di Simone Basso
Mondiali di ciclismo finalmente down under, ladies and gentlemen, a confermare la globalizzazione avvenuta anche nella pedivella. La strada che ha portato Cadel Evans in maglia iridata ci conduce al precursore Phil Anderson, l'All Aussie Boy che agli albori degli Ottanta divenne uno dei ras del plotone internazionale; la pista già nel dopoguerra espresse un fenomeno come Sydney Patterson, uno dei massimi polivalenti di sempre. Storicamente, se si pensa all'Australia, l'amarcord consente di rispolverare i ricordi gloriosi di due sfregaselle superdotati e pigrissimi.
Proprio in quel di Melbourne, nelle Olimpiadi "estive" del 1956, ci fu il suggello all'annata incredibile dell'elettrotreno di Forlì, Ercole Baldini. Arrivò alla prova in linea, che in quell'epoca giurassica era riservata ai dilettanti, sull'onda di una stagione eccezionale; raramente, nella storia dei puri, si era assistito a un dominio così pronunciato di un atleta. Se su strada fu un'iradiddio (dodici successi fino a quel momento), l'anello in legno lo portò alla fama assoluta. Tricolore ed iridato dell'inseguimento individuale, il 19 Settembre battè al Vigorelli il record dell'ora di Jacquot Anquetil... Di fronte a quindicimila milanesi estasiati divenne "il prossimo Campionissimo" e, almeno per un biennio, mantenne le promesse roboanti.
L'approccio tattico a Melbourne fu suggerito da un Maestro della scuola italiana come il cittì Giovanni Proietti: all'antivigilia della gara, il superfavorito della corsa si fece staccare appositamente (durante un allenamento) dai francesi. Che abboccarono alla recita e resero dura la competizione dalla partenza; il tracciato, in un'era che non prevedeva informazioni facili, internet e trasferte veloci, fece il resto. Invece di un tavolo da biliardo, i corridori si ritrovarono su un percorso tortuoso che divenne massacrante a causa dell'afa: il finale fu quindi un film dalla sceneggiatura collaudata, quando il garibaldino Pambianco preparò l'assalto del fusto di Villanova. Proprio come all'Isola di Man, qualche mese prima, Baldini salutò la concorrenza spingendo un rapporto impossibile per gli altri: un giro e mezzo da fuoriclasse distanziarono il resto della truppa di un paio di minuti.
La cerimonia alla carlona, sprovvista di un disco con l'inno italiano, permise un epilogo struggente al trionfo dell'Ercole: la musica di Novaro e le parole di Mameli furono riprodotti a squarciagola dai paisà accorsi, maggioranza rumorosa, all'evento. Il forlivese, tanto per sottolineare il magico 1956, si aggiudicò pure il Nobel (..) del ciclismo di allora, il Trofeo Gentil, riconoscimento senza precedenti per un non professionista. Avrebbe bruciato le tappe anche nel circuito maggiore, firmando (nel 1958) la tripletta Giro, Tricolore, Mondiale; poi sarebbe arrivato un declino impietoso, oblomoviano. Proprio Fausto Coppi profetizzò, in tempi insospettabili, il tramonto precoce del suo erede: lo formulò osservandolo a tavola durante una cena, con il romagnolo nelle vesti di un insaziabile Pantagruel. Chissà cosa avrebbe detto l'Airone di Castellania di un altro talento scriteriato come Jan Ullrich...
Alle Olimpiadi di Sydney Rosso Malpelo giunse dopo l'ennesimo tour de force per rientrare nel peso forma prima della Grande Boucle: in quel 2000, alla Festa di Luglio, fece conoscenza con la sua nemesi texana. Così ad Agosto, all'improvviso ma non troppo, fiorì l'ubermensch sognato dal giemme Walter Godefroot. Il fenomeno si verificò in Italia quando, alla stregua di un'aurora boreale straniante, Jan monopolizzò due corse del Trittico Lombardo: "regalò" la Tre Valli Varesine a Massimo Donati e il dì seguente, alla Coppa Agostoni, dovette prodursi in un numero dei suoi per raggiungere Lunghi e Simeoni in fuga. La vittoria a Lissone lo issò al numero uno della classifica mondiale Uci e il vernissage alla Vuelta (con ritiro incorporato) chiarì le intenzioni olimpiche.
