di Piersandro Guerrera
L’evento dedicato all’educazione organizzato di recente da Apple a New York potrebbe rappresentare per il mondo dell’editoria una rivoluzione che non avveniva dai tempi dell’introduzione della stampa di Gutenberg. Proprio facendo questo confronto, l’azienda che ha rivoluzionato la stampa digitale grazie all’introduzione dei caratteri tipografici nel primo Macintosh oggi tenta di portare una ventata di novità nei libri di testo scolastici. L’obiettivo è superare l’ostacolo della carta. Apple sostiene che i libri per l’istruzione sono ricchi di contenuti di qualità ma scomodi da trasportare, poco interattivi e non offrono nulla di più di quello che permettevano gli stessi testi quasi cento anni fa.
Chiave di volta è l’iPad, il tablet firmato Cupertino, che da subito consente di accedere a un catalogo molto completo di libri scolastici (negli Stati Uniti) delle più importanti case editrici quali McGraw-Hill, Pearson Education e Houghton Mifflin Harcourt, che hanno già adattato in edizione digitale ed evoluta circa il 90% dei loro contenuti didattici. La scommessa di Apple, e quindi degli editori, è che fornendo libri più accattivanti, ma soprattutto completi di informazioni, gli studenti abbiano a disposizione nuovi metodi di apprendimento: quiz di verifica, immagini 3D, filmati, presentazioni, esperimenti scientifici, possibilità di evidenziare, prendere appunti e creare note e quant’altro all’interno del proprio libro digitale.alla nuova versione dell’applicazione iBooks
Tutto ciò è possibile grazie alla nuova versione dell’applicazione iBooks per iPad (e iPhone), che non si limita a riprodurre libri testuali in versione digitale o con l’aggiunta di alcune immagini a corredo, ma punta a trasformare un ebook in un prodotto totalmente interattivo per mezzo dello strumento di editing iBooks Author, disponibile gratuitamente per Mac. I libri di testo verranno offerti a un prezzo massimo di 14,99 dollari, quindi molto meno delle rispettive edizioni su carta, e con la stessa formula adottata per le applicazioni e i libri tradizionali verrà offerta agli editori una quota del 70% mentre il restante 30% sarà destinato a Apple per la distribuzione.
Per mostrare le potenzialità di questi nuovi libri di testo Apple ha pubblicato gratuitamente sull’iBookstore internazionale il volume digitale Life on Earth edito da Edward O. Wilson. Questo libro di scienze disponibile per iPad mostra tutte le caratteristiche di un nuovo libro digitale: interattività, portabilità e, molto probabilmente, la capacità di catturare l’attenzione anche dello studente più distratto.
L’effetto collaterale di questa rivoluzione è legato alla fruizione di questo tipo di contenuti. Per prima cosa è necessario un iPad e il prezzo di base non è cambiato se ad acquistare il tablet sarà uno studente. Inoltre iBooks, come qualsiasi applicazione firmata Apple, soffrirà della variazione dei requisiti minimi che potrebbe portare un “lettore di libri di testo” a diventare obsoleto nel giro di qualche anno. Se tutto sommato un ebook reader tradizionale, con i suoi limiti dovuti alla staticità, può vivere anche 10 anni senza rischio di obsolescenza, appena iBooks richiederà una versione del sistema operativo iOS superiore a quella disponibile con l’iPad in possesso ci si potrà dimenticare di utilizzarlo per studiare.
La rivoluzione inizierà negli Stati Uniti, dove già molti istituti scolastici stanno utilizzando il tablet come strumento didattico grazie alle oltre 20.000 applicazioni dedicate, ma non è ancora chiaro come e se Apple avrà intenzione di esportare questo modello all’estero. Per il momento, offrendo iBooks Author gratuitamente, l’intento è quello di consentire agli editori di tutto il mondo di sperimentare il possibile passaggio al digitale dei libri di testo; successivamente potrebbero essere gli stessi a proporre a Apple di presentare nel loro Paese un’offerta di volumi elettronici in alternativa a quelli cartacei. I nuovi Textbooks sono sicuramente il primo vero passo evolutivo dei libri scolastici, è da vedere se la diminuzione del prezzo di copertina legato però al costo di un iPad, consentirà un vero boom anche nelle case degli studenti e non soltanto limitato agli istituti scolastici per famiglie facoltose.
