Piatto Riccò

di Stefano Olivari
Che differenza culturale c'è fra Riccardo Riccò e il vostro simulatore d'area di rigore di fiducia? Nessuna, anche se il commentatore marketing oriented del calcio ha a disposizione una valigia di luoghi comuni che vanno da 'E' stato bravo a trovare il contatto' all'eccellente 'Ha accentuato il movimento di caduta, ma comunque l'arbitro è lì per decidere'. Insomma, chi ci prova ci prova.
Senza un'etica sportiva di base il boskoviano 'rigore è quando arbitro fischia' deve valere per tutti. Non è ovviamente una difesa d'ufficio per Riccò, che anche nello stesso ciclismo è un caso limite e che comunque non può aver tenuto sangue nel frigo per 25 giorni all'insaputa di tutti, ma un'osservazione che riguarda il resto dello sport e quasi tutte le attività pubbliche. Non c'è alcuna convenienza materiale nell'essere onesti: perchè un'operaia dovrebbe guadagnare mille euro al mese e sopportare le avances del caporeparto quando in versione escort potrebbe in un'ora raccattare la stessa cifra magari scegliendosi un cliente che non le dispiace? Riccò è figlio del nostro mondo, che ad andar bene può punire i colpevoli in maniera laica (hai fatto tot e pagherai tot) ma che non può certo educare né loro nè il resto dell'umanità a colpi di squalifiche. Noi ammiratori delle imprese d'altri tempi (sì, dei tempi in cui non c'era l'antidoping) e dei palloni d'oro al gh non siamo insomma meno colpevoli di Riccò. Lui è stato scoperto ed è il demonio. Chi si è ritirato al momento giusto oppure è socialmente protetto può andare invece avanti a colpi di spot.

43 commenti:

jeremy ha detto...

Diretto, non so, il doping mi sembra un qualcosa di premeditato, che va oltre le regolari scorrettezze che si commettono in un qualsiasi campo di gioco (sport "nobili" compresi). Questo non per accusare Riccò ben oltre la sua delinquenza e stupidità, ma qualcuno che tiene del sangue in frigo per 25 giorni non è paragonabile ad uno che casca in area di rigore o che tiene la maglia sotto canestro. E infatti la legge li punisce in maniera proporzionale. E qui scattano invece i problemi reali: controllo e certezza della pena. E soprattutto uniformità di giudizio, a prescindere che tu sia un supercampione o uno sciacqualattuga. Sogni....

cuginostivi ha detto...

Mi sbaglio o leggo tra le righe ma anche no un " liberializzamolo ".

Krug ha detto...

D'accordo su tutto tranne che sull'incipit: la differenza culturale sta nel fatto che il simulatore non rischia di ammazzarsi gettandosi in area di rigore, Riccò sì, un particolare non da poco.

Anonimo ha detto...

Una simulazione è simile a uno che si fa tirare la volata con una spintarella, o chiude un altro corridore.
Il doping lo vedo diverso.
Saluti

Italo Muti ha detto...

C'è un solo fatto che resta suulo sfondo: Non c'è un medico che ti obbliga a fare questo.

Che poi Riccò sia stupido è a dir poco eufemistico.

Ai giorni nostri, chi non tiene un pò di sangue nel frigo?

In un mondo che cosuma neve andina a tutto spiano, Riccò si integra benissimo.

Siamo molli, ragazzi molli. & mesi in Afghanistan e quando torno, se torna, Riccò avrà un'altra visione del mondo e con lui i tanti consumatori di coca. Quando chiunque ci sferrerà un attacco diretto,al massimo potremo dire "Sparecchiavo", tranne alcune enclave.

Italo

axel shut ha detto...

non vorrei essere cinico ma non era meglio, per le battaglie dell'antidoping eccetera, se Riccò ci restava secco? cioè, questo si è fatto un'autotrasfusione da solo con sangue conservato nel frigo di casa 25 giorni, un Darwin Award se lo meritava

eltopo1971 ha detto...

personalmente sempre stato per la liberalizzazione del doping, che a quel punto non sarebbe più tale..

MB ha detto...

