Da tornarci sempre

di Stefano Olivari
Non essere mai stati a Wimbledon è un delitto, considerando il tempo e i soldi persi correndo dietro a persone e progetti inutili. Ecco, fino a ieri però non ci eravamo mai stati, pur ritenendo il tennis uno degli ultimi sport ad essere definibile come tale. Non abbiamo visto la luce, perchè le accelerazioni della Kvitova e la cattiveria agonistica della Sharapova si notano benissimo anche in televisione, ma un ambiente meraviglioso sì. Saltare da un campo secondario all'altro, fra una vecchia gloria e un ragazzo che gloria non lo sarà forse mai, vale il viaggio. Anche perchè l'unica tifoseria che si comporta in maniera imbarazzante sono i parenti (e nemmeno tutti) dei giocatori. Scriviamo queste righe fra la prima e la seconda semifinale maschile, solo per fissare alcune impressioni a caldo.

1. E' impressionante la percentuale di ragazzi inglesi che usa il Blackberry, in ogni dove (anche durante le partite) tossici di Messenger erano concentrati sul loro telefonino che in cialtronese dovremmo definire smartphone. Sembra che non esista altro telefono, c'è sì qualche iPhone ma è riservato a una nicchia ancora più cazzara rispetto alla corrispondente italiana. Parliamo di telefoni perché troviamo inconcepibile essere a Wimbledon e non guardare le partite.
2. Il merchandising è nettamente migliorato rispetto al passato, per disegni e qualità dei prodotti. Oltre che per la fedeltà agli originali. Non è un caso che fino a qualche anno fa gli asciugamani di Wimbledon non fossero in vendita e fossero quindi fra i trofei più ambiti per qualunque giocatore. Adesso è in vendita qualsiasi cosa, tranne forse (perlomeno non l'abbiamo vista) la splendida divisa degli arbitri e dei giudici di linea.
3. La particolare acustica del Centrale rende meno fastidiosi rispetto all'ascolto televisivo i rantoli di giocatori e giocatrici. Lì sembrano avere una logica diversa da quella della recita o del disturbo dell'avversario. Sembrano sofferenza, tensione, liberazione: quello che dovrebbero essere.
4. L'amico Marco Lombardo, vero artefice e mourinhano motivatore della nostra trasferta (alla fine abbiamo scoperto che lasciare il lavoro per un giorno non è difficile, soprattutto se è un lavoro che non ti piace più: ma cosa cazzo ce ne frega di Gasperini e Hamsik?), ha avvistato in giro per i campi funzionari della federazione italiana in viaggio di studio a caccia di idee per migliorare gli Internazionali d'Italia. Nostra traduzione: un viaggio a Londra pagato dalla FIT, perché la tradizione non si inventa. Così come la programmazione, visto che quella di Wimbledon avviene per cicli di 15 (quindici!) anni. Come dicevano gli inglesi di una volta, anche se forse è più nota la canzone dei Morcheeba, Rome wasn't built in a day.
5. Detto questo, cosa bisogna fare per diventare il famoso quinto Slam di cui tanti straparlano e che Tiriac ha tentato senza successo di immpiantare a Madrid accontentandosi poi delle raccapalle-modelle? Il combined event partito quest'anno è già un buon inizio, il Foro Italico è bello, i giocatori vanno a Roma volentieri al di là del fatto che per un 1000 siano obbligati a farlo. E poi negli anni Settanta, quelli della grande depressione degli Australian Open, gli Internazionali d'Italia non erano molto lontani dall'essere un quarto Slam.