Piersandro Guerrera
(per gentile concessione dell'autore, fonte: Apple Time)

43 commenti:
"ma non è ancora chiaro come e se Apple avrà intenzione di esportare questo modello all’estero"
sta già tentando...due giorni fa sono stato ad un incontro presso la scuola (a Milano, non pubblica) di mio figlio con una senior VP dell'Education Dept di Apple...a me è sembrato 80% (se non di più) marketing ma forse sono io che sono vecchio e non capisco...
L'idea potrebbe anche non essere male, se vista nell'ottica di risparmio di denaro e di minore impatto ambientale... una conditio sine qua non però è che vengano utilizzati formati aperti, perché se io voglio usare samsung, kindle o il lettore cinese da 80 euro devo poterlo fare, senza che debba obbligatoriamente passare per l'i-pad da 800 euri. che poi io preferisca i libri cartacei è un altro discorso, ma ha a che fare col feticismo degli oggetti e quindi è off topic.
ma poi perchè prendersi un tablet da 800 euro e non un eeepc da 200 che fa 1000 cose in più?
ma non è fashion banshee :)
perchè è nettamente meglio l'i-pad di un qualsiasi notebook
sono troppo nerd se faccio notare che ebook reader, tablet, netbook e notebook sono cose diverse e non ha senso paragonarne costi e prestazioni?
Da quello che ho capito la scuola avrebbe da Apple gli iPad in leasing (non chiaro come e se verranno girati ai genitori i costi), quindi accordo diretto fra Apple e scuola non lasciando spazio ad altri competitor.
Secondo Apple iPad è meglio rispetto agli altri prodotti perchè dotata di alcune caratteristiche (accelerometro, etc) e perchè dispone di moltissime applicazioni education (in aumento grazie ad accordi con le case editrici).
Per questo mi è sembrato che stiano cercando di colonizzare un mercato ancora vergine (la scuola e l'apprendimento) al di là dei potenziali vantaggi per gli alunni (che potranno anche esserci ma non mi sembra il loro obiettivo primario)
ma perchè prendere un ipad per leggere un ebook quando col mio eeepc da 200 euro mi leggo tutto di libri ai fumetti e ho un vero e proprio computer che fa tutto? l'ipad è più bello ma è limitato. e questo vale per ogni tablet. e pesano uguale.
Qui siamo giunti al delirio. Spiegatemi come si fa a sottolineate, a prendere appunti da parte a una dimostrazione, a scrivere una traduzione, la pronuncia...
è perfetto per la scuola italiana che sforna asini a tutto spiano.
@ BP: che la Apple faccia questo discorso ci stà: è un'azienda privata e il suo fine è la massimizzazione dei profitti per i propri azionisti, non lo sviluppo e la diffusione della conoscenza. Allo stesso modo la normalità sarebbe che la scuola ponesse dei paletti sull'esclusività dell'aggeggio utilizzato.
Cydella lo fai benissimo, dipende dall'applicazione che usi. Rimarresti stupito nel vedere quello che si può fare
@Ricca: Ammettiamo che l'I-pad sia veramente migliore (non lo so e non sono in grado di saperlo): il fatto è che pure una bicicletta da corsa che costa 3.000 eur è sicuramente migliore della mtb bike scassata con cui vado al lavoro, però per l'uso in oggetto a me basta la mtb scassata, che vale sì e no 50 eur.
@ Banshee
non so, quello che penso è che sia un passo che vada valutato sotto molti punti di vista ma al momento, da parte di alcuni, stia prevalendo l'entusiasmo per la novità in forma acritica.
Io mi chiedo se veramente questi contenuti avanzati proposti su piattaforma moderna (l'iPad) aiutino veramente mio figlio a sviluppare quelle capacità intellettuali che ogni genitore si auspicherebbe. Siamo sicuri che avere tutti i link a portata di "tocco" sia sempre e solo un vantaggio? Oppure può rendere le persone più pigre e frustrate se non trovano la soluzione ai vari problemi in un attimo?
qualunque applicazione apple esiste tale e quale per pc. ed è anche gratis...
@ricca: tu sull'ipad prendi appunti da parte al testo? Scrivi a mano o digiti?
