Tweet & Theo

di Stefano Olivari
Tweet su nuove forme, l'unità d'Italia, le pagelle di Pandev, la vita di Coutinho, la free press illeggibile, cretini che lavorano gratis, la pubblicità del dentista, il talent scout Vieri, la tristezza dell'All Star Game e lo spaniel Theo.

1. Nuova forma per lo Svegliarino, in attesa del prossimo cambio di idea. Se la sostanza rimane polverosa e tromboneggiante, salviamo almeno la forma grazie alla sintesi imposta da Twitter (140 caratteri per messaggio). Per chi voglia seguire live quello che scriviamo, basta che sia iscritto a Twitter e cerchi il nostro nome. Per chi non voglia c'è sempre Indiscreto, dove proporremo una specie di greatest hits degli ultimi messaggi con qualche modifica per attualizzare il tutto. Argomenti vari, come si conviene a un esponente del popolo delle partite Iva pronto a tutto. Commenti graditi, ma senza scaldarsi più di tanto: nessuno di noi cambia mai veramente opinione, la vita è un monologo.
2. Perche' il mondo mediatico di sinistra sta impazzendo per i 150 anni dell'unita' d'Italia?
3. Il peggiore in campo che decide la qualificazione dell'Inter, non vedevamo l'ora di leggere le pagelle del genere 'Al di la' del gol...
4. Deboli segnali di vita da parte di Coutinho, ma il povero (...) Benitez era costretto a farlo giocare per quasi 90', a volte insieme a Biabiany...
5. Metro e DNews vincono la gara per la distribuzione dentro la metropolitana di Milano, City e Leggo perdono...tutti e quattro sono illeggibili...
6. Siamo cretini che scrivono spesso gratis, ma il concetto di free press non riusciamo tuttora ad accettarlo...
7. Come se ci fossero un free falegname o un free dentista che fanno sedie ed estraggono molari gratis, ma finanziati dalla pubblicità...
8. Ma quali talenti potra' mai segnalare Bobo Vieri al Barcellona? Una societa' che notoriamente non e' capace di trovare giovani forti...
9. L'All Star Game del basket italiano e' di una tristezza assoluta, l'Italia B contro rifiuti della NBA. Molti spettatori, ma entusiasmo da ghiacciaia...
10. Onore allo spaniel Theo, trascinato in una guerra contro la sua volontà. Il caporale Tasker almeno l'Afghanistan l'aveva scelto...

Stefano Olivari
http://twitter.com/StefanoOlivari

30 commenti:

mancio ha detto...

caro direttore, se non ti spiace farò mia l'espressione "la vita è un monologo"

Stefano Olivari ha detto...

Ma non è mia! E' la realtà, come dire che il gatto miagola...

Dane ha detto...

1) La vita in realtà è più articolata di un monologo, diciamo che è una vera e propria pièce teatrale di cui noi ovviamente siamo l'attore principale. E spesso litighiamo col regista......
2) Per anni m'hanno dato del fascista perchè parlavo di patria e bandiera, adesso si annodano tutti il tricolore per fermare l'emorraggia di voti...
3) Direttore, a metà degli editorialisti è andato di traverso il necrologio. Poi fra poco Igor Lario Novo ci dirà che il Guardian avrebbe fatto uno speciale di 8 pagine sulla vittoria del Bayern scritto in 4 lingue (inglese, tedesco, latino e sanscrito antico) ma la vittoria dell'Inter ha cmabiato i programmi ed è stata relegata in un trafiletto.
Perchè verrà a dircelo, vero?!...
4) Però la sua seconda metà di gara è stata meglio dell'ultimo mese di Robinho.....
5) Io non ho capito il perchè della gara, comunque leggo Metro solo per le vignette di Darby Conley...
6) Ma che differenza fa pagare 1€?!...
7) Non è che i quotidiani a pagamento siano meno ricattati dalla pubblicità...
8) Ma è stato specificato di quale sesso saranno questi talenti procurati?!...
9) E' l'Italia che è di serie B, ormai.....
10) Il peccato originale della guerra è proprio quello di coinvolgere innocenti. Che magari manco capisco cosa cazzo sta succedendo, mi viene in mente Al Pacino in "Revolution": "Questa non è la mia guerra!..."
Figuriamoci quella di Theo.....

Andrea ha detto...

