La pericolosità di Chiellini

di Stefano Olivari
I videogiochi di calcio stimolano la violenza che è in noi, a quella che era una evidenza empirica (dopo due ore alla Playstation ammazzeresti anche solo chi ti guarda male) adesso è stata data una veste scientifica.
Letto un interessante articolo del Daily Mail in cui si racconta della ricerca dell’università di Huddersfield condotta da Simon Goodson e Sarah Pearson (controllato sul sito dell’università: esistono davvero e ci sono elencati tutti i loro lavori, con anche indirizzo mail e telefono diretto: proprio come negli atenei italiani, dove l’amante del barone deve sudarsi i suoi mille euro al mese ma almeno è esentata dallo scrivere cose interessanti). Secondo Goodson e la Pearson i videogiochi pieni di battaglie e sangue non stimolano aggressività e cattiveria, da tanto che sono lontani dalla realtà, mentre quelli calcistici producono immedesimazione a livelli altissimi e quindi reazioni emotive più forti: improbabile, a meno di non essere in qualche reparto speciale (noi in versione Carabinieri prendevamo al massimo le denunce di smarrimento della carta di identità), trovarsi uno contro cento nella giungla, tremendamente realistico invece subire un fallo da dietro al torneo aziendale (a noi è successo, merito di un obeso con la maglia di Kolo Touré). Almeno questo dicono i dati di frequenza cardiaca, respirazione e attività cerebrale prima e durante il gioco nel campione prescelto (quaranta volontari). L’analisi dei risultati ha mostrato quindi che uccidere qualcuno in un videogioco causa una trascurabile reazione a livello di attività cerebrale, ma subire gol o un fallo ne provoca una molto più importante. Conclusione nostra (quella degli psicologi è più articolata): la violenza nasce dalla vicinanza, da un pericolo o da un obbiettivo che riteniamo realistici. Per un bambino di 6 anni è quindi più pericoloso immedesimarsi in Chiellini (più recente testimonial di Fifa 2011) che in un Navy Seal..
stefano@indiscreto.it
(pubblicato ieri sul Guerin Sportivo)

35 commenti:

Silvano65 ha detto...

Stefano, io invece a giocare a Fifa e a PES mi distendo un sacco. Lo faccio raramente, solo quando dormo a casa dei miei e quando non ho altro da fare, ma più che diventare aggressivo distendo i nervi da matti. In entrambi i giochi, molto egocentricamente, ho scelto la modalità Diventa un Mito, ho chiamato un giocatore come me e ho cercato di farlo simile anche fisicamente (altezza, peso l'ho diminuito :-D). Segno un numero di gol davvero notevole, vado via in contropiede come un scheggia :-D e la grafica di PES con la rete che si gonfia manco l'avesse investita una squalo (cit.) é decisamente accattivante ;-)
Con la modalità allenatore, invece, ho preso l'Inter e l'ho fatta retrocedere, infliggendole (ovviamente nei derby) sconfitte umilianti ;-). Ho poi piacevolmente anticipato (con lo Sparta Praga, a dire il vero) l'eliminazione in Champion's con cinque reti subite in casa :-D Più che incrementare l'aggressività, il tutto mi ha decisamente rilassato e ho poi dormito tutta la notte :-D

Johnny Caffelatte ha detto...

Mah... ai psicologi-educatori-tuttologi, probabilmente qualche videogioco gli ha trombato la moglie visto che non perdono occasione di accusarli di ogni male e di ogni comportamento diseducativo dei bambini-adolescenti.

Mai che dicano che gli adolescenti sono aggressivi perche' e' normale che lo siano o perche' magari i genitori hano rinuciato al loro ruolo e non li hanno educati.

No, e' colpa dei videogiochi, come prima era colpa dei cartoni animati giapponesi, prima ancora dei fumetti e prima ancora dalle cinghiate del padre avinazzato da osteria...

Poi, probabilmente ad un videogioco non ci hanno mai giocato: vi sembra un'esperienza realistica giocare a PES od a FIFA? A me no, assolutamente. Vi sembra possibile essere coinvolti emotivamente in una partita a tali giochi? Se giocate con gli amici ok!, ma in quel modo anche una partita di subbuteo lo e'!

Anonimo ha detto...

quando ho visto che la PS3 aveva il joypad senza fili mi sono rassegnato al fatto che ne avrei distrutti una decina... e PES è semplicemente uno strumento del demonio.
è l'unica cosa (bruttissimo da ammettere) che mi fa bestemmiare.

spike ha detto...

I videogiochi sono fantastici, ma cavolo a quell'età dategli un pallone e fateli giocare sul serio!

axel shut ha detto...

su PES si potrebbero fare dei facts alla Chuck Norris, tipo il più sega del mondo che te la mette all'incrocio da 30 metri mentre il tuo Pelè cicca da un metro a porta vuota, tutte cose che mantengono vivo il mercato dei joypad e delle tastiere

Stefano Olivari ha detto...

A me sembrava realistico anche il 'set shot' del basket dell'Intellivision, quindi con la PS3 mi sembra davvero di essere in campo...

jeremy ha detto...

