Salvate il soldato Mediaset

di Stefano Olivari
Per la successione di Beretta alla Lega il ticket Carraro-Sensi è favorito su quello composto da Matarrese più manager televisivo, con l'inevitabile Montezemolo di rincorsa. Posta in palio finta: la possibilità di vincere uno scudetto per chi non si chiami Inter, Milan o Juventus. Posta in palio vera: la sopravvivenza del sistema televisivo attuale...
Maurizio Beretta è uno di quei personaggi impalpabili, senza una chiara identità (Giornalista? Manager? Addetto stampa? Lobbista?), che in Italia riescono a mettere d’accordo tutti e che infatti passano da una poltrona all’altra nei settori più diversi. Senza un vero perchè, se non appunto quello di non avere nemici. I suoi quasi due anni di presidenza di Lega non saranno insomma studiati nelle scuole di management sportivo, ma la sua partenza per Unicredit ha aperto un buco difficile da colmare. Perché dovrà essere colmato di contenuti e scelte epocali, invece che da atteggiamenti notarili. Per questo la battaglia per la successione sarà più dura rispetto a quanto si legge.
Senza metterci a fare tutti i nomi possibili, gli schieramenti in campo sono fondamentalmente due. Il primo è quello che vorrebbe una terza vita da presidente di Lega di Franco Carraro, l’uomo che della mediazione fra i grandi club ha fatto una scienza: da presidente della Figc era al tempo stesso uomo Fiat, protetto di Berlusconi, referente di Moratti, per via delle aderenze con Geronzi sponda di Roma, Lazio e del Parma ‘gioiellino’ di Tanzi. Regista dell’operazione Adriano Galliani, attrice non protagonista una Rosella Sensi in cerca d’autore (e di megastipendio) dopo la vendita della Roma. Scopo del gruppo: evitare sopra ogni altra cosa che lo status quo televisivo venga toccato e che nella ripartitizione dei diritti il merito sportivo conti più del numero di tifosi e di quei fumosi parametri ‘storici’ che di fatto l’hanno mantenuta simile a quella dei tempi in cui gli stessi diritti erano soggettivi.
Il secondo schieramento è quello delle squadre medie, dal Palermo alla Fiorentina (togliendo i satelliti delle grandi: Genoa e Parma tifano per il ticket Carraro-Sensi), che buttano lì il nome dell’altro giovane leone Antonio Matarrese pensando in realtà a una ripartizione diversa dei diritti e soprattutto a una tivù di Lega autogestita, che produca e venda in maniera autonoma il prodotto. Per questo il manager della situazione, di fianco al politico Matarrese, dovrebbe avere estrazione televisiva e non essere legato all’advisor Infront, che in privato molti dirigenti criticano per la gestione del digitale terrestre (di fatto l’ormai monopolista Mediaset paga la metà di Sky per lo stesso prodotto). Nomi? Praticamente tutti i direttori di RaiSport e SkySport del presente e del passato.
Abbiamo tagliato tutto con l’accetta, grandi e loro satelliti da una parte e medie dall’altra, ma ci potrebbero essere anche dei cambi di campo. Club come la Roma potrebbero andare contro la loro stessa convenienza finanziaria, scegliendo di lottare per una ripartizione in parti uguali tipo NFL, con l’obbiettivo di rimescolare le carte. Moratti non ha più grande simpatia per Carraro, che in troppi dimenticano essere stato il presidente della federazione in piena era Moggi (con vice Abete e Mazzini, va ricordato) e qualcuno gli sta consigliando di fare quello che non ebbe il coraggio di fare 10 anni fa con Sensi padre. La terza via potrebbe essere invece ispirata da Della Valle e sarebbe legata a una disponibilità per la Lega di Montezemolo, mai stato dentro Roma 2020 e a fine 2011 (dicono) fuori dalla Ferrari: un Montezemolo in qualche modo mediatore fra i due schieramenti, ma certo non gradito a Berlusconi che ne teme le ambizioni (senza voti, peraltro) politiche. Una battaglia durissima, insomma, che deciderà non solo i prossimi scudetti ma anche la sopravvivenza di Sky e Mediaset.

Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it

(pubblicato sul Guerin Sportivo)

83 commenti:

Leo ha detto...

Interessantissimo articolo. Però di fatto non capisco come i Della Valle, con tutti i segnali mandati dal 2010 in poi (ovvero mero garronato) vogliano farsi attori principali della vicenda accanto agli Zamparini della situazione...

Stefano Olivari ha detto...

Giocano su più tavoli, dall'alta velocità in giù...in concreto vogliono comprarsi la RCS e non possono essere sfigati a livello televisivo...il loro problema calcistico è che a Firenze non possono giocare al gioco del piccolo Pozzo...

jeremy ha detto...

A me fa impressione che in Italia siamo in balia di scarpari, ex filatori e sarti. Cioè un conto è l'humus imprenditoriale diffuso, un conto è che l'humus inizi a dettare la strategia di un paese di 60 milioni di persone.....

Leo ha detto...

Mah direttore, non è che qua si pretenda lo scudetto. Detto questo, non sarebbe meglio, per loro ovviamente, comprarsi la Roma? Visto che giocano su un tavolo più politico che imprenditoriale, dico...

