di Libeccio
Il “Report calcio 2011” a cura della Federazione Italiana Gioco Calcio rappresenta una fotografia interessante sullo stato di salute dei conti delle squadre di serie A. L’analisi, che da quest’ anno in poi verrà realizzata ogni anno, verte principalmente su tre aree: il censimento meticoloso dei numeri della serie A, gli aspetti macro economici-finanziari della serie A, B e della Lega Pro, ed inoltre una terza parte legata all’analisi dei business internazionali sempre nel settore calcio professionistico a scopo comparativo rispetto ai dati del nostro sport nazionale.
Il report di quest’anno mostra un quadro non propriamente confortante del nostro calcio. Infatti, a fronte di un lieve aumento nei ricavi, risulta crescente anche l’ indebitamento per le società: i debiti finanziari sono aumentati globalmente del 43% mentre quelli commerciali del 39%, ed i debiti finanziari costituiscono circa 3/4 delle passività delle società di serie A. Le attività remunerative dei club, invece, sono rappresentate per 1/3 dai diritti pluriennali derivanti dalle prestazioni dei dipendenti, i calciatori appunto, che sono un elemento eccessivamente volatile e scarsamente incentrato su politiche commerciali e di marketing durevoli. Ecco perchè per i club è importante al fine di incrementare la loro competitività, soprattutto a livello internazionale nel confronto con la Premier e la Bundesliga, investire in politiche commerciali maggiormente mirate, che possano sfruttare anche canali innovativi, oppure nella costruzione di stadi di proprietà, che assicurano ritorni importanti. Questa ultima indicazione sembra ormai essere costrittiva, nel senso che o si costruisce lo stadio di proprietà o si è costretti a galleggiare. Non sembrano esserci molte alternative.
In questo complesso contesto occorre inquadrare il Fair play finanziario di cui molti discutono. Il Fpf significa fondamentalmente che un club non può spendere più di ciò che guadagna e che nei prossimi anni deve costantemente avere a riferimento questo input virtuoso. E’ per questo che certi club stranieri spendono di più per l’acquisto di giocatori e tecnici, perché hanno bilanci superiori alla voce fatturato e ricavi (di oltre il doppio rispetto ai nostri top players – l’Inter incassa 196 milioni di euro contro 450 del Barca). Se ad esempio un club incassa in un anno, tra sponsor, biglietti, diritti televisivi, cessione cartellini dei calciatori ed altre entrate, cento milioni di euro, da lì dovrà detrarre stipendi di calciatori e staff, costi strutturali, investimenti, ecc., e solo il budget rimanente potrà essere investito sul mercato, non un solo euro in più. E’ questo il motivo principale per il quale molte fantomatiche trattative per grandi giocatori stranieri associati alle nostre principali squadre sono purissime sciocchezze, perché praticamente impossibili considerato ciò che a breve accadrà. Pena sarà l’esclusione delle competizioni UEFA della stagione successiva. E’ il concetto di pareggio di bilancio che prevede che un club non possa spendere più denaro di quanto ne guadagni (cosa che invece negli ultimi anni e puntualmente accaduta).
Dal 2012-13 soprattutto le perdite considerate non potranno essere superiori a 45 milioni di euro per Club con un flottante considerato “deviazione tollerabile” di 5 milioni di euro. Dalla stagione 2015-2016 lo scostamento considerato accettabile non potrà superare i 30 milioni di euro anche in questo caso con 5 milioni di euro considerati deviazione accettattabile. Nella stagione 2017/18 si avrà l’obbligo tassativo di raggiungere il breck-even (punto di pareggio tra ricavi e costi). Con l'introduzione del Fair Play Finanziario le società verranno valutate attraverso una sorta di coefficiente di rischio, che terrà in considerazione il debito accumulato e il monte ingaggi, e dovranno dimostrare di rispettare le scadenze di pagamento di qualsivoglia natura. Il regolamento e i criteri in esso presenti sono stati ideati per stimolare la pianificazione a lungo termine in ambiti quali la gestione dei settori giovanili e il mantenimento/miglioramento delle infrastrutture sportive. Le misure dunque entreranno in vigore gradualmente nel corso dei prossimi tre anni (dalla loro approvazione nel 2009) e il provvedimento centrale, quello sul 'pareggio di bilancio', diverrà pienamente operativo per le dichiarazioni finanziare legate all’anno 2012 che verranno valutate durante la stagione di competizioni per club UEFA 2013-14. Da quella stagione in avanti, i club che non soddisferanno i requisiti necessari, sulla base dei bilanci delle due annate precedenti, potranno essere sanzionati anche con l’esclusione dalle rispettive competizioni nazionali ed internazionali.
