Epidemia di invidia

di Enzo Palladini
Quando si arriva con la fama di superpagato il primo obbligo è quello di vincere lo scetticismo. Quando arrivò all'Inter tutti sapevano che teneva moltissimo alla maglia numero 9, una specie di marchio di fabbrica. Ivàn Zamorano disse chiaramente che non gliela voleva lasciare, così attraverso una serie di ragionamenti si arrivò alla conclusione di dover scegliere tra la 10 e la 17.

Ronaldo voleva la 17, numero che in Brasile non è considerato iettatorio, ma alla fine lo convinsero a prendere il 10 lasciando il 17 a Checco Moriero che se lo prese volentieri perché gli aveva sempre portato fortuna. La gelosia e l’invidia sono brutte malattie: la Pinetina nell’agosto 1997 sembrava colpita da un’epidemia, che colpiva soprattutto i reduci dalla stagione precedente. Maurizio Ganz era tra i più agitati e un giorno, sullo scalone che porta alle camere del ritiro nerazzurro, si lasciò andare: ''Non capisco perché abbiano preso un altro attaccante, visto che eravamo già in tanti''. La competitività di quello che 'El segna semper lu' non aveva limiti, però la storia dice che di solito una berlina se corre contro una Ferrari perde.

E’ bello rileggere qualche dichiarazione dell’epoca, ricordando come qualcuno dicesse ''Ronaldo si dovrà conquistare il posto in squadra, nessuno ce l’ha assicurato per diritto divino''. In epoca più recente il Fenomeno avrebbe poi rivelato: ''Il calcio è un mondo falso, conto sulle dita di una mano i veri amici. Tu stai per mesi in ritiro: dormi, ti svegli, mangi insieme a un compagno, poi il compagno se ne va e nemmeno ti telefona. Zamorano e Moriero abitavano nel mio stesso palazzo, ma io non sono mai stato a casa loro né loro a casa mia''. I risultati lavano via tutto, anche qualche macchia che sul momento sembra indelebile: ''Quando sono arrivato all’Inter alcuni giocatori avevano formato un gruppetto per mettermi da parte. Da parte loro c’era quell’atteggiamento, quell’abitudine di fare battute che tu non capisci perché non sai ancora bene la lingua e quella voglia di parlare male alle spalle. Credo sia stato tutto dettato dall’invidia per la mia fama''. Di sicuro Ronaldo avrebbe fatto la fortuna, per lo meno finanziaria, di molti di quegli invidiosi.

C’era poi l’inevitabile grande dibattito sull’adattabilità o meno del Fenomeno alla serie A. Molti autorevoli commentatori dicevano che non tutti i campioni affermati in Spagna poi vanno bene anche nel campionato italiano. Ma Ronaldo non era tutti i campioni, era un giocatore che avrebbe ottenuto grandissimi risultati in qualsiasi paese e in qualsiasi epoca. I vecchi cuori nerazzurri invece ci credevano, eccome. E Walter Zenga suggerì la tattica a Gigi Simoni: ''Palla a Ronaldo e tutti ad abbracciarlo''. Zenga forse scherzava, ma più o meno fu quello che avvenne.

L’esordio ufficiale di Ronaldo nell’Inter è datato 31 agosto 1997. Una domenica torrida, una partitaccia di quelle che ti sembra di non poter risolvere. Un po’ di emozione, tanta tensione, all’intervallo Moratti aveva la faccia delle peggiori occasioni. La sua squadra stava perdendo in casa contro il Brescia, gol di Hubner, la tentazione era quella di licenziare Simoni seduta stante. Ronaldo non riceveva palloni, i compagni erano tutti nella loro versione peggiore. Per sua fortuna Simoni inventò la sostituzione della vita, dentro Recoba e doppietta del Chino con due bombe da lontano. Quel giorno Recoba si guadagnò il titolo di pupillo del presidente e su quella doppietta avrebbe vissuto di rendita per anni, mentre Ronaldo si mise già nella condizione del debitore. Niente gol all’esordio (ma come abbiamo visto gli è capitato spesso), prestazione abbastanza anonima, critici scatenati. C’era già chi aveva deciso che il Fenomeno aveva scelto il campionato sbagliato: giù piombate di parole sull’inadattabilità al calcio italiano, oltre a inchieste sulla differenza tra la durezza delle difese italiane e di quelle spagnole. Per fortuna con la carta dei quotidiani del giorno prima si incartano pesce e olive, così si sono dimenticati gli editoriali in cui si sosteneva che il fuoriclasse di quell’Inter sarebbe stato Djorkaeff e non Ronaldo.