E poi uno deve fare 5 ore a scuola e in più studia a casa ancora davanti a un monitor? Ho i miei dubbi.
dimenticavo...non stiamo parlando di liceo o altra istruzione superiore, mio figlio ha 4 anni e mezzo e dall'anno prossimo dovrebbe iniziare ad usare l'iPad come strumento quotidiano di apprendimento quindi che Apple sia una società privata con l'obiettivo del profitto mi sta anche bene ma penso che, nel momento in cui si propone a bambini di quell'età, una certa responsabilità sociale ce l'abbia...poi il suo utile l'avrà sicuramente grazie agli iPad che si dovranno comprare per casa (lo usa a scuola e a casa che fa? poi il fratello rimane senza?)
BP
perfetto
Certo che la nostra vita da studenti negli anni '70/'80 era veramente un'inferno senza un'accelerometro a portata di mano ...
@ BP: perfetto. Io non dicevo che la Apple debba avere obbligatoriamente una visione "predatoria" e lucrativa sulla formazione dei bambini, però credo che ce lo si possa attendere come possibilità nemmeno troppo remota. E' la scuola che deve vigilare e valutare autonomamente nell'interesse dei bambini se la cosa sia utile, vantaggiosa e a quali condizioni. Nel caso non lo fosse? Arrivederci e grazie.
Cydella, ricca ha ragione. puoi usare gli evidenziatori, puoi prendere appunti etc. pero' anche tu hai ragione ad avanzare dei dubbi sul utilita'. io ci ho provato ad usarlo per un esame, ma il rendimento che ho avuto e' lontano da quello ottenuto usando il libro vero e proprio. ma qui non credo sia la colpa del iPad, ma mia e del mio cervello che ormai da piu di trent'anni e' abituato a studiare in un solo modo. io se non prendo appunti a mano, non riesco a memorizare niente.
ma se parliamo di plasmare una persona (come il figlio di BP) con il modo digitale degli studi, questa tra 15 anni, guardera' ad un libro di testo come un mattone inutile.
@ Chad
"il fatto è che pure una bicicletta da corsa che costa 3.000 eur è sicuramente migliore della mtb bike scassata con cui vado al lavoro, però per l'uso in oggetto a me basta la mtb scassata, che vale sì e no 50 eur."
Ma non è mica un computer in dotazione alla Nasa...lo puoi usare a vari livelli, anche basilari. dipende soprattutto dalle applicazioni che scarichi.
Il fatto è che hai una tavoletta sottilissima e leggerissima, di eccellente qualità audio/video con cui poter fare mille cose, dal vedere film, ascoltare musica, leggere libri, lavorare etc etc...
@ Banshee
"qualunque applicazione apple esiste tale e quale per pc. ed è anche gratis..."
beh scaricando Cydia è gratis tutto anche lì.. ;-))
@ cydella
"tu sull'ipad prendi appunti da parte al testo? Scrivi a mano o digiti?
E poi uno deve fare 5 ore a scuola e in più studia a casa ancora davanti a un monitor? Ho i miei dubbi."
io personalmente no, ma amici molto più esperti ed appassionati di me fanno di tutto (per scrivere a mano senza usare i polpastrelli ci sono le pennine apposta).
Poi, intendiamoci, i dubbi sottesi ai tuoi rilievi ce li ho anch'io, soprattutto per l'apprendimento di bambini di 4 anni e non sono nemmeno favorevole all'abolizione (ma semmai all'accompagnamento) dei libri di carta.
@ BP
l'Apple ovviamente fa il suo interesse, sta alla Scuola fare in modo che i due interessi in gioco diventino compatibili e produttivi per tutti.
http://www.youtube.com/watch?v=KJxZG2Nv4KA&feature=g-all-u&context=G2386bd6FAAAAAAAAMAA
dateci un occhio
ok ragazzi mentre io stavo qui a commentare...mi sono dimenticato che dovevo andare a prendere mio figlio a scuola...
cmq martedì prossimo ci sarà un ulteriore incontro, questa volta con gli insegnanti, e cercherò di capire meglio come pensano di utilizzarlo...
quoto BP e Tani.
Noi ormai non possiamo capire, temo. Io devo stampare tutto, non riesco a leggere su un monitor per troppo tempo.
BP: molto azzeccato quello che dici sulla frustrazione. Se non si carica entro 5 secondi una pagina internet, io inizio a provare fastidio. Ed é noioso andare in biblioteca a cercare una referenza, quando posso trovarla in 5 secondi dal pc.
In Italia penso che la cricca delle Case Editrici farebbe un discreto casino.
