Gli abitudinari che citano Steve Jobs

di Anna Laura
Le abitudini sono una trappola per la libertà di pensiero. Il termine abitudine deriva da habitat, cioè luogo in cui si abita. Ovviamente conosciamo tutto del luogo che abitiamo. O meglio, diamo per scontato di conoscerlo e una volta che diamo per scontata una cosa smettiamo di osservarla.
E' una presupposizione, deriva esclusivamente da noi, ma viene presa come verità da noi stessi. Tutto questo per dire che siamo abituati a considerare le cose in un modo abitudinario. Le idee che avevamo investigato, accettato, amato, sono diventate idee abitudinarie, idee che ci rassicurano nei nostri processi mentali riassuntivi dello stato dell'arte... Steve Jobs, un mito che usava l'abitudinarietà mentale? Assolutamente sì. La sua visione è ed era farlocca, ma viene venduta come dato di fatto, il che non è: "Il futuro sarà progettato dalla Apple in California e sarà assemblato in Cina" dimentica che ormai il Giappone produce più brevetti degli Stati Uniti, che la Corea ha raggiunto la Germania e la Cina si sta approssimando alla corea. Secondo il World Economic Forum gli Usa su sedici voci di riferimento sono dietro a Singapore in quindici, nella tutela della proprietà intellettuale e alla governance di impresa. Sono prima di Singapore solo nella protezione degli investitori. Figurano all'86° posto per i costi imposti dalla criminalità organizzata, al 50°per la la fiducia nell'etica della politica, al 42° per la credibilità dei bilanci. La speranza che abbiamo in uomini come Jobs sarà determinata dal nome? O dalla forza dell'abitudine? La caduta della competitività in Usa è stata cosi grande in cosi poco tempo che bisogna chiederselo. Siamo per spinta abitudinaria portati a considerarci migliori, ma la verifica è amara, amarissima. Basta vedere le figure che fanno i laureati nei quiz televisivi nostrani per vergognarci delle nostre scuole. Ma anche qui le considerazioni legate all'abitudinarietà sono da prendere in esame: sono la scuola e l'insegnamento o siamo noi che siamo migliori "a prescindere"? La visione di Jobs sa più di "tele-visione", di spot. Nessuna visione che non sia verificabile nei fatti può sopravvivere ai fatti. Le abitudini che faticosamente avevamo costruito adesso costruiscono noi e il mondo in cui desiderano abitare. Una nuova aberrante degenerazione mentale che sosterrà il rimpianto, l'amarcord, fino al risveglio, perchè un risveglio ci sarà...La forza delle abitudini tende a diminuire in assenza della materia prima: i fatti. Il rimpiangerle invece durerà , fatevene una ragione.

Anna Laura, 6 febbraio 2012

8 commenti:

Vev ha detto...

Comunque abitudine deriva da habitus, una specie di modo di essere se vogliamo . Di uso frequente in medicina "habitus adenoideo, marfanoide, varicosus " etc etc.
Habitat è una catena francese tipo Ikea.

marcopress ha detto...

Vev??? Che hai fatto??? Alla ragazza mancano le basi ma adesso ci insulta tutti:)

Arthur ha detto...

Ok avrà anche sbagliato l'etimologia di "abitudine" ciò non toglie che il post offre spunti interessanti.
A me ha fatto venire in mente la frase del mitico Conan Doyle che recita: "La prova principale della vera grandezza di un uomo consiste nella percezione della propria piccolezza."

Arthur ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Dane ha detto...

Quoto Arthur, l'anno scorso c'è stata una polemica in merito alle gare clandestine di bici...praticamente arrivano sti americani ed esportano un nuovo tipo di gara metropolitana, a livello metropolitano in Italia lo scatto fisso è una roba che va dall'hipster al punk, quindi sti atleti americani si son trovati a gareggiare con gente che correva coi jeans...
L'anno dopo, articolo di preparazione alla nuove edizione milanese della gara e americani che scrivono che "gli italiani non sanno correr e non hanno la minima cultura della bicicletta". Polverone, voce che si sparge, alla fine alla gara arrivano ciclisti italiani veri. Americani asfaltati.....

anna laura ha detto...

@Vev , nell'originale ,la parola habitat era citata a memoria, lo avevo messo tra parentesi, ma questo non toglie nulla alle cose che si dicono. Funziona esattamente in questo modo. Naturalmente non vorrei essere la moglie di uno come te , neì quella di marcostampa che cade nella trappola del "giudicatore estetico-etimologico". Ma già che non vi ho sposato .... dovete fare meglio di cosi per irritarmi. Come nei chewingum :ritenta , sarai più fortunato (???).

marcopress ha detto...

A.L. perché dovremmo cercare di irritarti? Ci fai divertire. Ogni post, una topica leggendaria.

porcudighel ha detto...

A.L., devo dire che sei molto elegante, come al solito, a metterla sul personale quando rispondi alle osservazioni.

Visto che tu quando scrivi articoli lo fai come giornalista e non come moglie, ci si aspetta che la giornalista sia precisa e attendibile. Tutto qui. Invece pare che tu scriva come se stessi commentando, non scrivendo, un articolo.

Vediamo un po' cosa ti inventi per sentirti offesa...