di Alvaro Delmo
Era da tempo che pensavamo di dedicare un intervento a Raffaella Carrà (vero cognome Pelloni), tornata alla ribalta come conduttrice per l'Italia dello Eurovision Song Contest, al quale abbiamo riservato ampio spazio lo scorso maggio, e questa estate grazie a un remix di A far l'amore comincia tu curato da Bob Sinclair. Immergiamoci quindi in un breve ripasso della lunghissima carriera di una di quelle star della televisione italiana che, per schiacciare il tasto della nostalgia, 'ad averne ancora oggi'.
Per ragioni anagrafiche (ci piace sempre puntualizzarlo) la Carrà cominciamo a ricordarcela sul finire degli anni Settanta quando conduce il varietà Ma che sera, per poi scoprire più avanti che il suo esordio nel mondo dello spettacolo era da far risalire a diversi anni prima, con alcune scelte di rottura rispetto a una certa ingessatura della televisione italiana. Erano gli anni del bianco e nero, del primo e del secondo canale, e di un fare pudìco dell'intrattenimento che oggi verrebbe considerato noioso e scarsamente redditizio. Lasciando da parte i primi passi cinematografici (compreso un film con Frank Sinatra nel 1965), balziamo subito agli anni dell'ombelico mostrato alle telecamere, del Tuca Tuca (con Enzo Paolo Turchi e special guest Alberto Sordi), del successo iberico e latino americano, nonché tedesco o inglese.
Simpatica, ironica, spigliata e con una almeno apparente ingenuità di fondo, la Carrà diventa negli anni Settanta una star in grado di calamitare l'attenzione e i favori di milioni di persone. Le sue esibizioni sono ovunque un trionfo, brani come Rumore , A far l'amore comincia tu , Tanti auguri, Fiesta, sono un festival di ritmo, mosse e abiti, a volte avvolgenti a volte ridotti, in grado di mostrare tutta la sua espressività. Lei inoltre è una buona ballerina e se la cava come cantante, qualità a cui abbina energia da vendere senza essere nel contempo mai sopra le righe.
Passa qualche anno e Raffaella, sempre più bionda, nel 1982 viene coinvolta con Corrado nella presentazione di Fantastico 3 dove canta e danza sulle note della sigla d'apertura, l'indimenticabile (per noi) Ballo Ballo. La sua simpatia e relazionalità ne fanno poi la conduttrice ideale del nuovo spazio di mezzogiorno di Raiuno diretto da Gianni Boncompagni. Qui Raffaella, arrivata ai 40 anni, si accomoda sul divano ed entra nelle case degli italiani diventandone "la più amata". La sigla Fatalità e il resto sono storia, fagioli compresi, con sempre più televisione (anche in Spagna), Domenica In, fino all'incredibile successo di Carramba.
Alvaro Delmo
(26 ottobre 2011)
12 commenti:
"La prima più amata dagli italiani" non ci basta, vogliamo i nomi!!! :-DDD
A parte gli scherzi, grandissima professionista ma in gran parte insopportabile, spesso per colpe non sue ma dei programmi pessimi che le costruivano attorno.....
Io letteralmente impazzisco per il video di 'A far l'amore comincia tu' in cui Caterina Murino si incazza con il tassista che non sa dove si trovi il ristorante di Dolce & Gabbana...
Sappiamo che dopo di lei arrivò la Cuccarini a rilevare tale carica... Detto questo credo che la sua carriera televisiva vada divisa in due.
Programmi pessimi non lo so, se parliamo di Pronto Raffaella sicuramente meglio di quello che gira oggi. E di gran lunga... Almeno era un intrattenimento misurato, senza risse...
In Carramba ha sempre dato l'impressione di essere sincera a differenza di molte facce impostate odierne.
Anche se ovviamente, anche per ragioni anagrafiche, la mia Raffa preferita è quella dei 70 primi 80....
Alvaro, per "nomi" intendevo quelli degli italiani che la amavano, era una battuta... ;-)
Per quanto riguarda i programmi il confronto con oggi è troppo facile, resta il fatto che quei programmi erano roba da massaia nè più nè meno che quelli della D'Urso di oggi. Che si stava meglio quando si stava peggio è un discorso ovvio, anche Ibra nel Milan degli olandesi avrebbe fatto panchina ma il suo impatto in questo Milan è pari a quello che avevano allora Gullit o Van Basten.
Per quanto riguarda la miglior Carrà non mi esprimo perchè non sono un fan e quindi non me ne frega niente, quello che posso (e tengo a) dire è che l'ottima professionista si vide nella gestione del famoso caso Eminem a Sanremo: roba che gente come Bonolis ha da correre prima di arrivare a quel livello.....
