L’ultima giornata di serie A ha dimostrato che il calcio di Novantesimo Minuto è finito e che in fondo non è un’epoca da rimpiangere, nonostante la nostalgia sia un genere giornalistico dove si colpisce a botta sicura: perché nella peggiore delle ipotesi eravamo tutti più giovani e chi non era ancora nato può mitizzare ciò che non ha vissuto.
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10 commenti:
Sottoscrivo in pieno. Bravo direttore
Che l'epoca di Noventesimo minuto non tornerà più, nemmeno se il "prodotto" calcio dovesse implodere miseramente siamo tutti d'accordo e tutto sommato forse non lo vogliamo nemmeno noi che quell'epoca l'abbiamo vissuta e la ricordiamo con un po' di nostalgia; del resto si vede più, ad esempio, pallavolo femminile oggi in tv di quanto calcio di vedesse negli anni ottanta, nonostante una Lega Femminile assurda faccia di tutto per rendere invendibile un prodotto che nel voyeuristico Paese del Bunga Bunga avrebbe le caratteristiche per riempire i nostri (fatiscenti) palazzetti (fermo restando che il livello tecnico della finale scudetto dello scorso anno, ad esempio, avrebbe tutto per invogliare anche lo sportivo più svogliato e meno interessato all'avvenenza delle giocatrici). Il problema è che quando il freddo non sconvolge il weekend calcistico avremmo potuto godere: 1) Di un anticipo il sabato alle 18.00 generalmente fra due squadre di medio-bassa classifica che riescono a mettere assieme con tanta difficoltà tre passaggi di fila oppure una squadra di medio-bassa classifica contro una big che anticipa per la Champions giocando con mezza squadra composta di riserve. 2) Un anticipo serale con una o due presunte big giocato su un campo spesso e volentieri più simile ad un campo di patate che ad un campo di calcio. 3) Un succoso anticipo all'ora di pranzo che di solito manda di traverso il desinare per la pochezza del gioco espresso da due squadre di medio-piccolo cabotaggio che di solito giocano a non farsi male in attesa dei risultati del pomeriggio (però mi vedo i cinesi che si entusiasmano per i contenuti di un Lecce - Bologna, perchè a mezzogiorno giochiamo per i cinesi...) 4) Una partita del cosiddetto clou della giornata 5) Il posticipo serale anche questo giocato su campi improponibili in condizioni atmosferiche aberranti (Perchè mai d'inverno giocare a Cagliari, Catania, Palermo, Lecce o Napoli quando la Pianura Padana non è più quella di una volta e qualche volta ci evita neve, pioggia o nebbia?); tutto questo per dire che sì, il Calcio nel format Anni Ottanta non tornerà più però magari magari a volte ci piacerebbe vederne di meno e vederlo meglio, su campi decenti, con squadre decenti, con un contorno di pubblico decente perchè magari magari senza la gente che va' allo stadio sotto casa a vedere la partita dal vivo farsi spacciare un Cesena - Catania come "Grande Evento" è veramente difficile.
Dipende dai gusti, il "tecnico" ama vedere più partite possibili, chi cerca divertimento gode anche nel pathos della contemporaneità (il mito "Scusa Ameri, intervengo da...").
Io sarei più epr il primo ma se ci penso ammetto che i due campiaonti che mi han divertito di più son stati lo scudetto di Zaccheroni (col pareggio della Lazio alla penultima e il gol di Guly all'ultima...) e quello di Ibra che con la Roma virtualmente scudettata si alza dalla panchina a Parma...
p.s.: non male anche quello della pioggia di Perugia, anche se lì il pathos era dovuto ad elementi extrasportivi e quindi meno affascinanti...
Vista da parte dell'amante di calcio seduto in poltrona quanto scritto dal direttore non fa una grinza. Mettiamo caso però che in Italia ci sia un responsabile della FIGC a cui interessi il bene del calcio italiano nel suo complesso. Ebbene rispetto agli anni 70 e 80 la serie A ha perso circa 10.000 spettatori di media a partita, la B 5.000, la C almeno 2.000 ed i campionati dilettantistici sono stati praticamente azzerati dal calcio in tv, al netto dei fallimenti di clubs continui che hanno comunque origini plurime. Le merendine del 90° minuto non ritorneranno più ed è probabilmente un bene. Il calcio ridotto a fenomeno da salotto con solo 3 squadre che contano per davvero, avendo fagocitato anche le sfide Borgotrecase-Borgodiecicase, è un bene relativo appunto allo sportivo da poltrona, non a chi ha a cuore l'intero movimento. Dipende da che angolazione si vede la cosa: ok per il divano con vista Sky & c. mentre il presunto responsabile della FIGC non ci fa una gran figura e non per una questione di nostalgia.