7. Direttore, nulla di personale (anzi: quando vagheggiava una versione cartacea di Indiscreto, io sarei stato tra quelli che l'avrebbe comprato), ma se fare il giornalista oggi significa fare copia&incolla dalle testate straniere, trascrivere ciò che si è visto in tv, farsi dare le veline dal potente o dalla lobby di turno, scrivere bianco se l'editore o il lettore di riferimento vuole leggere bianco e nero se vuole che sia scritto nero, allora sono capaci tutti e quindi la figura del giornalista è perfettamente fungibile. Coloro che sono interessati ad un certo tipo di informazione (in senso qualitativo) rappresentano una minoranza che, in qualche modo, tra internet, testate straniere e anche qualche testata nostrana, riesce a soddisfare il suo bisogno. Ma alla maggior parte dei potenziali "clienti" non gliene frega niente. In definitiva credo ci sia troppa offerta e pochissima domanda...

KBLondon ha detto...

@Andrea: il giornalismo moderno mi e' stato descritto una volta (da un giornalista) come "pizza al taglio."

@Direttore: no, ho gia letto tutto su Twitter. Che ci vengo a fare sul sito se tutto gia scritto?

Stefano Olivari ha detto...

La cosa curiosa è che la maggior parte dei giornalisti, almeno quelli che conosco io (centinaia, purtroppo), legge pochissimo. Non sto discutendo la qualità degli scritti: ci sono medici che fanno diagnosi superficiali e impiegati che girano la pratica inevitabilmente a qualcun altro, eppure vengono pagati lo stesso. Bene ha fatto un noto opinionista a lasciare il teatrino per lavorare in fabbrica (come in tutte le cose c'è il trucco: la fabbrica è del padre...)....

Unknown ha detto...

Il link alla pagina di Twitter non funziona, e cercando "stefano olivari" su Twitter non esce nulla.

Stefano Olivari ha detto...

Il nonno multimediale aveva malamente cannato...ora il link è giusto, grazie per la segnalazione...

MB ha detto...

1. direttore non ci faccia questo, anche Twitter no, non posso iscrivermi. Non dopo che qualche settimana fa mia mamma sull'onda delle rivolte nordafricane mi ha comunicato che si sarebbe iscritta a Twitter "così se c'è una rivoluzione anche qui posso scrivere".
4. Coutinho drammatico nei primi minuti dopo essere entrato, costantemente superato in altezza (e vabbè) e in velocità dai tedeschi e autore di due o tre passaggi mozzarelle e stop a seguire in fallo laterale. Quando tutta la squadra è salita negli ultimi 20 minuti forse ha trovato un suo perché.

Unknown ha detto...

Spiacente Stefano, hai cambiato il link esteriormente, ma non il collegamento. Se ci clicchi su, non ti porta da nessuna parte.

Stefano Olivari ha detto...

A me funziona...comunque entrando in Twitter e digitando StefanoOlivari si trova tutto lo stesso...

Dane ha detto...

A me il link ha sempre funzionato (Direttore, il problema del burlesque è il solito: la moda che degenera in patetico clichè commerciale privo di qualità. Il vero burlesque è divertente e affascinante...)...

p.s.: all doggs go to heaven: http://www.youtube.com/watch?v=NZhY-R8qMxU&feature=player_embedded#at=47

spike ha detto...

Viva L'Italia Viva L'Inter Viva Il Giappone!

spike ha detto...

su goran mi ripeto. Goal e assist. poi va bene tutto visto c'è chi da 5 a Chivu di default anche dopo la partita di martedi

Dane ha detto...

Spike, le pagelle di Rossi le hai viste?!... :-D

spike ha detto...

no

dimmi dimmi

clinter ha detto...

2-Bella domanda. Io penso che, fatte salve le motivazioni, blande, di identità nazionale, il motivo principale sia strumentale alla speranza di incrinare la maggioranza di governo, non proprio monolitica riguardo alla questio unità nazionale. Un modo per recuperare i voti dei non schierati. Personalmente, alla retorica della patria e della bandiera non ho mai creduto, ma son disposto ad aderire ad un sentimento di identità nazionale, cosa molto differenre dal nazionalismo, se serve a contrastare un nazionalismo vero e padano. Una cosa è uno stato confederale, costituito da regioni, amministrativamente autonome, convinte e consapevoli di far parte di un'unica entità geografico-politica-culturale, altra cosa è un'accozzaglia balcanica di piccoli nazionalismi contrapposti. Quel che mi fa ridere è che un paese sia governato da una maggioranza che non può fare a meno di una forza politica che del detto paese non vuol far parte. In parlamento cantano l'inno nazionale ed i leghisti si girano, come se il papa
ordinasse cardinale un ateo e questi si rifiutasse di cantar la messa.

Dane ha detto...

"Personalmente, alla retorica della patria e della bandiera non ho mai creduto, ma son disposto ad aderire ad un sentimento di identità nazionale, cosa molto differenre dal nazionalismo, se serve a contrastare un nazionalismo vero e padano."

Clinter, stai dimostrando proprio l'opportunismo denunciato dal Direttore... :-D

"dimmi dimmi"

Spike: Lucio grande leader, Chivu macchinoso e incerto, etc..... :-)

clinter ha detto...

