L'ultimo stadio degli Agnelli

di Libeccio
La Juve sarà rilanciata a partire dal 2014 grazie al nuovo stadio. Questa la sintesi di una dichiarazione di John Elkann lanciata dalle agenzie e ripresa da tutti i giornali, con vari gradi di estasi mistica e trionfalismo. In italiano la dichiarazione del padrone della Juventus (più padrone del cugino Andrea) significa che non ci sono soldi adesso per sostenere i sogni dei tifosi e quindi bisogna accontentarsi di quello che passa il convento: Del Neri o Gasperini non cambia molto, in questo senso. Difficile ascoltare una dichiarazione più rinunciataria di questa, inevitabile la 'traduzione' dei media amici (e dipendenti, in certi casi): decine di milioni di 'investimenti', torna Ibrahimovic, obbiettivo Messi, eccetera.
Giornalisti che seguono quotidianamente la Juve scherzano con i colleghi sul numero di giocatori della squadra che John Elkann conosce almeno di nome: nemmeno il più generoso arriva a undici. Un po' meglio va con Andrea Agnelli, ma qui manca il potere effettivo di riversare sulla squadra quei famosi 100 milioni di euro della holding (privatamente la famiglia non avrebbe problemi, genitori e nonni hanno fatto il loro). Al di là dei fanta-nomi la questione forse andrebbe posta in altro modo: con la presa di coscienza una volta per tutte che la Juventus come la conoscevamo non esiste più. La Juventus che vinceva trofei dopo trofei, che polverizzava gli avversari, che non conosceva fatica e indigestione ai titoli, che faceva scuola ovunque, che era un punto di riferimento per chiunque si interessasse di calcio, che era un modello sportivo e industriale, che comprava i più grandi atleti e altrettanti ne forgiava, che aveva i migliori dirigenti sul ponte di comando, che aveva una proprietà che faceva tendenza anche in questioni che con lo sport poco avevano a che fare.
Che aveva in cima alla piramide un vecchio signore che si chiamava semplicemente "l'Avvocato" e girava sempre rigorosamente senza una lira in tasca perchè possedeva un titolo di credito permanente che era semplicemente sè stesso. In Italia c'erano 150 mila avvocati, ma uno solo di essi era "l'Avvocato" e dietro quel termine c'era un mondo, un profilo umano e sociale, una leadership riconosciuta in Italia, in Francia, in Giappone e negli States. Ovunque. Parliamo di carisma, non di sostanza e nemmeno di etica: era un predatore, con i media e la quasi totalità dei politici dalla sua parte, ma che sulla Juventus e il suo prestigio aveva un'idea molto precisa.
Poi arrivò Moggi, chiamato (va detto) dagli Agnelli e non imposto per legge.
La sua Juve vinse subito con alcuni giocatori che già c'erano (Vialli, Del Piero, Baggio) e altri che erano sul mercato e furono pagati a prezzi di mercato, ma per la Juve vincere non era una novità. Non gli bastò vincere, ma volle consolidare a un livello più alto quel sistema Moggi che da decenni lo rendeva una divinità per direttori sportivi di provincia. Calciopoli non ha distrutto il moggismo, ma Moggi ha sicuramente distrutto una idea di Juventus e i suoi odierni tentativi di dare consigli ad Agnelli sono penosi.
Se la Juventus non elabora una scissione completa con Calciopoli e riparte da una diversa angolazione organizzativa e sportiva non potrà mai più tornare grande. Se non traccia una linea permanente con quel passato non tornerà più ad alzare trofei importanti. I Pepe si cambiano, più difficile è trovare nuovi Agnelli e dirigenti all'altezza. Da quanto tempo nella Juventus non esplode un talento? Anche giocatori di rilevante (Diego, per dirne uno) qualità nella Juve spariscono o vengono ridimensionati. Quanti manager ha cambiato la Juve alla sua guida in questi anni? Quanti allenatori? Forse serve una rifondazione totale, ma di mentalità soprattutto, che liberi la Juve dai fantasmi di Calciopoli. Fantasmi che si riaffacciano ogni domenica su ogni campo, con gli striscioni, gli sfottò, eccetera: benzina per le discussioni di noi tifosi, perfetti alibi per la proprietà. Quello della stadio è poi un mito a metà: da solo non servirà ad avere una squadra da Champions League, ma a vendere la società a prezzo doppio sì. Per questo forse Elkann parla a cur leggero del 2014: pensa che per l'epoca quelli della Juventus non saranno più problemi suoi. 
Libeccio
(in esclusiva per Indiscreto)

25 commenti:

cydella ha detto...