Due settimane e un tempo. Questa fu l’attesa per cambiare giudizi e pregiudizi sul numero 10 dell’Inter, autore del suo primo gol ufficiale in Italia il 14 settembre a Bologna. Quel giorno Simoni si inventò Ganz in un ruolo atipico, attaccante esterno destro: più avanti lo avrebbe affidato a Moriero, che grazie a quello spostamento andò al Mondiale. L’Inter giocò una partita convincente. Dopo il primo tempo vinceva 2-1 con un colpo di testa di Galante e un bellissimo inserimento di Ganz (punizione di Baggio allo scadere per i rossoblu), poi nella ripresa arrivò il primo gioiello: palla dentro per Ronaldo, favoloso controllo spalle alla porta e movimento delizioso che fece sdraiare per terra il povero Massimo Paganin, piatto sinistro e gol del 3-1. La partita finì 4-2 grazie a Djorkaeff e ad un rigore di Baggio, ma soprattutto segnò la data di nascita del vero Ronaldo italiano. Mettendo anche addosso a Moratti la voglia di prendere Baggio, che avrebbe soddisfatto una manciata di mesi dopo.


(dal libro 'Paura del buio' di Enzo Palladini, Indiscreto editore)

40 commenti:

Poli ha detto...

Ringrazio Stefano e l'autore per qusti spunti.
Ciò premesso come già da altri commentato in altri parti questo taglio di chi la sa molto lunga (dopo) mi perplime. Ma cos'è un'apologia del fenomeno??
Ma si pubblicano veramente libri così?

Stefano Olivari ha detto...

Veramente molte cose sono state scritte dallo stesso autore, in diretta, sul Corriere dello Sport dell'epoca...il libro, che non sta a me giudicare (mai conosciuta una persona davvero autocritica), è tutto tranne che un'apologia...visto che con al soggetto dell'opera non è per niente piaciuto (l'ha detto a Espn Brazil, non a noi)...faccio dell'anti-marketing dicendo che non è cosa per tifosi: la maggioranza degli interisti Ronaldo lo detesta, mentre negli altri club dove è passato ha lasciato magari grandi ricordi calcistici ma non devozione...è un mito mondiale e brasiliano, ma non di un club: la sua grandezza è (anche) questa...

Dane ha detto...

"Ivàn Zamorano disse chiaramente che non gliela voleva lasciare"

Bèh ovvio, per uno che fa il magliaio di mestiere.....

"'Non capisco perché abbiano preso un altro attaccante, visto che eravamo già in tanti''"

Oddio, questa mi mancava!... :-D

p.s.: eh sì che agli inizi proprio Ganz veniva indicato come il partner d'attacco ideale.... :-/

"''Ronaldo si dovrà conquistare il posto in squadra, nessuno ce l’ha assicurato per diritto divino''

Bèh, giusto....in fondo era solo RONALDO!... :-D

"Zamorano e Moriero abitavano nel mio stesso palazzo, ma io non sono mai stato a casa loro né loro a casa mia'"

Eh, chissà come mai.....

"Di sicuro Ronaldo avrebbe fatto la fortuna, per lo meno finanziaria, di molti di quegli invidiosi."

Il che non impedì ad un amico di Moriero di dichiarare in una trasmissione "ma Ronaldo senza gli assist di Moriero quanti gol farebbe?!"...

"così si sono dimenticati gli editoriali in cui si sosteneva che il fuoriclasse di quell’Inter sarebbe stato Djorkaeff e non Ronaldo."

