di Federico De Carolis
Forse la strada del prossimo scudetto
passerà per Napoli e potrebbero essere proprio gli azzurri, alla
fine, a tagliare l'ambito traguardo. Nei giorni in cui sono tanti
i candidati al primato, a seconda del giornale, va riconosciuto a De Laurentiis di essere
stato al top del mercato.
L'allestimento della squadra di Mazzarri
sembra rasentare la perfezione. Questo però, non significa che lo
scudetto possa tornare a Napoli quasi per un diritto acquisito un ventennio dopo i fasti di Maradona. Già l'anno
scorso i sogni morirono con i primi tepori di una primavera
disarmante proprio per i napoletani...Problemi psicologici, fisici ma anche tattici, se si pensa all'atteggiamento con cui il Napoli affrontò il Milan a San Siro. Mentalità vincente o mancanza della medesima, per dirla in giornalistese. Al di là dei rinforzi per Mazzarri va detto che Milan e Inter restano le squadre che offrono maggiori garanzie, anche se dovessero cedere qualche campione appagato. Ma delle milanesi parlano tutti da mesi, come se questa Supercoppa decidesse l'intera loro stagione, inutile ribadire l'ovvio. Da anni consideriamo Gasperini uno dei migliori allenatori italiani, in fondo questa partita vale soprattutto per lui e per il suo futuro: che poi la si pompi per vendere qualche maglietta in più fa parte del gioco. Tornando allo scudetto, è facile scrivere di chi lo può vincere: sognare piace a tutti e fa vendere, nessun direttore censurerà mai un pezzo che dia per certe le glorie future. Più antipatico è scrivere di chi non sarà della partita, soprattutto quando ha milioni di tifosi. Insomma, non ce ne sarà quasi sicuramente per una Juventus il cui migliore acquisto sta nel tecnico giovane e dall'atteggiamento vincente. Ma Antonio Conte potrebbe non bastare pur se va sottolineato come i bianconeri non ripeteranno sicuramente gli ultimi campionati, decisamente mediocri e al di sotto di ogni pessimistica previsione. Perchè? E' molto semplice. La Juve che vinceva scudetti a ripetizione, a parte i sospetti e le illazioni, era solita presentarsi ai nastri di partenza con un organico definito addirittura alla conclusione del campionato precedente. Quando arrivarono Cannavaro, Buffon e Thuram, tutto era stato concluso prima della partenza per il ritiro e così accadeva anche negli anni prima. Il medesimo discorso riguarda Inter e Milan che si riservano solo qualche aggiustamento, importante o meno, dopo il contatto ufficiale della presentazione e il successivo ritiro.
La Juventus ha acquistato Vucinic
solo qualche giorno addietro e non si tratta di un fuoriclasse
capace di rivoltare la situazione. Ottimo giocatore, si mette in
mostra più o meno per una decina di partite segnando i gol che
bastano a magnificarne le doti e sbagliandone il doppio. La Roma se ne è privata se non a cuor leggero certo senza che si creassero drammi tra i suoi
tifosi. Vucinic non è
sicuramente Aguero o Tevez o un'altra punta di sicuro valore. Nomi ne
abbiamo visto sfilare in continuità dalla conclusione del
campionato, salvo dimenticarli o sentirsi dire che erano
inaccessibili anche se prendevano altre strade. Per questo non
pensiamo che Madama non possa andare troppo lontano neppure in questa
stagione.
Anche qui, come per il Napoli, è una
questione di mentalità. C'era una volta infatti la mentalità della
Juve abituata a spadroneggiare sul mercato o quanto meno a stare al
passo con le avversarie maggiormente titolate. E parliamo della Juve di varie epoche, non solo di quella di Moggi. Non si punta più su un fuoriclasse, come accadeva con
Platini o Zidane, capace di trascinarsi dietro gli altri dieci
(fra i quali c'erano altri campioni, va detto) imponendo agli avversari la propria legge del successo, ma si aspetta
la buona occasione per acquistare risparmiando. E con i risparmi, di
questi tempi, è molto difficile andare lontano. Quel mercato che
alla Juve è servito da sempre per vendere giocatori che non
rispondevano più alle sue esigenze adesso resta sempre aperto in
omaggio a un cambio di mentalità che l'ha portata indietro, molto
indietro rispetto alle altre concorrenti per l'alta classifica.
Tutto sembra provvisorio, alla ricerca di affari di brevissimo respiro. Senza nemmeno la giustificazione del risparmio, viste le decine di milioni usate per i riscatti di giocatori medi (ad essere generosi). Auguriamoci che Antonio Conte compia un miracolo, sicuramente non
previsto da un calcio che si sta avvicinando sempre più alla
matematica nel rispetto dei valori assoluti, ma non cerchiamo di
sproloquiare parlando di scudetto. E' una parola che fino a qualche
anno addietro era stata appannaggio delle sole truppe bianconere (qui
non importa come) e che si concretizzasse quest'anno sarebbe un'impresa come quelle antiche di Cagliari e Verona.
Federico De Carolis
(in esclusiva per Indiscreto)
5 commenti:
mah?
il napoli campione con questa squadra ? se cavani ripete l'anno scorso , se ibra si distrugge i legamenti forse .
Puo' puntare a d un terzo posto ma inler e i 2 ex viola ok lucarelli e mascara sono riserve aggiaccianti in cl .
La juve se vuole tornare deve difendere un allenatore , cambiarne 6 in 5 anni non porta da nessuna parte .
Se devono vincere , giocare bene e vanno da poche parti . ma a me juve e de larentis cosi' vanno benissimo .
Baccio
capita a volte di leggere articoli o pareri,che mi fanno sentire come se vivessi in una galassia lontana.
questo è uno di quelli,quindi non commento perchè evidentemente ho un problema io.
manca un po' alla fine del mercato,quindi i discorsi sono prematuri.
se resta tutto così, anch'io vedo il napoli in lotta per lo scudo
Vucinic è un buon acquisto e al giusto prezzo. Ma in tre anni abbiamo speso 50 milioni per tre attaccanti di buonissimo livello e di rendimento ma non dei fuoriclasse. Volevi comprare i fuoriclasse? andavi a Lille e prendevi Hazard, l'anno scorso, e andavi a Bruxelles e prendevi Lukaku, sempre l'anno scorso. Prezzo: agosto 2010, con 30 milioni ti danno il resto e hai due che non arrivano ai 40 anni e han potenziale enorme.
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