Il ricco che mete i soldi, per scopi diversi da quelli sportivi o anche solo da quelli di far fruttare l'investimento. Finchè lo sport professionistico mondiale, con poche eccezioni, sarà basato su questo modello strutturalmente disonesto (quali meriti ha il CSKA Mosca nell'avere un roster più forte del Partizan Belgrado, avversario nell0 stesso girone di Eurolega?), dovremo prendere sul serio notizie come quelle di uno stato dittatoriale che vuole comprarsi la Roma. Lo scrivono Milano Finanza e Repubblica, più modestamente ne parla e ne scrive da settimane (anche nella rubrica di ieri) il nostro Italo Muti. Non saremmo in questo caso al 7 e qualcosa per cento di capitale della Juventus, come fu a suo tempo, ma ad una quota di quasi controllo della società: protagonista dell'operazione la solita Libia, forse con la solita Lafico e di sicuro con gli soliti impresentabili protagonisti. Una certezza è che entro Capodanno i Sensi debbano rientrare di oltre un terzo del debito con Unicredit, cioè di 130 milioni sui 350 complessivi. Scaduto quel termine, Profumo (De Biasi è stato esonerato guidando la sua squadra molto meglio di lui) avrà facoltà di gestire la vendita di asset non strategici della Italpetroli. A parte qualche immobile, viene in mente solo la Roma. La notizia è lontana dall'essere una bufala, per motivi molto semplici: la banca centrale libica è azionista al 5% dell'istituto di piazza Cordusio e altri cosiddetti fondi sovrani (una mascherata per non dire che si tratta della Libia, piuttosto che dell'Arabia Saudita) hanno nel mirino l'Eni più altre aziende italiane e vorrebbero avere quell'immagine 'simpatica' e 'nostrana' che solo il calcio può dare, mentre già si sta assistendo ad uno sgomitare di pseudoimprenditori prestanome. Nell'economia di mercato i soldi dello spacciatore di droga sono uguali a quelli dell'industriale che ha creato qualcosa e sono pochi gli strumenti legali per bloccare un'operazione che ha vari sponsor politici, fra i quali un premier che pensa che tutto possa essere comprato (i clandestini che non sbarcano, per esempio, ma guarda caso sbarcano ancora nonostante la tassa sulla vigliaccheria in corso di pagamento): ogni discorso protezionistico può essere smontato, come dimostra la Premier League. Quanto all'aspetto etico, il nostro calcio è sempre stato pieno di riciclatori di denaro: il figlio puttaniere e quello calciatore frustrato (nonché ingegnere Cepu) di un dittatore non saranno moralmente peggio. O magari anche sì, ma in questo sistema chi ha i soldi avrà sempre ragione. E poi se i libici costruiranno una grande Roma, molti tifosi della Roma saranno senz'altro con loro: la parte peggiore della storia è questa, non che Gheddafi voglia rifarsi un'immagine.
Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it
Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it
34 commenti:
Nel calcio quello che conta sono i risultati. Avevate qualche dubbio?
"Selling Italy by the pound"...se non è troppo azzardato parafrasare i Genesis (Eni AS Roma...a quando la Fiat?)
Felix, i mussulmani sono ottusi (come tutti gli osservanti religiosi) ma non sono idioti...
Ah bè sulla loro capacità di contrattare non sono secondi a nessuno...certo è che tira un'ariaccia da fine impero. Ma non è il caso di addentrarci troppo in profondità. Al tifoso medio sugli spalti importerà poco il colore dei soldi se c'è da festeggiare lo scudetto (io mi ci metto fra questi finchè sono sugli spalti). Pero' mi sia consentito: Lunga vita a Minimo Moratti (detto da uno dei suoi detrattori della prima ora....cioè da quando indiscreto aveva le pagine arancioni :-) )
Stefano sottoscrivo dalla prima all'ultima riga. Se l'etica deve farsi benedire lo faccia in maniera globalizzata. Non tremo all'idea che Gheddafi diventi proprietario di una società calcistica italiana ma ai fiumi di retorica pseudo-nazionalista e di moralismo di bassissima lega che ci inonderanno nel caso l'acquisto dovesse concretizzarsi. La vera domanda italica, visti i precedenti, è "Il gioco è aperto a tutti ?" Se sì, venghino siori.... Il calcio a livello professionistico non è più sport da decenni.
Ale, da feroce antimorattiano devo purtroppo sposare il discorso di Felix: il gioco sarà anche aperto a tutti ma preferisco sedermi al tavolo con Gianni Agnelli piuttosto che con Pol Pot.....