Il taboga di Sydney fu caratterizzato dal suo strapotere: sulla salita di Bronte, con un padellone improponibile per i comuni mortali, promosse l'azione decisiva a trentacinque chilometri dal traguardo. Con la coda dell'occhio vide Kloden e Vinoukourov; li attese come un signore farebbe con i domestici, componendo un curioso trenino Telekom. Rintuzzarono il tentativo disperato della coppia Mapei Bartoli-Bettini, che arrivarono a cinquanta metri dalla litorina, gestendo le forze nell'ultimo giro. A tre e mezzo dall'arrivo, Kaiser Ciofanni sgassò via con una facilità imbarazzante e si liberò della plebe: sul podio, sorridente e magrissimo, sembrò veramente il re del mondo. In quei giorni il suo vecchio capitano Bjarne Rijs dichiarò: "Riuscisse a rimanere in forma e concentrato per dodici mesi, con quel potenziale atletico ancora inesplorato, farebbe cose inimmaginabili...".
Veniamo all'attualità, al primo arcobaleno assegnato nell'emisfero australe; si inaugura una nuova formula con la partenza in linea da Melbourne e, all'ottantacinquesimo chilometro, l'entrata nel circuito di Geelong. Un tracciato nervoso, tutt'altro che propizio ai Cavendish, che propone un paio di strappi secchi (fiamminghi..) e discese kamikaze. Pochissimo tempo per respirare, predisposizione al lavoro lattacido, capacità tecniche nella guida del mezzo e, last but not least, un rettilineo d'arrivo con un tratto al sei per cento. L'identikit del bounty killer ha tre preferenze assolute: Philippe Gilbert, il numero uno contemporaneo della specialità, Oscar Freire, l'incubo di tutti allo sprint, e Fabian Cancellara, l'unico con la cilindrata per proseguire la tradizione solista di Baldini e Ullrich.
Il resto segue a distanza considerevole, ma le opportunità tattiche potrebbero proporre (al solito) scenari inediti: l'ultima curva che introduce a Moorabool Street, per esempio, sembra l'ideale per "motociclisti" come i Sanchez iberici e il nostro Nibali; il ruolo di outsider non rovinerà i piani dei vari Boasson Hagen, Pozzato, Kolobnev, Bole, Feillu. Della tribù dei velocisti, a parte il minaccioso Oscarito, dovrebbero essere competitivi Tyler Farrar, Thor Hushovd e (forse) Andrè Greipel. Un discorso a parte lo meritano la formazione di casa, che celebra una festa, e un enfant prodige. Gli australiani, al contrario di belgi, spagnoli ed elvetici, saranno l'unico squadrone che attaccherà senza remore: lo faranno per celebrare l'onda lunga di un movimento che ha sorpassato tante nazioni storiche (Francia e Olanda su tutte..); ma anche per stravolgere un canovaccio che prevede il dominio della triade già elencata. Attenti dunque al campione uscente Evans e a pericoli pubblici del calibro di Goss e Davis. Dovessimo scommettere sulla giovinezza, punteremmo i dobloni su Peter Sagan: lo slovacco, che a vent'anni dovrebbe avere ancora troppi denti da latte per l'impresa, tra qualche stagione monopolizzerà la scena.
Seguiremo divertiti gli intrighi del plotone, in una competizione stupida e bellissima, dal fascino perverso e immortale anche se dovesse vincere l'Ottenbros di turno. In alcuni tratti panoramici, osservando le strade di Geelong dall'alto, ci tufferemo come gabbiani nell'insenatura marina della Corio Bay: quando in Italia sarà domenica mattina, nella terra dei Wautharong festeggeranno il nuovo campione. Su quel podio, che sublima la vita e i sogni di un atleta, saliremo idealmente anche noi.
Simone Basso
(in esclusiva per Indiscreto)
102 commenti:
"il 19 Settembre battè al Vigorelli il record dell'ora di Jacquot Anquetil... Di fronte a quindicimila milanesi estasiati "
Ecco, sto pugno l'ho incassato abbastanza male.....
p.s.: Gaiardoni m'ha detto Gilbert, negli ultimi tre anni c'ha sempre preso. Vediamo se fa poker.....
@Dane:aprirono il Vigorelli alle 16 e in meno di un'ora fecero il tutto esaurito.
L'annuncio del tentativo lo speaker lo fece alle 17 03:le condizioni non erano ottimali.