Jeremy non è che, però, possono tutti fare gli emittenti o inventarsi google e apple.
Cioè, quando fai automobili va bene e quando fai scarpe no? E che differenza c'è?

Un gobbo ha detto...

giuro che se milan e inter votano carraro rido da qui all'eternità

jeremy ha detto...

Leo, beh la produzione di autovetture è leggermente più strategica della produzione di indumenti e scarpe. Per indotto, numeri di addetti e quantità di capitali investiti, ad esempio. Ma senza pensare alle autovetture, si potrebbe anche parlare di produzione di energia o di commercializzazione su vasta scala o di mercato del credito e finanza. Questi appartengono a nicchie di mercato. E se ti fai dettare l'agenda dalla nicchia non stai messo bene o che la nicchia, continuando a fare la nicchia, scali banche e organi di informazione.....che tu possa chiamarti Tods o Armani, eh...Non stiamo parlando di LVMH (che infatti compra i nostri marchi piu prestigiosi mentre questi strateghi pensano a fare i casellanti o i giornalai o i palazzinari.....)....

jeremy ha detto...

sto parlando del sistema paese, non delle beghe calcistiche.

axel shut ha detto...

@UnGobbo: perché il Milan non dovrebbe votare un suo ex presidente (difeso inoltre da Berlusconi qualunque cosa succedesse nel calcio)?

Leo ha detto...

Ti seguo Jeremy, però non so come controbattere. Se i produttori di energia non ce li abbiamo (così come l'energia), e se quelli che fanno auto vanno avanti ad aiuti di stato resta la moda l'unico settore in cui funzioniamo ancora un po'... Il resto funziona sul mercato nazionale, da mediaset in giù... Tra i ricchi in classifica a Forbes prima di Berlusconi c'erano Ferrero e Luxottica, e dopo Armani, Benetton ecc.

Leo ha detto...

Axel ci si scorda sempre che anche il Milan fu penalizzato... Cioé il Milan, spesso, viene visto come il maggior danneggiato dal sistema Moggi. Semplice costruzione della percezione della realtà (così, come dice Tani, parlo un po' anch'io come Crepet!!!;)...

Un gobbo ha detto...

axel
Si in effetti fa più ridere che lo voti l'inter...

certo,lo voteranno anche milan e giuve..e quindi mi verrà da piangere

jeremy ha detto...

Beh Leo non è vero che non ci sono. Abbiamo due istituti di credito che dimensionalmente non sono messi malissimo, società energetiche che non saranno colossi a livello mondiale ma nemmeno delle monnezze, un produttore di autovetture (uno dei pochi rimasti al mondo, a prescindere dal come....)e ci facciamo dettare la strategia da uno scarparo con lo spirito rampante? O qualche anno fa dai furbetti del quartierino? Questo dico: le figure non mancherebbero, teoricamente. E invece mancano, praticamente. E si vedono i risultati.

jeremy ha detto...

Cioè in un paese normale, Della Valle alza la mano nelle associazioni di categoria e in qualche consiglio di amministrazione importante. Stop. Non si mette a fare i comizi contro questo e quello o a favore di questo e quello. Ma te lo immagini il presidente di una fabbrica di Lione (che magari fattura 2-3 miliardi l'anno)che va su France2, magari in prima serata, a dire che il presidente della Total o di BNP Paribas è un incapace? O a dire che il presidente di Renault invece è uno in gamba?

Stefano Olivari ha detto...

L'aspetto che ho sempre trovato straordinario in Calciopoli (scrivo Calciopoli per farmi trovare dai motori di ricerca e per raggiungere i 2mila commenti) è che Carraro era a conoscenza dell'indagine della magistratura dal settembre 2005, perché parte del materiale era stata in quelle settimane trasmessa alla giustizia sportiva...a occhio, in ottobre ogni dirigente della serie A che conta sapeva che si stava giocando un campionato che sarabbe stato in sostanza annullato...e Sky, e Mediaset? Hanno trasmesso e fatto pagare wrestling senza dircelo...

Un gobbo ha detto...

Direttore
e quelli delle agenzie di scommesse?

Anonimo ha detto...

@jeremy

Mi pare un po' classista la tua definizione.
Le scarpe sono perlomeno un prodotto indispensabile e gradevole a vedersi, e non è poco.

La tua perorazione in favore delle banche e della Fiat mi pare degna di miglior causa: di potere ne hanno già in abbondanza in ogni ambito.

I problemi del "sistema paese" (parliamo di quello che a Napoli chiamano "o' sistema", giusto?...) sono ben altri, non certo la preminenza dei capitalisti dell'abbigliamento su quelli di altri settori.

jeremy ha detto...

Oldboy, non peroro la causa di nessuno (e infatti specifico che teoricamente avremmo gli attori in ruoli strategici, praticamente no). Semplicemente, siamo un paese "diverso" anche perchè un produttore di un prodotto indispensabile e gradevole a vedersi fa il capobanda, mentre dovrebbe fare solo l'imprenditore, magari di successo. Fatto sta che anche il capobanda (ma mi potrei rivolgere ai 1000 capetti come lui che popolano la penisola e che a turno fanno la voce grossa), infatti, preferisce fare il capostazione o il giornalaio che comprarsi marchi dell'alta moda italiana (teoricamente, il suo campo. A Milano si dice "Ofelee fà 'l to mestee") cosi da diventare anche competitivo sui volumi, come fa LVMH. Cioè, è proprio concettualmente che siamo messi male.