In Corea del Sud, invece, dal 2015 sostituiranno tutti i libri di testo cartacei con dei tablet (ovviamente con degli autarchici nonchè più economici Samsung Made in Corea, mica sono così pirla da usare degli IPad).
riguardo ai costi meglio lasciar perdere
per il liceo, 10-12 anni fa si spendeva 5-600 milalire di libri all'anno (a se comprati nuovi)
Certo che in apple sono dei gran paraculi... riempiono il web di video in cui paragonano l'iphone o l'ipad alle fotocamere professionali e poi anche i loro video destinati al web (quello segnalato da ricca) sono girati con reflex professionali.... ma vabè,antipatia personale a parte per apple direi che per me sarebbe stata una manna dal cielo studiare con l'ipad,sapete quante scuse del tipo "non funzionava il caricabatterie e non ho potuto studiare",oppure "c'era un virus nel mio tablet" che avrei potuto usare???.... diciamo che avrei potuto far morire meno volte i miei nonni e avrei fatto molte meno visite oculistiche per giustificare le mie impreparazioni.... :)))))
Uno studio americano (durato solo una trentina d'anni e costato UN milardo di dollari) chiamato FOLLOW THROUGH ha dimostrato che, a parita' di situazione socioeconomica, esiste una differenza di rendimento accademico tra bambini americani data non da ipad, google, kindle, ma neanche palestre biblioteche e aree mensa simili a ristoranti tre stelle. Ma da un tavolo. Un tavolo. Per cultura molte famiglie statunitensi non arredano le camere dei figli con una scrivania. Obbligati quindi, i senza scrivania, a studiare sul tavolo della cucina con la televisione sintonizzata su Dr Phil e i fratellini che gli mangiano KFC a dieci centimetri.
Sulla tecnologia come aiuto allo studio, poi, penso tutto il male possible.
1 - Studiare non e' solo ricordare la lezione, studiare e' l'intero processo di acquisizione dell'informazione e il suo riutilizzo, ovvero imparare. La facilita' estrema con cui si accede alle informazioni ci ha reso PIGRI. Non solo fisicamente. Non si va piu' in biblioteca, non si va piu' a casa dell'amico a preparare la ricerca, non si sfogliano piu' decini di libri per trovare un'informazione o solo una referenza (come ha gia' detto transumante). Perche' non vai su google? Google it! Dicevo non solo fisicamente, ma sopratutto mentalmente. Si tende a pensare che siccome tutto e' a portata di mouse e' privo di valore, come un commento su FB o una twittata alle 3 del mattino. Ovviamente non noi, trentenni o quarantenni, con alle spalle lauree o dottorati. Sto parlando di ragazzini di 14 anni, con una mente fervidissima nel trovare scuse alle proprio mancanze. Soggetti, gli adolescenti, che difficilmente hanno sviluppato un'etica del lavoro. Soggetti, gli adolescenti, per natura poco inclini al sacrificio. Che', sembrera' strano, in gran parte e' la fatica dello studio e le privazioni che implica, a preparare alla vita adulta.
2 - altro problema che non andrebbe sottovalutato, ma che si sta rivelando un vero vulnus all'apprendimento: copia/incolla e word editor. tutti noi abbiamo imparato a leggere e scrivere attraverso noiose ripetizioni. parole scritte e riscritte fino alla nausea. Oggi i ragazzini, studiando sul computer copiano e incollano, da una citazione ad una parola con spelling ignoto. Quando non ricordano la riga zigzagata dello spelling check viene in aiuto. Pensate all'inglese, al suo spelling ballerino. Un disastro i cui risultati nel mondo anglossassone si stanno gia' palesando. Drammaticamente.
3 - come la tecnologia impatta sul nostro cervello non lo sappiamo ancora. Ma i risultati delle prime ricerche a riguardo ci spiegano come i flussi di informazioni continui a cui siamo sottoposti stanno cambiando il nostro modo di pensare. La nostra memoria sta diventando sempre meno selettiva perche' sottoposta a troppi stimoli. E' possibile frequentare una lezione universitaria prendendo appunti su un'ipad con le pagine di facebook, email, twitter, indiscreto e chissacosaltro aperte simultaneamte? Dubito. Problema ancora piu' grave per i maschietti che per ragioni strettamente evolutive hanno un cervello monofunzionale. Incapaci di svolgere piu' di una o al massimo due attivita' allo stesso tempo.
