La percentuale del consigliere

di Stefano Olivari
Ammettere la propria incompetenza è difficile, ma quando ci sono di mezzo i soldi conviene. Possiamo infatti saperne come i quotisti su campionati specifici ma non su tutto, in ogni caso non abbiamo accesso a una serie di informazioni (giocate strane, volumi, distribuzione territoriale) che il bookmaker ha in tempo reale. E quindi?
Meglio affidarsi ai professionisti, se non si ha la freddezza di giocare solo su quel poco che si conosce. Di consiglieri ‘pay’ ne esistono migliaia, con un’impostazione ideologica prevalente: cercare il giusto trade-off fra rischio e valore, giocando quasi sempre sulle favorite. Siamo abbonati a tre di questi servizi, unendo i loro alert (ed evitando le duplicazioni) siamo in grado di citare le statistiche 2010 senza fare pubblicità ad alcuno. Sul calcio ci sono state consigliate 474 giocate delle quali 248, cioè il 52,3 % (il cosiddetto strike rate) sono risultate vincenti. Scommettendo sempre la stessa massa abbiamo a fine anno avuto un ritorno sull’investimento del 14%, dimensionando la puntata sulla quota invece avremmo vinto l’11,6%: questo significa che l’insieme degli advisor non ha valutato bene le partite facili mentre è stato bravo su quelle medie. Negli ultimi 4 anni mai il ROI è stato sotto il 7%. Cosa vogliamo dire? Che chi propone record miracolistici, dal 20% in su, è di solito un cialtrone. E che l’advisor, che non costa meno di 500 euro l’anno, conviene solo quando si ha intenzione di giocare pesante. Se il vostro teorico 7% sul capitale è più di 500 euro allora fatevi consigliare, se no perdete i 500 euro con la vostra testa.

stefano@indiscreto.it
(pubblicato sul Giornale di ieri)

14 commenti:

Unknown ha detto...

Direttore bel articolo, come sempre del resto.
Mi sembra di aver notato un dato interessante girovagando tra tutti i post presenti su Indiscreto relativi alle scommesse sportive. Sono i post con meno commenti in assoluto, strano per un paese dove si gioca tanto, e strano visto il valore assoluto delle info che ci passa.

O tutti sanno tutto sul argomento oppure vanno meglio i bond della Lehman o Parmalat per investire...almeno ci si sente più seri...
Salutoni Max

Stefano Olivari ha detto...

La verità, ben nota anche al peggiore dei bookmaker, è che per lo scommettitore medio (e mi ci metto anche io) è psicologicamente difficile accettare il confronto delle performance non con le vincite del Superenalotto ma con investimenti finanziari cosiddetti seri...se le decisioni fossero razionali nessuno comprerebbe biglietti della lotteria...volando più basso, può essere che gli articoli non siano interessanti e non stimolino reazioni.

chad palomino ha detto...

... oppure può essere che la gente legga, prenda nota e si comporti di conseguenza :)

jeffbuckley ha detto...

oppure può essere che persone di cultura e intelligenza media, come credo di essere, li trovino del tutto incomprensibili... :-D Stefano, intendiamoci, non perchè tali, ma perchè se non sei interessato alla materia (sono andato una volta in vita mia al Casinò, una volta ai cavalli, mai giocato alle macchinette di ogni tipo, odio il poker in TV e sui giornali...) non ti interessa approfondirla e nemmeno sforzarti di comprenderla.. Sul "Paese dove si gioca tanto" mi chiedo se non si giochi soprattutto lotterie dove gli aspetti che Stefano illustra con passione non siano pertinenti (lotto, superenalotto, gratta e vinci, videopoker totocalcio etc...)

GuusTheWizard ha detto...

Per me, che scommetto on line sugli eventi sportivi senza mai aver letto libri sull'argomento, sono piuttosto utili.

Unknown ha detto...

Direttore non voli basso, anzi.

Lei dice "Negli ultimi 4 anni mai il ROI è stato sotto il 7%."...deduco che per lei dopo tutto questo tempo non sia più un problema psicologico accettare il confronto delle performance con investimenti finanziari cosiddetti seri...o sbaglio? Anzi ci ride sopra vedendo l' andamento di quelli seri.

