Vincere da perdente

di Stefano Olivari
Per Dirk Nowitzki, Jason Kidd e Jason Terry il treno della vittoria nelle Finals è ripassato, per LeBron James ripasserà. Sconfitto non è la stessa cosa di perdente, ma la carica di antipatia (anche ad alto livello, visto che il marketing Nba si fonda sui giocatori-franchigia e non sulla somma di stelle nella stessa squadra) portatagli addosso dalla Decision dello scorso luglio rende mediaticamente simili i due concetti.
La logica dice che in una finale fra due vincenti uno necessariamente perde, a maggior ragione in una fra due presunti perdenti uno necessariamente vince: peccato ridurre una stagione Nba a questo, ma il giornalismo è personalizzazione di tutto e del resto i fuoriclasse da questa ottusa personalizzazione sono i primi a guadagnarci. Nella conferenza stampa post-partita di James e Wade seduti fianco a fianco, vista sul sito di Espn, un giornalista ha preso il microfono e nell'ambito di una domanda più articolata ha dato dei 'choker' (gente che se la fa sotto nei momenti decisivi, più o meno) ai due ma riferendosi chiaramente a LeBron. Una domanda insomma ben diversa dal 'Prima di tutto, grazie Marcello' del dopo Italia-Slovacchia del Mondiale 2010. I due campioni hanno mantenuto un notevole autocontrollo e hanno risposto in sportivese, facendo tanti complimenti ai Mavericks eccetera eccetera. Questo non toglie che la sconfitta degli Heat sia prima di tutto una loro sconfitta. Tecnica e non di immagine: difensori da squadra di Riley, per durezza e sistematicità negli aiuti, attaccanti non da squadra di Riley per il modo staffettistico con cui hanno interpretato la stagione. Essendo semplicemente troppo forti, le fasi LeBron sommate alle fasi Dwyane hanno spazzato Celtics e Bulls e con una selezione di tiro decente nei quarti quarti l'avrebbero fatto anche con i Mavs: gli ultimi 5 minuti di gara4 rimarranno nella memoria Heat come quelli di gara3 del 2006 in quella di Dallas. Senza quel suicidio, unito alla grandezza di Nowitzki e Terry, all'intensità di Chandler e Stevenson, alla buona difesa di Marion su James (un'alternanza di 'give him room', come gli urlava Carlisle per indurlo a sparacchiare, e di mani addosso per innervosirlo), alle variazioni sul tema del lisergico Barea e Kidd (grande anche in difesa, eroico il suo fallo su Wade nel finale di gara5), saremmo qui a dedicare il senno del poi a Dallas. La tecnica, dicevamo. Anche nelle partite vinte, e sono state tante, LeBron ha avuto troppo la palla in mano al punto di essere il vero creatore di gioco di Miami. Riley e Spoelstra conoscono il basket Nba leggermente meglio di noi che facciamo fatica a mettere insieme 4 persone per allenarci alla Forza & Coraggio e nemmeno siamo stati capaci di fare il CSI, quindi il senso dell'operazione Bibby era chiaro: mettiamo in quintetto una point guard dall'ottima carriera, anche se in declino, in modo da togliere la palla (quella cazzo di palla) dalle mani di LeBron, rendendo immarcabile lui e meno invidioso Wade. Poi il figlio dell'ex stella di UCLA non è stato presentabile in difesa, come previsto, ma nemmeno in attacco, e il progetto è saltato: meglio Chalmers, uno che la mette sugli scarichi di LeBron, al limite meglio scongelare Eddie House. Per questo, sempre tenendo schiacciato il tasto del senno di poi, come terzo dei Big Three non è assurdo pensare per il futuro a un Chris Paul, scegliendo un qualunque mestierante al posto di Bosh. Il resto è battaglia sportiva e anti-sportiva, con la rissa nel secondo quarto e i complimenti a Cuban (in versione light in questi playoff, premiato dal minor numero di tiri liberi di Wade) del proprietario dei Cavs Dan Gilbert: profeta di sventura (aveva previsto un anello per Cleveland prima di quello per LeBron) e ancora incattivito con il Prescelto, sia pure con qualche ragione. Un sentimento, questo, condiviso da tanti ex compagni di James, fra i quali Mo Williams (ora ai Clippers), che hanno con varie gradazioni di decenza 'twitterato' la loro gioia. Insomma, adesso che LBJ è ufficialmente un perdente tiferemo per il suo anello, così come abbiamo fatto senza risultati per Barkley, Karl Malone, Stockton e Nash, e con grande trasporto (e adesso gioia) per Nowitzki. Un anello che se Riley gli toglie il pallone dalle mani, magari tornando lui stesso in panchina, è più che possibile. Poi ci sono i vincitori e c'è Dirk Nowitzki. Fra le mille statistiche questa è la più emozionante: il 33enne di Wurzburg (visto il collegamento con un bar locale, dove la gente faceva po-po-po tipo Germania 2006) e Jason Kidd si aggiungono a Jerry West, Oscar Robertson, Kevin Garnett e Elvin Hayes nell'elenco deigiocatori arrivati al primo anello dopo almeno 10 inserimenti nella squadra All Star. Raggiungere il successo comprendendone l'importanza è veramente il massimo. Vincere da predestinati è bello, da perdenti ancora di più.  

