Ha ragione il cap

di Stefano Olivari
Al di fuori dei tecnicismi, nella NBA la differenza fra l'hard cap vagheggiato dalla maggior parte dei proprietari e la situazione attuale è una sola: la fine delle eccezioni, tutte peraltro codificate, ma soprattutto la fine della luxury tax che può far pensare al miliardario della situazione 'Ma cosa sono  per me 20 milioni di dollari?'. Per non dire di altri meccanismi, di cui Berlusconi e Borsano non detengono l'esclusiva, anche se il concreto rischio carcere rende la virtuosità media più alta. Per la verità non è un'idea solo del miliardario ma anche di chi opera in città in grado di creare un indotto che renda accettabile lo sforamento del cap. In base alle dichiarazioni non è un caso che da una parte della barricata ci siano i Los Angeles Lakers di Jerry Buss (il più alto payroll della lega, 92 milioni di dollari e rotti) e dall'altra i piccoli mercati insieme a chi vuole tirare a campare.

Al bar noi appassionati opponiamo al tifoso del calcio, appagato dai suoi eterni Milan-Juve, Manchester United-Chelsea o Inter-Roma, l'idea di un sistema che permette a chi lavora bene di battere chi ha quasi solo i soldi (il decennio meraviglioso di San Antonio, rapportato all'America equivarrebbe a un grande decennio del Grosseto con quattro Champions League alzate: e una volta, fra Forest e Villa, la realtà non era poi molto distante) ma purtroppo è da qualche anno che questo sistema non funziona. L'onestà non è un dato immutabile o geneticamente americano, un gm molto amico e il finto scontento di un giocatore possono superare qualsiasi regola.

Il modo in cui sono stati costruiti i Lakers e i Celtics attuali è in questo senso illuminante, per non parlare dei consigli di 'non scelta' dati dagli agenti e dalla utile (e togliattianamente idiota) Europa che fa da camera di compensazione di situazioni contrattuali strane in attesa di diventare a tutti gli effetti una terra di farm team o una NCAA di giocatori pagati (cioé pagati più di quanto li paghino certe università). E quindi? Se non passa il cap senza eccezioni la sconfitta non sarà solo di Stern ma di tutto il nostro giocattolo preferito: ieri abbiamo versato il dazio di 116 euro per League Pass, siamo felici che in extremis Sky ci faccia vedere tutto su schermo grande in attesa di capire la programmazione di SportItalia, ma bisogna ammettere che con l'assetto economico attuale ci sono cinque squadre di troppo. Pensieri che non vengono in mente guardando l'ultimo Heat-Celtics (grande LBJ, ma in certe fasi Wade lo è stato a guardare come un vecchio gregario dei Cavs), visto che alle soglie della mezza età l'importante è che ci sia ancora qualcuno capace di farci sognare.

stefano@indiscreto.it

20 commenti:

Poli ha detto...

Acuta analisi Direttore come sempre: il "fatta la legge trovato l'inganno" sta un po' prendendo piede anche a livello di leghe professionistiche americane col rischio di impoverare la NBA di una delle sue + importanti virtù, ossia la capacità di "autorigenerarsi". Non miliardi di anni fa per dire i Nets facevano due finali NBA di fila...


Ps. Peccato appunto Direttore leggerla molto + raramente, purtroppo per una volta quanto promesso in estate è stato mantenuto... :-))))

Ivan.fab ha detto...

Con la concorrenza di Mediaset ironicamente il pacchetto sport è sempre meno ricco. Manca da tagliare il golf e il Wrestling poi siamo a pari o quasi con la TV di Silvio, l'NBA la vedo sempre più come evento sacrificabile e ciò non mi piace. @Olivari. Riguardo il calcio che fu hai visto "Il maledetto United"? E' passato di recente su Sky e credo sia fra i migliori film dedicati al calcio, se non il migliore. In due parole la ricostruzione più o meno romanzata del mese e mezzo che il mitico Brian Clough passò sulla panchina del Leeds United. Imperdibile.

Lexo ha detto...

Ivan, è un clichè ma allaccia le scarpe, al massimo, al libro. Poi la sceneggiatura.. la semifinale di Coppa Campioni in gara unica??

transumante ha detto...

non esageriamo, san antonio e´ grande

wade arriva da un infortunio e il pallone e´uno solo

Ivan.fab ha detto...

Beh che è romanzato l'ho scritto, il libro non l'ho letto ma il film a me è piaciuto, il taglio da pseudo mockumentary l'ho gradito assai.

Simone ha detto...

Condivido ogni parola.
Ho idea che alcune frasi del Commissioner siano già il prologo della battaglia con l'Associazione Giocatori.
Rispetto al 1998,ai salariati(sic)mancano le motivazioni dell'era Jordan e la spinta dei megaprocuratori alla Falk.
L'Nba dell'espansione in questo momento ha almeno tre-quattro franchigie di troppo:se la serrata servirà a portare un anello a Oklahoma City o a Charlotte(la prima non è indicata a caso..),ben vengano lo "sciopero" e una stagione breve da 50 partite.

lorenzozanirato ha detto...

