di Federico De Carolis
Il ritorno di Zdenek Zeman su una panchina di serie B fu salutato dallo stesso Zeman non con una banale promessa di promozione in A ma con una dichiarazione su Moggi: ”Io ci sono ancora, lui no”. La sintesi di un’epoca trascorsa, ma non dimenticata da alcuno. Il campionato del Pescara, poi, ha riportato il ceco all’attenzione del palcoscenico calcistico italiano anche a prescindere dalle dichiarazioni.
Ho incontrato Zeman per il lavoro al Corriere dello Sport moltissime volte. Ad esempio quando venne a Torino, chiamato dal procuratore Guariniello, per spiegare al popolo calcistico quello che non andava. Parlò di Vialli, di Del Piero e della Juventus in generale (all'epoca mi occupavo della squadra bianconera), senza trascurare coloro che ne seguivano in qualche modo l’esempio, per sottolineare la crescita fisica, impossibile nella normalità, di diversi assi del nostro calcio. Passati quasi sotto silenzio i suoi avvisi ai naviganti (dell'epoca) per tutto quello oltre ai farmaci stava rovinando il calcio, comprese le scommesse. Un uomo di campo certo, amato dai giocatori con voglia di lavorare e un po' meno dai mestieranti, che ha il raro dono della ragione e della critica. Critica non certo tifosa, anzi: non svelo certo un gran segreto ricordando le sue simpatie juventine interrottesi quando è entrato in rotta di collisione con Moggi.
Zdnek Zeman a Pescara ha trovato un ambiente tranquillo, al di là del valore della squadra. Un ambiente che potrebbe riportarlo in auge nonostante l’età (percepiamo Zeman sempre come un emergente, ma sta andando per i 65 anni) e gli affanni di una carriera che, se gli ha portato consensi e applausi, non l’ha ripagato con quei successi che lui per primo si attendeva. Vent'anni fa iniziai un'intervista con lui con un ”Lei che ha già fatto tanto” che voleva solo sottolineare l''ottimo lavoro fatto fino ad allora nel calcio lontano dai riflettori. Mi guardò con stupore per sottolineare: “Guardi che ho vinto solo un campionato che non era neppure di serie C1”. Stava a Foggia, allora, lo stesso Foggia dove è tornato due anni fa senza ripetere il miracolo di Signori, Baiano e soci e dove iniziò la grande performance che doveva portarlo alla Lazio e alla Roma. Inutile ripetere cosa abbia rappresentato Zeman per il calcio italiano negli ultimi decenni, il resto è solito dibattito fra nemici mortali (non sempre in buona fede) e adoratori acritici (spesso nemmeno loro). Veniamo al presente e alla sua venuta qui a Pescara, in una piazza che ha amato un certo tipo di allenatori (Cadé, Angelillo) ma mitizzato altri (Galeone). Zeman è senz'altro nel girone dei mitizzabili.
Lui all’assalto dei cronisti sulle possibili esaltazioni biancazzurre risponde senza rispondere, ma forse alla A ci pensa davvero se non trascura, nella sua verve polemica, quegli arbitri che hanno negato al Pescara almeno due successi insieme a tanti rigori. Bisognerà attendere per vedere quali panni riuscirà a vestire la quadra pescarese lungo tutto il campionato, ma Zeman, il suo gioco e i suoi giocatori finora sconosciuti hanno dal loro punto di vista già vinto. Praticamente come accadde a Foggia tanti anni fa. Chissà se il grande calcio lo riavrà protagonista o se Zeman sarà condannato a rappresentare per sempre gli allenatori bravi, ma anche incapaci di condire la loro carriera con successi che contano. Chi ha conosciuto Zeman sa che per lui il risultato non è un optional e che è ben lontano da quell'immagine di professorino del genere 'l'operazione è riuscita, ma il paziente è morto' che gli hanno affibbiato. Lo scudetto non lo vincerà mai con il Pescara, questo è sicuro. Ma qualcuno con i soldi e fuori dai soliti giri potrebbe (dovrebbe) credere ancora in lui.