Diretto le segnalo che Blogger sta andando un po' a signorine, visto che il post si intitola "la pericolosità di Chiellini" ma i commenti sono targati "chiellini più pericoloso di un navy"......

Stefano Olivari ha detto...

No, è colpa mia...all'inizio avevo fatto un altro titolo, poi l'ho cambiato perché non mi piaceva...ma Blogger ha categorizzato il documento con il vecchio titolo...

MB ha detto...

Hahah Silvano anche io avevo creato me stesso e sono partito dal Wigan come terzino destro per una folgorante carriera come esterno di centrocampo/ala in Catania (piazzamento), Fiorentina (Champions il primo anno e scudetto il secondo), e finalmente Inter (tutto), oltre che in nazionale dove ho vinto mi pare sia i mondiali che gli europei.
Tra l'altro (era il pes 2009) il calciomercato virtuale aveva creato dei mostri tipo Eto'o alla Juve, Messi e Aguero al Toro, Maicon al Milan!

jeremy ha detto...

Poi, in risposta a Silvano, posso dire che io ho vinto la Champions con Genoa e Atletico Madrid. Fare il trequartista dietro Forlan e Aguero è una roba da sturbo: fai gli assist in automatico.....

MB ha detto...

Comunque, per tornare allo studio dell'articolo: probabile che le reazioni a livello di EEG siano più forti a uno stimolo "familiare" come un gioco di calcio che a uno meno, anche se teoricamente più violento, come un gioco di guerra. Poi il significato che uno attribuisce a quello che fa nel gioco dipende dalla persona più che dai picchi elettrici rilevati dagli elettrodi che hai in testa.

Nick ha detto...

Con la modalità allenatore, invece, ho preso l'Inter e l'ho fatta retrocedere, infliggendole (ovviamente nei derby) sconfitte umilianti ;-).
Se l'hai fatto davvero sei un genio! :D

Per quel che conta, comunque, io grossomodo condividerei quanto scritto nell'articolo.
Esperienza personale: dopo molte partite a Football Manager divento davvero intrattabile. Un po' di meno con i vari PES e FIFA, ma sicuramente peggio questi dei giochi di guerra! :D

all'inizio avevo fatto un altro titolo, poi l'ho cambiato perché non mi piaceva...ma Blogger ha categorizzato il documento con il vecchio titolo
Con Wordpress si può modificare, sa? :D
(comunque "CHiellini più pericoloso di un navy" era fantastico!)

Maicon al Milan!
Beh, se sulla fascia c'eri te...:D

Silvano65 ha detto...

Io ho sempre utilizzato quasi solo videogiochi di sport. Essendo appassionato e praticante di sci ho provato con qualche gioco di sport invernali, ma non mi hanno dato particolare soddisfazione.
Gli unici videogame alternativi (ma parlo di una vita fa) sono stati il Silent Hunter (ma era troppo lungo, anche se i siluramenti delle navi nemiche erano mitici ;-) ) e poi il Microsoft Train simulator (sono appassionatissimo di ferrovie reali e fermodellismo, a livello che starei a casa da San Siro - partita media, non esageriamo - per una gita con un treno d'epoca o per qualche manifestazione di alto livello una tantum) :-D

Nicola Rizzuti ha detto...

Questi studi mi ricordano quelli che, quando anni fa dei criminali cominciarono a gettare sassi dai cavalcavia sulle strade sottostanti, associavano l'azione criminale alla suggestione prodotta da Tetris, diffusissimo all'epoca essendo "di serie" con il GameBoy...

Dane ha detto...

I dati scientifici parlano chiaro, il discorso del pezzo è molto preciso. In fondo è il motivo per cui i rari articoli sulla ndrangheta della curva di San Siro mi mettono i brividi più dei reportage delle guerre mediorientali.
Poi però anch'io ritengo sopravvalutata l'azione dei videogiochi: conta molto anche il profilo educativo dell'individuo.
Il web è pieno di video con reazioni a metà tra Godzilla e l'Esorcista di bambini contro la madre che li invita a smettere di giocare, reazioni che io non mi sarei potuto permettere perchè dell'esorcista mi sarei ritrovato solo la testa girata di 360°.
Il vero problema sono le ore dedicate ai videogiochi, alienanti anche perchè sedentari (causano tensione ma non danno possibilità di sfogo psico-fisico), magari perchè per la mamma è più comodo far ingrassare il culo sul divano invece che portare il figlio a sgambettare all'oratorio o al parco dall'altra parte della strada. Poi si porta il bambino a trovare in ospedale la nonna che gli pulisce il culo ogni giorno da quando è nato per far risparmiare ai genitori lavoratori i soldi della baby-sitter e questa si sente dire "ciao nonna, ti saluto di corsa perchè la mamma mi ha promesso che stavamo qui poco..."
Massì, diamo la colpa ai videogiochi...

MB ha detto...