MB ha detto...

Beh leggevo oggi la classifica dei miliardari mondiali di Forbes. Il primo italiano è Ferrero (quello della Nutella), il secondo Del Vecchio (Luxottica) e il terzo Berlusconi. Se i maggiori capitali individuali sono in mano a cioccolatai, fabbricanti di occhiali e venditori di fumo, non vedo cosa ci sia di strano se uno che fa scarpe sia al centro di gran parte dei giri finanziari del paese. Idem i suoi amici Benetton.

jeremy ha detto...

MB, che è quello che dico io, se non si fosse capito.

Anonimo ha detto...

"Se i maggiori capitali individuali sono in mano a cioccolatai, fabbricanti di occhiali e venditori di fumo."

Le prime due categorie sono benemerite (averne!...), sempre meglio delle multinazionali delle armi o di quelle come Halliburton, o delle stesse case automobilistche.

Quanto alla terza categoria, le tv private italiane non hanno fatto altro che importare i format dei paesi anglosassoni (quiz e reality show), gli stessi paesi che poi ci bacchettano per la scarsa qualità della nostra tv...

E comunque le definizioni classiste sono perlomeno sgradevoli.

jeremy ha detto...

Non è una questione di classismo, che io a Della Valle darei un premio all'anno per le capacità imprenditoriali. E' una questione proprio di ofelee fa l'to mestee.

Anonimo ha detto...

A me invece di Della Valle non frega nulla, però "scarparo" è una definizione sprezzante e classista.

E fa sembrare che banchieri, palazzinari e produttori di automobili siano chissà perché preferibili.
(Forse perché fatturano di più?)

Diamo un nomignolo altrettanto sprezzante anche a loro, a questo punto...

MB ha detto...

oldboy le definizioni erano volutamente colorite senza particolare disprezzo (chi sono io per giudicare chi produce merendine, a parte che un assiduo cliente?). Però come dice anche jeremy se i capitani dell'industria dolciaria e dell'abbigliamento sono l'avanguardia imprenditoriale del nostro paese, probabilmente avremo qualche problema ad affrontare le sfide industriali del nuovo millennio. Stesso discorso per l'industria automobilistica, per altro.

jeremy ha detto...

Oldboy, pas de problem: palazzinari (che è sprezzante quanto scarparo), usurai e carrozzieri.

jeremy ha detto...

Correggo carrozzieri: battilamiere. Con tutto il rispetto per le carrozzieri, battilamiere e scarpari. Un po' meno per i palazzinari, ancora meno per gli usurai....

vincenzo ha detto...

Per inciso, mai nessuno parli di come si lavora all'interno delle fabbriche di DDV e LCDM...non siamo ai livelli di quelle cinesi, ma si potrebbe toccare con mano quanto sono democratici questi imprenditori nei loro orticelli....

cuginostivi ha detto...

Praticamente Carraro si appresta a diventare una chimera: il "poltruomo" qui siamo ben oltre darwin, "solo la morte potrà separarlo da una poltrona" cit.

jeremy ha detto...

"Un Carraro per domarli, Un Carraro per trovarli,

Un Carraro per ghermirli e nel buio incatenarli,

Nella Terra dei Kachir, dove l'Ombra cupa scende."

banshee ha detto...

tra i 10 più ricchi del mondo ce ne sono 3 della famiglia dei proprietari di Wal-Mart, in pratica dei volgari bottegai di quelli che vendono di tutto.

jeremy ha detto...

banshee, di quelli che ti fanno 3 etti di cotto dopo che gliene hai chiesto uno e dicono "lascio, signo'?"....buticari....

banshee ha detto...

esatto, dellavalle (e la tods e company) sta a uno scarparo come quelli di walmart stanno a donna carmela "tutto a un euro".

jeremy ha detto...

banshee, DDV sta allo scarparo, come Wall Mart sta a Esselunga, facendo le debite proporzioni.....

paperogha ha detto...

"buticari", grazie Jer, mi hai fatto tornare in mente mio nonno che usava esattamente quell'espressione.

banshee ha detto...

si forse, in ogni caso non è che i proprietari di esselunga siano dei salumieri. non propriamente.

jeremy ha detto...

Della Valle è strettamente uno scarparo....Ovvero azienda artigianale che si ingrandisce. Uno dei tanti esempi di successo dell'imprenditorialità italiana.

banshee ha detto...

hogan, tods, fay e compagnia bella costano l'ira di dio e fanno anche abbigliamento. sarà anche magliaro dunque.
e sicuramente sto scordando altri marchi del gruppo.

jeremy ha detto...

banshee, infatti, è un grande imprenditore. Continui a fare il suo mestiere.

Panjisao ha detto...

Io non capisco quale sia il problema di un imprenditore di successo che allarga i suoi interessi e si occupa attivamente di politica. O mi son perso qualcosa degli ultimi 20 anni di storia italiana?

jeremy ha detto...