Cydella
posso dirti con certezza che gli studenti italiani non sono somari. Lascia stare i metodi di valutazione iternazionali sui risultati. Bisognerebbe andare a vedere come si scelgono o si interepretano i dati, e lascia pure stare quelle stupidissime classifiche delle migliori universita', in cui un parametro fondamentale e' il numero dei bocciati (mi vien da ridere). Vieni a farti un giro nelle ricchissime, fighissime, strutturatissime, verdissime, caldissime high school australiane. Il 30 % (trenta percento)dei diplomati hanno difficolta' a leggere e scrivere. TRENTA PER CENTO. LEGGERE e SCRIVERE. In compenso, in tutte le scuole pubbliche ad ogni alunno e' assegnato un macbook. TUTTE. E sempre piu' scuole private stanno dotando gli alunni di IPad di terza generazione. Questi ti studiano gli egizi costruendo piramidi di carta pesta o la seconda guerra modiale guardando pearl harbour...Viva la tecnologia e la divisione marketing di Apple.
stero, io lo vedo nei miei parenti e amici teenager di formazione anglosassone: un'ignoranza spaventosa, una totale inconsistenza nel cercare una soluzione alternativa, una piattezza enorme; oltre alla gia' citata smartphonedipendenza che secondo me e' a livelli da ricovero.
Stero il tuo discorso è molto interessante e certamente non infondato.
Trovo solo che sia un po' parziale.
Mi spiego, assomiglia un po' (ESAGERANDO IL CONCETTO) a quei famosi discorsi che sono e sono stati sempre fatti all'arrivo di grosse novità tecnologiche e non negli ultimi 100 e passa anni.
Anche l'introduzione del telefono, delle automobili, del computer, dei cellulari e di internet hanno portato l'uomo certamente a vedersi la vita semplificata e risparmiata da molte fatiche fisiche e mentali. Ma che vogliamo fare, tornare indietro, perchè ci hanno resi più pigri?? Le cataloghiamo tutte come pericolose invenzioni che rischiano di instupidirci, o ne vogliamo considerare anche i potentissimi lati positivi?
Siccome google rischia di facilitare troppo il lavoro degli studenti, preferisci tornare a quando non c'era??
Preferisci tornare a quando dovevi recarti fisicamente in ogni posto per poterti iscrivere a qualcosa o effettuare pagamenti??
Certamente avere una tavoletta elettronica a disposizione per gli studenti può avere i suoi rischi e lati negativi che bene hai individuato ma non riesco a vedere come una cosa del tutto negativa che un domani milioni di studenti possano facilmente e velocemente accedere a milioni di informazioni (ma anche approfondimenti) da un solo supporto fisico, senza doversi trascinare decine di libri e quaderni, spesso antiquati, incompleti e non concretamente fruibili.
Io lo vedo come un progresso e come tale ovviamente da gestire.
Il rischio vero è che, più che gli studenti, siano le scuole e gli insegnati ad impigrirsi delegando tutto alle tavolette come se la questione decisiva non fossero i contenuti ma i contenitori.
Se il 30% dei laureati australiani ha difficoltà a scrivere e leggere è colpa di chi ha scelto di non insegnare loro la grammatica e ha scelto di far vedere loro Pearl Harbour, più che delle tecnologie di cui hanno potuto disporre.
stero: scusa, ma hai fatto un po' un minestrone, dicendo cose giustissime ed altre meno
la tecnologia puo´essere utile ad apprendere se permette di apprendere di piu´, non se ci da´l'aiutino da bignami.
quale era la percentuale di diplomati che sapeva leggere e scrivere in australia 20-30-50 anni fa?
ricevere piu´informazioni e´uno stimolo, e´positivo: un uomo del medioevo che passa la sua vita nel villaggetto si fa impressionare da un quadro della madonna, perche´una delle poche immagini che riceve in vita sua
ricevere informazioni senza avere il tempo e gli strumenti per elaborarle e´il problema. Da aggiungere che ora abbiamo sempre la possibilita´di intervenire, di dire la nostra, e questo impedisce l'educazione all'ascolto necessaria ad apprendere
esempio, che non riguarda necessariamente iphone/ipad, ma tecnologia rudimentale
La calcolatrice.
Da bambino, in quanto svelto coi conti, prendevo per il culo i miei compagni che contavano con le dita.