Cercando su internet ho trovato che gli stessi ricercatori hanno fatto esperimenti anche con i videogiochi di macchine e trovato la stessa cosa, cioè che provocano reazioni più forti di quelli di guerra. Inizio a sospettare che come gioco di guerra abbiano usato Campo minato, ma vabbè.

Unknown ha detto...

Stefano, non sei un giornalista vero: non solo hai citato subito la tua fonte, il Daily Mail, ma hai addirittura messo il link! Devi imparare come fanno i grandi quotidiani: parlare di uno studio come se l'avessi scoperto tu direttamente sul sito dell'università, poi en passant mettere un virgolettato seguito dal "ha dichiarato XY al Daily Mail"... Impara! :-)

Dane ha detto...

@MB: bèh, per quanto riguarda la carne in scatola c'era mica bisogno di fare i test....mi facevano una telefonata e gli raccontavo cosa succede ai lemmings su circonvallazioni e tangenziali nelle ore di punta.....

@Gotta: "se alla sua età il Direttore dirige ancora solo Indiscreto un motivo ci sarà..." (quasi-cit.)

Unknown ha detto...

@Dane: giusto, ah ah! Io non dirigo neanche me stesso, tu pensa... :-(

MB ha detto...

@Dane: se inventassero un Tangenziale Simulator o un SimA4 in effetti farebbero diventare un killer psicotico chiunque...

Stefano Olivari ha detto...

Infatti sono un editore! Per Indiscreto faccio solo il prestanome...

Dane ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Dane ha detto...

@Direttore: praticamente un'entraineuse... :-D

@Gotta: un mio amico copywriter (lo scrivo così che fa figo...) una volta buttò giù un idea per un vocabolario del mondo del lavoro.....faceva morir dal ridere: Imprenditore: datore di lavoro in nero, Artigiano: lavoratore in proprio che non emette fattura, Imprenditore di sè stesso: possessore di Partita IVA, Free-lance: disoccupato, etc., etc. :-DDD

@MB: i killer psicotici sono già fra noi, solo che non se ne accorgono...

Ivan.fab ha detto...

Anni fa, in una vacanza, avevamo creato una specie di classifica anti-parolacce per tentare di calmierare l'uso smodato di bestemmie nelle sessioni a PES. Inutile ricordare che il tutto finì malissimo con gente divisa a forza.

Italo Muti ha detto...

@Direttore

e anche il nome è una copertura, Gordon è quello giusto :-)))

Italo

Unknown ha detto...

@Dane: ah ah! In effetti io sono un freelance a tutto tondo, adesso...

Dritan ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Tani ha detto...

Mi sono sempre chiesto, ma chi cazzo finanzia questi "studi" che servono a niente?

Stefano, a proposito di editoria, quando vedra' la luce il "tocca giu'" texano?

Stefano Olivari ha detto...

@ Tani: tre settimane, se diamo (in particolare se do, perché adesso ci sono solo discorsi tecnici di stampa) il massimo...

Krug ha detto...

Essendo un tifoso dei Dallas Cowboys l'associazione "tocca giù" e "texano" mi manda in fibrillazione... Qualche anticipazione?

Stefano Olivari ha detto...

Personaggi e storie a margine di tutti i SB giocati in Texas, la saga dei Cowboys e di Jerry Jones, quella degli Oilers di Bum Phillips, tantissimissimo college (soprattutto Texas e Texas A&M, ovviamente), high school, addirittura la USFL delle nostre estati anni Ottanta...

Krug ha detto...

Uno l'ha già venduto... Anche se Bum Philips mi ricorda Wade e tutte le bestemmie lanciate quest'anno x i miei Cowboys...

La Usfl, Steve Young ai LA Express e Doug Flutie ai NJ Generals col numero 22, impensabile per un QB della Nfl, Jim Kelly agli Houston Gamblers, gli imponunciabili San Antonio Gunslingers ed i Tampa Bay Bandits che avevano più seguito dei derelitti Buccaneers e la loro chocchante divisa arancio pesca con bande rosse...

Bei tempi, eravamo fanciulli...

Pierfrancesco ha detto...

ero orgogliosamente il numero 10 del Newcastle (finale di coppa UEFA persa ai rigori contro il Tottenham e terzo posto in premier) dopo la trafila nelle giovanili del Lecce... poi tornato in Italia mi sono imbattuto in quel somaro del mister della Fiorentina che mi ha sbattuto sulla fascia.

MB ha detto...

@Pierfrancesco: anche io dopo il primissimo contratto col Wigan avevo tentato una sortita nel Newcastle ma con risultati modesti (all'inizio semititolare ma poi mi mettevano regolarmente nei finali di partita a fare l'interno di centrocampo, puah). Quando sono arrivate le sirene del Catania ho colto al volo l'occasione di tentare l'avventura nell'affascinante campionato italiano.

Silvano65 ha detto...

Io ho fatto tre stagioni in Inghilterra con L'Aston Villa facendo il centravanti, poi ho fatto tre mesi al Willem II e il resto della stagione all'Ajax. Adesso sono alla Roma e aspetto la finestra di mercato sperando di essere richiesto dai miei beniamini. Salto un sacco di partite però :-P