Gheddafi era considerato fino all'altro ieri poco più di un bandito nonchè terrorista a livello internazionale. E l'acquisto di una società di calcio è solo una goccia nel mare. Con "pecunia non olet" o "It's the economy, darling" si sono fatte le peggio cose. Solo per restare nello sport, le Olimpiadi (o i Mondiali di calcio)a giro sono diventate il biglietto da visita e il manifesto di dittature più o meno violente e repressive. Per tornare all'articolo di Muti, qua ci vorrebbe uno stuolo di Carlo Martello anche se sembrano tutti dei Vittorio Emanuele III.
I Gheddafi o il riciclatore di turno sono possibili proprio perché da decenni siamo lobotomizzati dalla retorica di Moratti, Berlusconi, Agnelli, Sensi, eccetera, che sarebbero 'gente come noi' ma solo con più soldi. Chi non si autofinanzia, all'interno ovviamente di un sistema che si autofinanzia, è destinato ad essere servo: a volte del vicino di casa (i sopra citati ed altri) ed altre del ricco che viene da lontano. Ma l'etica sottostante è la stessa: che parte dei tifosi della Roma preferisca chi gli comprerà Torres invece di Menez si può capire. E' solo che è il segno della fine di una civiltà, e siccome la civiltà era la nostra un po' ci dispiace.
...prepariamoci al tandem d'attacco Totti/Al-Saadi....
@ Dane Sono parzialmente d'accordo ma se lo stesso Agnelli l'ha accolto a braccia aperte..... E poi ricordiamoci che se il colonnello è ancora vivo lo deve ai servizi segreti italiani che non lo hanno certo salvato per simpatie personali. Io personalmente lo terrei a distanze siderali e strutturerei il calcio in maniera totalmente diversa da quella attuale ma le logiche del calcio-business sono proprio le stesse che rendono il prodotto appetibile ai "fondi sovrani". Quanto dice Jeremy è vero con l’aggravante che i dittatori con cui ci sono alleanze militari o economiche non sono riconosciuti tali ma la sostanza è quella.
Il 75% del petrolio che raffina la Saras di Moratti proviene da Iran, Libia e Russia.
Per qualche anno la Fiat e' stata azionista della Valsella produttrice di mine antiuomo.
Sinceramente il calcio e' un business e come tale e' un po' anacronistico rilevare da dove, palesemente o meno, provengano i soldi.
Considerando che Agnelli è stato uno dei più grandi produttori mondiali di mine anti uomo, non ci vedo nulla di male nell'arrivo di uno che era considerato un terrorista fino all'altro ieri. Etica e ricchezza sono inversamente proporzionali al mondo, quindi, visto che, nonostante tutto, adoriamo questo sport, direi che la cosa migliore è non pensarci ed esultare x le vittorie che arrivano grazie a questi lestofanti (scusate il cinismo)
Ganzo, abbiamo detto la stessa cosa con Mario. Non ho approfondito su Moratti, Berlusconi ed altri, ma, come spesso si legge anche in queste pagine, tutti i personaggi che son li hanno le loro "magagne" ;)
Entriamo in una questione etica abbastanza complessa secondo me. Perche per quanto possano essere discutibili alcune attività (insomma, sulla Valsella margine di discussione ce ne è veramente poco, a meno di non volerla comunque paragonare ad un qualsiasi altro produttore di armi)non si basano sul controllo dittatoriale di un'intera nazione, con palese responsabilità in attività di terrorismo internazionale. Moratti Berlusconi Agnelli e C non saranno "come noi con i soldi" ma come dice Dane non sono nemmeno Pol Pot. Poi di esempi di "industria eticamente accettabile" ce ne sono tanti tipo caso Mattei, al netto di tutti i disastri ambientali e di morti causate da industrie senza scrupoli tipo Union Carbide a Bophal.
"Solo per restare nello sport, le Olimpiadi (o i Mondiali di calcio)a giro sono diventate il biglietto da visita e il manifesto di dittature più o meno violente e repressive..." Jeremy, non è che le cose vadano così ADESSO... Berlino 1936, Londra 1948, Argentina 1978, Mosca 1980... Per chi trovi curiosa l'inclusione di Londra, ricordo che nel '48 l'Inghilterra stava appena tramontando come impero coloniale, usciva dai massacri in India e aveva appena creato quei casini in Medio Oriente e Afganistan che, in parte, ci portiamo dietro ancora adesso. Non tutti idelinquenti hanno la barba lunga e le cicatrici in faccia.