Solo un appunto che esula dal contesto. Paragonare San Antonio, seconda citta' del Texas (non Delaware), 2 milioni e mezzo di abitanti, 4th fastest growing city degli USA dal 2000 al 2008, casa di 5 delle 500 Fortune Top Companies, 20 milioni di turisti all'anno e 90.000 soldati stanziati nelle numerose basi, a Grosseto e' un pochino "forzare la mano"...

Stefano Olivari ha detto...

Maledetto United è dentro MySky, lo vedrò nella prima sera senza partite e senza cinema al cinema: chiunque l'abbia visto me ne ha parlato in termini entusiastici...al di là degli abitanti, il potenziale economico di una cosa che 'accade' a Los Angeles non è nemmeno paragonabile a quello di un evento a San Antonio...la grandezza di alcune leghe professionistiche americane (non la MLB, che ha logiche degne del calcio europeo) è finora sempre stata quella di assicurare a tutti le pari opportunità competitive almeno a livello di speranze nel medio periodo, ammorbidendo certe logiche di mercato...se no siamo al Brescia che non sarà mai come Inter o Milan o ai discorsi del genere 'finalmente il Napoli è tornato nella categoria che gli compete'...

Arturo ha detto...

Meglio il libro, ci sono un paio di paginette su madama juve da tramandare ai posteri...

GuusTheWizard ha detto...

@Cissi
Mi resta comunque oscuro cosa vadano a fare 20 Milioni di turisti all'anno a San Antonio (e comunque, pur non essendo mai stato in entrambi i luoghi, opterei sicuramente per Grosseto)

Straw61 ha detto...

beh Stefano, non direi che l'MLB abbia logiche "degne del calcio europeo"...dal 2000 ad oggi ben 15 delle 30 franchigie sono arrivate a giocarsi le World Series...il ricambio al vertice e la possibilità di tutti di competere per il titolo credo che siano nel DNA e nella storia del baseball made in USA.

jeremy ha detto...

Straw, ci hai messo solo due giorni a riprenderti...:-)))))

Straw61 ha detto...

jeremy, noi "philadelphiani" siamo temprati ad ogni sofferenza...ci pieghiamo ma non ci spezziamo :-D

Tani ha detto...

@jeremy: io avevo paura di svegliarlo... ;-)

Straw61 ha detto...

tranquillo Tani, tutto sotto controllo ;-)...e su questo fronte per un annetto si sta belli quieti...Sixers ed Eagles di palpitazioni non me ne faranno venire di sicuro.

Roberto Gotta ha detto...

Stefano, la cosa irritante è che sono anni che persone normali, senza cariche, sostengono che la NBA ha troppe squadre e che alcune di esse, gestite con poca lungimiranza, erano diventate buchi neri, non dal punto di vista economico ma nel tenere in vita con l'etichetta "giocatori NBA" personaggi dal talento indubbio ma dediti soprattutto alla ricerca di statistiche personali. Il mio dispiacere nel vedere ridotta a passerella giocolieristica una lega amata da anni stava crescendo, spero che ora davvero taglino squadre eliminando di conseguenza certi protagonisti dell'1-contro-1 senza riguardo per i compagni di squadra.

@Straw61: i 20 milioni di turisti a San Antonio vanno a vedere l'Alamo, e temo che solo una piccola percentuale di loro abbia il coraggio di dire "tutto qui?" di fronte ad un edificio insignificante seppur suggestivo, specialmente di sera quando è illuminato. C'è poi il Riverwalk, canale cittadino del fiume, con ristoranti e negozi ai lati, che si chiude nel Rivercenter (centro commerciale). C'è il tour delle missioni, gli edifici dei missionario cattolici, ci sono grotte, ma non c'è null'altro. Sinceramente è abbastanza misterioso il numero di turisti, a meno che non venga considerato chi arriva per turismo mascherato, ovvero per trovare un parente militare.

@Arturo: non ho letto il libro né visto il film, ma trattandosi di episodi presi dalla realtà sapevo di quelle citazioni, tra le cose più belle che abbia detto o fatto Clough perché all'epoca le pensavano in tanti anche qui ma nessuno lo scriveva mai, casomai qualcuno alla casa madre si offendesse.

lorenzozanirato ha detto...

@Straw61: Grosseto tutta la vita. Senza dubbio.

Lexo ha detto...

http://www.corederoma.it/online/?p=34322

banshee ha detto...

eheh grande post ma penso nel topic sbagliato! ma a qualcuno verrà un ictusa leggerlo!

lorenzozanirato ha detto...

Inglesi...poveretti...destinati a non vincere un cazzo. Da sempre...