Appunto, Pan....abbiamo già dato....

ceccotoccami ha detto...

Saranno anche scapari, però sanno portare il cappello:

"...fanno il loro ingresso nell'élite dei facoltosi Diego e Andrea Della Valle, rispettivamente tredicesimo e quattordicesimo tra gli italiani, con un patrimonio di 1 miliardo e 300 milioni di dollari il primo, e con cento milioni di dollari in meno il secondo..."

Alla faccia dell'artigiano...

jeremy ha detto...

Pensavo ne avessero di più....pezzenti....

Leo ha detto...

Anch'io Jeremy. Non mi tornano questi patrimoni personali (figurati se Berlusconi ne ha solo una decina!!!).
Più che altro col cavolo che due che insieme fanno solo due miliardi ne investono 200 (di milioni), ovvero un decimo, nella viola. Poi ad es. Garrone e i Moratti manco in classifica?

ceccotoccami ha detto...

Ma tirabaralla, insieme, un sono su' 4000 miliardi di' vecchio conio?
E sono più che 900esimi.
Pezzenti... Leo, ma a quando un presidente ricco?

Dane ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Dane ha detto...

“Leo, beh la produzione di autovetture è leggermente più strategica della produzione di indumenti e scarpe.”

E’ quello lo scandalo…..

“Cioè in un paese normale, Della Valle alza la mano nelle associazioni di categoria e in qualche consiglio di amministrazione importante.”

Ma perché?! Chi l’ha detto che uno scarparo sia meno imprenditore e lungimirante del presidente di una fabbrica di automobili che da mezzo secolo è attaccata al respiratore?! O contano i soldi ed allora Del Vecchio di Luxottica può parlare quanto cazzo vuole oppure conta la lungimiranza e allora la parola FIAT va bandita per motivi costituzionali come i simboli sabaudi. Se invece il discorso è “i bottegai facciano i bottegai che la politica è un’altra cosa” allora d’accordo, ma deve valere per tutti. Anche per quelli che “c’hanno l’attività nel settore strategico”…..
Jeremy, parliamoci chiaro: se l’Italia è nella merda è anche perché per mezzo secolo si è stati ad ascoltare come oracolo uno che il massimo che ogni volta pretendeva di dirci “quando uscivemo dalla cvisi” ma che l’unica cosa degna di nota che è riuscito a fare in vita sua è stato farsi fotografare col pistacchio al vento mentre si tuffava dalla barca. Poi certo, lui ufficialmente di politica non si occupava, mica è sceso in campo come Papino il Breve……..

“Se i maggiori capitali individuali sono in mano a cioccolatai, fabbricanti di occhiali e venditori di fumo, non vedo cosa ci sia di strano se uno che fa scarpe sia al centro di gran parte dei giri finanziari del paese.”

Siamo al razzismo imprenditoriale?!.…..

“A me invece di Della Valle non frega nulla, però "scarparo" è una definizione sprezzante e classista.

E fa sembrare che banchieri, palazzinari e produttori di automobili siano chissà perché preferibili.”

Esatto, è sto concetto che non sta in piedi…..Della Valle non può sproloquiare, invece le macchine sai sono più strategiche…..ma de che?! E’ proprio perchè l’Italia per mezzo secolo è stata in mano a Fiat, Pirelli, petrolieri ed appaltatori di strade che sto paese ha la cultura del “se non ho la macchina sotto il culo non vado da nessuna parte”, stuprando paesaggi e disboscando il paese. Finchè loro dettavano l’agenda del paese andava bene, se lo fa uno scarparo no?! Pendevamo dalle labbra di un Tutankamon con l’orologio sul polsino che produceva auto che hanno nella prima pagina del libretto di istruzioni l’orario degli autobus e mo’ facciamo gli snob con gli inevitabili eredi di tale cazzaro?!...

spike ha detto...

direi che il soldato mediaset si salva benissimo da solo.

Rifiutata l'offerta di Europa 7 per trasmettere le partite che trasmetteva dahlia. Ma guarda un po'

Dane ha detto...

Bèh, la porcata di Dahalia è evidente da un po', sui blog di rugby ne parliamo da mesi...........

Vi ha detto...

jeremy ripigliati in mano il libro di economia internazionale. ricardo, vantaggio comparato assoluto e relativo. viva la nutellozza e viva le tods!

cuginostivi ha detto...

Direttore non capisco una cosa dell'articolo, ma quante vie ispira DDV? la 2° o la 3°? e Camiglieri (ex direttore di skysport, onore a Lei) uscito oggi sulla gazza fà parte della seconda?mmmmhh(mumble mumble)

jeremy ha detto...

Apposto. Abbiamo capito tutto come cazzo ci pare, as usual....

Dane ha detto...

Jeremy, se volevi far capire che il tuo discorso era "un paese non può essere in mano ad affaristi" allora non dovevi lanciarti in distinzioni sui "settori strategici".
Altrimenti è evidente che il tuo discorso perda credibilità, visto che "l'affarista del settore strategico" è stato il massimo simbolo di quella deriva che ti terrorizza tanto.....

Dane ha detto...