@eltopo ma come funzionerebbe il mondo dello sport a doping liberalizzato? Ci sarebbe una selezione iniziale a livello dilettantistico per scegliere quelli con abbastanza talento innato per fare il salto di qualità da uomini a super-uomini dopati?
Oppure si fabbricherebbero i campioni da zero, iniziando a pompare direttamente i ragazzini? E se la seconda, come fai a scegliere per quale sport costruirli? A quel punto in base a cosa decidi di creare un calciatore, un ciclista, un centometrista...?

Arturo ha detto...

Perchè parlare di doping, nel caso di riccò bisogna parlare di caso umano, questa vicenda conferma che siamo in presenza di un soggetto che soffre di tare ataviche che prescindono dagli abusi chimici. Vi ricordo la perla dell'annuncio pubblico di separazione dalla compagna - nonchè madre di suo figlio - beccata anch'essa a un controllo.

Chitarrella ha detto...

Stefano, correggi l'italiano! Quel "ha stato scoperto" non mi sarei meravigliato di trovarlo su di un forum di juventini, ma qua fa un certo effetto...
Non per altro, che poi trovi pure qualcuno che si convince che si scriva "ha stato".

eltopo1971 ha detto...

MB

intanto puoi limitarlo ai professionisti che immagino firmerebbero una liberatoria alle società affidandosi alle prescrizioni dei medici..

una roba del genere credo..

Anonimo ha detto...

@MB: lo sport viene deciso più o meno a caso già ora.
altrimenti Pepe sarebbe stato impostato mezzofondista.

Anonimo ha detto...

Alla base c'è la stessa mentalità, ovvero il ritenere opportuno ingannare il prossimo per ottenere un vantaggio personale. Però sono due comportamenti con qualche ordine di grandezza di differenza. Per quello che si è pronti a rischiare personalmente e per la premeditazione. Perchè una simulazione a volte può essere una decisione d'istinto, pur sempre sbagliata. Per questo mi pare giusto che il grado di condanna (etica e morale più che giudiziaria) sia ben diverso.

Stefano Olivari ha detto...

In italiese (ha al posto di è, anche Montanelli non rileggeva ma almeno lui scriveva giusto) volevo dire che le regole sono necessarie per la convivenza civile, quindi Riccò non è difendibile se non attraverso il vittimismo standard del ciclismo (Perchè solo noi? Risposta: perché non avete a disposizione qualche migliaio di dementi che minacciano l'ordine pubblico) ma che dal punto di vista etico tutto è convenzione...presto copierò una bellissima riflessione di Zizek su Batman e la necessità di tenere le masse nell'ignoranza...

Dane ha detto...

@Direttore: su legittimo vittimismo del ciclismo ci ha preso, così come sulla necessità di tenere le masse nell'ignoranza. Però se lo dici ti danno dello snob....

@Axel: standing ovation! Ti sto stampando la tessera numero 2 del PCI (Partito Cinico Italiano), si accettano nuovi iscritti.....

@MB: guarda che già succede, eh?! Una delle più grandi balle è quella secondo cui "a parità di doping il migliore vince comunque". "A parità di doping" un par di palle, perchè al di là delle caratteristiche sportive (chi l'ha detto che il doping serva più a Gattuso che a Messi?!...) se io valgo 7 magari dopato valgo 9, mentre tu che magari vali 7,5 dopato vali 8,5.
Nella pista italiana ad esempio c'è il recente caso di un diciottenne che non aveva mai corso prima, ha cominciato a farlo per hobby, buona gamba ma niente di che. Facendo amicizia "con quelli giusti" ha cominciato a bombarsi solo per battere sè stesso (quando uno è cretino è cretino...) finchè è stato notato per caso da qualche direttore sportivo.
Due anni dopo è arrivato a giocarsi un titolo col campione nazionale di specialità, eppure solo a vedere come sta in sella fa ridere...

Nick ha detto...

Diretto, il doping paragonato a una simulazione non si può leggere.

Iniziamo col paragonarlo al sistema-agricola (o sistema-Valencia o sistema-Chievo, così non si offende nessuno) e poi ne riparliamo.