stefano@indiscreto.it

36 commenti:

pifa86 ha detto...

Il suicidio più che in gara 4 forse in gara 2. E se la memoria non mi inganna, alla domanda del "chokers" ha risposto solo Wade, non LeBron. Sottigliezze, comunque…
Ottimo pezzo e per quelle poche conoscenze che ho concordo sulla possibile soluzione Chris Paul al posto di Bosh.

cydella ha detto...

Una domanda che mi facevo anche io: ma possibile che i vari Dampier, Bibby, House, Stojakovic... che c'erano in panchina non erano in grado di fare neanche un minuto?

Discorso James: madre natura gli ha dato tutto per essere il migliore di sempre (per quanto lo critichi adesso, gara 5 a Detroit l'ha giocata lui), ma lui preferisce andare a fare il 2° violino o giù di lì. Magari diventerà il miglior 2° violino di sempre, ma lo spreco di talento rimane. Se poi questa scelta la fa con arragonza, pensando di essere lui il figo e gli altri non capiscono un cazzo, il quadro è completo e la definizione di perdente viene da sè... se poi perde pure...

zoleddu ha detto...

molto bello.
a volte la tragicità del perdente ha più potere evocativo della forza del vincente.

Roberto Gotta ha detto...

Stefano, oltre al grazie Marcello si era sentito bene un giornalista che gli diceva che era un grande uomo...
MIA-DAL: strafelice per Nowitzki. Non so se le immagini di Wurzburg erano solo per la regia internazionale e dunque visibili solo al di fuori degli USA. Se erano anche per la telecronaca USA, grave che non ci fosse la scritta "5am": perché l'americano medio, come ho sperimentato decine di volte quando ero là, non è consapevole del fatto che eventi come il Super Bowl e la finale NBA vadano in scena quando qui è notte fonda e che dunque seguirli richieda una passione che loro non immaginano neppure... Se nessuno glielo dice, il telespettatore pensa che a Wurzburg siano le 23 e non si meraviglia così tanto che ci sia un bar pieno.

Stefano Olivari ha detto...

Su Espn America il 5:am non l'ho notato, ma magari qualcuno l'ha detto a voce...certo è che nello studio finale (l'hanno mostrato sia in tv che sul sito) Magic e Jon Barry hanno parlato per mezzora solo di Nowitzki e in parte di LBJ, creando l'effetto 'sfida Ibra-Eto'o' delle nostre tivù locali...e gli altri? E Carlisle?

furio ha detto...

sul tema della passione del pubblico, viste le immagini di parecchi spettatori alla AA Arena che a 3 minuti dalla fine, con gli Heat sotto di 10, cominciavano ad andarsene (in gara 6 di finale...). Aldilà di qualsiasi altra considerazione, il pubblico di Miami questo titolo proprio non se lo meritava.

jeremy ha detto...

Il miglior secondo violino di sempre è Scottie Pippen. E basta.

transumante ha detto...

esatto, lebron james é un primo violino senza le palle per farlo

e non perché abbia perso, ma perché va in conferenza stampa fianco a fianco con wade

sul lato tecnico, non sono molto d'accordo: james per me deve sempre avere la palla in mano, cosí come wade.

