di Stefano Olivari
Il torneo di Wimbledon terminato domenica scorsa ha dimostrato come sia possibile guadagnare sull’ignoranza della massa, perché la quota è fatta anche di mercato e il mercato in questo caso amava Rafa Nadal.
Il re degli 1,01 nei primi turni è stato infatti protagonista involontario di due clamorosi casi di valutazione errata. In semifinale contro l’idolo di casa Andy Murray era dato favorito all’incredibile quota di 1,52. Questo nonostante il divario tecnico, i precedenti in carriera e soprattutto i due a Wimbledon nei quali Nadal non aveva concesso nemmeno un set allo scozzese. Murray è riuscito a vincere il primo set, permettendo così di scommettere Nadal vicinissimo alla pari, per poi crollare. In finale Nadal è stato invece sopravvalutato, a riprova che il cosiddetto ‘smart money’ non è così dominante come si crede. Non si capisce poi come potesse essere dato favorito (a 1,55, quasi la stessa quota di due giorni prima) contro Djokovic che aveva perso una partita negli ultimi sette mesi e aveva battuto Nadal quest’anno quattro volte su quattro, di cui due sulla superficie preferita dello spagnolo (la terra). Poco importa che abbia vinto Djokovic, questo è senno del poi. E’ più importante notare che il mercato abbia puntato sul giocatore mediaticamente più famoso. Lo stesso meccanismo che ha portato una Sharapova con un servizio disastroso ad essere considerata strafavorita (1,50) con una assatanata Kvitova. Conclusione: gli scommettitori professionisti sono molti meno di quello che si pensa, quindi non dobbiamo avere paura delle quote che sembrano sbagliate.
stefano@indiscreto.it
(pubblicato sul Giornale di martedì)
1 commento:
Ciao Stefano, complimenti come sempre.
Quello che dici è oro colato, poco importa il senno di poi, anzi in questi casi serve ad avvalorare la tesi, per cui ben venga.
Che gli scommettitori al 99% per cento non siano attenti ed oculati, questa è cosa nota, e prima di noi lo sanno i book, che su questo ci lucrano.
Interpretare le quote sbagliate è l'essenza del betting, ma ovvio che non è cosa facile e di conseguenza non tutti siano in grado di mettere poi in pratica.
Le quote le fanno in primis i book e poi il mercato le movimenta.
I Nadal, l'Inter, il Barca ecc ecc riceveranno sempre la stragrande maggioranza delle puntate a prescindere dalla quota offerta, per cui da questa iniziale considerazione partono i bookmaker.
Ovvio che il profano si farà sempre influenzare dalla quota bassa e sempre applicherà l'equazione favorito = vincente.
Un grande amico maestro mio e di tanti nel betting, ha sempre sintetizzato il concetto in due parole che riporto...."Non devo pensare mi piace la Juve e la gioco...ma devo chiedermi mi piace la Juve a quella quota?"
Capire questo è fondamentale tutto il resto è aria fritta.
Buona estate a tutti.
Ciao Stefano ci sentiamo presto
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