Case senza cinesi

di Anna Laura
Una serie di immagini satellitari mostra l'incredibile realtà della Cina, nazione cara ad alcuni lettori di Indiscreto. Decine di città disabitate. Il ragionamento da giornalisti inviati sul posto (cioé in albergo) ci porta subito a dire: "Sarà per via dell'emigrazione interna, dello svuotamento delle campagne per andare verso i luoghi dove c'è lavoro''. E invece no, dalle immeagini si vede che le città sono nuovissime, costruite di sicuro negli ultimi dieci anni.
Città che possono contenere un milione e mezzo di persone, dove non si vede una macchina che circola. Cosa significa tutto ciò? Forse che la Cina è alle prese con una bolla immobiliare che farà impallidire quella americana e quella delle isole a forma di palma? Ovvio che nessuno possa raccontarci cosa stia veramente accadendo: una dittatura comunista con il web filtrato è, come dire, meno trasparente della più cialtrona delle democrazie. Leggi il Corriere della Sera e il loro esperto ti consiglia azioni di società che operano in Cina, senti il consulente bancario e dice di diversificare perché la Cina è il futuro, anche la vicina di casa dal panettiere apprezza i mercati asiatici. Nessuno ti dice che cosa stia succedendo, meno che mai potremmo farlo noi. Abbiamo solo un'idea, che è la seguente: il sistema dell'economia internazionale non regge più e chi ha goduto del privilegio di decidere le sorti del mondo vuole cambiare tutto senza che cambi niente. Il sistema della globalizzazione è quindi fallito, intenzionalmente. Quando vuoi cambiare tutte le regole, ma non i dettatori delle regole, allora devi creare un diversivo: un botto così grande da impedire alla gente qualsiasi analisi, qualsiasi indagine. Il guaio è che se dovessimo cominciare anche solo a spiegare da dove tutto è partito (Bretton Woods 1971) e dove ci stia portando nel 2012-2013, faremmo fatica a combattere contro quello che ci ha ipnotizzato mediaticamente e ci ha fatto accettare tutto ciò. Dovremmo demolire tutti gli slogans che hanno avuto la parte del grimaldello per la nostra biologia credente, per le difficoltà a cambiare i nostrischemi mentali, una volta che li abbiamo indossati. Ma se vogliamo cominciare, cominciamo...Io partirei dal settore pubblico e dalle privatizzazioni, stranamente esaltate da (quasi) ogni partito. E' vero che le holding pubbliche rappresentavano un costo per lo stato? Ne riparleremo.


Anna Laura

12 commenti:

Stefano ha detto...

Secondo me e' colpa delle scie chimiche...

Giorgio ha detto...

delle onde radio del Vaticano?

lorenzozanirato ha detto...

Se commento poi El Diretur si incazza...

:x

MB ha detto...

Ma se il fondo sovrano cinese anzichè finanziare il debito americano e comprarsi stati africani qua e la si comprasse una grande squadra europea?
Lì ci sarebbe veramente da preoccuparsi secondo me...

Un gobbo ha detto...

TUM TUM TUM
FOLZA JUVE OLE'
...

Davideazn ha detto...

Colpa della Supercoppa a Pechino.

Kla ha detto...

Solito eccellente articolo. Davvero un peccato che di persone in grado di recepire e comprendere oltre contestualizzare, per fino un centesimo dell'articolo c'e ne siano davvero poche !

Stefano Olivari ha detto...

No no, massima libertà di critica con possibilità di insulto (anche a Eleni!)...però dovete accettare che Artest si ribelli e non si prenda la birra in testa senza reagire...

Nick ha detto...

Diretto, ma lasci perdere...se ne vada in fabbrica piuttosto!
A LAVORARE!! ;)

cuginostivi ha detto...

Criticare e dileggiare per partito preso pare un'hobby molto diffuso.

lorenzozanirato ha detto...

@cuginostivi: hai ragione, l'autrice del pezzo e' sempre cosi' ;)

cuginostivi ha detto...

pfui