6. Tornando a Wimbledon, il biglietto per i campi secondari ha ovviamente grande senso la prima settimana ma anche la seconda non scherza. In attesa delle due semifinali vere siamo stati fagocitati dal fascino del doppio femminile per vecchie glorie. Diciamo vecchie, ma molte potrebbero ancora tranquillamente superare qualche turno nel torneo principale incontrando avversarie dal fisico leggero. Un po' triste il il livello di Martinez (Conchita)-Tauziat contro Sukova-Temesvari, strepitose in un campo 3 con le tribune strapiene invece Lindsay Davenport e soprattutto Martina Hingis (31 anni, perchè non ci ripensa?) contro Magadalena Maleeva e Barbara Schett che molti forse conoscono più come intervistatrice di Eurosport.
7. Il Centrale è il Centrale, anche se il prezzo dei biglietti e la difficoltà nel reperirli creano un fastidioso effetto: metà dei presenti non è realmente interessata al tennis, come provano alcuni fastidiosi atteggiamenti che definiremmo da NBA a Miami: gente che si alza a metà partita, che parla ad alta voce, che mangia (inconcepibile, almeno nel tennis), che guarda l'orologio sbuffando. Sarà il pacchetto Wimbledon di qualche tour operator, saranno gli sponsor che danno biglietti a mazzi a managerini più interessati a una figa virtuale su Facebook che alla Sharapova dal vivo (tanto non gliela darà nessuna delle due, tanto vale godersi la Sharapova), saranno certe famiglie che vanno a Wimbledon con lo stesso spirito con cui andrebbero al British Museum o ai Kew Gardens, ma in metà dei presenti non c'era l'atteggiamento che ci aspettavamo. Andare a Messa non è obbligatorio, ma se ci vai non puoi mangiare le patatine e deridere il prete.
8. In metà del Centrale e in giro per i campi secondari ci sono però quelli veri, appassionati di tutto il mondo e inglesi che vedono Wimbledon come uno degli ultimi monumenti viventi (perché di morti ce ne sono tanti) dell'Inghilterra di una volta: quella tardo-coloniale, quella della cortesia (non una sola maschera maleducata, fra le tante da noi interpellate con quesiti epocali tipo 'Per la fermata di Southfields mi conviene prendere il bus?'), quella del decoro che continuiamo a preferire allo sbracamento. Molte signore con i vestiti a fiorellini forse non seguono la stagione WTA della Azarenka a Kuala Lumpur o a Doha, ma conoscono il motivo per cui sono venute a Wimbledon. Le modalità del public ballot per i biglietti, poi, sono commoventi: su tutte l'invio della busta con scritto il proprio indirizzo di casa. Qual è l'ultima lettera ricevuta con un mittente diverso da Equitalia? Non ce lo ricordiamo.
9. Lontanissimi dalla tribuna stampa, fisicamente e psicologicamente, abbiamo notato che i posti per i giornalisti non televisivi sono davvero pochi: uno spazio da squadra di LegaPro. Ma abbiamo notato anche di peggio: in una giornata senza partite tecnicamente importanti su altri campi, quella tribunetta era mezza vuota. Ci è stato spiegato che la maggior parte degli inviati preferisce vedere le partite dai monitor della sala stampa, così è più vicina alla zona interviste ed è comunque più comoda oltre che con il bar più vicino. Poi ci si chiede perché i giornali mandano in giro pochi inviati. Per ribadire il punteggio basta il copincollatore web sottopagato.
10. Andremmo avanti all'infinito a parlare di Wimbledon, ma Nadal-Murray ci chiama e questo pezzo è già troppo lungo per i gusti web. Diciamo solo che ammazzeremo o ruberemo, per citare Rossella O'Hara, per tornarci ogni anno di quelli che ci rimangono da vivere.


Stefano Olivari, da Wimbledon
stefano@indiscreto.it

36 commenti:

Italo Muti ha detto...

Clap Clap Clap Clap Clap e potrei continuare all'infinito.

Wimby Vi ha fatto bene Direttore, graffiante, didascalico e financo eziologico nel suo raccontare. Quasi un Henry James.

E dire che vicino al quartiere di Wimbledon c'è Brixton........

Arremba sempre Direttore

Italo

KBLondon ha detto...