Federico De Carolis, da Pescara (1 gennaio 2011)

40 commenti:
Moratti? impossibile
Adoro lo Zeman, che mette alla berlina i vizi del calcio, a proposito leggete petrini sul fatto,
ma lo zeman allenatore è uguale a se stesso da sempre, e per me per un allenatore è un difetto.
@spike: "ma lo zeman allenatore è uguale a se stesso da sempre"..in che senso? Se fosse sempre uguale non pensi che gli altri avrebbero preso delle giuste controffensive? In ogni caso, secondo me, tra le squadre allenate vent'anni e quelle dei nostri giorni rimane inalterato il concetto di fondo ma i mezzi per raggiungerlo sono variati..no?
parlandone solo da un punto di vista tecnico e pur non essendone un fan accanito, mi chiedo come mai, in un contesto desolante di svuotamento degli stadi, dovunque ci sia lui c'è anche la gente.
Mi viene in mente che forse quelli che non capiscono siamo (stati) noi e non lui. Prima ancora delle sue esternazioni e delle sue battaglie extracampo, credo che non sia stato accettato in Italia il suo modo di intendere il calcio.
Per carità sono convinto che ci siano sistemi di gioco (ed allenatori) più redditizzi nel medio-lungo periodo, ma, secondo me non è affatto vero che alla fine siano o debbano essere sempre gli avversari quelli che vincono (sicuramente non sono quelli che si divertono...)
Solitamente siamo portati a pensare che ad esempio il campionato lo vinca la difesa meno battutta, ma forse, come diceva giustamente qualcuno anche qua dentro, è anche perchè non si è QUASI mai provato a vincere in maniera diversa ...
In definitiva, ammetto che se fossi un presidente di un top club avrei certamente diversi dubbi a prenderlo, ma l'idea avrebbe altrettanto certamente la sua attrattiva.
Spesso non ci si ricorda del valore delle squadre allenate da Zeman. Cioè a Roma è arrivato dove doveva arrivare in classifica perchè c'erano squadre più forti della sua, ma ha fatto dei signori piazzamenti che oggi gli sarebbero valsi qualche partecipazioni alla Champions. Non è che ha allenato il Real Madrid e lo ha fatto lottare per la retrocessione, ecco. A Foggia ha fatto un mezzo miracolo, nel senso che i giocatori da lui allenati si sono dimostrati anche altrove degli ottimi professionisti. Dove non ha avuto la squadra non ha fatto risultato. E mi sembra normale, come lo sarebbe per qualsiasi altro allenatore.
Zeman avrà i suoi limiti però, in questa situazione di crisi, se volessi veramente sposare un progetto a medio-lungo termine, abbattendo i costi e puntando veramente sui giovani, motivati (e talentuosi of course) un pensierino al boemo lo farei. Anche perché, nella sua "intransigenza", mi è sempre parso uno che preferisse i giocatori di talento e personalità ai soldatini scarsi ma diligenti.
Jeremy , ti lancio una provocazione su quello che hai detto...
A me sembra invece che Zeman sia il classico allenatore che fa la fortuna di presidenti furbi (vedi il buon Casillo).
Valorizza col suo gioco spregiudicato ( e comunque a gioco medio lungo suicida) centrocampisti , esterni e attaccanti , portando gli allochhi di turno a ritenerli piu forti di quel che sono....e a pagarli di piu di quel che valgono...
A mente l'unico vero ottimo giocatore lanciato da lui è stato Beppegol , il resto al piu si e dimostrato onesto...
Fermandosi al dato del campo, un allenatore incapace di migliorare i difetti genetici del proprio calcio in più di vent'anni di attività in Italia. Un grosso limite, e non si può certo invocare la nenia de "il risultato è casuale, la prestazione no".
In ogni caso, è uno che porta gente allo stadio e questo di per sé è già un'ottima cosa.