Libeccio
25 commenti:
sì, me la vedo la UEFA escludere il Barça dalla Coppa dei Campioni perchè ha così tanti debiti da non poter pagare gli stipendi... come minimo Platinì (o chi sarà al suo posto) si trova un milione di catalani fuori dalla porta di casa!
Ma i debiti come li conteggiano? Nei 45 milioni massimi di perdite? Perché se è così in effetti dall'anno prossimo Barcellona, Real, Manchester, Liverpool eccetera sono fuori dall'Europa, dato che alcune hanno centinaia di milioni di debiti. Se invece contano i passivi delle società prima delle classiche ricapitalizzazioni dei patron, allora nei guai saranno Inter, Milan, Chelsea.
Il FPF esiste solo nel mondo dei sogni: voglio vedere una società privata per azioni che viene esclusa dal suo business perché chiede un finanziamento alle banche o è in passivo. Basta un qualsiasi ricorso a un qualsiasi tribunale di provincia e il FPF è già archiviato.
Poi non capisco l'intelligenza del FPF: chi guadagna 100, può spendere 100; chi 30, spende 30. Ma come farà mai chi prende 30 a colmare il gap con chi ha a disposizione 100?
Concordo con cydella... al momento è solo un gentleman agreement.. poi si vedrà... ci saranno aggiustamenti tipo i ripianamenti (per non parlare delle rimesse dei soci delle squadre spagnole che sono considerati ricavi mentre in realtà non lo sono).
Al momento parte così... poi si verrà a tenzone.. probabilmente si arriverà a un numero alto di perdite ma solo spalmate su più anni... il tutto comunque, secondo me, mira semplicemente a calmierare gli stipendi... sul medio periodo poi vedremo che risultati avranno nel 2015/2016..
K
cyd infatti..... per come lo interpreto io il FPF serve solo a cristallizzare per sempre le posizioni dei club...
non sarebbe possibile più l'emersione o la ri-emersione che (in vaira maniera) hanno vissuto negli ultimi 25 anni club come milan-inter-chelsea-city etc....
a me, me pare una strunzata... ma probabilmente siamo noi a non capirlo fino in fondo
>>>Ma come farà mai chi prende 30 a colmare il gap con chi ha a disposizione 100?
semplice: sulle magliette al posto di PIRELLI (che ti fornisce 8 mln l'anno, una miseria per la squadra CAMPIONE DEL MONDO, il direttore dovrebbe parlarne!) gli scrivi SARAS con una sponsorizzazione da 100 mln annui e hai di fatto aumentato di 1/3 le tue entrate...
In pratica siamo alla solita trovata (in questo caso giustamente) raggirabile, in quanto "incostituzionale"... alla grande!
@ Andrea.smedile
Ma infatti il problema vero non riguarda chi ha un grossissimo potenziale ed ha un proprietario abbastanza ricco e abbastanza matto da buttare decine di milioni ogni anno nel calcio. Come hai indicato bene te, se quel proprietario ha voglia, un modo per aggirare l'FPF lo trovi. Il problema vero è per quelle società che fatturano 30 o perchè non hanno alcun potenziale o hanno un proprietario non abbastanza ricco o abbastanza matto.
Dirai, ma questo prblema è uguale ad ora. Ed infatti la cazzata del FPF è proprio questa: che fa rimanere la situazione pari pari a quella che è ora, con l'aggravante che ora, se nel background del club c'è un potenziale puoi sempre sperare che arrivi il ricco di turno e ti faccia fare un balzo in avanti, con l'FPF nemmeno quello.