17,2 gradi,l'81 per cento di umidità e una brezza fastidiosa.
Partì alle 17 47.
Spinse il 52x15 con pedivelle da 17,5 e una bici da 6,450 chilogrammi e un telaio di 60 centimetri.
Una belva.
Il buon Sante ha fiuto.
Guardando gli Under 23 è stato decisivo il vento che soffiava dalla baia.
Se sarà contrario,lo sprint di trenta elementi è la possibilità più certa.
Ah,domenica mattina Diretta Indiscreta...
Lo so, lo so, so tutto.....è l'idea dei 15.000 che non mi fa dormire.....porca sultana, gli venisse un colpo alla Petroliera!....
@Dane:in un paese normale avremmo collegato la pista anche alle scommesse legali.
Si sarebbe ricreata una scuola di velocisti(nel keirin..)e di inseguitori.
L'orario perfetto per assistere alla prova elite è dalle cinque in poi.
La partenza è all'una,le dieci della mattina nello stato di Victoria.
E lo dici a me?! Io ho conosciuto anche un fratello di un pistard che aveva un giro di scommesse clandestine all'interno del Vigo. Me ne ha raccontate certe.....
p.s.: ricordo quando anni fa facemmo irruzione dentro il Tempio con alcuni amici per una sgambata clandestina. La sola vista di quegli spalti mozzava il fiato, il pensiero che fossero dedicati ad uno "sport minore" ancor di più. Chissà perchè da bambino non ci avevo mai fatto caso.....
Simone, tornando un attimo al presente: la Germania ha ottenuto medaglie in ogni prova, maschile e femminile. I tedeschi da alcuni anni mancavano dell'uomo-copertina: quanto c'è di casuale e quanto invece è frutto di lavoro a lungo termine?
Direi che ti sei risposto da solo..... :-D
@Delgiu:il movimento tedesco,esauritasi la spinta propulsiva dei successi del Team Telekom,sta lavorando bene.
Malgrado il ridimensionamento economico.
John Degenkolb,secondo nella prova in linea,quest'anno ha vinto e corso tanto:pare un talento da classica monumento.
Kittel,terzo nella crono,non mi sembra abbia le prospettive di Rosch e di Nerz,probabili "tappisti" del futuro.
Splendida,come al solito,la prova femminile in linea.
Vince,con l'ennesimo capolavoro tattico di Edoardo Savoldi,una bravissima Giorgia Bronzini.
La differenza con le altre squadre è la chiave del successo:l'Inghilterra,con Pooley e Cooke,brilla per l'irrazionalità di certe mosse...
Il puzzle perfetto delle azzurre è completato dal destino:la foratura della Van Vleuten priva del luogotenente più importante la Vos,che deve spendersi in prima persona per rintuzzare il tentativo del duo Arndt-Cooke.
Nello sprint,con Marianne che parte troppo lunga,la Johansson sbaglia corridoio e favorisce la rimonta dell'italiana.
L'esperienza da pistard della neoiridata ha fatto la differenza.
E' il terzo titolo in quattro anni per l'Italia rosa...
Volevo scriverlo io Simone, dopo lo splendido oro a Chorczow (Mondiali Pista) nella gara a punti (se qualcuno vuole ho il video) un'altra emozione regalatami dalla splendida Giorgia.
Però come dici anche tanto aiuto dalle avversarie, non foss'altro perchè lasciarle quel buco nella volata è da dilettanti: due le creano la scia e la portano in velocità per poi rischiare di schiantarsi sulle transenne, altre due si mettono a vento dall'altra parte lasciandole pure il corridoio dove infilarsi dopo aver sfruttato fino all'ultimo la scia......e allora ditelo che correvate tutte per lei!.... :-D
Ehm, Chorzow.......
@Dane:si,era al posto giusto nel momento giusto.
La Vos,al quarto argento consecutivo(!),ha anche sbagliato il rapporto(troppo esigente)e si è piantata a quaranta metri dal traguardo.
Penso che la gara sia stata molto istruttiva,soprattutto per Freire...
Avviso: chi si spara un'alzataccia per seguire gli ultimi km del Mondiale (che poi alzataccia, tipo le 6 credo)?
@Jeremy:io accendo il pc dopo le cinque...
OK!
@Jeremy: alzataccia?! Per i miei ritmi è piena notte, comunque ci sarò!... ;-)
Però mi sa che faccio prima a non andare a letto, così son già pronto e non ho il trauma della sveglia dopo 2-3 ore di sonno....