Che poi storicamene l'Italia ha avuto la sua forza nell'artigianato e nella piccola industria, quando si è cercato di allungare il passo (a partire dalla famiglia Florio fino allo sfascio della Fiat da quando cadde nelle mani dell'Avvocato....) si è sempre fallito.
Quindi, al di là del caso specifico "Della Valle", un bottegaio avrebbe ben più ragioni di dettare la linea dell'Italia rispetto ad un (finto) industriale che rappresenta il più grosso fallimento storico (dal punto di vista culturale, dal punto di vista industriale e dal punto di vista economico) di questo paese.
Quindi certe distinzioni sono fallaci, si dettino le regole e si evitino di cambiare le carte in tavola: un affarista non deve dettare la linea del paese?! E allora è disonesto fare distinzioni per il peggiore di essi. Conta solo chi ha più soldi?! E allora non ci si lamenti se Berlusconi si appropria del Paese. Conta l'abilità e la lungimiranza gestionale?! E allora dovevate montare le forche a Torino 30 anni fa, altro che distinzioni generose sui "settori strategici".....

p.s.: ma quali settori strategici poi, il settore strategico è stato inventato di sana pianta: se la FIAT avesse prodotto cazzi finti avrebbero convinto l'intero Paese (con aiuti di Stato, ça va sans dire...) che camminare con 30 cm di gomma nel culo avrebbe fatto bene alla spina dorsale. Già me li immagino, a spalmare vasellina al mattino ed olio canforato alla sera.....

jeremy ha detto...

Dane, il mio discorso è semplice. Primo, se per l'Italia il settore strategico è produrre per la nicchie di mercato stiamo messi male. Perchè non siamo un paese di 10 milioni di abitanti, ma di 60 milioni.
Secondo, nel momento in cui una di queste nicchie si mette a fare l'affarista (legittimamente) e a fare l'agenda, mentre magari proprio nel suo settore l'Italia perde pezzi (l'ultimo Bulgari), stiamo messi male. Questi imprenditori lungimiranti appena hanno i soldi sufficienti per fare la voce grossa si mettono a fare i casellanti e i lobbisti. Stiamo apposto.
Terzo, mai parlato di cazzo più lungo: che Ferrero sia il piu ricco della compagnia è un merito suo, ma un merito dell'Italia. La ricchezza del singolo non è un sintomo di ricchezza diffusa: il piu ricco del mondo è un messicano...

Il discorso sul prima c'era quello e quindi ora non puoi dirgli un cazzo a questi è una roba che non si puo sentire.

jeremy ha detto...

....ma non strettamente un merito dell'Italia volevo dire...

transumante ha detto...

jeremy: si e´capito il tuo discorso. Sarebbe meglio come protagonista il presidente dell'eni o di un ibm italiana. Ecco, il presidente dell'eni e´....., l'ibm italiana non esiste perche´qui si preferisce la fuffologia alla scienza e la piu´grande azienda italiana (telecom) e´stata disintegrata....

Hate Elkann ha detto...

Quindi da un lato Carraro che nel 2005 aveva come avversario in Figc Abete spalleggiato da DDV, LCDM e Confindustria tutta...ora si ritroverebbe contro la stessa cordata, ma per la presidenza di lega, cioè quella dove girano i veri soldi. Ehh, buon vecchio Carraro, la sai lunga: "questo è un gruppo di potere che vuole mettere le mani sul calcio"...

Carraro, Matarrese, LCDM.
Dio ce ne scampi e liberi.

Dane ha detto...

Jeremy, benissimo:
1) ma chi cazzo l'ha detto che quello di Della Valle è un settore strategico?! Ma soprattutto chi cazzo l'ha detto che per poter parlare la tua azienda deve stare in un "settore strategico"?! Ho fatto un discorso su artigianato e piccola industria, la forza dell'Italia è sempre stata quella quindi se permetti le scarpe di nicchia danno all'Italia più di quanto diano le scarpe di massa, esattamente come la Ferrari è un simbolo dell'eccellenza italiana mentre la Fiat ci fa prendere per il culo dal mondo intero (in Finlandia le chiamano "alberi di Natale" per la frequenza con la quale si accendono le spie rosse sul cruscotto, fai te...). L'azienda di bici più grossa al mondo è la taiwanese Giant, che oltre a bici bellissime riempie i supermercati di tutto il mondo di mountain bike da 70€ (il costo del mio cerchio anteriore. Non la ruota, il cerchione...), ma il nome più famoso al mondo è quello di Campagnolo.
Quindi sinceramente come va fatta funzionare l'Italia o qualsiasi altra cosa me lo faccio spiegare più volentieri da Tullio Campagnolo che non da un cocainomane che non sarebbe in grado di gestire nemmeno l'edicola sotto casa...
2) Scusa eh, ma io sono per le responsabilità individuali. Se Della Valle è un incompetente e non può parlare verrà deciso in base alle sue skills, non in base "al settore". Anche e soprattutto perchè tornaimo alla tua wild card concessa all'illuminato del settore startegico: s'è visto cos'è successo all'automobile italiana quando (con le acquisizioni di Alfa, Lancia e Piaggio...) il satrapo s'è impadronito dell'intero settore strategico.....
3) Se fai il Savonarola e poi concedi ad un fallito l'attenuante del "settore strategico, l'indotto, etc., etc." la gara a chi ce l'ha più lungo la fai sì. Della Valle che ha il bilancio in attivo non può parlare, uno che è fallito 40 anni fa e da allora vive a spese dello Stato sì.....questa sì che è una roba che non si può sentire!