Alla fine miami gioca come cleveland, poi vinceranno anelli in serie in futuro, ma resta na schifezza

Andrea87 ha detto...

LBJ è l'Ibra abbronzato della palla a spicchi: è voluto andare a giocare il basket del 2020 e vincere almeno 8 anelli... intanto si è preso una inculata epica che rimarrà negli annali della storia del gioco ;)

axel shut ha detto...

va bene le perculatio nel giorno del tonfo ma andiamoci cauti, Ibrahimovic non ha mai portato una squadra come quei Cavs a un passo dalla vittoria finale

Andrea87 ha detto...

il milan 2011 piena di medianacci spezzagambe tutelati dalle giacchette nere per decreto presidenziale non è equiparabile ai Cavs 2007 con il codice fiscale, mo williams e bigZ titolari?

axel shut ha detto...

se li avesse portati in finale di Champions League sì, questo campionato italiano di oggi non vale una conference ma sì e no una division

pressey ha detto...

Penso che i mavs siano la più grossa sorpresa della storia come vincitori del titolo, una cosa impensabile all'inizio dei Play off.Hanno incontrato dei Lakers implosi, dei Thunders troppo giovani e degli Heat che devono assestarsi dopo aver inserito tre super star, ma hanno giocato davvero bene, con tutti al massimo dell'impegno e messi da Carlisle nelle condizioni di fare bene ciò che sanno fare meglio.
Per quanto riguarda James,sono d'accordo con Cydella si comporta come se già avesse vinto e questo è imperdonabile, oltre le questione tecniche.

pietro ha detto...

Io non credo che la vittoria dei Mavs sia una sorpresa. E non la vedo nemmeno nei termini collettivo versus individualismo, nonostante Carlisle si sia divorato Spoelstra nella scelta delle rotazioni e nonostante io trovi sostanzialmente incompatibili, mentalmente, LBJ e Wade.

Il roster dei Mavs è incredibilmente sottovalutato, soprattutto se si guarda ai compiti in campo. Mi ha colpito una intervista data durante uno degli intervalli da Carlisle, stanotte:

"Noi siamo una squadra che non ha gente che corre di più o gente che salta di più, dobbiamo far girare la palla e giocare a basket"

Avere giocato a basket, interpretando la parte che sapevano far meglio li ha resi praticamente insuperabili. E' veramente difficile definire sorpresa una squadra che fa quello che sa fare.

Come possiamo sorprenderci dei rimbalzi difensivi di Chandler? Chi si sorprende di quelli offensivi di Marion? E forse c'è qualcuno che davvero si sorprende dell'applicazione e dell'intelligenza di Kidd, uno entrato in Lega col sacro fuoco del predestinato, ma con tantissimi limiti offensivi e che si è sempre migliorato.

O seriamente, sorprendono le triple di Stevenson? Sa fare solo quello. O ancora sorprende l'esplosività e la follia di JJ Barea? A me sembra che i Mavs abbiano espresso tutte le loro grandi qualità al meglio.

E tra queste non possono sorprendere quelle di Nowitzky, che ha chiuso la serie in linea col suo talento.

Tutti però hanno dato quel qualcosa in più. Nel 2006 e negli anni scorsi tutti davano qualcosa in meno, adesso hanno capito che era tempo di vincere. E lo hanno fatto senza Butler, senza Beaubois e persino rinunciando ad Haywood nelle ultime gare, rischiando l'emorragia di falli nei lunghi.

Gran merito a Carlisle, tutt'altro coach rispetto ad Avery Johnson, di una isteria fuori del comune, che faceva il paio con quella di Cuban, che si è rilassato.

E ovviamente gran merito al focus e alla concentrazione dei veterani, che hanno trascinato la squadra dove dovevano, con lucidità e intelligenza.

La debolezza e i limiti degli avversari di volta in volta incontrati c'entra poco. Una squadra con due hall of famer futuri è legittimata a pieno titolo. Soprattutto se fa fuori in serie i campioni con Bryant per 4-0, l'astro nascente Durant e il duo Wade + LeBron, praticamente le squadre di 4 tra i migliori talenti degli ultimi 10 anni.

Roberto Gotta ha detto...