Ora pero´vado a fare esercizi in classe a studenti universitari inglesi di FISICA/INGEGNERIA, non lettere, e questi mi usano la calcolatrice per sapere qual e´il seno di pi greco. E quando li faccio notare che la calcolatrice non serve per nessun esercizio del corso mi guardano con supponenza.
Oh, il problema non e´che esista la calcolatrice, il problema e´l'abuso che se ne fa
TRansumante
grazie per il minestrone. dove, di grazia? anche perche' mi sembra abbia sintetizzato cio' che ho detto io :)
non ho dato la colpa alla tecnologia per il peggioramento di literacy e numeracy del sistema educativo australiano. Le cause sono altre (teorie pedagogiche tanto affascinanti quanto inutili se non deleterie in primis, in cio' mi riferivo a pearl hanrbour). ho pero' detto che la tecnologia non e' la soluzione. per forza di cose. dare ad un ragazzino un mac non lo fa imparare a scrivere. tutt'al piu' disimparare. non ho dati a riguardo ma l'esperienza sul campo suffraga la mia tesi. io persone che imparano lo spelling di "macchiavellianism" con word editor devo ancora incontrarle.
ovvio la tecnologia in se' non e ne' male ne' bene. e' l'uso che se ne fa. sempre piu' docenti la utilizzano per supplire a carenze didattiche proprie. sempre piu' docenti la utilizzano perche' oramai se la lezione non compare su quegli inutili powerpoint gli alunni si addormentano a meta' lezione. sempre piu' docente la utilizzano perche' "otherwise, they get bored..."
sfortunatamente a pensarla come me siamo in pochi, per lo meno nella mia sfera di conoscenze accademiche. tutti dietro al feticcio.
dici: ricevere informazione e' uno stimolo. d'accordissimo. stiamo pero' parlando di adolescenti senza capacita' critica. ignoranti per ragioni anagrafiche. totalmente lasciati soli nell'oceano della rete. quando le informazioni sono troppe il nostro cervello va in corto circuito. non serve uno scienziato di neuroscienze per spiegarlo.
dici: il problema e' l'informazione senza il tempo di elaborarla. giustissimo. mi sembra di averlo specificato. come ho anche detto che il processo di elaborazione e' parte essenziale e sostanziale dell'apprendimento.
dici ancora: la tecnologia devo migliorare la conoscenza altrimenti si riduce ad un bignami. ti rammento che stiamo parlando di adolescenti, che non nel loro percorso di crescita tendono a considerare tutto cio' che non e' edonisticamente appagante un'inutile perdita di tempo. non tutti, i piu'.
Ricca
ovvio che la le nuove tecnologie digitali hanno portato dei vantaggi, facilita' nel comunicare, pagamento delle bollette etc. neanche un smartphoneless come me puo' negarlo.
tu pero' mettiti nei panni di un docente che da' come compito una versione di greco. in 5 la fanno, in 20 se la fanno mandare via facebook o email. tu mettiti dei panni di un docente che chiede ai propri studenti di scrivere un tema su, chesso, il rapporto tra crisi finanziaria globale e disoccupazione giovanile. tu hai idea in quanti non ricorrerebbero alla rete per cercare non solo informazioni a riguardo, ma il tema stesso? tu mettiti dei panni di un docente che da' come verifica di fine trimetre un racconto immaginario del loro viaggio in Italia, rigorossemente in italiano. tu riesci solo ad immaginare quanti non ricorerrebbero ai mille traduttori che si trovano in rete? te lo dico io, su un campione di 25 studenti: 6!!!!!!!!!!!
Buona domenica a tutti, sono l'autore dell'articolo e innanzi tutto volevo ringraziarvi per la partecipazione e gli ottimi spunti di riflessione presenti nei vostri commenti.
La questione si è un po' spostata da Apple e il suo 'tentativo' di rivoluzionare l'editoria scolastica alla tecnologia in sé che sta riducendo notevolmente la soglia di attenzione e l'interesse per lo studio dei ragazzi di oggi.
Qualche giorno fa l'edizione inglese di Wikipedia è stata oscurata per 24 ore per protesta contro le proposte di legge SOPA e PIPA (riguardanti la difesa del copyright per ostacolare la pirateria). È stato sufficiente nello stesso periodo cercare l'hashtag #wikipedia su Twitter per rendersi conto che la maggior parte dei cinguettii degli utenti provenivano da studenti che lamentavano l'impossibilità di fare ricerche sull'enciclopedia libera e che quindi non potevano studiare, non per sostenere o meno la causa.