Superenalotto???

Sono sicuro che lei non lo gioca.

Piuttosto che scommettitore medio la vedo come il ragioniere che spesso ha citato...

CHAD - Spero ma non ci credo tanto

Jeffbuckley - il mio commento non era per quelli che come te hanno altri interessi nella vita ma per i scommettitori che di qua passano spesso, ne conosco un po...

Stefano Olivari ha detto...

Ho un conto da ragioniere, dove guadagno giustamente pochissimo (ma più che con il fondo bilanciato meglio gestito in commercio: il mio benchmark è quello) e uno da idiota che si vuole divertire, dove ho alti e bassi...

jeffbuckley ha detto...

Max, non mi sentivo chiamato in causa... :-D Anzi, a maggior chiairmento, anche per chiarire che non volevo insutare o sbeffeggiare Stefano, leggo con interesse i post ma davvero mi fermo alla considerazione di quanta "scienza" ci sia anche dietro una questione che superficialmente può apparire semplice come la scommessa su un qualiasi evento (soprattutto dopo l'aspra guerra di qualche mese fa scatenata da un post sul pokernongiocodazzardo mi guardo bene dal rischiare di dire cazzate...). Approfitto comunque della tua (mi pare) competenza e dell'evidente interesse per la materia per ribadire la domanda che ho fatto: quando si dice che in Itaia si gioca tanto ci si riferisce davvero anche alle scommesse? Tra agenzie e internet gli scommettitori saranno indubbiamente tanti ma in proporzione al totale dei soldi giocati non siamo ancora molto indietro rispetto ai giochi che ho citato nel post precedente? Un aneddoto: 20 anni fa nel vecchio stadio di Highbury (Arsenal) c'erano gli sportelli dove scommettevi sui risultati, con le opzioni e le quote scritte col gesso su lavagnette appese al muro...

Unknown ha detto...

Ahahaha Direttore è vero...il conto da idiota ci vuole per lo sfogo...

X jeffbuckley - sicuramente come volume di gioco siamo dietro ma ti assicuro che girano miliardi anche in Italia, te lo garantisco per esperienza diretta nel campo.

Il mio primo commento era indirizzato a tutti quelli che perdono soldi ma si ostinano a vedere le scommesse come qualcosa di superficiale senza metterci il minimo impegno a capire il meccanismo. Come spesso ha detto il Direttore come cultura bettistica siamo anni luce dietro agli USA, UK e molti altri...

In questo campo raramente chi sa parla...è per questo ritengo ancora più preziosi tutti i contributi sul mondo delle scommesse sportive che Stefano ha offerto in questo blog...c'è scritto tutto, poi ognuno fa come vuole...sicuramente è più facile affidarsi al culo che studiare.

Salutoni Max

campatelli ha detto...

Io quest'anno per la prima volta ho aperto un conto online e devo dire che mi diverto un mondo a giocare...così comodo,veloce,immediato.
La finalità,almeno per me,non è l'arricchimento ma il divertimento.
E' un motivo in più per seguire il calcio...

Questo sito,spero il direttore non si arrabbi perchè lo posto
" http://www.statisticbet.com/ " è il mio "Vangelo"...

Semplicemente perfetto

chad palomino ha detto...

@ max: si faceva per dire... io, come jeff non sono granché interessato alle scommesse... ogni tanto capita(va) di farne qualcuna più per gioco che per effettiva voglia di guadagnare chissà che. probabilmente se decidessi di farlo un po' più sistematicamente e seriamente, sempre investendoci cifre modeste e con una componente ludica per carità, cercherei di seguire consigli sensati invece che affidarmi alla mia dabbenaggine :)))

Dane ha detto...

Non sono obbligato ad intervenire, vero?!... :-D

campatelli ha detto...

Campionato olandese,serie B,ripresa ieri sera delle partite dopo un mese di stop:

"http://www.livescore.com/soccer/holland/"

Così si che ti viene il piacere di giocare ;)

arturo bandini ha detto...

bisognerebbe fare come il direttore.. un conto da ragioniere e uno da idioti , dove giocare per divertimento.. io ovviamente ho solo quello da idioti..