@furio: a Miami interessano un po' i Dolphins e il resto è tutto frutto della moda, ovvero se la squadra vince va bene, altrimenti se ne fregano. Ci sono più latinoamericani che Wasp eppure i Marlins sono stati un flop sul piano del pubblico pur avendo vinto due titoli.
Al proposito ho scritto qualcosa (non potendolo firmare, su quel sito) qui, chiedendo scusa a Stefano per l'intrusione: http://www.raisport.rai.it/dl/raisport/Articoli/ContentItem-5e6ad555-f3ee-41fb-8002-2b06ecc9a17d.html

Simone ha detto...

"Lou Ciaramitaro,cantala ancora".

Perchè anche Chris Paul?
A Riley piace vincere facile?
Lo stipendio di Bosh non lo vuole nessuno,per adesso.
Anche perchè hanno(finalmente..)compreso che l'ex Raptors è un rimbalzista mediocre e che le cifre accumulate in passato erano gonfiate dal contesto.
Se gli Heat vogliono migliorare devono rincorrere i Kevin Love.
E' il trionfo di Cicciobello Barkley,che adoro come opinionista perchè politicamente scorretto e ironico.
Ha affermato,due settimane fa,che Miami avrebbe subito una rimonta anche dai Washington Generals.
Il James di almeno due episodi è indifendibile,quasi quanto il jordanismo che avvolge,soffoca,il giornalismo americano e oltre.
Un inno gratuito all'Hero Basketball.
Sono convinti che basti mettere tre tizi da ventello per confezionare una squadra vincente.
Ancora oggi era uno sproloquio sugli Heatles,i paragoni storici e le LeBroniadi.
La statistica più agghiacciante sul Prescelto è il -24 di plus minus di questa gara:spiega tutto.
Adesso però passa per un mezzo brocco:io dico che ha perso,malissimo,in un combo che non era pronto al salto di qualità.
Il resto è rumore bianco,anche se questo post(di un tale Prophecy)è divertentissimo...

"RINGS
Saturn-1
My Wife-1
Me-1
Dwade-1
Haslem-1
LBJ-0"

P.s.
I Bullets 1978 sono i campioni più simili,per storia e caratteristiche,a questi Mavs.

marcopress ha detto...

Non un mezzo brocco, ma siamo lì. Un arresto e tiro decente? Visto a poco dalla fine tirare da due metri lungo un metro. Togliamogli i canestri in transizione, fine.
Capitolo Wade. Al netto dei passi (sempre), il migliore che c'è oggi.

pietro ha detto...

@Simone,

e di questa cosa vogliamo dire?


"I asked Lebron James for a quarter last night after the game...


He only gave me .75 cents.

He didn't have a 4th quarter."

Simone ha detto...

@Marcopress:scrissi questa roba a Febbraio.
La disamina tecnica però sembra vergata stanotte.

http://www.europeansportservice.com/index.php/zone-press/zone-press-2-2-1-lebron-james-il-profeta-blasfemo.html

Wade è una belva,il miglior closer contemporaneo.
Sai per il salto di qualità di una franchigia chi scelgo?
Deron Williams.
Che è ai Nets,aiuto.

Simone ha detto...

@Pietro:ottima...
Alla vigilia di una serrata che si annuncia lunghissima,lo psicodramma LBJ farà furore.
Dovranno pure ingannare il tempo?
Qualche dì fa un giornalista sosteneva che James è diventato l'A-Rod dell'Nba,cioè la superstar che incarna il prototipo dello s*****o di successo.
Kobe ringrazia commosso...

pressey ha detto...

ma fermo restando che tutte le critiche a james sono giuste, parliamo di una squadra che è arrivata alla finale Nba il primo anno insieme, con Spoelstra allenatore. Se penso a Shaq e kobe pre jackson loro sono molto avanti.

Simone ha detto...

@Pressey:è un problema di prospettive.
Purtroppo conta solo la percezione mediatica dell'evento.
Se un Wade sano li avesse salvati,magari con la collaborazione di James,avrebbero tutti scritto di uno-squadrone-che-tremare-il-mondo-fa.
Invece le problematiche tecniche rimangono le stesse.
Proprio quei Lakers sono un ottimo esempio:un centro stradominante,un fenomeno in crescita e un allenatore guru.
Però vinsero due anelli(su tre)in circostanze quasi incredibili,fortunose.
La linea che separa il trionfo dal fallimento è sottilissima.
Basta una tripla di Horry o un fallo di Cardinal per spostare gli equilibri.

cydella ha detto...

