Il metodo Becali

di Dominique Antognoni
Mentre stavamo guardando il secondo tempo di Inter-Cesena, mercoledì scorso, siamo arrivati alla conclusione che se il Cesena avesse avuto Mutu (ipotesi di trasferimento assolutamente fuori dal mondo e inventata, ma ci arriveremo) i nerazzurri avrebbero di sicuro perso. Perché con l’uscita di Milito e l’ingresso di Biabiany il meccanismo della squadra di Leonardo si è subito rotto: non c'è solo l'aspetto tattico (nemmeno lì peraltro Biabiany eccelle), ma anche la qualità. Così abbiamo iniziato a proporre a chi di dovere di acquistare Mutu, che nella Fiorentina è ai margini.

Di sicuro ha più personalità di Biabiany e anche un valore tecnico nettamente superiore, senza entrare nella sua vita (poco) privata. Le varie tv ed i giornali hanno sposato la causa, nel caso il trasferimento andasse in porto qualche piccolo merito magari sarà nostro. O così ci piacerà pensare. Piccolissime soddisfazioni, con la ricompensa di un 'grazie' a titolo gratuito: ci è accaduto con altri giocatori in passato, accadrà ancora perchè farsi pagare è un talento e noi purtroppo non lo abbiamo. Ora però facciamo un passo indietro e spieghiamo il retroscena della lite Mutu-Della Valle. Suona bene l'espressione 'spieghiamo il retroscena', vero? Piace molto a chi questi retroscena li scrive copiandoli dala mitica stampa estera. Perché in tribuna stampa tutti sanno tutto, poi nessuno scrive niente: un classico. Per poi aggiungere, con tono infastidito, "Uuuuh lo si sapeva. Roba vecchia". Sempre roba vecchia, peccato che poi i giornali vengano fatti a colpi di 'Ibra Cadabra' e 'Leonardo style'.

Per farla breve, a Firenze è successo qualcosa di molto semplice. La famiglia Della Valle non sopporta Giovanni Becali. Non possiamo darle torto. Intanto Becali è un ex agente FIFA che ora non può agire, essendo sospeso dall’albo. E’ il fratello Victor che ricopre la carica ufficiale. Quando però Giovanni ha organizzato la conferenza stampa al Four Seasons di Firenze i fratelli Della Valle non ci hanno più visto dalla rabbia: una persona non grata, soprattutto senza alcun titolo, che inventa storie contro la famiglia e il club. Un po’ troppo. Anche perché all’origine della rottura Mutu-Fiorentina c’è proprio lui, Becali. Modi e comportamenti volgarissimi, da reuccio di periferia, che Diego e Andrea non possono mandare giù. Gli applausi dei giornalisti fiorentini alla conferenza di Becali hanno fatto il resto: una vergogna del genere non si può accettare.

D’altronde però non si può chiedere altro ad uno che anni fa, ai tempi di Ceausescu, era noto per trafficare con il cambio di valuta illecita (lo ha sostenuto lui stesso) e che poi è stato simpaticamente in prigione in Germania (altro suo vanto).
Questi sono i personaggi dalle cui labbra pendono i nostri seriosi esperti di calciomercato, Becali non è nemmeno il peggiore. Anni fa, proprio con Mutu e Becali eravamo in un noto locale milanese. Da vergognarsi: con Becali che con il coltello mimava il taglio delle dita, urlava, batteva i pugni sul tavolo. Modi e atteggiamenti da ras di paese, a voler essere buoni. E la sostanza è nel suo caso peggiore della forma. Ecco, quando un personaggio del genere si presenta nella sede della Fiorentina con richieste improponibili per qualsiasi codice non è un buon segnale per il mondo del calcio.

In pratica Becali voleva portare via il giocatore per motivi esclusivamente economici, ma economici suoi e non di Mutu. Il contratto di Adrian fu infatti firmato da Alessandro Moggi, l’ex agente, per cui Giovanni non incassa alcun euro dalla situazione. Così Becali ha provato a montare un caso per far innervosire i fratelli Della Valle, con conseguente cessione altrove. Tradotto: Becali prenderebbe il giocatore e lo porterebbe in un club dove riconosceranno la sua opera di convincimento sul giocatore, in un modo che non solo in Italia è consueto. Chi vuol capire capisca. Il Cesena non ha mai provato ad acquistarlo, non scherziamo: è stato solo un favore fatto a Becali in cambio di futuri trasferimenti di suoi giocatori minori al club romagnolo a prezzo stracciato.