1. I ragazzi inglesi sono quelli che stanno "lavorando"... tutti quelli del corporate invite del punto 7.

6. E' una settimana che i commentatori della BBC chiedono alla Davenport di tornare a giocare.

@Italo: una bella pedalata per arrivare a Brixton da SW19... comunque ce'e ne sono di quartierini pure da quelle parti...

Nadal e' fenomenale! La nazione piange ancora per almeno un'altro anno.

GuusTheWizard ha detto...

1. Il blackberry fa cagare
4. Su Hamsik e Gasperini quoto anche gli spazi
11. E' un Bel Direttore

Anonimo ha detto...

affresco ispiratissimo con 2 o 3 perle spettacolari (Hamsick/Gasp - sharapova- i giornalisti vicino al bar). complimenti direttore.
ps: ma quanto è forte Nadal!!!!

jeremy ha detto...

E' un grande Direttore.

Italo Muti ha detto...

@KBLondon

hai ragione, me li ricordavo più in linea...sono anni che non passo da Londra.....mi hanno mandato in troppi postacci, poi mi sono fermato con cambio di lavoro.

Sorry about that.

@ALL

Io trovo la perla del punto 8, inarrivabile. La frecciata ad Equitalia è da premio.

Italo

GuusTheWizard ha detto...

E' un Santo !!!

marcopress ha detto...

stupendo.

pierocic ha detto...

una giornata fra i campi di wimbledon è fra i miei sogni non realizzati. e dopo il pezzo del direttore un po' di più.

spike ha detto...

un grande direttore.

con invidia.

Unknown ha detto...

Articolo stupendo...grande direttore.

Roberto Gotta ha detto...

Impareggiabile, troppe le perle per evidenziarle tutte.

kavia ha detto...

1) vivo a Londra da due anni, la percentuale è assolutamente falsata dal punto 7) basta girare per metrò e pub per vedere che Iphone batte la concorrenza 9-1 , consiglio un giretto all'Apple Store di Covent Garden

Simone ha detto...

Ispirato...

1.E' una pandemia che si rinnova all'uscita di ogni gingillo tecnoallocco.
Vengono consultati ovunque,una sorta di prolunga dell'anima.
Il modello di riferimento degli Steve Jobs di questo mondo è l'interazione psichica stile tamagotchi:evvai di coltan.
4.La frase sulla pallonara la accolgo come una promessa...
9.Come al Giro e al Tour,stessa scena.
10.Inquietante Djokovic-Tsonga.
Il francese aveva vinto il Superenalotto Mercoledì,oggi è rientrato nel suo standard;il serbo è un miracolato di questa nuova era di Wimbledon.
Gioca come fosse su terra,in compenso ha allungato di un'ora(perchè terrorizzato..)un incontro già morto e sepolto.
In alcuni frangenti ha servito la seconda a 130-140 orari:mi sarebbe piaciuto vedere la faccia di un Sampras davanti al televisore ultrapiatto.
L'altra semi è stata di un altro livello.
Godot,con un problema a un adduttore,si è issato fino al 7-5,2-2,15-30.
Lì ha sparacchiato fuori uno schiaffo banale che l'avrebbe portato alla palla break.
E si è smaterializzato:due dritti e uno smash,nel gioco seguente,hanno regalato il controllo della partita a Nadal.
Che è stato sontuoso,soprattutto con il forehand incrociato,regolarissimo(andate a leggervi le statistiche)e implacabile nella profondità di palla.
Domenica mi sembra favorito,soprattutto se eviterà gli scambi in progressione e continuerà a servire così.
In fondo,sulla terba,non perde da un bipede che non si chiami Roger Federer dal 2005...
Wimby val bene un siero contro la nolite di questi mesi.

lorenzozanirato ha detto...

E' un bel direttore ! (cit.)

1.Temo che il suo campione fosse fallace. iPhone stravince a mani basse ovunque ci sia un mercato a maggioranza postpagata.

Sulla lenterba Rafael MTO Nadal e' il grandissimo favorito e come ha detto Simone, dal 2005 ad oggi ha perso solo da una persona. Epitaffio indelebile che certifica la morte di un tennis che non c'e' piu'.

lorenzozanirato ha detto...