Unto dal Pignone connesso da questo momento, in tempo per la partenza dell'Eroica (un saluto agli amici di Ciclistica che stanno per partire!).
p.s.: già fatto il pieno di cazzate in queste 4 ore di telecronaca, al momento rischio beffa per fuga sottovalutata come a inizio Giro.....
@Dane:per adesso la solita perplessità sulla processione di quelli dietro.
Niente di nuovo sul fronte occidentale.
Sì, solita perplessità direi che è la parola giusta....poi magari se va male qualcuno è capace di dirti "eh, purtroppo noi non avevamo velocisti....", cazzo se poi te li porti tutti al traguardo......
p.s.: ho fiducia in Paolino Paperino comunque, che era CT già quando correva ancora.....
Comunque è dal 1996(Lugano)che non arriva una fuga a lunga gittata.
Però quella volta,per la presenza di Ferrigato,lasciammo andare Museeuw,Camenzind e Gianetti in un gruppetto sostanzioso.
Il fiammingo ci ringraziò con la doppietta iride-Coppa del Mondo.
Kvachuk,il solito "fenomeno" giovanile durato un quarto d'ora warholiano.
Sì, ecco.....va detto che la differenza nella frittata la fanno le uova, nel senso di chi lasci andare in fuga.....però lo dicevamo anche a inizio giro e a momenti ci va escort il Giro per colpa di qualche DS..... :-D
Questa è il contropiede giusto.
Gilbert,Nibali,Albasini(attenti,è in gran forma..),Boasson Hagen,Evans,Pozzato,Breschel.
Finalmente fanno lavorare i Freire boys.
Cioè mi sono alzato e mancano ancora 80 km?!?! Vado a fare un bidone di caffe! Come cazzo hanno fatto a prendersi quasi 8 minuti di vantaggio? Vedo maglie azzurre: chi c'è in fuga?
Sì, finalmente, perchè con tutta la simpatia per Oscarito di regali gliene son stati fatti abbastanza.....
Fuga giusta, però tanti nomi pericolosi.....Boasson Hagen pericolosissimo se arriva in fondo (come Greipel del resto) però non ha squadra, Gilbert invece è lì con due giannizzeri e questo fa paura, idem Albasini (stikazzi che gamba sciolta sulla salita...), spagnoli di secondo piano, fortunatamente (fortunatamente un cazzo, quando la mente è Bettini!....) l'Italia ha messo la punta di diamante nella fuga giusta, con due colonnelli e due corazzieri: speriamo facciano pesare la propria maggioranza con un bel atto di bullismo e non si facciano fregare la merenda......
Jerry: Pozzato, Nibali, Visconti, Giavazzi e Tosatto....
Grazie. comunque ho visto che ci sono davanti c'è anche Cancellara, solo come un cane, ma c'è. Ottima la nostra posizione: sono ben assortiti e sono abbastaza.
Ah no...ho visto che ci sono un po di svizzerotti davanti.....
No, Jerry, Cancellara è nel gruppone inseguitore di Freire, marcato da Paolini.....
Cancellara e Freire son stati tagliati fuori (per il momento...) dalla fuga di Tosatto che ha spezzato il gruppo..... ;-)
Un benvenuto a Giuliano.
L'alleanza Belgio-Italia è evidente:dietro gli spagnoli stanno producendo uno sforzo notevole.
Comunque vada,Freire rimarrà senza uomini nel finale.
La presenza di Greipel,spalleggiato da Martin e Wegmann,è inquietante.
Sisi, ora sto mettendo un attimo di ordine: Cancellara è nel gruppetto dietro con Freire. Comunque stanno andando e sono in recupero. I disperati davanti li vedo cotti a puntino. Vedo belli carichi i miei amici belgi: se sono tutti valloni, Gilbert ha ottime possibilità.
Vi chiedo un'opera di bene: mandiamo qualche domanda a quei poveretti della Gazzetta?
:-D
http://www.gazzetta.it/gazzetta_dirette/12/gazzetta12.shtml
Oddio le lacrime!!!!... :-DDD
@Jeremy:"Non pensate che la gara Under 23 non sia più un riferimento per quella dei professionisti?
Le donne hanno uno stile molto più simile.."
Freire e Kolobnev stanno distruggendo le proprie squadre per rientrare.
