Lo stile di Dino Viola

 di Stefano Olivari
Il figlio del presidente della Roma dello scudetto 1982-83 ha parlato del modo in cui nel 1984 furono dati 100 milioni di lire all'arbitro Vautrot per facilitare il passaggio della Roma alla finale di Coppa Campioni. Fatti in parte già noti, ma soprende sempre il modo in cui gli addetti ai lavori considerino normale l'accaduto...

Riccardo Viola, figlio dell’ex presidente romanista Dino, ai microfoni di Mediaset Premium non ha usato giri di parole parlando dello scandalo di Roma-Dundee del 25 aprile 1984. Semifinale di Coppa dei Campioni, con i giallorossi che rimontano lo 0-2 dell’andata, vincendo per 3-0 e qualificandosi per la finale di Roma poi persa ai rigori contro il Liverpool. Nel 1986 la Corte Federale assolve tutti i protagonisti di quello scandalo, ma solo per sopraggiunta prescrizione e specificando di «aver riscontrato un comportamento gravemente censurabile messo in opera dall’ingegner Viola: non può quindi dichiarare caduta l’incolpazione contestata ai signori Landini e Viola in merito al passaggio della somma di 100 milioni». Dopo 27 anni Riccardo Viola, a quei tempi dirigente della Roma e non solo figlio di Dino, ha quindi ri-raccontato la sua versione dei fatti: «Arriva il signor Landini, dirigente del Genoa, parla con mio padre e gli dice: Vautrot è un amico e attraverso un altro mio amico si può arrivare a lui. Ma bisogna dare all’arbitro 100 milioni di lire. Noi rispondiamo: che sicurezza abbiamo che Vautrot prenda questi soldi? Ci si accorda per un segnale convenzionale che avvenga, sotto gli occhi di tutti, durante un incontro, alla vigilia del match. Noi organizziamo una cena con l’arbitro e chiediamo un segnale che effettivamente dimostri che qualcosa di vero in tutto questo c’è. Nel corso della cena arriva un cameriere che si rivolge all’arbitro e dice: ‘Il signor Vautrot al telefono’. Quello era il segnale. Quando Vautrot dopo essersi assentato ritorna al tavolo, ci dice: ‘Ha chiamato l’amico Paolo e mi ha detto di salutarvi. Allora io mi alzo, chiamo papà e gli dico: ‘Messaggio arrivato’». Domanda: chi sarà mai l’amico Paolo? Risposta di Viola: «Chi fosse l’amico Paolo non l’abbiamo mai saputo. Papà domandava a tutti e in quel periodo c’erano solo due possibili Paolo, Casarin e Bergamo. Lui parlò con entrambi, ma finì che entrambi si accusarono a vicenda». Nell’ordine, se abbiamo capito bene: 1) Un dirigente di una squadra che c’entra zero con la partita in questione si offre per taroccarla; 2) Dino Viola, quello che viene ricordato come un grande presidente, decide di comprare l’arbitro e l’unico suo problema etico è verificare che Vautrot quei soldi li prenda veramente; 3) La partita finisce come la Roma vuole, con il primo gol (di Pruzzo) viziato da un fuorigioco di Bruno Conti e il terzo che è un rigore (giusto, almeno a nostra memoria: un fallo su Pruzzo) segnato da Di Bartolomei; 4) Casarin e Bergamo che non denunciano Viola ma si accusano a vicenda; 5) Dino Viola viene tuttora ricordato come un grande presidente, un modello di gestione calcistica e di stile; 6) Tocco di classe: all’epoca Viola è senatore della Democrazia Cristiana, corrente andreottiana. La cosa peggiore è che tutti i personaggi della vicenda si comportano come se questa contrattazione per chi vive nel calcio italiano sia normale. Insomma, l’importante è che i soldi arrivino a destinazione.

Stefano Olivari
(pubblicato sul Guerin Sportivo)

27 commenti:

Mario ha detto...

Manca solo Carraro, magari era a tavola con gli altri ma in bagno proprio al momento del segnale..

Dane ha detto...

Certo che Bergamo c'è sempre, certo che Casarin era chiacchierato anche nell'82 e nel 94, certo che sto Presidentissimo, certi che sti francesi che fanno tanto gli snob, eh?!.....

Unknown ha detto...

Mi sfugge qualcosa.........Moggi dove era??

banshee ha detto...

me stai a critica' er grande presidente! 'a gloria de roma e de' romani!
moggi se ne stava a pigliarlo in der cu*o!

spike ha detto...

mi ricorda lamborghini che nella sua autobiografia si vantava di sabotare i camion dell'esercito durante la guerra, perchè essendo l'unico che poteva aggiustarli ne ricavava vantaggi.

Che grande popolo.

Krug ha detto...

Che grande popolo un par de ciufoli, potrei citare innumerevoli casi di uguali raggiri da parte di tutte le principali nazioni calcistiche del mondo... Suvvia, dai...

Dane ha detto...