Io non ho detto che a questi non si può dire niente perchè prima c'era quello, dico solo che non puoi condannare questi se poi mi lanci il salvagente al peggiore di questi con l'alibi ridicolo del "settore strategico". Questo è il punto.
Perchè il tuo discorso l'ho capito e lo condivido, ma appunto per questo mi dispiace vederlo poi crollare per una mina esplosiva di credibilità col discorso del "settore strategico".
Perchè dire "gli industriali non devo dettare le linee guida del paese, a parte Agnelli perchè vabbè, eh, insomma, sai com'è, ma però, siccome che, quello è un settore strategico" è esattamente come dire "onde evitare sospetti e lotte di potere il Presidente della Lega calcio deve essere estraneo alle società, a meno che non si tratti di Galliani perchè insomma quello dei diritti televisivi è un settore strategico per la sopravvivenza del calcio italiano e serve un esperto in materia".

E un bello STIKAZZI non ce lo mettiamo?!.... ;-)

jeremy ha detto...

Dane, non hai capito quello che ho scritto adesso, non hai capito quello ho scritto prima e mi stai mettendo in bocca tue libere interpretazioni delle mie parole. Il commento del teoricamente e del praticamente lo hai saltato a pie pari?!? As usual. Saluti

Stefano Olivari ha detto...

DDV proprietario della Fiorentina avrebbe tutta la convenienza a osteggiare Carraro e stare con il gruppo Matarrese più 'gente in grado di prendere per il collo le tivù' (quindi gente che per qualche motivo ce l'ha con Mediaset e/o Sky, pur avendoci lavorato)...l'imprenditore non lo so, penso gli freghi di più del rapporto con Montezemolo e del fantomatico governo dei tecnici bi-tri.quadripartisan (essendo in zona Repubblica di Weimar, vedrete fra poco gli editoriali sapienti che la butteranno lì) che del futuro di Montolivo...

jeremy ha detto...

"Beh Leo non è vero che non ci sono. Abbiamo due istituti di credito che dimensionalmente non sono messi malissimo, società energetiche che non saranno colossi a livello mondiale ma nemmeno delle monnezze, un produttore di autovetture (uno dei pochi rimasti al mondo, a prescindere dal come....)e ci facciamo dettare la strategia da uno scarparo con lo spirito rampante? O qualche anno fa dai furbetti del quartierino? Questo dico: le figure non mancherebbero, teoricamente. E invece mancano, praticamente. E si vedono i risultati."

"Oldboy, non peroro la causa di nessuno (e infatti specifico che teoricamente avremmo gli attori in ruoli strategici, praticamente no). Semplicemente, siamo un paese "diverso" anche perchè un produttore di un prodotto indispensabile e gradevole a vedersi fa il capobanda, mentre dovrebbe fare solo l'imprenditore, magari di successo. Fatto sta che anche il capobanda (ma mi potrei rivolgere ai 1000 capetti come lui che popolano la penisola e che a turno fanno la voce grossa), infatti, preferisce fare il capostazione o il giornalaio che comprarsi marchi dell'alta moda italiana (teoricamente, il suo campo. A Milano si dice "Ofelee fà 'l to mestee") cosi da diventare anche competitivo sui volumi, come fa LVMH. Cioè, è proprio concettualmente che siamo messi male."

Ti riposto Dane i commenti dove ribadisco quanto detto prima. Riesci a capirlo adesso o vuoi rispondermi ancora parlando della Fiat (che era solo un esempio e non una wild card come dici tu....)?!

Dane ha detto...

@Direttore: ciò che lascia perplessi è proprio quello: perchè anche i vassalli che avrebbero interesse a rovesciare la signoria non ci provano?!...

@Jeremy: Va bene, concediamo sta wild card al "settore strategico". No, perchè lo scarparo non può dettare la linea perchè è un affarista senza scrupoli, mentre vanno bene gli istituti di credito e le società energetiche (!!!). Tanto nessuno sa meglio di te quanto io sia cretino, per quello non capirò mai chi sarebbero gli attori giusti del film "Teoricamente" anche se letto ho letto:
oh, robe tipo "Leo, beh la produzione di autovetture è leggermente più strategica della produzione di indumenti e scarpe. Per indotto, numeri di addetti e quantità di capitali investiti" oppure "Abbiamo (...) un produttore di autovetture (uno dei pochi rimasti al mondo, a prescindere dal come....) e ci facciamo dettare la strategia da uno scarparo con lo spirito rampante?" non le ho mica scritte io.
Insomma, per loro l' "ofelee fa l'to mestee" non vale e i danni portati nei rispettivi settori diventano addirittura un merito perchè sono "strategici".
Mi arrendo, sono troppo ignorante per capire tali sottigliezze....

Nick ha detto...