E cmq sui gggiovani che non hanno altro che il loro telefono, il Direttore venga a farsi un giro da questa parte di mondo e si rendera' conto di quale deriva telefoniana il giovane asiatico, dinamico e proiettato nel futuro mondo corporate, si e' reso protagonista.

carloboi ha detto...

Applauso, ma che invidia!!

Trastullarsi con gli smartphone a Wimbledon è come bere acqua alla oktoberfest

Ricordo quando Gianni Clerici disse che i biglietti omaggio che Wimbledon inviava alle varie federazioni per istruttori e tecnici, in Italia erano oggetto di uno squallido commercio oltre essere destinati a mogli e fidanzate dei vari funzionari.

Spero che vinca Djokovic

Stefano Olivari ha detto...

La statistica personale sul Blackberry deriva dalla metropolitana: Milano 1-9 (fra i 9 varie marche, ovviamente), Londra 8-2...poi la metropolitana di Londra non coincide con l'Inghilterra in generale, dove le quote di mercato di Blackberry e iPhone sono quasi uguali (circa il 20% per uno) e stravince il mondo Android (circa 45%)...

MB ha detto...

ma cosa cazzo ce ne frega di Gasperini e Hamsik?
Si può mettere tipo in calce all'header del sito?

GuusTheWizard ha detto...

E' un Apostolo !!!

Italo Muti ha detto...

@Guus

Il Direttore è grande e MB è il suo profeta?

Italo

Stefano Olivari ha detto...

Guardate che faccio un post sulla prescrizione di Palazzi...

zoleddu ha detto...

molto bello Stefano.
forse il senso è che per utilizzare al meglio i nostri (pochi) euri avremo bisogno tutti di amici-motivatori (anche se non mourinhani)
3. davvero gli urli dal vivo sono meno "urlati"? e la pancia della Kvitova invece è sempre un effetto televiso?
4 e 5. invece di pensare al "5° Slam" o cazzate del genere io farei in modo di organizzare almeno un buon 250 che dopo Roma il torneo italiano più ricco è il challenger di Genova..
6. la hingis allenata sarebbe competitiva eccome..tolte quelle 4/5 che tirano davvero troppo forte se la giocherebbe con tutte.lo strettino rallentato (colpo che giocava divinamente) ne farebbe impazzire più di una..

finale di una pochezza tecnica esemplare nel descivere il tennis femminile oggi.navratilova, novotna e mandlikova sarebbe offensivo anche solo nominarle..
contento cmq che non abbia vinto la simpatica sharapova

Simone ha detto...

@Cissiboy:oggi notevole e sibillino Clerici.
Penso che Lendl e Wilander,su questa terba,avrebbero vinto un paio di titoli a testa.

Kvitova campionessa a Wimby,la ceca vanta un uno-due devastante con i due colpi di partenza dello scambio.
Ha facilità nel trovare gli angoli e gli istinti giusti;il resto è un cantiere a cielo aperto.
Riuscisse a dimagrire di altri cinque chili e imparasse un minimo l'approccio a rete(un disastro due schiaffi banali nel secondo set)..

@Zoleddu:era un'altra dimensione,molto più giocosa e creativa,meno violenta e robotizzata.
D'altronde robot deriva dal boemo e significa lavoratore(sic).

http://youtu.be/TMqaJz510E4

1'37"
1'50"
Il polso di Hana.

3'24"
La mano di Martina.

3'54"
La volée profondissima.

furio ha detto...

Visto che se ne accenni Stefano, puoi spiegare un po' in cosa consiste esattamente l'obbligo di partecipazione ai Masters 1000? Semplice necessità di giustificare eventuali assenze? Vale per tutti o solo al di sopra di un certo ranking? e se uno non lo rispetta - anche se non si capisce perchè un tennista debba volere rinunciare ai tornei più prestigiosi e ricchi del suo sport dopo gli slam - quali sono le conseguenze?

mplg ha detto...