Ho letto l'esempio delle traduzioni dal greco, della stesura dei temi... ma lo stesso discorso vale per le ricerche. Un tempo dovevi raccogliere informazioni su 2-3 volumi. Adesso, se non usi Wikipedia, hai comunque un'enciclopedia in CD, scegli il lemma e stampi. In una stessa classe su 20 persone se più della metà cercano su Wikipedia la ricerca sarà uguale praticamente per tutti.
Il problema secondo me non è la tecnologia in quanto tale, che velocizza le operazioni e le semplifica, ma l'utilizzo errato che si fa di essa.
Circola da qualche anno questa vignetta che secondo me è esemplare:
http://www.comune.sacile.pn.it/uploads/images/Gemellaggi/LaReole/vignetta%20scuola%20(2).JPG
Molti insegnanti si sono arresi all'evidenza. Non esiste più la disciplina e se non è il ragazzo (o la famiglia dello stesso) a scegliere la via della cultura e della formazione seguendo un minimo di rigore non sarà di certo la scuola a offrirti l'occasione di crescere.
Non bisogna demonizzare la tecnologia, come non si può credere che tutti gli studenti siano ignoranti o tutti gli insegnanti si siano arresi, però il rischio a cui andiamo incontro è un degrado sempre maggiore della scolarizzazione e della diffusione della cultura.
I libri digitali saranno un aiuto? Il rischio è che da qui a 10-20 anni oltre a ritrovarci con giovani sempre meno capaci di scrivere in forma corretta (non contiamo gli orrori grammaticali che si leggono ogni giorno), la popolazione capace di impugnare una penna sarà sempre meno. Io stesso, che ormai scrivo per il 90% del tempo digitando su un computer, mi rendo conto che la mia grafia negli ultimi anni è notevolmente peggiorata.
Grazie a tutti e buon proseguimento.
Si profila un disastro pedagogico senza precedenti.
Basterebbe una relazione di un neuropsichiatra qualunque per sottolineare un fatto importante.
Almeno(..)fino agli otto anni un bambino dovrebbe crescere senza interferenze "esterne",prendendo in considerazione il proprio corpo(che contiene anche quella curiosa spugna,all'interno del cranio,attraversata da scariche elettriche..)e sviluppare empatia verso il prossimo.
Così invece siamo alla cibernetica inversa:il bimbo imita la fase cognitiva di un calcolatore.
Che riporta dati senza elaborarli e reinterpretarli.
Quantità ovunque,sparisce il concetto di qualità.
Tutto legato al concetto di immagini,simbologie,marchio,sempre meno al linguaggio diretto discendente del pensiero,la scrittura.
Viene rubato,sottratto,il concetto di tempo;ovvero lo strumento che permette un'idea creativa,altra,al tranquillo(..)fluire di frasi e comportamenti omologati,massificanti.
"Think different" è un motto strepitoso,quasi all'altezza di "Arbeit macht frei".
stero: detto che concordiamo nella sostanza, avevi scritto tu che dell'ausilio della tecnologia pensavi "tutto il male possibile". Quindi mi sembrava appunto un minestrone
Poi ti avevo chiesto qual era la percentuale di analfabeti australiani prima dell'avvento dei word processors. Azzardo fosse maggiore, ma magari sbaglio. La riga rossa la vedo come un ausilio: anche lo studente piu´pigro dopo tre/quattro volte non commette piu´lo stesso errore, semmai ne commette di nuovi:)
Sulle slide in power point quoto col sangue, d'altronde gli studenti si erano lamentati perche´in un esercizio d'esame che richiedeva una dimostrazione c'era scritto "prove", giudicato da loro "unfair", in quanto si sarebbe dovuto usare "show". Ti posso solo assicurare che quando terro´un corso io sara´fatto alla lavagna e "all'italiana"
D'accordo un pò con tutti, ma sarei meno pessimista di Simone. E mi spiego:
Paragono la mia infanzia con quella dei miei figli. Nel Albania degli anni 70, il mezzo technologico più avanzato era la radio, visto che la TV era solo in poche case. Ebbene, a scuola c'erano quelli che I libri li sfioravano appena, e che sono rimasti somari anche a trent'anni di distanza, chi I libri li apriva perchè costreto dai genitori, e chi gli adorava.
