Senna alla Williams, la classica operazione per fare notizia in ogni angolo del mondo presso il pubblico generalista. E infatti noi che non siamo ingegneri meccanici ma operai in esubero dell’informazione la apprezziamo, pur senza essere appassionati di automobilismo. Anche perché ci offre il pretesto per una riflessione sull’organizzazione dell’attuale Formula Uno. Dove gli sponsor dell’epoca di Senna (in realtà Lalli) Bruno contano esattamente come all’epoca di Senna (in realtà Da Silva) Ayrton, al di là della retorica sui bei tempi andati. Ad essere cambiati sono i mercati di riferimento, sempre meno eurocentrici, e chiaramente (ma non di tanto) le cifre.
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3 commenti:
Diciamo che Williams ha bisogno di soldi, e Bruno Senna gli garantisce un po' di sponsors.
Bruno e' uno degli onesti mestieranti che e' li perche' ha i soldi, non penso che potra' mai diventare un pilota di prima fascia, cioe' del livello di Alonso, Vettel e Hamilton.
Per chi volesse riprovare certe emozioni o avesse nostalgia dei tempi di Ayrton Senna, raccomando caldamente il documentario sulla sua vita, uscito nelle sale (almeno qui in Inghilterra) lo scorso anno.
"Diciamo che Williams ha bisogno di soldi, e Bruno Senna gli garantisce un po' di sponsors."
sì ecco appunto.
A me non provoca nessunissima emozione, al massimo un po' di pena il tentativo di suscitare nella gente una correlazione con le imprese dello zio....che poi, volessimo proprio fare i romantici, avrebbe avuto più senso mettere Bruno sulla McLaren (o al limite sulla Lotus, se quest'ultima versione non fosse una pagliacciata)piuttosto che sulla Williams che con l'epopea di Senna non ha nulla a che fare.
@Emidj74
sono d'accordo ma aggiungerei la bellissima puntata di Sfide (RAI3) dedicata ad Ayrton Senna... Bellissima, poetica, toccante.. In rete sul sito RAI/Sfide o su youtube la trovate. Vedrete, ne vale la pena...
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