Grazie per il motivatore. E soprattutto per il mourinhano

clinter ha detto...

Direttore, io sono un peone, ciònostante ho la presunzione di non essere superficialissimo, perciò non mi permetto di mettere becco in questa atmosfera di esaltazione collettiva per la sua trasferta nel tempio del tennis, convinto che ognuno abbia la propria sensibilità e la titilli come meglio gli aggrada, ma aspetto con ansia che Lei si volgarizzi con un bel post sulla prescrizione riguardante l'Inter. Sia perchè spesso, sebbene assolutamente non sempre, condivido le sue posizioni, sia perchè, misteriosamente , ma nache no, Lei è l'unico interista guardato con un certo rispetto, sul sito, sia perchè sfogare la mia vis polemica con Cydella, fra l'altro confratello, sta diventando frustrante.
Oh! facendo un osservazione sul tennis giocato, al di là delle atmosfere, le chiederi una cosa. Sono un dinosauro io, fermo a Panatta e McEnroe, o è normale che una finale di Wimbledon, seppur femminile, non veda una discesa a rete che una? Il tennis è diventato mazzolate da da fondo campo e stop? E' una curiosita da ignorante, sia chiaro.

lorenzozanirato ha detto...

clinter: si'.

Stefano Olivari ha detto...

L'obbligo di partecipazione ai Masters 1000, in senso stretto, riguarda solo i top ten (per tutti i 1000 tranne Monte Carlo)...nel caso il certificato medico prodotto per il forfait (i forfait sono molto rari, va detto) sia poco credibile o palesemente tarocco, l'ATP si riserva di comminare supermulte e al limite anche di arrivare a squalifiche afflittive (cioè toccando il torneo dove l'anno prima il campione ha preso più punti) per uno dei successivi 1000...quanto alle discese a rete (non) viste a Wimbledon, bisogna dire che negli ultimi dieci anni l'erba è tagliata in modo diverso ed il rimbalzo è quindi più alto...in più, al di là della capacità tecnica nella volée, i servizi troppo potenti sono in questo senso controproducenti...Nadal, per dire, non sembra un giocatore da erba ma ha sicuramente un servizio con una curvatura da erba....anche da erba anni Settanta-Ottanta...poi va poco a rete per scelta...da domani torniamo a parlare di Inter, è una minaccia...

Simone ha detto...

"..Mi sembra favorito.
Soprattutto se eviterà gli scambi in progressione e continuerà a servire così.."

Appunto.
Finale brutale di cybertennis.
I problemi psicologici dei campioni sorgono quando incontrano un avversario che pone una domanda tecnica di difficile risposta.
La diagonale sulla destra di Federer ha innescato un complesso che,in altri frangenti,non avrebbe avuto senso.
Adesso accade a Nadal sullo scambio tra il suo dritto incrociato che finisce sul rovescio bimane di Djokovic.
Poi ci sono le doti atletiche e,abbastanza evidente in questa finale,anche certe soluzioni in lungolinea,in apnea,in forehand.
Però il tarlo del minotauro è evidente.
La nolite.
Nel primo set,dopo aver servito benissimo,sul 4 pari ha perso la prima e,improvvisamente,l'incontro.
Così nell'ultimo parziale quando,sul 4-3 Nole,ha fatto un doppio fallo e battuto una seconda a 131 orari.
Abbiamo scoperto che la macchina da guerra Rafa ha incontrato un'altra,RoboNole,che le ha fatto smarrire la vis agonistica.
Direi che nel 2011 il manacorino ha scoperto il significato della paura su un campo da tennis.
Tutto il resto ce lo ripetiamo in Olivariville da anni...

Leo ha detto...

Direi che il Nole 2.11 è per Nadal imbattibile. Il suo drittone lifatato è nullo contro probabilmente il più forte e sicuro rovescio bimane della storia del tennis. Il resto lo fa il fatto che, grazie alla "dieta" quest'anno Nole corre quanto Nadal ed, essendo un molleggiato, le prende praticamente tutte.