Per il russo la dormita è gravissima:come fai a lasciar andare via Gilbert,Pozzato,Boasson Hagen ed Evans?
Bravissimi Hoste,Gerrans e Tosatto.
Tre gladiatori.
Leggete la domanda de Il Manzo... :-D
uh uh nibali visconti e pozzato danno una zampata con gilbert!
Attacco italiano, ma Gilbert non dorme....
Dane, una supercazzola di livello altissimo direi....devi capire che quel poveretto è un tizio come noi che sta attaccato al computer dall'una di notte a rispondere a, probabilmente, degli aguzzini....:-))) Abbiamo fatto un pochino di selezione....ottimo lavoro di squadra.
Nibali c'ha una gamba bella calda....sono bolliti!!! Vai Vincenzo vaaaaaai!
No, cazzo...
Gli ha dato un colpettino per pulire un po'....ora fanno tirare dietro cn Pozzato che si fa trainare.....non vorrei che si facessero rientrare quelli del gruppone dietro....
Per quelli dietro la vedo difficile, che poi come diceva Simone stan consumando i gregari, quindi anche recuperassero bisogna vedere in che condizioni...certo cominciano ad avvicinarsi tanto...
Per quelli davanti va bene, così, sarebbe bene se non rientrasse nemmeno il gruppetto di Pozzato e Gilbert.....
Il Mondiale di Bettini è eccellente.
La quantità(Pozzato,Nibali,Visconti)può battere la qualità(Gilbert).
Però se rientrano russi e spagnoli(con Spartacus a ruota..)si riapre tutto.
Eh mi sa che rientrano....sono li....certo non è che hanno passeggiato e quindi saranno pure loro belli fatti....quanti giri mancano?
I telecronisti portano sfiga, vantaggio che scende da 34" a 22" e loro "vantaggio costante": serviti!....
Porca sultana....
Cancellara mi sembra stanco(oppure è un attore hollywoodiano).
Però gli altri ci sono tutti.
Freire,Hushovd,Davis non hanno fatto un metro davanti...
Non lasciate solo Pozzato, cazzoooooo!!!!!!!!.........
Niente, han deciso di tenermi qui col patema fino all'ultimo....
Non so, mi sembra che cerchino infatti di staccarsi da gruppo, ma ormai non ne hanno più. In queste condizioni Freire è un killer.
Fuochi d'artifico.
Oscarito minaccioso.
Come i vari Hushovd e Davis.
Vedremo gli attaccanti designati(Gilbert,Kolobnev,Pozzato,Feillu,etc.).
Mondiale divertente.
Per me gli italiani un altro strappo lo tentano, non avendo un Cipollini non credo accettino di arrivare alla volata così in tanti......idem i belgi.....
L'avevo detto, l'avevo detto cazzo!....
Mondiale davvero divertente....Gilbert da favorito la rischia subito ma è solo.....non rischiamo in salita di spendere energie....bella botta il vallone: 14 secondi. Ora tutti a fare treno perche Gilbert senza pressione arriva in fondo.
Gli inseguitori si stan rialzando dal manubrio....
Minchia come cazzo va!
Alla faccia del Mondiale bellissimo....un obbrobrio.... :-(
Sei troppo tifoso.....attenzione che rientrano! E Gilbert non ce la fa piu.
Se non l'avete capito Evans è l'idolo dei tifosi australiani....
p.s.: gruppo che rientra, una fagiolata.....
Non sono tifoso, sono un tattico, e quando vedo tre tattiche di tre squadre diverse andare a puttane resto un po' così..... :-D
p.s.: finale al cardiopalma, quello che temevo.....
Dane, qua c'è aria di Freire, altro che Evans....
Hushovd batte Freire sul suo campo, Bettini alla Zeman, Gilbert non finirà mai di maledire il vento: secondo me non vorrà più vedere una finestra aperta in casa in vita sua.....
Azzo Hushovd....Dane, è finito male un bellissimo Mondiale....che poi le tattiche siano andate a zoccole, ma sono state fatte bene....medaglia di legno Pozzato....
Sfigato Gilbert, per come andava, con vento normale, vinceva lui a braccia alzate e facendo l'inchino. Ha un retrogusto amaro: ha vinto un "parassita" (nel senso buono del termine). Ma questo è il bello del ciclismo: lo sforzo che diventa vano e fine a se stesso.