In definitiva mi pare una stronzata (tra l'altro con tempi e modalità di applicazione a dir poco nebulosi...)
@Cyd
nel paese di Badoglio, tutto è raggirabile....chi va con il Badoglio, comincia a Badogliare (cit.)
Italo
@italo: il fatto che è raggirabile mi pare in secondo piano questa volta. E' una norma palesemente "incostituzionale" in qualsiasi paese europeo, anche non badogliano, dato che limita la "libertà d'impresa".
@ Cydella
che l'FPF abbia dei risvolti giuridici tutti da controllare probabilmente è vero, ma non credo che sia un problema di incostituzionalità o di limitazione di libertà di impresa. Nel momento in cui un'associazione decide di affiliarsi ad un altra associazione e partecipare alle competizioni organizzate da quest'ultima ci sta che debba accettare regole e limiti anche di natura economica e non solo tecnica. Basti vedere il fatto che, ad esempio in Italia, se non dimostri ogni estate di aver adempiuto ad una serie di pagamenti la FIGC non ti fa partecipare al campionato successivo. (per non parlare dell'America dove la libertà di impresa è un dogma, ma nell'NBA, per esempio, ci sono restrizioni economiche anche durissime)
Il Fair Play Finanziario è una cagata pazzesca!!!
92 minuti di applausi...
@Cyd
anche il prelievo retroattivo sui conti correnti della pregiata ditta Amato-Ciampi era palesemente incostituzionale, ma nessuno fiatò
Italo
"Poi non capisco l'intelligenza del FPF: chi guadagna 100, può spendere 100; chi 30, spende 30. Ma come farà mai chi prende 30 a colmare il gap con chi ha a disposizione 100?
"
chi ha 30 prenda giocatori più forti di chi ha 100.
Ci sono,basta avere voglia di cercarli
@italo: ma qui fiateranno tutti. Figurati se il Real o il City si fanno bloccare gli "investimenti" da una regola simile...
@gobbo: tipo la Juve che prende Aguero? Se non li paghi, come fai a prenderli?
cyd
basta comprare i giocatori a poco (o costruirli) e poi rivenderli quando valgono tanto
@ungobbo
si, ma statisticamente ogni quanti giovani nasce un campione? Ci vogliono sempre una montagna di soldi...
Nicola
non sto dicendo che la cremonese deve competere col chelsea
E' chiaro che se hai i soldi del manchester city è più probabile che tu vinca rispetto ad un'udinese.
Nel calcio è sempre stato cosi
Ma insomma,qui stiamo parlando comunque di realtà paragonabili tra di loro.
Ben venga,secondo me,una legge che controlli seriamente i conti delle varie società. E se alle società non sta bene...prego si accomodino
ungobbo
su questo ti do ragione, ma infatti il FPF è un modo per tentare di evitare fallimenti di club in seguito a gestioni finanziarie leggere, non certo un meccanismo per riequilibrare il gioco come alcuni dichiarano.
Nicola mi pare che quando si vuole evitare i fallimenti un modo lo si trova anche ora. Basta pensare, senza scomodare 3 delle 4 semifin. dell'ultima C.L. ( tutte con esposizioni debitorie paurose, e non perchè si sono finanziate un nuovo stadio)alla Lazio (ma anche alla Roma) negli ultimi anni.
L'FPF mi sembra più un modo per dire all'Udinese (o anche alla Fiorentina dell'era Prandelli) di turno di non rompere i coglioni; e così a salire.
beh diciamo che ora come ora mi sembra che si "copra" la situazione, facendo finta di niente... la Lazio era fallita per quel che ne so, eppure per quieto vivere è ancora lì. Il FPF dovrebbe essere una sorta di punto di non ritorno...
@ un gobbo
ok.
fare come fa l'udinese.
in quel modo però non vinci.
a parte rarissimi casi.
in generale vince chi compra, e paga, i campioni.
@ricca: citare l'AS Unicredit come modello gestionale mi perplime.
@ Cissiboy
"@ricca: citare l'AS Unicredit come modello gestionale mi perplime."
eh!!!???? scusa, dov'è che avrei elogiato il modello As Unicredit?
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