Per quanto riguarda il personaggio, ha smesso da tempo di fare i nomi, si limita a fare il moralista della pelota. Può cmq permettersi di campare di rendita.
Peccato che i giornalai lo cerchino per fargli le solite domande stantie, le poche volte che l'ho sentito parlar di tattica è sempre stato piacevole.
Leonto, non è propriamente vero che solo Signori valeva in quella squadra. A me vengono in mente Rambaudi, Di Biagio, Baiano, Shalimov, Kolivanov che hanno fatto tutti delle ottime carriere dopo Foggia. Per dire che si esalta tantissimo Zeman per Foggia ma allora lo stesso discorso dovrebbe valere per Del Neri che con il Chievo fece un botto identico e francamente con giocatori di cui oggi non si trova alcuna traccia, tranne Perrotta. Zeman ha fatto bene ma non oltre i limiti dei giocatori che ha avuto. Come tutti gli allenatori bravi del resto.
Piuttosto di fare un campionato da zona retrocessione con vari allenatori tristi che ci sono in giro, preferirei farlo con Zeman, ché almeno mi diverto.
Cyd io spero che la Fiorentina, scegliendo Delio, abbia fatto lo stesso ragionamento...
Da tifoso zemaniano dico che a Pescara sta andando oltre le aspettative.
Fortunatamente sui migliori dei suoi non ci sono troppe voci di mercato invernale, quindi la squadra potrebbe reggere a lungo, a patto di migliorare alcuni aspetti del gioco e di trovare un pò di smalto da alcuni panchinari che prima o poi saranno chiamati in causa (il campionato di b è assurdamente sfiancante).
Riguardo la capacità attrattiva delle sue squadre, per esperienza dico che gli afflussi allo stadio aumentano solo di poco, ma l'entusiasmo cresce a dismisura: d'altra parte, veder giocare dal vivo le sue squadre è un'emozione che fa da spartiacque nella vita di chi ama il calcio.
Leo, ora che vi diamo (credo in regalo) parruccone sarà tutta un'altra musica......
Tra i giocatori lanciati o valorizzati da Zeman metterei anche quelli della prima esperienza leccese in cui, proseguendo nel solco di Delio Rossi, fece molto bene, specialmente nel girone di andata. In quella squadra c'erano i giovani Cassetti, Vucinic, Ledesma e Bojinov (a proposito di talento sperperato... ora vivacchia sulla panchina dello Sporting Lisbona, la mia seconda squadra preferita...).
chad, ora ho capito finalmente chi sei su FB! ;-)
a proposito di denunce sul calcio-scommesse, fa sorridere pensare che il più famoso dei suoi pupilli sia uno dei personaggi chiave dell'ultima inchiesta..
Jerry la nostra polizza vita si chiama calcio scommesse... ;-)
l'unica cosa che davvero non sopporto di Zeman, è quell'aura di vittima del sistema che si è autoappiccicata, per cercare di giustificare una carriera che non ha niente di più di un Beretta o di un Sannino (pura avendo avuto in mano squadre ben più qualitative).
Al tempo dei farmaci, anche lui ci provava con i beveroni di creatina.
"Non davano risultato", disse poi, ma intanto non aveva allontanato schifato la polverina magica, salvo poi fare pubblica accusa dei muscoli altrui.
dal 2006 Moggi non c'è più, il sistema è finalmente pultio, eppure nessuno si è fionadato per assicurarsi "uno dei migliori allenatori in europa", come si è modestamente descritto durante la sua testimonianza al processo Calciopoli.
Già, come mai il Real Madrid gli ha preferito Mourinho a lui? non me lo spiego...
@mario: magari non è così bravo. Comunque, se devo fare un campionato da vomito come la Fiorentina attuale o essere sicuro di retrocedere, prendo Zeman di corsa. Magari non mi salvo, però i miei tifosi vengono volentieri allo stadio e tutti si divertono.