Quindi Tronchetti Provera presidente di Telecom (o Sergio Cragnotti, o Callisto Tanzi, fate un po' voi) può alzare la voce e Leonardo Del Vecchio o Michele Ferrero no perchè sono "occhialai" o "cioccolatai"?
E' una barzelletta?

Ve lo meritate, Berlusconi.

jeremy ha detto...

Dane, confermi che stai interpretando a piacimento quello che ho scritto. Non so perchè ma questi sono affari tuoi. La wild card io non la concedo proprio a nessuno. Dico solo che i settori strategici (che sono quelli citati, non le scarpe, fattene una ragione)sono solo a livello teorico e non a livello pratico e questo porta anche uno come Della Valle a essere un attore piu importante di quello che dovrebbe essere. Questo è un problema. Per me. Se poi, ripeto, continui a parlare di Fiat, continua, ma non mi tirare in mezzo. Potevo parlare di Eni e sarbbe stata la stessa medesima cosa. Era solo un esempio. Saluti.

jeremy ha detto...

"i danni portati nei rispettivi settori diventano addirittura un merito perchè sono "strategici".
Mi arrendo, sono troppo ignorante per capire tali sottigliezze...."

Siamo passati ad inventarci i commenti altrui pur di polemizzare: ma dato meriti a nessuno. Del cretino te lo dai da solo, dell'ignorante pure. Fai tutto tu: ti inventi i commenti, gli rispondi e poi ti insulti se nessuno lo fa. Un one man show.

Italo Muti ha detto...

Verrebbe da chiedere :" ma Sordillo?" non fosse defunto da qualche anno.....

DDV punta in alto, se il Berlusca è arrivato ad essere il presidente del consiglio, perchè io no?

Deve essere un problema degli imprenditori bassi di statura, l'eccessiva ambizione.

Quoto invece Vincenzo, senza andare a parlare degli stabilimenti cinesi dove le scarpe vengono effettivamente meglio, specie se ci sono i bambino fra i lavoranti, basta andare nelle Marche a parlare con i dipendenti per capire di cosa stiamo parlando.

Rcs è il mezzo per arrivare in cima, e l'eleganza dei toni, è parte dello stile della casa.

In ogni caso stiamo parlando di coloro che affossano l'Italia. LCDM, colui che ricevette 20 milioni di lire in una scatola vuota di biscotii per presentare una persona al grande cazzaro, e per questo, fu mandato alla Cinzano. AD, ci mancherebbe, essere figlio putativo (?)ha i suoi privilegi

Il tank non solo è necessario, in questo caso diventa persino etico.

ceccotoccami ha detto...

"basta andare nelle Marche a parlare con i dipendenti per capire di cosa stiamo parlando."

Non per difendere ddv in quanto proprietario della viola, anzi, ma a sentire certi dirigenti mi sembra di sentir parlare certi sindacalisti per i quali andare a caccia o andare a giocare a tennis fa parte della fruizione del diritto alla malattia.
Ora tra colosseo, pompei e con l'ultimo contibuto a fondo perduto (dice), vedi articolo sotto, i dv probabilmente avranno i loro ritorni, ma la dietrologia dietro questi ritorni mi sembra degna della peggior sx. Questi sanno portare il cappello, è una colpa?

In attesa di capire come e quando si concretizzerà lo stato di calamità ed emergenza accordato ieri dal Governo alla regione Marche per l'alluvione dei primi di marzo, sta per arrivare un cospicuo contributo privato ai cittadini di Casette d'Ete.
E' quello di Diego Della Valle; sarà a fondo perduto e si potrà utilizzare “già dalla prossima settimana”. Lo ha assicurato lui stesso, parlando con i giornalisti prima del suo intervento all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Istao.
“L’obiettivo è fare tornare a casa in tempi rapidissimi le famiglie colpite. L’importo sarà sostanzioso’’, anche se il presidente della Tod’s non ha voluto quantificarlo: ‘’Verrà reso noto nei prossimi giorni’’.
“Ci siamo dati delle regole familiari e aziendali - ha spiegato - di responsabilità sociale, in modo da restituire al territorio quello che ci e’ stato dato. Lo fanno anche altre imprese, costruendo asili, palestre o realizzando varie iniziative, alcuni lo dicono altri no. Noi lo diciamo per fare in modo che altri seguano il nostro esempio’’, tiene a sottolineare mister Tod's.
In tal senso, bisogna ricordare che nel settembre 2011 la famiglia Della Valle ha donato a Casette d'Ete, frazione dove vive ed ha l'azienda, una scuola elementare 'ultra moderna'.
(ilrestodelcarlino.it)

Dane ha detto...

Jeremy, prendi le provocazioni in senso troppo letterale, per il resto secondo me non esistono settori strategici, nemmeno in teoria, tanto meno il campo automobilistico.....

jeremy ha detto...

Le prendo in senso troppo letterale quando mi vengono ripetute in loop....comunque sono vedute diverse: io penso che siamo un grande paese che non lo è mai diventato davvero anche perchè non ha avuto traini reali (vedi i miei settori strategici), che poi le nicchie ci abbiano tenuto in vita è un dato di fatto che non nego assolutamente...ma i tempi sono cambiati radicalmente e mi sembra che in Italia non ce ne siamo ancora accorti pienamente...magari ci troveremo a metà strada, un giorno..;-)) saluti

Dane ha detto...