Condivido il senso del post, poichè, come scrisse Dipollina in un suo articolo, quelli che rimpiangono i bei tempi andati sono gli stessi che la domenica pomeriggio andavano alle sedi Rai a vedersi le partite in bassa frequenza.
Non dobbiamo dimenticare che la vasta offerta calcistica televisiva ha aumentanto esponenzialmente la competenza dei tifosi, che adesso possono diquisire di una partita a ragion veduta, in tutti suoi aspetti, come e meglio di certi pseudo-giornalisti.
Certo, lamentare l'attuale schiavitù del calcio dalle televisioni è tutto sommato giusto pensando all'oscenità delle partite serali in pieno inverno, all'eccessivo spezzettamento delle giornate e all'ingiusta penalizzazione dei tifosi che vanno allo stadio.
Ma non per questo si può rimpiangere la sedicente età dell'oro in cui si era prigionieri di radioline malfunzionanti e le città, la domenica pomeriggio, piombavano in un vero e proprio coprifuoco che finiva alle 19:00, dopo Noventesimo Minuto, e riprendeva alle 22.30, con l'inizio della Ds.
Erano tempi in cui il tifoso era davvero schiavo solo per poter vedere poche immagini, mentre oggi, finiti novanta minuti della partita, volendo è libero di dedicarsi ad altro.
In sintesi, dovendo scegliere tra due epoche imperfette, preferisco quella attuale.
@Krug e Ale: d'accordo con il discorso sulla tristezza diffusa e spalmata in più fasce orarie e anche sulla visione del problema che dovrebbe avere la Figc (ieri in Prima Divisione Pavia e Monza, bene o male rappresentative di due capoluoghi di provincia, si sono affrontate di fronte a 82 paganti e alla metà dei 328 abbonati del Pavia) rispetto a chi come noi è spettatore pagante o pagato. Non sul 'dirigismo' che sceglie per noi. E' il discorso della finale olimpica dei 100 metri dei Giochi di Barcellona, che fece meno ascolto di una contemporanea amichevole della Juventus contro avversari che non mi ricordo (ma non dovevano essere il Real Madrid)...io ritengo più importante la finale olimpica, ma in base a quale diritto decido cosa deve guardare il telespettatore? Possibilità di scegliere significa anche poter scegliere di spegnere il televisore.
Stefano d'accordo con te che "Possibilità di scegliere significa anche poter scegliere di spegnere il televisore." infatti non ti sto dicendo che le partite non vanno trasmesse ma semplicemente non violentate; giocare alle 20.30 alla sera d'inverno nel nord Italia è un azzardo oltre che un delitto per lo spettacolo, occupare ogni possibile spazio è il modo migliore per far malare d'indigestione il cliente e fargli rigettare un prodotto; giustissimo, oggi possiamo gustarci Milan - Napoli (una domenica di febbraio alle 20.30!!!) e Roma - Inter ma ci saremmo beccati anche Cesena - Catania o Novara - Cagliari alle 18.00 di un sabato di febbraio; cui prodest? E non mi dire che una di queste due partite avrebbe raccolto più spettatori di una finale olimpica perchè ti spernacchio... ;)
Credo che una soluzione del tipo "Trasmettete pure 3-4 partite per ogni turno, ma niente tra le 12,30 e le 19,30 della domenica, nella cui fascia oraria vanno convogliate tutte le partite sotto egida FIGC escluse appunto le 3-4 di cui sopra" potesse essere un giusto compromesso adottato da un dirigente calcistico senza nostalgia ma con un interesse vero per tutte le componenti della federazione di cui è a capo. Certo, se poi il presidente federale è espressione diretta o indiretta delle grandi, non fa meraviglia che si disinteressi di tutto il calcio italiano dal 4° posto di serie A in giù.
comunque guardate che, a dispetto di quanto si creda, spesso la partita delle 12.30 quest'anno è stata tra le più divertenti e piene di gol (l'ultima, genoa-lazio 3-2).
Poi sì la qualità media del gioco è quella che è, ma non credo sia un problema di spalmatura televisiva.
ma.... antonero?
sarà in mutua...
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