Bella diretta la Gazzetta: qua siamo sotto la doccia e non sono ancora arrivati alla volata....
Concordo,il vento è stato decisivo come nella gara femminile.
Gilbert il più forte.
Evans stoico.
Hushovd come la Bronzini:ha messo la ruota avanti a cinque metri dal traguardo.
Perfetto.
Particolare tecnico rilevante,se Pozzato fosse stato più vicino a Breschel se la sarebbe giocata.
Negli ultimi metri era in rimonta.
Jeremy, io sono come Hannibal Smith, le tattiche mi appaiono fatte bene quando riescono.
A parte le battute, l'Italia è la nazionale che da sempre riesce a sprecare di più.....i crampi di Pozzato hanno pesato ma il discorso sulle tattiche è generale: duecento mosse e contromosse, dietro un gruppo di mummie che arriva all'arrivo per inerzia consumando gregari come un treno pezzi di carbone, e poi fagiolata finale?!...
Stavamo in gruppo tutti..... :-D
Sì Simone, per Pozzato la Fiera delle occasioni mancate, tanta tanta sfiga....non vorrei fosse l'erede di Bettini in tutto e per tutto.... :-P
Dane, che siamo campioni del mondo di mondiali buttati nel cesso è una cosa risaputa. Siamo da sempre la squadra più forte: normale che il Mondiale lo comandiamo noi. Ed è normale che senza una punta vera, ti inculano. Mi dispiace davvero per Gilbert: lo meritava, ha fatto una gara impressionante, di grandissima qualità. E invece li, sul podio, ci sono 3 parassiti. E' il ciclismo, bellezza. Se fossi Gilbert, sarei catatonico.....
Pozzato ha il potenziale per vincerlo un Mondiale,vedremo.
Comunque indossa l'arcobaleno un campione,quest'anno ha vinto la tappa del pavè al Tour.
Ha una Wevelgem e due maglie verdi in bacheca.
Doppia l'iride con il titolo a cronometro under 23 di dodici anni fa.
Jeremy, è quello che dico....cioè, il problema non è l'Italia, è generale.....se alla fine Pozzato avesse anche vinto la volata non è che si sarebbe potuto dire "la tattica ha funzionato", perchè la tattica intendeva far pulizia, e a parte Cancellara non hai pulito un cazzo....
Ad un certo punto ero lì a tifare per Gilbert contro il vento, solo per non vedere tre squadre aver buttato via la propria tattica..... :-D
p.s.: Moser insopportabile, dice le stesse minchiate che diceva da corridore e con aria sempre più snob, ma quand'è che si leva dai maroni?!.....
Sì Simone, ma infatti la delusione non sta nel fatto che abbia vinto uno scarso (perchè scarso non lo è di certo) ma nel fatto che ad un certo punto è sembrata una specie di lotteria...
Simo, intendiamoci: parassita perche oggi si è fatto trainare. Che sia un campione non ci sono dubbi. Pozzato molto probabilmente ha pagato troppo il lavoro davanti. Ma in volata c'era gente più forte. Nel discorso tattico, lui doveva seguire Gilbert sullo strappo. Ma ne devi avere.
@Jeremy:ha vinto un corridore con solamente due compagni di squadra.
Penso che non si verificasse dai tempi di Lemond.
L'anno prossimo a Copenhagen sarà ancora più un gioco per velocisti.
Deludentissimo Cancellara,Freire nel rettilineo finale ha dimostrato tutti i suoi trentaquattro anni.
Io se penso che il capitano italiano è arrivato quarto coi crampi mi vien male.....
Se c'è un appunto che si puo fare, è che hanno sottovalutato il percorso (o sopravvalutato). Pensavano che quegli strappi avrebbero fatto selezione, invece hanno solo appesantito i fuggitivi. Concordo su Moser: fatti sta cazzo di Eroica e non rompere i coglioni!
@Simone: tra l'altro Hushovd aveva una quota alta presso i bookmakers proprio perchè non aveva la squadra (in questo senso gli spagnoli son stati ridicoli...): mi ha ricordato Roche...
Si certo Simone, infatti ha avuto l'intelligenza di non rischiare nulla e di rimanere nel gruppo (anche perche non aveva alternative).
Sto ripensando alla gara, secondo me l'Italia l'ha persa tre volte in tre momenti diversi.....vabbè, mo' vado a dormire un po' e poi domani (domani?!...) ci ripenso...