Non so perchè un'operaia dovrebbe guadagnare mille euro al mese piuttosto che andare in giro a far pompini, non so neanche perchè dovrebbe farlo un'insegnante, un'impiegata o una manager...ma sono pronto a scommettere che se lo chiede a tutte queste signore un motivo glielo sapranno dare.
D'altra parte anche io guadagnerei di più come cavia umana o come pusher, ma sto qui seduto davanti a un computer.

"Figlio del nostro mondo" un cazzo, scusate. Il suo mondo non è il mio mondo.
Nel mio mondo, per fortuna, gli idioti si ammazzano da soli. Quindi a costo di guadagnarmi la tessera numero 3 del PCI, mi auguro che il Darwin Awards arrivi a breve a lui e a quelli come lui, che minano gravemente le nostre già scarse riserve di ossigeno.

Italo Muti ha detto...

@Chitarrella

uno c'è già, ha dei valori...catastali ed è un politico.

@Dane
io ho la tessera 0? se non esisto d'altra parte....

Italo

Dane ha detto...

Tessera n°3 assegnata, in stampa la quarta. Ma forse la provocazione del Direttore intendeva dire che simulazione e doping (tra i quali anch'io penso ci sia un abisso) sono figli della medesima cultura (io lo dico sempre: il doping non è una lista della spesa, ma una cultura: mangio la liquirizia perchè così fotto l'avversario...), non a caso chi spesso simulatori e dopati coincidono ma a differenza dei ciclisti non pagano mai perchè protetti da qualche migliaia di rovesciatori di cassonetti professionisti.....

Dane ha detto...

Italo, la tua è tessera n°0 perchè è onoraria, quindi non è numerata........

Italo Muti ha detto...

@Dane

sulla tessera, foto di un tank, bitte.

Italo

francesco74 ha detto...

"...attraverso il vittimismo standard del ciclismo (Perchè solo noi? Risposta: perché non avete a disposizione qualche migliaio di dementi che minacciano l'ordine pubblico...."

Questo è un discorso che a me, al di fuori di certi giri, interessa parecchio. Mi spiego: lasciamo perdere il calcio in cui si è insabbiato e si insabbia di tutto per mille e un motivo, ma perchè dovrei pensare che altri sport sono "graziati" e tutti ce l'hanno solo coi ciclisti? Mi spiego. Non può essere semplicemente che il ciclismo è diventato marcio che più marcio non si può, mentre in altri sport (mi vengono in mente volley e rugby per es.) la cultura del doping ha attecchito a quei livelli?

Simone ha detto...

Bel pezzo,insidioso il giusto.
Le mie considerazioni,sull'igiene mentale del Cobra,le ho già postate.
E la vicenda,considerando il personaggio,non terminerà qui.

@Axel Shut:il decesso più utile nella storia dello sport italiano l'abbiamo sfiorato quasi vent'anni fa.
La sopravvissuta oggi siede in Parlamento.

@MB:funzionerebbe come nel ciclismo fino al 2006,nel calcio,nel tennis,nell'Nfl,nell'Nba,nell'Nhl,etc.

@Stefano Olivari,Dane:il vittimismo standard del ciclismo è rimandato a data a destinarsi.
Nell'ambiente non aspettavano altro.
Un paio di twitterate...
"Arrivederci Riccardo!
Non ci mancherai!"(Manuel Quinziato)
"Penso che dovremmo mandarlo sulla luna.
Chi è un idiota per una volta,è un idiota per sempre."(Fabian Cancellara)

@Francesco:è una storia lunghissima.
Non è il caso di un cialtrone alla Riccò,alquanto estremo,ma il ciclismo(come l'atletica e altri sport basati sulla prestazione)ha sempre vissuto ai limiti.
Negli anni venti Paavo Nurmi pubblicizzava un ritrovato alle anfetamine.
In quel periodo Henri Pelissier raccontava delle polpette alla cocaina.
...
Poi è arrivata Epolandia,nei Novanta,e l'apporto farmacologico è degenerato.
Il ciclismo deve risalire dalla fossa che si scavò in quel decennio folle.
Come anticorpi impazziti,si sono sviluppate autentiche guerre all'interno del suo ecosistema.
L'Uci contro certe federazioni;gli organizzatori contro l'Uci e certe federazioni.
Il passaporto biologico potrebbe finalmente "normalizzare" la situazione.
Ma è gestito dai federali...
Senza queste tensioni politiche,la pedivella assomiglierebbe agli altri sport...
Marcio ma con le spalle coperte.
Il rugby?
Il Board ha rifiutato i controlli della Wada.
Più esplicito di così...

