Chi ha la sfortuna di fare l'imprenditore, spinto più dalle circostanze della vita che dall'etica protestante, sa bene cosa significhi essere pagati a 180 giorni o non essere pagati affatto. Il cialtrone di turno, quasi mai bisognoso e sempre capace di trovare gente che non gli spacchi la faccia, nella migliore delle ipotesi alla centesima telefonata si fa passare la cornetta dalla domestica e ti dice: ''Allora mi faccia causa''.
Ben sapendo che la giustizia civile in Italia è messa peggio di quella penale, essendo giornalisticamente più importante uno stupratore in libertà (può anche diventare una stella a Buona Domenica o a Porta a Porta) rispetto a un piccolo credito inesigibile. Mille peripezie con mille fatture diverse ci sono tornate alla mente sentendo fare poche ore fa a Sergio Porcedda, mentre passeggiava a Milano, un tranquillo punto della situazione sul Bologna: ''Non si sa se il mio è un addio al calcio, con lo stato d'animo attuale potrebbe esserlo. Al momento non si può dire se lascio la Società, anche se ho dato incarico di venderla. Non sono state chiuse una serie di operazioni finanziarie e non abbiamo trovato una buona accoglienza dalle banche. Cerco però di uscire da questa vicenda a testa alta''. Il tutto detto fischiettando, metaforicamente ma nemmeno troppo.
Roba da brevi delle pagine economiche o sportive, se non fosse che: a) Il Bologna non paga stipendi da oltre tre mesi ed entro Natale sarà penalizzato di 3 punti in classifica; b) Porcedda non ha dato ancora un solo euro ai Menarini, i precedenti proprietari, per l'acquisto della società; c) La società è in vendita, sotto la regia del redivivo Giovanni Consorte (il più furbo dei furbetti del quartierino, uno che si può definire uomo di mondo), e stando alle cifre che circolano alla fine di tutto Porcedda potrebbe uscirne anche con un sostanzioso guadagno a fronte di di zero investimenti e rischi. Una vicenda oltre i confini della realtà, anche per i nostri parametri cialtroni. Con la solita morale: hanno ragione i Porcedda. Almeno finché hanno a che fare persone molli come noi, che abbiamo interiorizzato anni di oratorio e che non li aspetteremo mai sotto casa. Ogni tanto qualcuno più laico però lo trovano.
Stefano Olivari
12 commenti:
Certo che anche quelli che c'erano prima si lamentano... di cosa? che viene fuori adesso che hanno fatto le fraccate di soldi con fior fior di evasioni fiscali... sono tutti fantastici!
K
"...che abbiamo interiorizzato anni di oratorio e che non li aspetteremo mai sotto casa. Ogni tanto qualcuno più laico però lo trovano.." Stefano, oggi sei in forma smagliante, merito dell'Inter di ieri?
Realmente fatto, aspettato un "cliente" sotto casa fino a mezzanotte insieme ai miei soci, avreste dovuto vedere come rapidamente staccava e compilava l'assegno, tralasciamo le amministrazioni pubbliche: 360 giorni per riscuotere un diecino (in piu' ti fanno il bonifico, e ti levano dal tuo importo il costo dello stesso).
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sport e politica
L'effetto Cazzola risveglia il Pdl:
se salva il Bologna candidiamolo
http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/politica/2010/25-novembre-2010/effetto-cazzola-risveglia-pdl-se-salva-bologna-candidiamolo-1804243865147.shtml
@Stefano
Una sola precisazione, non è laico la parola giusta. Te l'ho sempre detto, se vuoi un paio di visitine le faccio io dai cialtroni che non vogliono pagare. Se proprio vuoi sater tranquillo, mi porto un paio di amici del Col Moschin, così siamo tutti felici....edddaiiii:-)
in ogni caso, non c'è una legge che impone di comprare una squadra di calcio.....o no? il Bologna sembra il Torino post Pianelli
Italo
Stefano, ovviamente sottoscrivo tutto, essendo tra i tanti che si rammaricano di non saper/voler usare le maniere forti (ciao Italo!) per esigere debiti da persone che hanno poi la faccia tosta di proclamarsi imprenditori e pure di pavoneggiarsi.
Quanto alla vicenda Porcedda, è anche l'ennesima conferma di quanto populistici siano i media, specialmente a livello locale. Una campagna quasi violenta contro i Menarini, "rei" peraltro di molte manovre sbagliate - compresi i contatti, almeno di Renzo Menarini, con personaggi squalificati dall'etica prima ancora che dalla giustizia sportiva - ha portato alla loro delegittimazione; Porcedda aveva, come sempre in questi casi, soprattutto il merito di non essere un Menarini, e le analisi locali non sono andate oltre il rilevare le sue attività e la sua amicizia con Tardelli, nell'entusiasmo per la dipartita societaria dei Menarini (dei quali non mi può fregare di meno, sia chiaro: è che avendo seguito ormai 30 anni di vicende bolognesi in cui il proprietario del momento è sempre descritto come un pezzente e quello che sta per arrivare sempre visto come un salvatore, certi meccanismi ormai li intuisco prima che si mettano in moto. Qui di fatto mandarono via Corioni invocando il Bologna ai bolognesi... e i bolognesi in questione lo portarono al fallimento).
Assurdo che poi da queste parti qualche testata abbia messo sotto accusa Franco Colomba, reo (?) di avere chiesto un'ingiunzione di pagamento a Porcedda per lo stipendio dei tre mesi sotto la sua gestione, di cui non ha avuto un euro. Il populismo dei media locali lo ha additato come traditore, come uno che vuole contribuire ad affossare la baracca, ma io per primo, essendoci passato, appoggio in pieno quel che Colomba ha fatto. In nome di chi avrebbe dovuto rinunciare a soldi PER PERIODO DI LAVORO EFFETTIVAMENTE svolto, non per il resto del contratto, che è comunque dovuto?
Il cosiddetto controllo sociale poi non sempre funziona, vedi Sacrati con la Fortitudo...con il caso Porcedda siamo comunque molto oltre, perchè questo rischia anche di guadagnarci...
@Direttore
Rumours che sono giunti anche a me: un mio collega e supertifoso del Bologna (sul quale sto giustamente infierendo in maniera impietosa su tutti i fronti), mi diceva che sembra che i soldi dei diritti televisivi pagati da Sky siano già spariti ....
Ah fosse arrivato Rezart Taci al Bologna ...
@Tani
o Goveani....
Italo
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