@cydella, secondo me la teoria che con Zeman ci si diverte a prescindere, è un falso mito.
alla Lazio nel '97 viene esonerato dopo 18 giornate.
al Fenerbahce nel 2000 gli danno il ben servito dopo 8 giornate.
poi va al napoli e ci rimane 6 settimane e saluta tutti dopo aver raccolto 2 punti su 18.
va alla Salernitana e il primo anno fallisce la promozione perchè nelle ultime 7 partite raccoglie 3 punti su 21.
l'anno successivo non arriva al panettone.
passa all'avellino e arriva penultimo.
dopo una grande annata a Lecce (Vucinic-Bojinov), arriva al Brescia 5° in classifica quando mancano 11 giornate.
riesce ad arrivare 10°.
torna a Lecce e viene esonerato dopo 10 sconfitte in 18 partite.
infine lo scelgono alla Stella Rossa Belgrado, ma dopo 1 punto in 3 giornate (più eliminazione in Europa League con l'Apoel Nicosia) lo rimandano a casa.
insomma, a me pare che a forza di giocare con il 3-4-3 colabrodo, ci può anche stare che due o tre stagioni su 15 ti vadano pure di culo se sei fortunato a trovare il Vucinic o il Signori di turno.
ma questa è l'eccezione, non la regola.
evidentemente il calcio ha bisogno del bravo-buono-bello da mettere con ipocrisia sul piedistallo e idolatrare a tutti i costi.(come il Farina convocato da Prandelli, per dire.)
perchè altre spiegazioni (di merito) sinceramente non ne vedo.
@mario: ma anche io ho detto che forse non è così bravo e infatti l'ho proposto per squadre di media classifica che tanto non retrocedono (e quindi tanto vale fare divertire gli spettatori) o quelle condannate alla retrocessione (magari si salvano e un po' divertono anche loro).
cydella a me pare che nella maggioranza dei casi i tifosi di squadre allenate da Zeman non è che si siano divertiti poi così tanto.
cioè io dubito fortemente che squadre che fanno 2 punti su 18, o che arrivamo penultime in B, o che fanno 10 sconfitte in 18 partite, abbiano sempre sto gran gioco spumeggiante degno del prezzo del biglietto.
ma ormai su Zeman si è costruito un personaggio mitologico che va oltre la realtà (mediocre) delle cose.
@mario: delle ultime 10 squadre Palermo, Genoa, Chievo, Parma, Fiorentina, Cagliari, Siena, Bologna, Novara, Cesena e Lecce, a parte il Siena che ha fatto una scelta precisa, Cagliari e Chievo che giocano in maniera collaudata (al di là dell'allenatore), da tifoso delle altre squadre avrei preferito Zeman, piuttosto che la penuria attuale.
Poi neanche io gli affiderei il Real Madrid o il City.
Mario, l'allenatore che sembra ti abbia scippato la nonna per quanto acrimonia ci metti nel giudicarlo, non usa il "3-4-3 colabrodo" di cui tu parli.
Io su Farina sarei molto meno leggero. Questo, da quel che si è capito, ha detto no a taroccare una partita per 200.000 Euro (due anni di ingaggio per lui, non poco quindi) ed è andato a denunciare tutto alle autorità competenti. Letteralmente, un comportamento da cittadino esemplare. Se fossi Prandelli mi impegnerei a fargli fare la presenza in Nazionale (anche per un minuto) e non solo l'ospite.
Jer, concordo sul significato del messaggio. E poi visti quelli che giocano di solito......