Andrea Della Valle si è sentito non solo tradito, ma anche disgustato dall’accaduto.
A 32 anni farsi pilotare dal proprio agente, farsi convincere a lasciare l’allenamento per agevolare un riconoscimento economico allo stesso non sembra proprio una mossa intelligente. Così Della Valle ha messo Mutu davanti ad una scelta precisa: se vuoi restare qui devi rompere con Becali. Dopo tante titubanze, ieri Adrian si è finalmente deciso a farlo. Ora pare possibile un suo ritorno nella rosa viola. In alternativa ci sarebbe davvero un ritorno in quell'Inter dove fu proprio Becali a portarlo più di 11 anni fa. Sospendiamo il giudizio sull'uomo Mutu, che pure conosciamo bene, visto che si è rovinato con le sue mani. Invece del calciatore, nonostante la vita notturna (non solo sua, ecco un recentissimo video della squadra in discoteca) e i litigi con mezzo mondo, possiamo ancora dire che sia un campione. Alla Fiorentina o altrove, ha ancora in canna due grandi anni prima di raccattare gli ultimi soldi in Dubai. Possibilmente senza procuratori.


dominiqueantognoni@yahoo.it
(in esclusiva per Indiscreto)

12 commenti:

Francesco ha detto...

Il link al video non funzia...

Frank

Dominique ha detto...

ecco il link

http://www.sport.ro/video/video-mutu-o-face-lata-in-club-vezi-cum-s-a-distrat-ieri-la-firenze.html

banshee ha detto...

visto in tv (striscia la notizia?).

Anonimo ha detto...

in effetti come retroscena.. non è molto retro!
e non credo sia in segreto il fatto che sia stato Becali a consigliare a Mutu di licenziare... Becali, il quale, quindi, tanto licenziato alla fine non è.

Tani ha detto...

Mah,smuzz, il "chi" ha spinto Mutu, era facile da capire. E' il "perché" che rimane un mistero.
Una radio canadese qualche giorno fa (si, ci sono anche qui radio che fanno pettegolezzi calcistici) sosteneva che Toronto FC aveva ricevuto una proposta da un procuratore romeno. Un po' strana la proposta. Il procuratore offriva i servizi di un giocatore molto buono tecnicamente (per gli standard MLS), ma pretendeva che la sua commissione e parte dello stipendio del giocatore fosse pagato in nero. Diceva (il procuratore) che il calciatore aveva avuto dei problemi, e non poteva dichiarare tutto al fisco. Ovviamente, il consulente del mercato, Jurgen Klinsman, non ci ha pensato due volte a mostrarli la porta.
Per fortuna, che in Italia queste cose non succedono...

Dane ha detto...

Nooooo!!!!!!!.....tutta la Fiorentina in discoteca?!...inaudito!!!!..... :-D
A parte le battute, a me Mutu e Becali sembrano due personaggi usciti dal film "the Snatch".... :-/

Ale ha detto...

Ricostruzione esatta ma non fino alla fine. Almeno sulla base di quanto mi risulta (e sulle vicende del Cesena ho buone informazioni). La contropartita per il cavalluccio non sarebbe stata lo sconto su giocatori di secondo piano bensì il parcheggio di Mutu da ora sino alla fine del campionato. A giugno poi Becali lo avrebbe dirottato nuovamente a un club di primo piano. I Della Valle non si sono arrabbiati tanto per motivi di educazione o formali quanto per motivi pecuniari (ma va ?). Lasciarsi sfilare gratis un giocatore per poi ritrovarselo in un Napoli o in un Genoa il prossimo anno sarebbe stata una beffa d'immagine ed economica mica da ridere. Becali non avrà studiato a Oxford ma i DV non sono dei San Francesco.

Dominique ha detto...

E' una questione di soldi ricevuti in una certa maniera, tutto qui il problema fra Becali e Della Valle

Ale ha detto...

Non discuto, ma se il piano Becali (originato da una "scivolata" di Corvino) fosse giunto a compimento, Mutu a Cesena ci sarebbe arrivato davvero, sia pure in transito per 5 mesi.

Leo ha detto...

Per quanto ne so sul parcheggio al cesena ha ragione Ale. PEr il resto il retroscena di Dominique non fa una piega, e lo ringrazio perché tutti sanno sempre tutto, a parole, ma poi i tifosi, o sportivi che dir si voglia, non sanno mai niente di preciso.

Jakala ha detto...

Io devo capire che ci guadagna Mutu a farsi comandare dal suo procuratore.
Posso capire un Balotelli o un Ibra, che grazie ai metodi di Raiola trovano sempre una squadra migliore (o in termini di stipendio o di possibilità di giocare) ma Mutu?
Ormai è al limite della sua carriera, mah

MB ha detto...

Anch'io non capisco quale sia il vantaggio di Mutu in tutta questa storia. A 32 anni e con i precedenti che ha (disciplinari, contrattuali, extra-calcistici) se gli va bene può pensare di concludere la carriera alla Toni, passando da una squadra all'altra ogni sei mesi. Ma iniziare dal Cesena?