Io son contento abbia vinto Djokovic (vedere Nadal a 3 Wimbledon al pari di Becker e McEnroe sarebbe stata una tortura), ma per LEndl non si tiri fuori più la storia che non ha mai vinto Wimbledon, perché con quest'erba avrebbe più slam di borg

Stefano Olivari ha detto...

Per come hanno giocato, se Federer non avesse giocato in semifinale la partita su terra della vita darebbe stata una buona finale del Roland Garros...invece era Wimbledon...tecnicamente Djokovic stando dentro il campo subisce meno di Federer i rimbalzi alti sul suo rovescio, poi l'abolizione di pane e pasta (si dice così) lo ha portato a tenere anche fisicamente la guerra di mazzate dal fondo...

lorenzozanirato ha detto...

Comunque, secondo me, la cosa piu' incredibile e' stata l'assoluta incapacita' di Raffaello di trovare una chiave tecnica per cercare di cambiare qualcosa. Almenoche' il nastro non sia una chiave tecnica.

Voglio dire, RoboNole e' ingiocabile al momento, pero' un Nadal cosi' impotente non mi risulta di averlo mai visto.

Vista in streaming con commento tecnico di Tim Henman e Boris Becker. Priceless.

PS: Tennis e giocatori troppo perfetti (per il tennis di questi anni 10) per essere una finale memorabile e appassionante.

Poli ha detto...

Concordo con Cissy sulla sua ultima riflessione, sono le partite imperfette che spesso diventano veramente memorabili (tipo Ivanisevic - Rafter).

Volevo però capire meglio questo discorso della superficie. E' da qualche anno che la velocità e soprattutto i rimbalzi della palla sono molto diversi da quello "storici" su Wimbledon permettendo a quelli che una volta Tommasi e Clerici avrebbero chiamato attaccanti da fondocampo ad essere molto + competitivi, rendendo + omologo il tennis giocato a Londra rispetto a quello che si gioca negli altri slam.

La prima domanda (per chi sa darmi una risposa) è esattametne cosa è stato fatto: è solo il taglio dell'erba o proprio il "sottostante" (scusate la bruttura) è cambiato? O le palle sono diverse? O cos'altro ancora?

E poi perchè si è arrivati a questo e se secondo voi è giusto quanto accaduto. Non è forse vero che prima di questo cambiamento si era arrivati a partite con 70 ace totali tra i due giocatori (dico un numero a caso ma per intendere la deriva che il torneo aveva preso) "uccidendo" un po' il gioco? E' per questo che i campi sono stati rallentati o c'è dell'altro? Ed era l'unica cosa possibile da fare?

Mi piacerebbe che il direttore, Simone, Cissy e tutti gli appassionati mi aiutassero un po' a chiarire meglio la faccenda.

Grazie!

Stefano Olivari ha detto...

La composizione dell'erba è cambiata esattamente nel 2001, mentre sul taglio ci sono varie correnti di pensiero (la versione ufficiale è che sia di 8 millimetri, comunque). Non è che rallenti le palle, ma aumenta la parabola dopo il rimbalzo. Quindi a parità di tutte le altre condizioni si risponde meglio e si gioca meglio in recupero. Il cambiamento è stato secondo me positivo per il tennis, come dimostra l'albo d'oro e il fatto che alla seconda settimana arrivino molti meno boscaioli di un tempo...

Leo ha detto...

Non concordo sulla positività del cambiamento, dato che, come detto sopra, sembrava una finale sulla terra rossa.
Inoltre l'albo d'oro di Wimbledon è il più nobile insieme a quello dell'Us Open, ergo tutti sti bombardieri campioni, escluso ultimamente Ivanisevic e Kraijcek, non li vedo, a meno di non voler mettere tra i bombardieri i Sampras, Becker e Stich (o i Rafter e Philippousis).