Massì, Krug, la differenza è che all'estero magari non se ne vantano come Viola o Ferlaino, ecco!... :-P
Poi è ovvio che al mondo popoli santi non ce ne sono, gli italiani ad esempio non hanno mai assassinato un Capo dello Stato in carica... ;-)

p.s.: per il momento!... :-D

spike ha detto...

krug
intendo dire quello che ha spiegato dane. Gli altri non se ne vantano, perchè se lo facessero subirebbero la riprovazione generale.

Il figlio di Viola ha rivelato l'altarino perchè perfettamente conscio che da noi questo non infanga la memoria del padre, come lamborghini può tranquillamente scrivere d'aver sabotato dei mezzi militari in guerra perchè sa che verrà applaudito per la furbizia.

banshee ha detto...

Comunque Moggi all’epoca era al Torino, li portavano escort agli arbitri. Cosa poi che accadeva anche al Napoli quando Moggi era Direttore Sportivo.
Poi alla juve completò la sua maturazione.

Panjisao ha detto...

La Roma teneva er francese... noi c'avemo er tedesco... e l'Europa è unita!!!

francesco ha detto...

Ho solo due parole per tutto questo:CHE SCHIFO!!!!!!!!

Da far leggere a quelli con le fette di prosciutto agli occhi che pensano che il malaffare nel calcio sia solo Moggi.
E complimenti ai giornalisti che su questo non hanno scritto una riga.

Roberto Gotta ha detto...

Grande Stefano. In Gran Bretagna per anni hanno sottolineato l'irregolarità di quella partita. E ricorda le parole di Brian Clough dopo Derby County-Juventus.

Roberto Gotta ha detto...

Tra l'altro, ricordo male o fu giocata al pomeriggio? E ricorda che era Dundee United, quello nero-arancione (anche se quel giorno immagino avrà cambiato maglia, ma non ricordo)

marcopress ha detto...

Che bel calcio. Gli stranieri erano stranieri. Non serviva taroccare passaporti.

MB ha detto...

Eh il fascino della Coppa dei Campioni di una volta...

Anassagora ha detto...

marcopress.. ultimamente stecchi molto.

Proprio in quella roma ci fu un "doppio passaporto" ...Mark Tullio Strukelj

Oltretutto almeno certe squadre (ammende) e certi dirigenti (squalifiche ed inibizioni) sono state punite... non come altre su cui neanche è stata aperta un inchiesta dalla federcalcio.

Neanche aperta... inutile quaqquaraqquare.... non c'è bisogno di risposta, non ti preoccupare.

Banshee.. si, era a torino, arrivato fresco fresco dalla lazio... mica dalla juve che nulla c'entrava col calcio scommesse... dalla lazio!

:)

K

Anassagora ha detto...

Perdono marco! dimenticavo link esplicativo....
http://www2.raisport.rai.it/news/sport/calcio/200102/09/3a844592003b2/

K

Panjisao ha detto...

@ Andrea

che ricordi!!! Mark Strukelj! Il bomber della Pistoiese allenata da Giampiero Ventura che fu promossa trionfalmente in C1 nel 1993!!! :-D

Dane ha detto...

"Oltretutto almeno certe squadre (ammende) e certi dirigenti (squalifiche ed inibizioni) sono state punite... non come altre su cui neanche è stata aperta un inchiesta dalla federcalcio."

Vabbè, ma così lui ti cita Genoa-Inter ed ha vinto lui... :-D

Krug ha detto...

Strukelj? Ma veramente è nato in Inghilterra ed è cresciuto calcisticamente nella Triestina che lo vendette alla Roma l'anno della Coppa Campioni... Si infortunò gravemente ed ebbe una carriera inferiore alle aspettative...

angyair ha detto...

Per il famoso Roma-Lecce dell'86 persone che girano nell'ambiente delle scommesse da molto tempo parlano di forte somme di denaro da parte di "gente poco tranquilla" puntate al totonero sul clamoroso exploit poi andato a segno certe del risultato: forse bisognava rientrare dalle spese per questa partita?

Arturo ha detto...

La giustificazione a dir poco risibile fornita all'epoca già diceva tutto, siamo ai livelli irraggiungibili delle pomate vaginali o delle caramelle colombiane in ambito doping, altro che supercazzole.

Hate Elkann ha detto...

beh quella della pomata vaginale fu veramente da top ten XD

Hate Elkann ha detto...

Ad ogni buon conto, il Paolo era Giampaolo Cominato.

Dane ha detto...

"La giustificazione a dir poco risibile fornita all'epoca "

Cioè?!...

Arturo ha detto...

Praticamente viola si giustificò dicendo che aveva acconsentito a sganciare non per ottenere vantaggi illeciti bensì per smascherare il colpevole o la rete di colpevoli autori del tentativo di concussione se così si può dire.
Se non ricordo male la tesi difensiva fu più o meno questa.

Dane ha detto...

Ahhhahahahaha ahah ahhaha!!!!!......"volevo vedere se ci cascavi!", come all'asilo!!.. :-DDD