Molto semplicemente, serve una vagonata di soldi. Poi il resto: d'altronde, con i soldi non sei sicuro di vincere, ma, senza, sei sicuro di non vincere.

VVVVVVVVVVVVVVVV ha detto...

Mi sembra che abbia detto che metteranno i soldi almeno fino al 2014, però posso essermi sbagliato. In ogni caso credo anch'io che si sia arrivati all'ultimo stadio. John Elkann se arriva a sette giocatori è tanto anche perché non è che gli altri tifosi juventini riescano a ricordarsene di più,non trattandosi di Platini, Rossi, Zidane, Scirea, Baggio, Vialli ma di Pepe, Grygera e compagnia cantante. Il problema è trovare un acquirente per questa Juve che ormai vive di ricordi. E' anche vero che ho già subito il digiuno 1986-1995 con il Milan che vinceva tutto, per cui ha da passà a nuttata!

Dane ha detto...

Non finirò mai di ripeterlo, questa Juve ricorda il Milan di Farina, che ogni ripartiva con un progetto triennale ma il secondo anno del progetto non arrivava mai....2014, altri 3 anni che con gli attuali 5 fanno 8! E ancora cianciano di periodo di transizione in attesa di ultimare il progetto.....va a finire che una volta caduti definitivamente Juve e Agnelli farà prima a vincere lo scudetto il Torino!...
Libeccio, dal televideo di oggi:"(...) le quotazioni di Aguero negli ultimi giorni sono tornate a salire in modo prepotente. (...) Superati quindi i vari Neymar, Benzema, Tevez e Giuseppe Rossi..."
Come diceva quello: "giudicate voi..." :-D

libeccio ha detto...

Ciao Dane,

Come sai perfettamente, qui la cantiamo e la suoniamo. Occorrerebbe che qualche direttore di testata e qualche dirigente Juve facesse capolino ogni tanto. Magari porterebbe a casa qualche spunto discontinuo....
Un saluto. libeccio

Nick ha detto...

Calciopoli non ha distrutto il moggismo, ma Moggi ha sicuramente distrutto una idea di Juventus
Ogni tanto (abbastanza spesso, in realtà) su questo sito si distillano perle di Verità Assoluta.

PS: quale sarebbe la società che dovrebbe staccarsi da calciopoli? Quella che giusto ieri ha inaugurato il nuovo sito ufficiale con un bel "29" sotto la voce "scudetti"?

vincenzo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
vincenzo ha detto...

@Libeccio: hai sintetizzato alla perfezione 114 di storia della juve con il tuo pezzo. Oramai per la Famiglia è giunta l'ora di vendere, la stragrande maggioranza dei tifosi lo vuole, ma stranamente non c'è un media che lo sottolinei.
Parlo per me, ci si è ridotti a sognare uno sceicco, fosse anche dotato di capitali di dubbia provenienza, purchè ci liberi da questo scempio.
Del resto, parafrasando un famoso detto, c'è più juventinità nel mignolo del piede destro di Pepe che nelle parole di questi dirigenti.
Su Calciopoli meglio non farsi illusioni: ormai sull'argomento si è creato un discreto indotto che ha tutto l'interesse a mantenere viva l'attenzione sul tema (e fin qui nulla di male) e a beatificare ad imperitura memoria Big Luciano.

lattimer ha detto...

A me questa juve ricorda il Mascetti (nel senso del Conte, non del DS), il tutto incorniciato da una dirigenza che supercazzoleggia di progetti di rilancio con inevitabile scadenza rolling.

Un gobbo ha detto...

ALT!

Il mascetti aveva una classe che questi qua se la sognano eh.

Il mascetti non aveva una lira,ma si faceva prestare i soldi e il rigattino lo faceva al grand hotel,mica alla pensione mariuccia.

il mascetti mica l'avrebbe comprato pepe eh...

axel shut ha detto...

e la dignità anche
quando sta vendendo l'enciclopedia al Melandri e quello gli dice "Mah, se proprio hai bisogno" lui si ritira dicendo "Bisogno sempre, elemosina mai"

Italo Muti ha detto...

2 anni di viaggio di nozze con l'orso al guinzaglio.....e lo scatto di orgoglio quando disse "il nome glielo dò io, si chiamerà Mascetti"

Immenso

Italo

MB ha detto...