Letto un interessante articolo di Sconcerti che preconizza la modifica dela normativa sulla responsabilità oggettiva: sarebbe ora. Io credo che non sapremo mai con precisione quello che è successo e qual'è la percentuale di millanteria (si dice così...?) di 'sti farabutti. Ma che le squadre debbano essere penalizzate perchè qualche loro giocatore scommette su un over continuo a pensare che non sia giusto; tra l'altro la squalifica del giocatore è di fatto già un danno economico per la società, che l'ha acquistato e stipendiato. Ovviamente sempre che non sia coinvolta la società direttamente.
jeff, che poi a guardare i regolamenti si resta abbastanza basiti: se ti beccano per doping la responsabilità è solo tua, se ti beccano a scommettere faccio il culo pure alla tua società. A me pare, pare eh, che debba essere esattamente il contrario, che la scommessa lecita (ma anche al bandito)è capace di farla chiunque (più o meno...), doparsi mi sembra un esercizio più tecnico che francamente mi sembra di difficile applicazione per chi non ha competenze in materia farmaceutica e medica.
il criterio per adottare la responsabilità oggettiva dovrebbe essere quello di vedere almeno se l'atto illecito ha comportato un vantaggio alla società di appartenenza o no.
In questo senso ha molto più senso che il club risponda del doping del suo giocatore perchè comunque ne ha trattao vantaggio, piuttosto che della scommessa che magari riguarda altre gare o addirittura è stata fatta contro il club stesso.
Zeman è sicuramente un maestro di calcio di quelli veri,su questo non ci piove.
Di sicuro è ancora più di una spanna sopra il livello medio degli allenatori odierni.
L'anno scorso ho visto 3 partite dal vivo del Foggia e ti rendi conto immediatamente che il suo calcio è una mosca bianca nel baratro generale.
Tutti o quasi giocando a pane e salame,parlo della C,la sua squadra assieme forse ad altre 2 (su 36)giocava a calcio.
Che fosse il valore aggiunto del Foggia è dimostrato dal fatto che andato via lui,sono ripiombati nelle zone basse della classifica e stanno facendo un campionato di sofferenza. Lo stesso Pescara l'anno scorso con Di Francesco era una squadra brutta e noiosa,quest'anno Zeman è molto più in alto in classifca e gioca divinamente.
Ciò detto,se la domanda è "Zeman se avesse avuto per le mani Milan,Inter,Juve,Real,avrebbe vinto?,la risposta è "Sicuramente no",perchè i difetti che ha come strutturazione di squadra sono almeno quanto i pregi.
Schema fisso,unico ed immutabile,quindi incapacità di sapersi adattare alle situazioni...questa è una mancanza gravissima per un tecnico che dovrebbe essere di alto livello.
Altra sua fissa clamorosa,la preparazione atletica:certamente la squadra all'inizio ed alla fine dell'anno vola,per praticare quel calcio è necessario,ma da gennaio fino a marzo,nei mesi invernali,la squadra dorme,perchè Zeman a dicembre rifà tutta la preparazione.
Risultato,vola si in primavera,ma perde importanti a gennaio,febbraio e marzo:tradotto,può una squadra che ambisce a vincere un campionato,fare pochi punti nei 3 mesi cruciali?Per me no.
Altra caratteristica negativa,la difesa altissima e le conseguenti caterve di gol fatti e presi...difficile ricordare (perchè non esistono),squadre che vincono gli scudetti con 40 gol presi...e nelle coppe poi la Lazio per esempio dopo averti vinto in casa 1-0 va a Tenerife e perde 5-3,venendo eliminata.
Quindi,concludendo,Zeman resta un maestro ed ha proposto qualcosa che sicuramente verrà ricordato,a dispetto di tanti altri anomini proponitori del calcio pane e salame.
Per alcuni versi però il suo calcio è utopico,quindi difficilmente sarebbe potuto essere vincente ad alti livelli.
Se Zeman l'anno prossimo venisse chiamato dal Milan,non cambierebbe di una virgola tutto il suo metodo di lavoro,ma ovviamente salterebbe in aria dopo 10 giorni,perchè nessuno dei calciatori milanisti,o quasi nessuno,sarebbe disposto a smazzare e correre in quel modo.