Ah,dimenticavo.
Ho frequentato anch'io,per qualche anno,la Fabbrica dei Sogni.
Una sera,dopo il solito allenamento e la partitella,fummo chiamati a raccolta.
Trenta minuti di simulazione.
L'allenatore ci aveva spiegato come deviare verso il difensore in area per fregare l'arbitro.
Nessun tuffo:intuire con un pò di anticipo la mossa dell'avversario e cadere dopo aver favorito il contatto.
Avevo undici anni.

Nick ha detto...

Posso dire che è la PRIMA volta in trent'anni che vedo condanne così decise e esplicite nei confronti di un ciclista, senza che nessuno tiri fuori la favoletta de "l'unico sport che fa i controlli" aspettandosi quasi quasi un applauso?
Spero che sia una prima inversione di tendenza, ma ho paura che sia dovuta solo all'universalmente riconosciuta idiozia del soggetto in questione.

Detto questo, continuo a trovare ridicoli i riferimenti alle simulazioni o addirittura ai "contatti cercati" nel calcio. Quello semmai è paragonabile a una ruota rubata al treno di un avversario...e ci vedo ben poco di male, in entrambi i casi (fra l'altro il regolamento nel calcio punisce il contatto, non l'intenzionalità...quindi che lo cerchi l'attaccante o il difensore non sposta di una virgola il discorso. Il problema è se il contatto c'è o non c'è, non chi lo cerca. Per me è un'assurdità già mettere questo sullo stesso livello di una simulazione, figuriamoci col doping...)

Dane ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Dane ha detto...

Nick, che sia l'unico sport in cui fanno i controlli è in parte vero (Fuentes era un consulente multi-sportivo, non un consulente ciclistico...), poi come detto Riccò l'ha fatta fuori dal vaso da quando è nato quindi nell'ambiente era odiatissimo per vari motivi e non aspettavano che questo. Le reazioni sono conseguenti.....

p.s.: tanto per capire di chi stiamo parlando: http://www.milanofixed.com/calciatori-mancati/

Simone ha detto...

@Nick:qualcosa è cambiato,ma è d'obbligo barrare la seconda ipotesi che hai elencato.

Tenendoci larghi,perchè i giochi hanno regolamenti più capillari rispetto agli sport,la simulazione è un tentativo di fregare il giudice di gara.
La furbata per entrare nel treno si relaziona solamente con gli altri atleti.
Un pò come l'attaccante che disturba il portiere durante il calcio d'angolo.
Dovessi trovare una similitudine nel ciclismo,mi spingerei alle scie motoristiche nei momenti concitati.
Soprattutto nelle categorie giovanili,alcuni diesse carogna la consigliano ai loro assistiti.
Oltre che disonesta,è anche pericolosissima in quel tipo di gare:strade con il traffico bloccato per pochi minuti,l'inesperienza delle staffette,auto parcheggiate male..

@Dane:direi che basta quella foto per definire il personaggio.
Sembra uscito da "Brazil".
O dal Billionaire.

Unknown ha detto...

Vi concediamo tutto e ci prostriamo di fronte al Dio dello scatto fisso e ci consoleremo con la visione delle fiamme dell'inferno noi adoratori del Dio del gioco dei capelli unti. Ma leggere di una simulazione o di un cercare il contatto sullo stesso piano di uno che si fa un'autotrasfusione con sangue tenuto in frigo 25 giorni, francamente e' inaccettabile.
Cioe', a sto punto, non mi meraviglio del fatto che qualcuno si possa fare un'autotrasfusione con sangue UHT visto che qualcun'altro la mette sullo stesso piano di una simulazione o tentata tale.