Ma la "vera Juve" quale sarebbe? Quella post-calciopoli no, quella dell'era Moggi no, quella 86-93 ha vinto poco, dobbiamo risalire a Trapattoni e Platini? Era 25 anni fa, ha senso agognare un modello scomparso da un quarto di secolo?

spike ha detto...

ottimo post

Moggi ha distrutto la juve. Un vero juventino dovrebbe avercela a morte con lui, invece abbondano i nostalgici

mizio71 ha detto...

IL vero problema è che negli ultimi 5 anni la Juve ha speso più del Milan e dell'Inter. Il problema non è stata tanto calciopoli, ma le scelte societarie dal 2006 in poi. L'esonero di Deschamps è stata la prima mossa non in linea con la storia. Poi gli acquisti a raffica e senza costrutto. Thiago e Almiron, Diego e Melo, tanto per mettere sul piatto 65 milioni circa. Ed ancora, Bonucci pagato quasi 18 milioni, Pepe 16,5 (e di fatto fa la riserva di Krasic, pagato di meno !!!). Martinez 12 milioni, peraltro per giocare in un ruolo che non ha mai fatto (l'esterno sx a centrocampo). Il ritorno improvvido di Lanzafame. Le cessioni assurde di Balzaretti, Nocerino ed altri (non campioni, ma meglio di quelli acquistati al doppio o triplo del prezzo). Aggiungiamoci i 20 milioni per Amauri, giocatore che ha reso per ..., sei mesi. A me questa Juve ricorda l'Inter di Moratti ante 2006 (e che potrebbe anche tornare nel post 2010 ...). Marotta può avere la scusa di essere arrivato tardi e di avere dovuito ringiovanire di colpo la squadra. Ma quest'anno non avrà più scuse e già qualcosina non va (tipo gestione talenti brasileiri). Quando ad Elkann,a pensare che lo abbiamo mandatoa studiare a Ditroitt ....

spike ha detto...

ottimo mizio

lattimer ha detto...

".....Quando ad Elkann,a pensare che lo abbiamo mandatoa studiare a Ditroitt ...."

No, dai, così è come sparare sul presepe.

Italo Muti ha detto...

@Spike

ci sono nostalgici e nostalgici...anche se bisogna andare oltre.

@Mizio
Uno dei migliori commenti degli ultimi tempi. Oserei dire quasi verghiano.

Italo

mizio71 ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
mizio71 ha detto...

che da tempo mi domandavo da dove derivasse la passione per Ditroitt del nuovo corso Fiat. Poi ho rivisto in TV Jhonny Stecchino ...

axel shut ha detto...

e considerate che John Elkann è il fratello intelligente

Italo Muti ha detto...

@Axel

L'intellettuale di famiglia......

Italo

Dane ha detto...

Sul canale 114 del DT Top Calcio 24 con la puntata di "Signora Mia" in diretta con in studio nientepopdimeno che Salvatore Mecojoni Cozzolino.....sto esaurendo le lacrime.... :-DDD

Hate Elkann ha detto...

Mi fa sorridere la "ricetta" prescritta dal pur ottimo Libeccio.

Il piano pluriennale va avanti, e va a gonfie vele. I tifosi sono in diminuzione costante, nel 2014 si potrebbe scendere sotto quota 5 milioni, in prospettiva.
Lo stadio sarà un gioiello semivuoto con quattro coppie di tiranti che "splitteranno" la visuale a chi sta in curva: roba da stadi di inizio '900.
Prevedo un'immensa distesa di parcheggi vuoti in stile Lingotto.
Uomini Exor sono già stati inviati in sede: obiettivo amministrare la società mantenendola più o meno in pareggio, non competitiva ma abbastanza sana da competere tra il 15° ed il 4° posto e nobilitare comunque le vittorie altrui con la propria presenza.
Calciopoli? l'autore del pezzo dove vede l'affanno di mantenere il cordone ombelicale con il passato? Hellkann è stato chiaro: non ce ne sbatte una ciolla.

Poi, nel 2014, si vedrà.

Dio, come odio il Kane.

lattimer ha detto...

Praticamente un'altra Udinese....saranno Le righe verticali.

Unknown ha detto...

Era semplicemente "L'Avvocato". In Italia c'era pieno di avvocati, certo, ma lui era l'unico che si faceva chiamare così senza esserlo.
Meglio detto "Il battutaro" che si faceva scrivere le battute.
Un carisma inesistente rispetto, ad esempio a quello di Prisco, che era si avvocato e le sue battute erano frutto del suo genio.
Forse il carisma era dovuto al lavoro di padri e nonni Agnelli e al comodo silenzio di mezza Italia.