Vi prego, basta!... :-DDD

p.s.: Poli, ti assicuro che il libro è tutto fuorchè un'apologia, poi un capitolo su qualche qualità del brasiliano può pure capitare: parliamo di Ronaldo che "qualcosina" di buono l'ha combinata... ;-)

anjo ha detto...

Libro giustappunto comprato ieri per avere qualcosa da leggere durante il viaggio; dalle pagine traspare una forte simpatia dell'autore per Ronaldo ma non si può certo parlare apologia.
Lettura interessante anche se il prezzo del libro non è modico

anjo ha detto...

Libro giustappunto comprato ieri per avere qualcosa da leggere durante il viaggio; dalle pagine traspare una forte simpatia dell'autore per Ronaldo ma non si può certo parlare apologia.
Lettura interessante anche se il prezzo del libro non è modico

And86 ha detto...

Ma piuttosto, cosa avevano da spartire un cileno di trent'anni e un leccese con Ronaldo, vent'anni, ricchissimo e famosissimo? La storia del "non mi frequentevano mai fuori dal campo" non mi dice nulla.

Che poi era mica Moriero (buon giocatore, in quel ruolo purtroppo di italiani non ne escono più) quello che faceva lo sciuscià ad ogni gol di Ronaldo, eh?

spike ha detto...

Ronaldo del 98 è il giocatore più vicino a Maradona che ci sia stato.Molto vicino.

pierocic ha detto...

il libro è interessante e fresco. non mi è parso un'apologia.


quanto alle amicizie, non mi pare che fra compagni di squadra si debba uscire insieme... certo il clima da invidia è fastidioso ma all'esterno a dire il vero non traspariva tantissimo a parte ganz


detto cio', non capisco, dane, la tua ostentata antipatia verso zamorano, che non sarà stato un fenomeno ovviamente ma di sicuro un grande attaccante si.

@stefano io, da interista, di ronaldo serbo un gran ricordo

Dane ha detto...

"Ma piuttosto, cosa avevano da spartire un cileno di trent'anni e un leccese con Ronaldo, vent'anni, ricchissimo e famosissimo?"

Dimmi che stai scherzando, ti prego!... :-O

"detto cio', non capisco, dane, la tua ostentata antipatia verso zamorano, che non sarà stato un fenomeno ovviamente ma di sicuro un grande attaccante si."

Grande attaccante è una tua personale opinione, al di là del soggettivismo non ho capito perchè parli delle qualità dell'attaccante se poi mi accusi di "ostentata antipatia"?! Tanto più che la mia battuta verteva sul "la terza che hai detto"... ;-)

And86 ha detto...

"Dimmi che stai scherzando, ti prego!... :-O"

Ma de che? Proprio non vedo cosa avrebbe dovuto unire all'epoca uno Zamorano a un Ronaldo, fuori dal campo. Avrà fatto amicizia con Galante che gli ha fatto da tutor nelle discoteche milanesi, che me ne frega a me.

Sulla storia del numero, ci si dimentica di dire che la maglia numero 9 è poi passata a Ronaldo nel 1998. Ma non per imposizione di spogliatoio, ma per imposizione della Nike...finchè stavano in Umbro avere il 9 era un capriccio, col super-contratto Nike era una necessità.

pietro ha detto...

Ricordiamo la mitica dichiarazione di Paganin, ceduto a fine mercato, prima della partita. "L'ho visto in allenamento, so come fermarlo!"

pietro ha detto...

A complemento:

http://www.youtube.com/watch?v=eOu6M4SgEas

Esordio di West :-D

Nick ha detto...

Di Ronaldo non parlo perchè finirebbe peggio di Dane con Petrovic.

Dico solo che il libro non è affatto un'apologia, quanto piuttosto un racconto nudo e crudo: assolutamente inadatto a chi odia il Fenomeno così come a chi lo adora oltre ogni limite (io poi l'ho letto con piacere in realtà, ma stavo sempre lì ad aspettare "l'esagerazione" che appunto -non essendo un'apologia nè un atto d'accusa- non arrivava)

pierocic ha detto...

dico ciò perchè non perdi occasione per farlo passare per un "coglione" e per uno scarpone... a me tanto scarso non pareva
oserei provocare, ma nemmeno più di tanto, dicendo che nella storia del calcio ha lasciato il segno ben più di savicevic per dirne una ;)

longinus ha detto...