Dane, meglio opportunista che padano o borbonico o papalino o granduchista. Se la patria e la bandiera son di tutti, mi stanno bene, se sono patrimonio degli Almirante e dei Bontempi fan culo la patria, avvolta nella bandiera.

Dane ha detto...

Clinter, se la metti così sono già più d'accordo, è che da come l'avevi scritto pareva che il tuo pensiero fosse più un "non me ne frega un cazzo dei patria e bandiera ma se serve a combattere un avversario politico passi pure"... :-P

p.s.: che poi, se patria e bandiera sono patrimonio degli Almirante e dei Bontempi per me è un'altra colpa ella sinistra semmai, e non un attenuante, ma questo è un altro discorso.... ;-)

Anonimo ha detto...

@clinter
"alla retorica della patria e della bandiera non ho mai creduto, ma son disposto ad aderire ad un sentimento di identità nazionale, cosa molto differenre dal nazionalismo, se serve a contrastare un nazionalismo vero e padano"

I sentimenti però sono qualcosa di spontaneo per definizione: mi pare difficile "aderirvi" con un atto di volontà, qualunque sia la motivazione.

Se non li provi già, non penso sia possibile farli nascere, né in politica né in altri ambiti...
Per questo la retorica e la propaganda sono così stucchevoli e, in fondo, inefficaci.

Perché poi prendersela con Almirante e Buontenpo?
Sono due persone che non hanno mai avuto alcun potere: potevi fare ben altri nomi, molto più attuali!

Quanto all'Italia del 1861, non era certo più omogenea e unita dell'attuale Padania, anzi.
Quindi se era sensato il nazionalismo risorgimentale, non si vede perché non debba esserlo l'identitarismo padano.

Panjisao ha detto...

@ Oldboy

purtroppo la propaganda, se ben fatta, può essere tremendamente efficace.

Panjisao ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
clinter ha detto...

Oldboy, dici cose sensate, ma permettimi di sottolineare che i 'sentimenti', in qualunque ambito dell'esistenza umana, possono mutare e se, nel corso di questa mutazione, una posizione è border line, la valutazione di una situazione o, se preferisci, l'opportunismo, può far superare questa linea.Quanto poi al nazionalismo risorgimentale, non può sfuggirti che vada contestualizzato alla situazione dell'epoca. C'est a dire una pletora di territori colonizzati da potenze straniere, per lingua e cultura, o vessati da monarchie assolutiste. In realtà, penso che l'Italia sia la nazione ideale per sperimentare un vero federalismo DEMOCRATICO. In questo ipotetico federalismo l'identitarismo padano si configura più come un nazionalismo secessionista che non come una spinta al citato federalismo democratico. E' una mia opinione, non sono nè uno storico nè un politico, quindi posso anche dire cazzate.

MB ha detto...

Beh oldboy non direi, l'Italia nel 1861 aveva una lingua, una cultura, una letteratura e una storia. La Padania del 2011 che cos'ha? Dei fazzoletti verdi indossati da gente che siede a Roma?

Dane ha detto...

@Clinter: stracondivido tutto!... ;-)

@MB: tra l'altro una volta parlai con uno della Liga Veneta che mi disse che la Lega Nord per loro era solo un cavallo di troia.....cazzo, ci sarebbe da augurarsi la secessione di Bossi solo per godersi lo spettacolo... :-DDD

clinter ha detto...

Dane, non fare così, che poi mi preoccupo!

Dane ha detto...

Tranquillo, ho cercato di rimediare di là!...

Anonimo ha detto...

"Beh oldboy non direi, l'Italia nel 1861 aveva una lingua, una cultura, una letteratura e una storia"

L'Italia nel 1861 era divisa in tutto, lingua compresa.
Il fiorentino era parlato da una piccola minoranza di intellettuali (e di fiorentini).

L'unità è stata voluta da una ristretta élite, nell'indifferenza e spesso con l'opposizione delle masse popolari.
Quindi il Risorgimento ebbe ben poco di "democratico", tant'è vero che il diritto di voto per il Parlamento fu riservato a una minoranza di ricchi.

Per non parlare dei saccheggi che vennero fatti dei beni pubblici degli Stati preunitari, e dei metodi sanguinosi con i quali si tenne il territorio ex-borbonico.
(Villaggi bruciati, esecuzioni sommarie di massa, deportazioni e così via...)

Queste cose la sinistra di un tempo le sapeva...

Dane ha detto...

"Queste cose la sinistra di un tempo le sapeva... "

Ah sì, infatti era per quello che è sempre stata antipatriottica, come no.....anche la Chiesa per l'identico motivo, sì, sì, infatti lo Stato Vaticano era governato secondo ben altri principi......eh, già...