@cydella, per affidare una squadra a Zeman bisogna necessariamente essere già spacciato in zona retrocessione, per poi sperare nel miracolo.
altrimenti ti ritrovi come Corioni che era quinto in classifica e pensave che assumendo Zeman arrivasse alla promozione senza i play-off, ritrovandosi alla fine senza ne la promozione e nemmeno i play-off.
ormai tutti i presidenti di media classifica in B sanno che affidare una squadra a Zeman significa al 90% buttare l'investimento nel cesso.
è come giocare alla roulette, qualche volta ti va anche bene, ma alla fine il banco vince sempre
"Se Zeman l'anno prossimo venisse chiamato dal Milan,non cambierebbe di una virgola tutto il suo metodo di lavoro,ma ovviamente salterebbe in aria dopo 10 giorni,perchè nessuno dei calciatori milanisti,o quasi nessuno,sarebbe disposto a smazzare e correre in quel modo." Che poi è il problema dei tanti allenatori che fanno bene in provincia con giovani sconosciuti che possono correre come matti (da Delneri a Gasperini), e male nelle grandi dove devi avere altre doti, soprattutto per gestire lo spogliatoio.
@mario: a Zeman non devi affidare una squadra fatta e finita, questo mi sembra chiaro. E neanche una squadra di vertice, nella quale bisogna fare soprattutto il gestore.
Se io fossi una rivendita in stile Genoa o Palermo, lo prenderei al volo: 70 goal all'anno, giocatori valorizzati, rivenduti e via.
altrimenti ti ritrovi come Corioni che era quinto in classifica e pensave che assumendo Zeman arrivasse alla promozione senza i play-off, ritrovandosi alla fine senza ne la promozione e nemmeno i play-off.
al di là di quanto valga Zeman, quella stagione al Brescia non dovrebbe fare testo in quanto Corioni è un fermo estimatore del teorema Borlotti
@axel
senza avere Licinia Lentini come moglie.......
Italo
per fortuna di Luca Toni, che sennò col cavolo che diventava campione del mondo
@cydella però bisognerebbe smetterla di propagandare Zeman come una povera vittima (per incomprensione o malafede che sia) emarginata dal "sistema".
cioè possibile che sette esoneri, vari contratti non riconfermati, stagioni fallite in serie, siano tutte causa del destino cinico e baro?
@axel, forse il teorema Borlotti è più applicabile alla prospettiva coppe europee, piuttosto che a quella del passaggio dalla B alla A. Sicuramente per uno come Corioni, pur sempre con mamma Unicredit alle spalle, i diritti tv della A e gli stadi pieni con le big avrebbero giustificato il salto di categoria.
Comunque evidentemente scegliere Zeman equivale a una garanzia di applicarlo quel teorema :D
@mario: mi pare di non aver mai parlato di Zeman come vittima del sistema a prescindere; e non ho detto neanche che la sua carriera è colpa del destino cinico e baro;
ho semplicemente detto che piuttosto di un De Canio, preferisco Zeman, che almeno ci prova a far giocare a calcio le sue squadre e tante volte ci riesce. Non posso offrire vittorie ai miei tifosi, ma almeno gli offro un bel calcio e del divertimento.
1) è che Corioni veniva da svariati anni di A con Baggio in squadra (e altri tipo Almeyda, Adani, Guardiola) e a quanto pare voleva farne altrettanti in B prima di risalire per risanare il bilancio
2) quindi invece di Maran venne a sorpresa preso Zeman che fin da subito cambiò lo schema e un modo di giocare che stava dando i suoi frutti (se avesse fatto il contrario non sarebbe stato Zeman) e la squadra ovviamente ne risentì
detto questo, con 20 squadre in A e 30 allenatori all'anno che tra questi non ci sia mai Zeman per me è inconcepibile, pur con tutti i suoi difetti di cui già si è parlato
e comunque dopo aver visto Gasperino il carbonaro sulla panchina dell'Inter per 5 partite esigo che a Zeman venga data la stessa occasione :-D
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