@Dane:il Mondiale lo "meritavano" solamente Gilbert ed Evans.
Gli altri,tranne Nibali come opzione tattica,non hanno osato.
Fantozziano l'inno norvegese che si interrompe dopo dieci secondi.
Moser ha sempre la sindrome dello Sceriffo,infatti ai suoi tempi ci si rincorreva tra compagni di nazionale...
Buonanotte (....) e grazie a tutti. Piu tardi, con più lucidità, malediremo Bettini con dovizia di particolari!:-)))))
@Jeremy: sì, ha avuto anche tanto culo però, per me ha vinto una volata (fossi in Cavendish mi girerebbero i maroni da rischiare l'autocastrazione) ma non ha vinto il Mondiale....
p.s.: comunque il Mondiale esce sempre dalla Vuelta, Bettini insegna.....
Sì, ecco, avesse vinto Evans non mi sarebbe dispiaciuto.....anche lui era senza squadra (al solito, è il suo karma) ma mica è rimasto in gruppo a farsi cullare....
Vabbè, ciao a tutti!....
@Dane,Jeremy:la "fortuna" di Hushovd è stata una caduta a Maggio.
La frattura della clavicola ha ritardato la sua preparazione per il Tour.
Se avesse vinto la classifica a punti della Grande Boucle,non avrebbe sprintato a Geelong.
Buon sonnellino a chi ci riesce,io esco...
Simo, io vado a lavare i piatti, che il tempo qua a Milano fa cagare.....
Nebbiolina autunnale con umidità stile Bangkok.
Buona Domenica a tutti.
Per me gli azzurri hanno corso bene,purtroppo e stata mancata la medaglia.Rivedendola a posteriori (facile eh!)mi viene qualche dubbio sulla "trenata" di Bruseghin.Se Pozzato aveva i crampi era proprio necessario che tirasse in quel momento.Ripeto,a posteriori,forse sarebbe stato meglio usare Bruseghin per rientrare su Gilbert.Certo poi magari Bruseghin schiattava sull'ultima salita....
Tutto sommato e' mancato solo il risultato,non certo l'impegno...Poi come nelle donne e negliunder 23 ha vinto chi si e' nascosto.... Il che non vuol dire non esser meritevoli,anzi.
simone- dane o chi ne ha voglia
vorrei fare una domanda da profano:
ma nel ciclismo la squadra è cosi' importante? ossia se un corridore in una classica o nel mondiale ha più gamba ma ha una squadra di m., non riesce a vincere?
o, in una gara a tappe, indurain con una squadra scarsa perde contro ugrumov con una squadra con i fiocchi?
mi ha sempre imcuriosito il vero valore della squadra in uno sport come il ciclismo
pierocic, la squadra ti aiuta a vincere, ma come in tutti gli sport conta avere il fuoriclasse. Indurain senza la Banesto, avrebbe avuto molte piu difficoltà a vincere. Il campione e la squadra sono due cose che non si escludono a vicenda, anzi.
Pierocic, ti faccio un esempio che credo chiarisca al meglio: nell'ultimo giro d'Italia Cadel Evans s'è trovato presto senza squadra, finita quasi tutta fuori tempo massimo o ritirata. Le ultime tappe aveva continue crisi di nervi, chiedeva alleanze e si disperava quando non le otteneva. Ha lanciato non so quanti tentativi di rimonta, falliti tutti perchè Basso è stato portato a spasso da Nibali (e gli altri).
Ancor più evidente nelle gare in linea di una giornata: ieri Evans ha lanciato tutti i tentativi di recupero della giornata, commovente ma perdente nonostante cuore e gambe. Avesse avuto una squadra come quella italiana (ma sarebbe bastata come quella belga) probabilmente saliva sul podio.
Un po' come nel calcio, nel Milan di Sacchi fa gol anche Mannari, vincere uno scudetto andando in porta da solo come il Ronaldo del 98 è un po' più difficile.