"adesso che LBJ è ufficialmente un perdente tiferemo per il suo anello"...

e io spero che non lo vinca mai. Non è un perdente perché ha perso le finals. E' un perdente perché ha lasciato Cleveland e poteva andare:
- a New York dicendo "vengo per riportare il titolo nella città centro del mondo"
- a Chicago dicendo "Jordan ha giocato qua e il suo erede tornerà a far vincere i Bulls"
- a Boston dicendo "il miglior al mondo va a giocare nella squadra più famosa del mondo"
-...

Invece va a Miami, per fare comunella con altri 2 (era un caso che i più tamarri a fare gli esaltati fossero lui e Bosh e non Wade?) per vincere facile. Si è arreso ancora prima di combattere, allenadosi con i (presunti) più forti. Come se Ronaldo dopo il '98 fosse passato alla Juve.
Leonida è un eroe mica perché ha vinto alle Termopili (infatti ha perso), ma perché in 300 si sono sacrificati. Ci fosse stato James, si sarebbe alleato con Serse.

transumante ha detto...

adesso non esageriamo pero´...

marcopress che stai a di´? tecnicamente lebron e´perfetto o quasi

marcopress ha detto...

La vedo diversamente, sorry. Non confondiamo la potenza con la tecnica. Un arresto e tiro degno non se l'è costruito. Non parliamo della lettura offensiva. La pallacanestro è un'altra cosa. Per fortuna.

marcopress ha detto...

Simone, anche il pezzo di febbraio super!

transumante ha detto...

non riesco a vedere niente in cui james non sia almeno "buono", con svariate punte di eccellenza (letture offensive? da 1 a 10 gli dó 12)

che poi non abbia il jumper di jordan é chiaro, come é chiaro che jordan non riusciva a marcare i 4 come puó james

Leo ha detto...

Transu sulla tecnica la vedo come te. A me, sinceramente, non sembrava il dio in terra sceso a miracol mostrare nei primi anni di Cleveland, e non sembra Tmac scarso ora. Semplicemente non l'ho mai voluto paragonare a Jordan perché ancora deve dimostrare di valere i Bryant, Shaq, Duncan, Hakeem che hanno rappresentato il top del post (o durante) Chicago. Anzi per ora dimostri di valere per lo meno i Nash, Barkley, Garnett di questo mondo. Ma faccia in fretta, perché Rose o Durant non mi sembra abbiano niente meno che lui.

Vi ha detto...

scusa marco perché lebron dovrebbe costruirse un arresto tiro decente che è un fondamentale desueto considerando che ha un jumper discreto, quando in ritmo tendente al letale (vedi finale con BOS e CHI)? io direi che lo scandalo è che per uno con quel fisico non ha uno straccio di gioco in post, gli ho visto fare UNA partenza dal post in gara 6, bevendosi (ma pensa) Marion come una gazzosa. io non capisco perché un 206 per 115kg di muscoli abbia dovuto lavorare negli ultimi anni sul jumper! cioé questo ormai tira da 3 piu' che discretamente, ma si puo' sapere a che caxxo dovrebbe servirgli?

marcopress ha detto...

Ho scritto: togliamogli i canestri in transizione, fine. Non ha un arresto e tiro, non ha un gioco in post, non ha.

Vi ha detto...

MAH! Non sono un fan di lebronida ma l'anno scorso ne ha fatti 30 di media. Tutta transizione? Dai per favore, stiamo parlando di basket non di calcio, un minimo di misura. In penetrazione e' una delle robe piu' inarrestabili al mondo, ha quello step-back che non ha fatto vedere molto nei PO ma che secondo me e' mortifero, come tiratore dall'arco non e' certo inguardabile. Penso uno dei suoi piu' grossi problemi sia che per 6 anni ha giocato palla in mano, e per entrare in ritmo ha bisogno di palleggiare per mezz'ora. Purtroppo nessuno l'ha mai forzato ad entrare in un sistema, ma quante squadre NBA hanno un sistema? Cioe', il futuro (leggi Thunders) sono altrettanto orribili dal punto di vista del gioco offensivo... Non mi e' spiaciuta invece Memphis.

giovanni ha detto...