Su Raffaella mi sembra avessimo già dibattuto insieme ai tempi dell'Eurofestival :-) Per il resto, rimane brava e probabilmente poco riconosciuta nella sua grandezza con un successo all'estero da molti qui ignorato... Bonolis? Gran ritmo, ma un'altra cosa considerato anche che cerca di attingere parecchio al repertorio del grande Totò... Certo, gran nostalgia pensando a Bim Bum Bam...
ragazzi ma Bonolis è un genere completamente diverso. E' un one man show: i programmi che fa sono un merto artifizio per permettergli di prendere la scena e dare sfogo alla sua instancabile e stucchevole verbosità, ai suoi tic, alla sua visceralità. A lui degli ospiti non gliene può fregare di meno, gli servono solo per affermare il suo punto di vista o, ancora meglio, direttamente se stesso.
La Carrà, ma forse, data la mia giovane età, mi sbaglio, mi sembra più la show girl che usa le sue qualità artistiche ed umane al servizio del programma.
"Su Raffaella mi sembra avessimo già dibattuto insieme ai tempi dell'Eurofestival :-)"
Esatto! :-D
"Per il resto, rimane brava e probabilmente poco riconosciuta nella sua grandezza con un successo all'estero da molti qui ignorato..."
Sono d'accordo, anche se secondo me purtroppo la percezione della gente dipende anche dal tipo di programma (nel bene e nel male: ci sono conduttori che son stati travolti da format che non stavano in piedi oppure baciati da format che potevano esser presentati anche da una hostess...): se De Niro avesse recitato tutta la vita per i Vanzina sarebbe rimasto De Niro ma la percezione di lui che ne avremmo ricevuto sarebbe stata un po' diversa... ;-)
"ragazzi ma Bonolis è un genere completamente diverso."
Non è un problema di genere ma di gestione della professione: ho fatto l'esempio del caso Eminem perchè secondo me lì si vide la professionalità della Carrà e la sua esperienza (che in un mestiere come quello non riguardano solo il cantare bene o il saper recitare).
Bonolis ad esempio è uno che la polemica non la sa gestire e va sempre in corto circuito, esagerando nei personalismi (vedi caso Striscia la Notizia) o passando dalla parte del torto anche quando ha ragione (vedi caso 90° minuto su Canale 5...).
"A lui degli ospiti non gliene può fregare di meno, gli servono solo per affermare il suo punto di vista o, ancora meglio, direttamente se stesso."
Da questo punto di vista la peggiore di sempre è Daria Bignardi, il suo "Invasioni barbariche" è insopportabile: mi son sempre chiesto come facciano gli ospiti a non mandarla a fanculo dopo 5 minuti.....vabbè che invita solo suoi amici, quindi.....
Non apprezzata a pieno? Scusate ma ancora oggi quante volte sentiamo Tanti auguri o Maracaibo (canzoni per ritmo e orecchiabilità ancora irripetibili)? Se poi per apprezzarla dobbiamo dire che Carramba è un programma decente non ci sto. E' semplicemente l'antenato di c'è posta per te...
"mi son sempre chiesto come facciano gli ospiti a non mandarla a fanculo dopo 5 minuti....."
Oddio le lacrime!!!! :-DDDD
@Dane: diciamo che quando ci fu l'intervista a Brunetta si percepì parecchia tensione tra i due
@Leo: il non apprezzata va spiegato nel senso che si tende appunto a limitarla a quello che ha fatto qui in Italia. La Carrà quando andava all'estero aveva ai suoi piedi migliaia di persone, specialmente in America Latina dove invadevano le strade per accoglierla... altro che le presunte dive di oggi.
@leo "maracaibo" non è sua ma di Lu Colombo....così,giusto per la precisione :)
Non apprezzata ? Ma se la Carrà anche in Italia è un'icona. Basta che si sappia che c'è una trasmissione con lei e tot milioni di telespettatori sono assicurati. Di sicuro lei è una grande professionista che non ha paura di stare ore ed ore a provare e che conduce o sta in un format solo se ne è pienamente convinta. Ho qualche anno più di voi e vi dico che già nei primi anni 70 la Carrà era un totem per mezza Italia. Le sue Canzonissime con Corrado l'hanno portata ai vertici della popolarità. Non è un caso che quando nel 1974 la Rai volle festeggiare con una mega-show i suoi 20 anni abbia chiamato a condurre Mina (non so se mi spiego...) e la Carrà, cioè il top del periodo. Brava la Carrà che con la sua professionalità e la capacità di scegliere i format giusti è sulla cresta dell'onda tuttora, a più di 40 anni da quando divenne una diva tv.
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