@spike:io non ho l'età per conoscere bene maradona,ma io uno piu forte del migliore ronaldo non l'ho mai visto.
l'unico calciatore che mi abbia fatto alzare dalla sedia con le mani nei capelli esclamando:"ma questo è un alieno!"
la liga 96-97,il fine settimana su TMC,è uno dei ricordi piu belli della mia giovinezza.

Nick ha detto...

Se parliamo di "mani nei capelli" come gesto puro e semplice ce ne sono stati tanti prima e dopo di lui (la Brujita, per dirne uno che non sia un "giocoliere").
Ma Lui è stato il più forte di sempre.

Simone ha detto...

E' un'ottima bio,non molto biodegradabile per chi si aspetta un'apologia del personaggio.
Le parti più interessanti sono quelle sulle origini,gli inizi calcistici,e l'aspetto commerciale dell'impresa che si è sviluppata attorno al campione.
Direi che è stato l'atleta che ha completato il percorso marketing nel calcio,iniziato con Pelè e sviluppatosi con Cruijff.
Il modello di riferimento fu,naturalmente,Michael Jordan.
Continuo ad ascoltare rassicurazioni(?)sul suo status tecnico:l'ultimo,recentemente,è stato Fabio Capello.
Uno che allenò,tra gli altri,Van Basten lo ha definito il calciatore più talentuoso mai avuto in squadra.
Anche se già declinante,al Real,mostrava istinti inarrivabili negli spazi brevi e nel cercare porta e compagni.
Ho sentito le stesse parole,anni fa,anche da Van Nistelrooy..
La parabola di Ronaldo mi sembra parallela a quella di Jan Ullrich.
Talenti mostruosi,baciati da Madre Natura,che non riuscirono a realizzare un potenziale pazzesco.
Perchè Robosport valorizza la mediocrità,non l'eccellenza.

transumante ha detto...

Simone: robosport pero' permette ai bettini e ai messi di realizzare il loro potenziale.

Nel caso di ronaldo c'e' stata molta sfiga, per ullrich le responsabilita' sono circoscritte all'atleta (e in dicembre si dovevano fare un giro bello largo)

axel shut ha detto...

anche nel caso di Ronaldo c'è qualche ombra, soprattutto su una certa giornata
io so solo che a giugno 98 abbiamo dato al Brasile il più forte giocatore di sempre (Nick cit.) e ce l'hanno restituito non proprio uguale, prima ancora di fracassarsi il ginocchio a Roma Ronaldo fece un anno e mezzo così e così

Simone ha detto...

@Transumante:discussione scivolosa.
Stabilendo una data di frontiera per Robosport nella pedivella.
1990 o giù di lì.
Bettini,con quelle doti,avrebbe vinto quantitativamente di più.
Almeno un centinaio di corse.
Qualitativamente meno.
Perchè in alcune classiche monumento si sarebbe trovato di fronte gli Hinault del tempo.
I tappisti polivalenti che la specializzazione ha dirottato verso altre mete.
Leggendo "Paura del buio" la comparazione con Kaiser Jan è inquietante:tenendo conto che un ciclista pigro lavora il triplo rispetto a un calciatore stakanovista,il Ronaldo era veramente un lazzarone.
Anche se gli apici estetici del tedesco,in quanto a follie,sono inenarrabili,certi atteggiamenti mi sembrano da gemelli spaiati...
Messi soprattutto lo leggo,osservandolo in qualche highlights.
Anche se molti non lo comprendono,nei giochi la differenza tra buon giocatore e fuoriclasse è veramente risibile.
Quando seguivo sul serio il foot,gli ultimi anni,ricordo Ginola al PSG:nella giornata giusta era il migliore del mondo.
L'hai mai visto in una lista per il Pallone d'Oro?
E dire che sembrava un attore hollywoodiano...
Un altro esempio è Julie Mancuso.
Rispetto alla dotazione ha vinto pochissimo.
Però la corazza famigliare(suo padre è un emulo di Mister Nice..)e la poca voglia hanno inciso negativamente.
E poi quando una è così bella,è giusto che ricalchi il mantra di Cindy Lauper...

longinus ha detto...