Per me è una questione culturale, l'italiano è storicamente fatto per il pennello e non per l'industria, per il gesto eroico e non per la cultura militare, per il campanile e non per la bandiera.....sarebbe come chiedere ai tedeschi di disegnare bene.....boh, opinioni.....

jeremy ha detto...

Il problema è che ci si deve pure adeguare ai tempi che cambiano. Potrei anche dirti che abbiamo perso tante occasioni e le perdiamo ancora (io penso sempre a Bulgari: marchio riconoscibile worldwide che non trova un acquirente in Italia. Pazzesco.). A prescindere dalle caratteristiche culturali manca proprio una visione futura del sistema.

Dane ha detto...

Eh, ma l'Italia è questa, non confondiamo causa con effetto...... :-P

vincenzo ha detto...

@Italo: mi preme correggerti. Per la precisione i milioni erano 80 e collocati in un libro vuoto di Enzo Biagi. Maiocco vive e lotta insieme a noi.

Italo Muti ha detto...

Olà Avvocato......non sarà mica senescenza?

E pensare che ci avevo fatto pure un articolo sul mio blog......." Abbiamo pescato, in Fiat, un paio di persone che pretendevano danaro per presentare qualcuno all'Avvocato. Uno dei due l’abbiamo mandato in galera, l'altro alla Cinzano", Cesare Romiti

Metto qua il link dell'articolo con record di commenti senza rissa e senza calciopoli....

Italo
http://dentrolafinanza.blogspot.com/2010/11/lo-scatolo-di-weimar.html

Vi ha detto...

scusa eh e' che sentire parlare di "settori strategici" mi fa la stessa reazione che fa a Dane, orchite. ripeto, Ricardo insegna che se la cosa che sai fare meglio son le scarpe, devi produrre quelle, anche se nel paese Y son piu' bravi di te ANCHE nel fare le scarpe. e che si parli di scarpe, cioccolata o carri armati non cambia nulla, chi dimostra capacità imprenditoriale ha tutto il diritto di "dettare la strategia", molto piu' di quanto ne abbiano i capoccia degli "istituti di credito medio grandi" che hanno la stessa capacità imprenditoriale degli impiegati del ministero (e' quello che sono tutto sommato). per quanto mi stia antipatico DDV >>> Corrado Passera o chi ti pare.

mario ha detto...

"L'aspetto che ho sempre trovato straordinario in Calciopoli (scrivo Calciopoli per farmi trovare dai motori di ricerca e per raggiungere i 2mila commenti) è che Carraro era a conoscenza dell'indagine della magistratura dal settembre 2005, perché parte del materiale era stata in quelle settimane trasmessa alla giustizia sportiva...a occhio, in ottobre ogni dirigente della serie A che conta sapeva che si stava giocando un campionato che sarabbe stato in sostanza annullato".

ma anche no.

quella parte di materiale proveniva dalla Procura di Torino che l'aveva archiviata non trovandovi nulla di penalmente rilevante.

Dane ha detto...

E quindi, siccome materiale penalmente irrilevante non poteva/doveva dar luogo ad annullamenti?! Aridaje.....

mario ha detto...

"E quindi, siccome materiale penalmente irrilevante non poteva/doveva dar luogo ad annullamenti?! Aridaje....."

mi risulta che il periodo di indagine riferito a quelle carte, fosse tra giugno e agosto 2004.

al limite ci avrebbero revocato il trofeo Tim

Dane ha detto...

Ma cosa c'entra, non è che revochi un campionato solo perchè in oggetto nelle carte....cioè, se scoprono domani che l'Inter ha "comprato" lo scudetto di due anni fa e a luglio alla fine delle indagini la retrocedono le revocano anche lo scudetto vinto magari a giugno in rimonta sul Milan... :-D
Il direttore ha scritto "Carraro era a conoscenza dell'indagine della magistratura dal settembre 2005", quindi era lecito pensare che quando si sarebbe conclusa l'indagine il campionato in corso sarebbe stato annullato. Però son stati tutti zitti recitando il Wrestling, questo è il punto... ;-)

mario ha detto...

Dane evidentemente non mi sono spiegato.

Carraro a settembre 2005 riceve le carte archiviate da Torino che riguardavano giugno agosto-2004.

per quale motivo avrebbero dovuto annullare un campionato per una indagine senza risvolti penali che non riguardava gare ufficiali?

Hate Elkann ha detto...

l'indagine di Torino arriva fino alle prime quattro giornate di campionato, Mario;)

mario ha detto...

mi sa che c'hai ragione.

Hate Elkann ha detto...

peraltro non sono state utilizzate nel "processo" sportivo, neppure quelli della santa inquisizione hanno trovato tracce di slealtà nelle intercettazioni torinesi.

Leggere poi le motivazioni dell'archiviazione da parte del pm Maddalena apre gli occhi.

Ale ha detto...

Articolo strepitoso del direttore (da pubblicare per legge sulle prime pagine dei quotidiani sportivi e non) e spettacolo pirotecnico nei commenti.