Cordialita'

transumante ha detto...

cissi: va considerato che un ciclista fa sacrifici ben diversi da un calciatore, logico sia disposto ad osare di piú

se cannavaro si siringava, non vedo perché ricco non possa farsi un'emotrasfusione

Nick ha detto...

Ecco Dane: IN PARTE vero.
Ma il punto non è neanche questo. Il punto è che spesso si pretende di mutuare questa specificità -che può essere anche totalmente vera, per ciò che vale nel discorso- con una lode al movimento in generale. Come se "fare controlli" sia uguale a "essere pulito".
Può anche essere l'unico sport al mondo in cui si fanno controlli, ma ciò non lo rende automaticamente pulito (e infatti...).
E in sostanza: non mi sento di ammirare il movimento solo perchè "fanno controlli", se poi i controlli non servono ad altro se non a mostrare che razza di gabbia di matti sia il movimento stesso...

@Simone, appunto! La simulazione è un tentativo di fregare il giudice di gara mentre la furbata per entrare nel treno si relaziona solamente con gli altri atleti.
In questa distinzione, la "ricerca del contatto" da parte dell'attaccante (che non è "simulazione") cade sicuramente nel secondo caso piuttosto che nel primo: come detto prima, agli occhi dell'arbitro non rileva CHI abbia cercato il contatto ma solo SE il contatto ci sia stato o meno.
Fermo restando, ovviamente, che entrambe le situazioni sono decisamente distanti e imparagonabili al doping.
Oh, "secondo me" ça va sans dire...

@transumante, veramente neanche Cannavaro era autorizzato a siringarsi...:)
Sacrifici ben diversi? Bah...secondo le regole del gioco sicuramente sì. Dopodichè fra un (ipotetico) calciatore "pulito" e un ciclista strafatto non lo so mica chi fa il "sacrificio" (inteso come "fatica", immagino) più grande...

Un gobbo ha detto...

Boh.
per me cercare il contatto è uguale alla simulazione.

Sia la simulazione,che il contatto cercato,che il doping nascono dalla stessa cosa. Hanno la stessa radice.

La volontà di fregare l'avversario. Poi prendono strade diverse,ma la base di partenza è quella : ottenere qualcosa che non mi spetta,pensando di essere più furbo degli altri.
Poi certo,chi si dopa è meno furbo di chi simula o cerca il contatto : lo fa rischiando sulla propria pelle. Il simulatore al massimo si becca 2 giornate di squalifica

axel shut ha detto...

@Simone: ah, MDC
se non altro non ce lo vedo Riccò diventare l'amante del ministro Esterini
in parlamento ormai manca solo qualcuno accusato di abigeato poi i reati ce li abbiamo tutti, completeremmo l'album Panini

Nick ha detto...

@axel, manca il furto di bestiame.

@Gobbo ok, abbiamo opinioni diverse...ora possiamo fare il passo successivo e capire su cosa le basiamo anzichè dire "per me sono uguali" e "per me no"! :)

Voglio dire...immaginiamo che l'arbitro in campo veda tutto e si accorga di tutto.
Se simulo, mi becco il fallo contro e l'ammonizione. Se "trovo" il contatto "cercato" il fallo -regolamento alla mano- è a mio favore.
La simulazione è un comportamento punito dal regolamento -e quindi scorretto-, la "ricerca del fallo" assolutamente no.
Ci sarà una differenza?

Forse l'ho già scritto, ma ciò che rileva nel calcio è il contatto, indipendentemente da chi lo cerca.
Vogliamo dire che è una "furbata"? Certo, come no...ma è perfettamente DENTRO il regolamento, a differenza della simulazione, del doping o di chissà cosa.
Non mi sembra una differenza da poco...

Cercare il contatto, per come la vedo io, è anche meno grave del "disturbo al portiere" citato da Simone qualche commento fa. E infatti il secondo è fallo e il primo no, di nuovo...

Nick ha detto...

(ok, il secondo "può essere" fallo...)

transumante ha detto...

nick: un calciatore, pulito o no, si allena due ore al giorno se va bene, consumando 250/300 kcal/ora

un ciclista consuma il doppio e si allena il doppio delle ore, per anni, in uno sport oggettivamente meno divertente, nel senso che la componente atletica sovrasta quella ludica

non é che un ciclista si dopa per allenarsi meno, anzi spesso per allenarsi di piú!