Questo limitatamente alla questione fisica (hai presenti gli stormi di ucceli in volo per il sud?!...), poi c'è l'aspetto tattico: il Mondiale vinto da Ballan è emblematico. Tutti a marcare Bettini, che ad un certo punto capisce che nessuno lo farà mai partire. Allora ordina ai suoi compagni di far partire una "finta" finta fuga: il gruppo pensa sia una mossa per stancare il gruppo e costringerlo ad uno sforzo per il recupero, invece gli italiani nel gruppo non forzano per niente il passo per andare a recuperare i fuggitivi, che vanno fino al traguardo. Quando il gruppo capisce l'inganno è tardi, poi Ballan (che tutti sapevano avrebbe dovuto portare Cunego al traguardo, e infatti eran lì a marcarlo), a 300 metri dall'arrivo saluta tutti e se ne va. Cose possibili se hai uno squadrone, così come quando il Milan giocava contro la Sampdoria e Van Basten veniva francobollato dallo Zar, allora l'olandese arretrava a fare il centravanti tattico alla Hidekguti e lanciava a rete gli inserimenti dei centrocampisti (controllate la loro media gol nelle sfide con la Samp...) tipo Rijkaard in Milan-Benfica: per Ibra, liberarsi della marcatura e lanciare a rete Gattuso è un po' più difficile...
Non so quanto NON sai di ciclismo, quindi avrei bisogno di capire cosa ti manca per spiegarmi meglio, ma il tutto parte dagli uccelli in volo (a pedalar da soli si fa più fatica) e la tattica nel 90% dei casi è la diretta conseguenza: a volte Coppi smetteva di pedalare e i gregari lo spingevano tenendogli la bici per la sella.
Poi, come spesso capita nello sport (vedi ieri), le carte vengono mischiate da tanti fattori: "Gli è tutto da rifare, maremma maiala!..." (cit.)
@Pierocic:a quello che è già stato scritto aggiungo che il concetto di squadra nacque col ciclismo professionistico.
Si dovevano infatti pubblicizzare le fabbriche di biciclette:addirittura il terzo Giro della storia fu disputato per marche e lo vinse l'Atala davanti alla Peugeot(era il 1911).
Con il dopoguerra e l'asfalto,la squadra è diventata essenziale per le fortune dei campioni.
Trattasi di chemistry(!)priva di certezze ma presente in ogni epoca.
La Bianchi di Coppi ebbe gregari di altissimo livello(Carrea,Gismondi,Milano,etc.).
Ci furono le guardie rosse di Van Looy,la Faema,i pretoriani del Cannibale alla Molteni(Bruyere,quando calò Merckx,divenne un big..),la Renault di Guimard e Hinault che abbiamo ricordato in "1984"...
Un Grande Giro si può vincere da isolati o quasi,ma si deve avere un destino favorevole sfacciato(Lemond al Tour 1989)o le alleanze giuste(Savoldelli al Giro 2005).
Contro le corazzate di un Armstrong il discorso tattico diventa quasi impossibile:nel 2005 tra percorso,amicizie e Discovery Channel(invito ancora a leggervi quell'sms..)era un'impresa proibitiva.
Le gare in linea sono ancora meno lineari come svolgimento ma,proprio per questa caratteristica,hanno meno possibilità di pianificazione.
Però,nei Novanta,correre la Roubaix in una Mapei era molto più semplice...
che dire... grazie!
è sempre un piacere ricordare perche' ci si è accostati ad indiscreto
Figurati, la catechizzazione fa parte della mia missione. Prima o poi riuscirò a mettervi tutti in sella.....
p.s.: ho già preparato le maglie, paga il Direttore. Restano da discutere i premi.....
Assomiglia molto alle mitiche maglie della Molteni anni'70... :-D
Dici?!... :-D
Sul record dell'ora di Baldini, mio padre mi ha raccontato che a Milano avevano un dente avvelenato pauroso nei confronti di Anquetil che aveva battuto il record dell'ora di Coppi, e quindi l'idea che un italiano potesse riprendere lo scettro attirava moltissimo. Se non ricordo male Anquetil fece il record al Vigorelli con il pubblico che gli tifava contro ed invocava il nome dell'Airone...
Sul Vigorelli andai con mio padre, più di una quarto di secolo fa, a vedere una riunione incentrata su una gara inseguimento Corti - Criquelion incentrata sull'episodio del Mondiale di poche settimane prima. Mi mise addosso una malinconia incredibile, la sensazione che ormai quel mito del ciclismo su pista che mio padre aveva vissuto non sarebbe mai più tornato, nonostante i successi di pubblico della Sei Giorni a Milano in quegli anni. Ma si trattava di cose diverse, per personaggi e per stagione.
E allora ditelo che me state a provoca'!
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