@Nick:a me quell'effetto li lo ha fatto solo lui.per dire,adoravo il primo ibra italiano,mi piaceva gia all'ajax,ma non in quel modo.
vedendolo si provava la sensazione di assistere a qualcosa di soprannaturale,di diverso e superiore al normale campione del momento(per dire,tipo messi e c.ronaldo).

cmq concordo con axel shut,il miglior fenomeno si vide l'anno al barça e quello all'inter.da francia'98 in poi non fu piu come prima.
che successe prima della finale ho rinunciato a provare a capirlo da tempo

Dane ha detto...

@And86: "Ma de che? Proprio non vedo cosa avrebbe dovuto unire all'epoca uno Zamorano a un Ronaldo, fuori dal campo."

Hai ragione tu, d'ora in poi aboliremo anche l'Aperitivo Indiscreto.....

@Pierocic: guarda, su Savicevic (che ha fatto vincere quasi da solo una Coppa Campioni al Vattelapescovic (cit.) facendo diventare capocannoniere della stessa tale Darko "Ramarro" Pancev: Dejan sì da fare Ministro dell'Occupazione, altro che il milione di posti di lavoro del Berlusca!...) nemmeno ti rispondo perchè mi reputo ancora una persona educata ( :-D faccina ad uso e consumo dei sucaminchia.....). Per il resto insisto: la presunta ("molto" presunta.....) bravura di Zamorano non c'entra nulla nè con la mia antipatia (a me stava antipatico Maradona, che qualcosa in più di Zamorano credo abbia spostato.....) nè col discorso che facevo io... ;-)

Lexo ha detto...

ivan "rincorsa al portiere" zamorano, la bellezza di ventisette gol in campionato. In cinque anni... Tre al venezia nel sei a due (gli ultimi tre), due al perugia nel cinque a zero (gli ultimi due), il terzo all'udinese, e così via...

pierocic ha detto...

dane: ok

Anonimo ha detto...

No dai Zamorano no.... Recoba no.... Dai no per favore!!!! I simboli peggiori della peggior inter morattiana....

Dane ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Dane ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Dane ha detto...

"Quando seguivo sul serio il foot,gli ultimi anni,ricordo Ginola al PSG:nella giornata giusta era il migliore del mondo."

Poi a me fan le pulci su Telepass, hai capito?!...

p.s.: a parte gli scherzi la provocazione (pechè come tale voglio prenderla...) ci sta, anch'io ho visto fare a Ginola partite inenararabili. Una volta diede una bambola incredibile al Milan di Capello e fu fermato solo dalla traversa...

"Continuo ad ascoltare rassicurazioni(?)sul suo status tecnico:l'ultimo,recentemente,è stato Fabio Capello.
Uno che allenò,tra gli altri,Van Basten lo ha definito il calciatore più talentuoso mai avuto in squadra."

Sì, dopodichè Berlusconi che ha avuto sia Van Basten e che Ronaldo ti dice che Dinho è il più grande giocatore di tutti i tempi. Giusto per dire che non è che se una cosa te la dice "tizio".....

"La parabola di Ronaldo mi sembra parallela a quella di Jan Ullrich.
Talenti mostruosi,baciati da Madre Natura,che non riuscirono a realizzare un potenziale pazzesco.
Perchè Robosport valorizza la mediocrità,non l'eccellenza."

Bèh, lì forse la colpa non era tutta di Robosport... :-D

p.s.: http://www.ciclistica.it/files/n2528656_31073369_1567.jpg

http://www.ciclistica.it/files/borisbeckeroktoberfestgolftrophypartylp8hvi_zwxpl.jpg

Dane ha detto...