Un gobbo ha detto...

Nick
simulazione classica : krasic a bologna. Non c'è nessun contatto,krasic si butta senza essere sfiorato

cercare il contatto : krasic in un altra partita in casa,non ricordo contro chi. La palla passa,il difensore è li e si ferma. krasic potrebbe evitarlo benissimo e invece va contro il difensore,cercando il rigore.

In tutti e due i casi non c'è il fallo,ma krasic attua 2 comportamenti per "simulare" di aver ricevuto il fallo,pensando di essere più furbo degli altri.

Dane ha detto...

Nick, rispondo solo a te perchè se rispondo ai provocatori sarcastici poi mi danno del maleducato...
Con ordine:
1) Messa come la metti tu hai ragione, anzi: "avresti" ragione. Perchè io che i controlli del ciclismo vengano sbandierati come un elogio al movimento non l'ho mai sentito. E' il contrario, è un atteggiamento difensivo semmai, perchè ogni volta che viene beccato un ciclista si attcca la solita tiritera sullo sport marcio, e allora è fatale che il movimento si ribelli a questa messa all'indice e risponda "no, calma: siamo come tutti gli altri, solo che noi che facciamo i controlli e gli altri no..."
Perchè come ha ricordato Simone ci sono sport che hanno rifiutato il protocollo WADA, e come ricorderai l'Associazione Calciatori rifiutò i controlli incrociati con la scusa che "alcuni di noi hanno paura dell'ago e fanno i prelievi malvolentieri" Cazzo, fanno i prelievi un giorno sì e un giorno no per esser controllati dal proprio medico societario e la domenica per l'antidoping scoprono la paura dell'ago?!
Si è festeggiato un Mondiale di calcio con Cannavaro capitano, poi perchè Basso vince il Giro senti dire "sì, però, festeggiare un campione tornato dalla squalifica per doping mette tristezza..."
Ti ricordi al di là dei tentativi di difesa d'ufficio qualche ciclista beccato che ha tirato fuori scuse tipo la carne di cinghiale, la lozione per i capelli o la crema vaginale?!...
Qui non si tratta di appuntarsi una medaglia al valore, ma di avanzare una rivendicazione...
2) Io sono il primo a considerare la differenza che intercorre tra doparsi e simulare un rigore (così rispondo anche ai sarcastici). Ma come ha detto chiaramente Gobbo il trait d'union è semplicemente la cultura da cui scaturiscono, lo stesso trait d'union che unisce lo scippo con la rapina a mano armata. Poi è ovvio che ogni gesto ha una gravità differente, ma attenzione a conoscere gli sport per giudicarli: prendere un treno o succhiare una ruota non è come simulare, attenzione!
Non è contro il regolamento (non esiste l'ammonizione o la squalifica per i succhiaruote...), è solo una furbata con egoistico rifiuto di collaborazione: come segnare un gol di rapina o come un compagno (tipo Pato o Inzaghi) che segna sempre su assist dei compagni ma che quando è in area fa il veneziano e non la passa mai. Alla simulazione è semmai paragonabile la scia presa alle auto ammiraglie, ecco, oppure quando ti avvicini all'ammiraglia per farti dare una borraccia e nel momento in cui ti porgono la borraccia ci resti attaccato un quarto d'ora per farti trainare..
Per banalizzare: succhiata di ruota gravità 1, simulazione in area o scia presa all'ammiraglia gravità dal 6 al 7 a seconda dei casi, doping gravità dal 9 al 10 (a seconda che sia doping individuale o di squadra).
Poi sui numeri si può giocare (ognuno dà i suoi voti), ma il concetto è quello......

axel shut ha detto...

@Nick: ehm
http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/A/abigeato.shtml

Nick ha detto...

@transumante, come detto ne facevo una questione di "fatica" fisica...dopodichè se la mettiamo sul piano del tempo passato a divertirsi non c'è paragone, chiaro.