Mia figlia, nata nel '92, è stata cresciuta in Italia con il videoregistratore, il primo PC casa nel '98, I primi 5 anni di scuola con il sistema classico europeo( home work, home work and again homework), il resto con il sistema canadese, molto simile a quello descritto da stero dal Australia. Vedendo le sue amiche che oggi vivino in Italia e quelle che ha qui, direi che il raporto somari/normali/ bravi è lo stesso dei tempi miei.
Figlio nato nel '99, fatto tutto il sistema scholastico in Canada(quasi zero homework), compiti quasi sempre in PowerPoint o Word, ma un amore infinito per libri, sport e altro. Ebbene, ritengo lui e i suoi amici molto più maturi e intelligenti do quanto non eravamo noi alla loro età.
Tutto 'sto pistoloto, per dire che oggi, come allora, molto dipende dal individuo e dalla famiglia, e poco dalla scuola. I maestri incapaci c'erano allora e ci sono oggi. Cosi come queli bravi. Chi vuole aprirsi l'orizonte e "think different" lo può fare senza l'input di Steve. È una cosa che sta nel sangue. Che usasero I papyri o iPad, chi vuole progredire lo fa. Chi non vuole, gli puoi dare tutto, tanto somaro rimarrà .
Stupido è, chi lo stupido fa, diceva quel tale...
D'accordo con chi dice che la tecnologia è uno strumento che aiuta così come d'accordo con chi ha paura che porti alla pigrizia.
Basti vedere i giovani oggi, i maschietti giocano alla playstation avendo dimezzato le rotolate nell'erba (vero bar mitzwah per qualunque bambino italiano della mia generazione) e le ragazze hanno abbandonato "l'elastico" (primo "sport" italiano per "praticanti amatori" a livello femminile) per giocare a fare le Olgettine già dalle elementari.
Risultato: i maschietti sono una generazione di mezzi nerd grassi e goffi, le femminucce con cosce cellulitiche e polpacci atrofici son costrette a conciarsi da mignotte.
Non è colpa della tecnologia in sè, ma è evidente che si fa poco per limitare la deriva. D'altronde è successa la stessa cosa con l'automobile, che ha letteralmente atrofizzato le menti italiane: sul tubo troverete una vecchia pubblicità della prima Fiat 500 (credo anni '60) che esaltava la possibilità di eseguire manovre da codice penale, oggi una cliente mi ha dato del "temerario" perchè ho fatto mezz'ora di bici per giunger da lei.
Poi, certo, dipende dall'educazione del singolo, quindi tranquilli: per non far impigrire i ragazzi su GameBoy e Wikipedia sicuramente i genitori li solleciteranno portandoli a danza e a visitare i musei. Quando non c'è niente in tv. In macchina. A 300 metri da casa.....
http://a5.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash4/399713_10150535120524034_605419033_8632288_732292270_n.jpg
http://damnyouautocorrect.com/16221/10-funniest-parent-texts-from-2011/
Sono stato ad un'altra riunione tenuta dalla scuola e i miei dubbi sono solo aumentati.
Partendo dalla scelta di legarsi ad un marchio solo - che oggi può anche essere il migliore ma domani non si sa (Newton di Apple così a memoria...) - e da quella di scaricare interamente i costi sulle famiglie - siete benestanti e mandate i figli ad una scuola privata quindi di cosa vi lamentate...- fino ad arrivare ad argomenti più importanti come la didattica e le conseguenze sull'apprendimento che l'utilizzo dell'iPad potrebbe generare.
Ho approfittato dei vostri interessantissimi commenti per prendere qualche appunto e discuterne in futuro con l'insegnante. Vi farò sapere
Sono stato ad un'altra riunione tenuta dalla scuola e i miei dubbi sono solo aumentati.
Partendo dalla scelta di legarsi ad un marchio solo - che oggi può anche essere il migliore ma domani non si sa (Newton di Apple così a memoria...) - e da quella di scaricare interamente i costi sulle famiglie - siete benestanti e mandate i figli ad una scuola privata quindi di cosa vi lamentate...- fino ad arrivare ad argomenti più importanti come la didattica e le conseguenze sull'apprendimento che l'utilizzo dell'iPad potrebbe generare.
Ho approfittato dei vostri interessantissimi commenti per prendere qualche appunto e discuterne in futuro con l'insegnante. Vi farò sapere
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