Tranquillo Pierocic, ti spiegherò tutto al prossimo Aperitivo... ;-)

p.s.: ah no, dimenticavo che non si fa più!... :-D

Nick ha detto...

@longinus, intendevo solo dire che per me il gesto da "mani nei capelli" scatta spesso quando vedo il soprannaturale in azione: il già citato Veron, l'Ibra che dici tu (e quello dei mille gol di tacco, quello di Svezia-Italia, quello di Inter-Bologna…), il primo Ronaldinho, l'attuale Cristiano Ronaldo eccetera…
Ma Ronaldo era di più, infinitamente di più.

il miglior fenomeno si vide l'anno al barça e quello all'inter.da francia'98 in poi non fu piu come prima.
Sull'argomento riporto sempre un franco rossi d'annata, che scriveva come il Ronaldo "primo" non era neanche paragonabile alla concorrenza, mentre il Ronaldo "secondo", invece, era semplicemente il migliore attaccante in circolazione, due gradini sopra i Trezeguet, i Van Nistelrooy, gli Shevchenko dell'epoca.

longinus ha detto...

@Nick:è tanto grave trovarsi d'accordo al 1000%con un franco rossi d'annata??:)

Leo ha detto...

Io però ricordo un Ronaldinho miracoloso l'anno della champion's più scudetto di Rejkard. In Real-Barça fece cose soprannaturali. E' durato meno (alla Kaka ma con una classe infinitamemte superiore), ma i picchi di CRonaldo e Messi li ha avuti anche lui. Ronaldo invece ha dato la sensazione (soprattutto o solo nel '98) di appartenere a qualcosa di diverso...

Dane ha detto...

Vabbè, però non è che Franco Rossi possa essere una grande firma o un arterio-sclerotico a seconda delle convenienze, eh... :-D

Silvano65 ha detto...

Con la maglia dei Tournevis giocava praticamente da fermo, eppure ci fece vedere comunque dei numeri niente male, e quel gol nel Derby ci regalò un piccolo orgasmo (purtroppo fu coitus interruptus, ma il resto della squadra era quello che era e gli avversari fuori portata). Resta un mistero cosa accadde nel 1998 in Francia, di sicuro é come se si trattasse di una linea di demarcazione.

Nick ha detto...

Grande firma? No, no...ha detto una cosa sensata, tutto qua! :D

Silvano, più che il gol al derby quello all'empoli...ma si sa, voi di calcio non avete mai capito un cazzo.

Silvano65 ha detto...

@ Nick: Un conto è l'estetica, un conto la grammatica... in ufficio empolesi da sfottere ai tempi non ce n'erano, e a volte nel mondo del tifo da pedata bisogna lasciare spazio alla concretezza. Quando poi ci siete di mezzo voi, contano anche i gol di sponda, di mano, i rigori inesistenti e i quasi gol. Anzi, a voler ben guardare queste sono le vere situazioni che fanno di un lunedì un buon lunedì. Purtroppo quella volta durò poco e fu solo una sveltina che non arrivò alla domenica sera ma, in quei tempi di magra, ci si doveva accontentare ;-)

Nick ha detto...

Dillo a me, che con un gol di mano un derby ce l'ho vinto...

Nick ha detto...

(per non parlare di quello al 93' su gentile concessione di Bobone nostro)

Silvano65 ha detto...

Se parliamo di derby scippati, Rivera ha permesso l'invenzione della moviola... il gol di chiappa di Bigon che sancì un 3 a 2 negli anni'70 rimane un must

Nick ha detto...

Non ero neanche nato darling, mi dispiace! ;)

Comunque mi ci stai facendo ripensare...in effetti solo con quelli degli ultimi 3-4 anni si può scrivere un'enciclopedia dell'eden del tifoso, fra mani, zona cesarini, papere del portiere avversario, "vendette" ricacciate in gola e imbarazzanti (per gli altri) dimostrazioni di superiorità...ci siamo goduti dei gran bei derby!
Questo è un buon modo per iniziare la settimana! :D