@Gobbo, altro misunderstanding: quando parlo di contatto "cercato" e "trovato" parlo di contatto falloso. Poi è chiaro che se invece il fallo non c'è, diventa automaticamente "simulato"....e quindi hai ragione tu ma anche io (:D), nel senso che cadiamo di nuovo nella "simulazione".

@Dane:
1) Siamo al solito discorso che "non si sa chi ha cominciato", quindi hai anche ragione! :)
Probabilmente è solo questione di percezione, nel senso che non muovendo io personalmente le accuse sullo "sport marcio" mi ritrovo a subire solo lo sbandieramento difensivo e la vivo così come l'ho scritta.

Poi vabbè, sulle scuse c'è di che ridere anche fra i ciclisti...le pasticche in discoteca di Ullrich, le medicine per l'asma del cane (!) di Vandenbroucke, le caramelle peruviane (della mamma!!) di Simoni...per non parlare della suocera malata di Rumsas o dell'esilarante "sì, ce le ho ma non le ho mica mai usate!" di Frigo! :D
(le ho ovviamente appena viste su internet...non ho tutta questa memoria! :D)

2) No, no, certo...infatti la ruota succhiata l'ho paragonata al contatto "cercato" (nel senso chiarito qui sopra), non alla simulazione! Anzi, trovo eccessivo anche il paragone che ha fatto Simone col disturbo al portiere, come già detto...
Dopodichè se, appunto, richiamiamo la disonestà di fondo siamo tutti d'accordo...il furto di un evidenziatore è moralmente e "backgroundemente" equiparabile a una rapina in banca. Però prima di fare un paragone del genere bisogna metterci un bel cappello davanti...:)

@axel, il web è veramente pieno di ignoranti d'ogni sorta. :P
(figa, addirittura il link al dizionario...come m'hai trattato, oh! :D)

Dane ha detto...

Nick, avevo infatti detto "al di là dei tentativi di difesa d'ufficio". Che nel ciclismo normalmente durano al massimo un paio di giorni, mentre nel calcio vengono storicizzate come ufficiali.
Tanto per capirci Pantani non fu mai beccato positivo ad un controllo ma fermato solo per ematocrito alto, così come Basso confessò perchè si trovò il suo nome in agenda ma non fu mai positivo a nessun controllo. Però oggi sono ricordati ufficialmente come due dopati. Ti risulta la medesima cosa per Peruzzi, Cannavaro, Borriello, Cannavaro, Blasi, Cannavaro, Stam, Cannavaro, Davids, Cannavaro, Guardiola, Cannavaro, etc.?!

p.s.: Cannavaro l'ho già detto?!...

Nick ha detto...

No, e poi c'è anche Cannavaro..

Un gobbo ha detto...

Nick
ok...capito. Si sono d'accordo con te allora

Quando Ronaldo va a sbattere contro Iuliano mica lo fa apposta,e quindi è stato giusto non ammonirlo

:-)

Nick ha detto...

Gobbo, vengo a cercarti sotto casa.

:P

Simone ha detto...

@Cissiboy:dal punto di vista etico non c'è paragone.
Sono però due sintomi,di differente gravità,della stessa sindrome.

@Nick:

http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=36062&tp=n

Il problema di questo caos è ben rappresentato da quelle parole.
L'ambiente viene dipinto così,soprattutto perchè è politicamente ininfluente.

Non leggono Indiscreto...
Ullrich era fuori dalle corse quando fu beccato con un controllo VERAMENTE a sorpresa;reduce da un intervento chirurgico al ginocchio.
Lo scrissi nell'articolo a lui dedicato.
Immaginiamoci la stessa scenetta replicata con Cristiano Ronaldo o Tom Brady.
Fantascienza pura.
Frigo arrivava da un praticantato parecchio inquietante.
La (de)generazione sbagliata.
Quella volta,al Giro 2001,confessò di avere acquistato un prodotto ormonale da un personaggio oscuro.
Nessuno però scrisse,dopo la giusta squalifica,cosa conteneva realmente la pozione magica.
Acqua.
Cornuto e mazziato...
Vabbè,Rumsas è un bel manifesto delle ombre dell'ambiente.
Ma ci vorrebbe Jung,oltre che la Gendarmeria.