Fra le tante numero uno del tennis femminile Petra Kvitova è la più numero uno di tutte, al di là di quello che dirà il computer WTA alla fine dell’Australian Open e dei gusti personali. Nel quarto di finale contro una Sara Errani per niente rassegnata ha giocato a sprazzi, facendosi rimontare nel primo set e rimontando nel secondo, ma con la solita costante: decide lei quando vincere e quando perdere.
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2 commenti:
Popoliamo il deserto rosso di ben due piattaforme:d'altronde l'Aussie Open non ha la gloria e l'esegesi di una supercazzola pallonara qualsiasi.
Sono d'accordo a metà sulla conclusione,l'Atp vanta almeno tre campioni(in attesa di un Godot..)da storia del gioco.
Uno,il Mago Merlino,non penso ripasserà più ed è,alla categoria qualità,il meglio di sempre o quasi.
Amen.
Gli altri due,fuoriclasse quantitativi,sono versioni moderne di Borg(Rafa)e Lendl,ovvero Nole.
Niente male..
La Wta invece intravede la luce alla fine del tunnel.
Anni orrendi questi,con Slam vinti(in assenza di Serenona e mamma Kim)da outsider.
E il numero uno a mediocri di successo stile Jankovic e Wozniacki.
Adesso,vivaddio,ci sono Kvitova e Azarenka.
La prima è una campionessa da uno-due,la seconda una regolarista tremenda.
Quasi tre lustri fa(1997-2003)ci fu il momento d'oro.
C'erano ancora Graf,Seles,Pierce,Novotna,Martinez,Sanchez.
Ma erano arrivate Hingis,le Williams,Mauresmo,Clijsters,Henin,Davenport,Capriati e le russe.
Giunone,per esempio,era simile a Petra.
Più da mattonella,perse due Wimbledon per circostanze sfavorevoli,ma(pound for pound)simile potenza e ancora più varietà di colpi.
Una così,o la Pierce che massacrò Steffi Graf a Parigi,quanto avrebbero vinto nello scenario postatomico degli ultimi anni?
Ovviamente la Kvitova si è suicidata, stamattina (mattina per l'Italia), servendo male e non trovando mai la lunghezza del rovescio...pazzesche la testa e la cattiveria della Sharapova, in rapporto al talento la numero uno è lei per distacco...
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