, a mio parere se vuoi davvero informarti dovresti perdere delle ore: leggere almeno un giornale in formato cartaceo, altri due o tre di diverse tendenze politiche in formato on - line, poi pescare qualche pepita nel mare di cazzate che c'è su Dagospia e infine vederti sul satellite un bel Tg estero prima di andare a letto. Fai la tara e, al mattino dopo, ti sei fatto un'idea (non necessariamente qualla giusta) e sei pronto a ripartire di slancio con il fegato gonfio come un dirigibile ;-)
Clinter, il concetto è semplice: ad Antognoni, al sottoscritto e ad altri fa ridere che scioperi a favore della libertà di stampa gentaglia che la libertà di stampa l'ha svenduta da un pezzo... ;-)
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