Citando il dizionario merriam-webster:
DEFINITION of overrated:
over·rate verb \ˈō-vər-ˌrāt\
transitive verb : to rate, value, or estimate too highly "overrates his importance to the team"

Immagino verrà aggiunto un nuovo esempio "the 2011 Miami Heat were overrated"

@simone: tutta la vita Deron Williams che si meriterebbe una squadra di altissimo livello (anche se purtroppo non è rimasto coi mormoni...)

longinus ha detto...

sono un forte sostenitore di lebron quindi non sono giorni facili :).

sono dell'idea che dando questi heat in mano a riley il prossimo anno finirà diversamente.
magari tenendo pure spoelstra nello staff,il cui lavoro cmq non è da buttare.

sull'ex prescelto:per me potenzialmente il piu forte di tutti(sul serio intendo,non tipo t-mac),sta buttando via ogni cosa non migliorando.
questo potrebbe semplicemente fare TUTTO,letteralmente.dominare in post,viaggiare in tripla doppia,prendere 20 liberi a partita,metterla da fuori,tirare dalla media,dirigere una squadra come un play vero,ecc.
invece si prende palla per 20 secondi a turno con wade e poi tira fuori ritmo;assurdo.

la combo piu forte della storia del gioco necessita qualcuno che organizzi la loro loro squadra.
meno isolamenti,piu gioco senza palla,stessa ferocia in difesa.
ed iniziera una dinastia come quelle dei vecchi tempi.
ed il problema sta tutto nell'entrare in testa al dinamico duo,farglielo capire.per questo riley è l'uomo adatto.

marcopress ha detto...

Vi, stiamo parlando del Prescelto. Che sia inarrestabile in penetrazione ok, ma dopo? Sarebbe bene che migliorasse un po’, lo hanno fatto anche i fuoriclasse: ricordi l’inguardabile tiro da fuori del primo Jordan? Dopo di che l’Nba è diventata inguardabile proprio perché viene considerato normale che il Prescelto cominci a palleggiare un’ora per entrare in ritmo. Figuriamoci i non prescelti.

Poli ha detto...

Arrivo con grande ritardo a dire la mia sulla finale. Contento di averci preso col mio pronotico tifoso come postato sul muro dello sport, sebbene dopo le prime tre partite avessi abbastanza cantato il de profundis per i Mavs.
Ed invece la nemesi, gara 4 gira in maniera inaspettata, e da lì è abbstanza discesa, specie in due partite in cui i ritmi offensivi si sono alzati, terminando in gara 6 con una quasi galoppata. irriconoscibili gli Heat di gara 1 rispetto a quelli di gara 6. Le mie chiavi sono fondamentalmente tre: il crescente impatto del supporting cast di Dallas, inizialmente a basso voltaggio, che ha finito col superare quello dei vari Haslem, Miller, House ecc, la zona 3-2 matchuppata di Dallas e la scesa di livello della difesa di Miami. E i primi due derivano dal lavoro fatto durante tutta la stagione da Carlisle e dalle letture e adattamenti nelle rotazioni fatte in finale.

Su Lebron: qui qualcuno ha parlato di letture da 12, strabuzzo un po' gli occhi, per me è proprio il punto in cui Lebron deve crescere, non credo che lasciargli la palla in mano e farlo giostrare da point forward sia il massimo per il suo rendimento. Lebron va innescato facendolo entrare in ritmo di + e meglio di quanto non accada avendo troppo la palla in mano. Inoltre non vedo grandissimi progressi nel post basso dove con la tecnica e col fisico che ha diverrebbe come è già in penetrazione, semplicemente infermabile. A me durante le finals è sembrato in mezzo al guado nel cercare di bilanciare i momenti "per se" e i momenti "per gli altri". Gli ho visto passare dei tiri con 6 metri di spazio senza letteralmente posare gli occhi verso il canestro. Inacettabile da un giocatore di quel livello.
Per chiudere credo che sia soprattutto una questione di esperienza e capacità appunto di letture e scelte, e mi sembra che servirebbe qualcuno a guidarlo nell'apprendere.

marcopress ha detto...

grazie Poli, pensavo di vivere su Marte.