@Dane ha detto...
i mussulmani sono ottusi (come tutti gli osservanti religiosi)
Francamente mi sembra più ottuso chi riesce a fare un'affermazione del genere.
jeff, il mio discorso era proprio su quelle manifestazioni! Anzi ultimamente si puo criticare solo l'assegnazione dell'Olimpiade a Pechino. Proprio per sottolineare che non è nuovo il chiudersi occhi, orecchie e bocca di fronte a certe cose. Sbagliando, secondo me.
Allora riassumendo. Iran, Libia e Russia non vanno bene. La Cina non va bene perché è una dittatura. L'Inghilterra non va bene perché le democrazie sono peggio delle dittature e poi è un Paese di sporchi colonialisti. Agnelli non va bene perché fabbricava le mine (che orrore). Moratti non va bene perché puzza di petrolio. Berlusconi non va bene perché guai se dici il contrario.
Kalz, ok ma allora vanno bene pure i clan camorristici, i corleonesi e le ndrine. Cioe tra Toto Riina e Gheddafi io sta grande differenza non ce la vedo. Per questo dico che il discorso etico è molto complesso.
Jeremy, è un mio problema. Leggo e ascolto quello che va per la maggiore di questi tempi e in genere non batto ciglio. E' che quando sento puzza di etica a volte non riesco proprio a trattenermi. Comunque adesso è passata e ho riacquistato il mio self control.
jeremy, avevo iniziato un post più lungo e molto OT ma non ho tempo di finirlo, Il contenuto però cascava a fagiolo rispetto al tuo ultimo. Ricordati che se ammazzi un uomo fai un omicidio, se ne ammazzi milioni fai la storia... Questo aforisma è crudele e cinico ma ha un fondo di verità. Non puoi paragonare malavitosi di piccola taglia, come anche Riina è, con leader nazionali. Che possono essere odiosi, pazzi e assassini ma vuoi perchè eletti da democrazie prese a modello (ce ne sono) vuoi perchè espressione di momenti comunque storici (Mao, Polpot etc...) SONO la Storia, che ci piaccia o no. Gheddafi è nostro amico a seconda che ci venda il petrolio o meno, come Saddam prima di lui e i leader di quasi tutti i regni arabi. I sanguinari dittatori africani, così come il loro negativo, i rivoluzionari africani, fanno le guerre con le armi prodotte in Occidente. Gheddafi non è peggio dello sceicco della'Arabia Saudita o di quello del nuovo Eden, Dubai, dove migliaia dis chiavi lavorano senza diritti per costruire gli hotel a sette stelle da 50.000 euro a notte. Le Olimpiadi di Pechino sono state una formidabile opportunità pubblicitaria ma anche di sviluppo per un Paese di 1,5 miliardi di persone che non credo sia facilissimo da gestire. Non è democratico al 100%? Chi se ne frega, siamo sicuri che lo siano tutti i paesi che pretendono di esportare la democrazia e fanno la morale agli altri? Volgiamo parlare di quel buco nero che va, più o meno, da trieste all'India?
Jeff, il controllo internazionale del traffico degli stupefacenti e di buona parte di quello delle armi non mi sembra una questione da "piccola taglia". E comunque i grandi dittatori sono la parte marcia della Storia e "un morto è un omicidio, dieci milioni una statistica" è una delle frasi più barbare mai pronunciate nella storia dell'umanità. Se Hitler avesse vinto la guerra cosi si sarebbe detto dell'Olocausto?
@jeremy: la storia la scrivono sempre i vincitori. I grandi dittatori lo sono perchè hanno perso o perchè dalla parte sbagliata. Altrimenti sarebbero grandi leader. Cosa si è detto delle 2 bombe atomiche sganciate? Cosa si dice dello sterminio messo in atto dalla "vittima eterna" a Gaza? Cosa si dice delle leggi porcheria fatta dalla "più grande democrazia del mondo" dopo l'11 settembre? Niente, ma non è che siano meglio di altre cose del passato.
Cyd, non è una questione di chi scrive la storia ma di come vogliamo interpretare i fatti. Per il resto, le due bombe atomiche sono state l'atto di guerra piu devastante della Storia, ma restano un atto di guerra e quindi "accettabile", la questione a Gaza è molto complessa e mi sembra che la condanna verso certe pratiche dell'esercito israeliano non siano mai mancate, di leggi porcheria se ne fanno dovunque e quando ti entrano dentro casa non stai a guardare il capello.
Giusto. Bisogna sempre guardarsi dalla "vittima eterna". Lo sappiamo bene chi c'è dietro l'11 settembre, e anche dietro alla crisi finanziaria di questi mesi, così come dietro quella del '29... con quesi nasi adunchi
@Francesco, mi dispiace di averti offeso, ma non saprei come definire diversamente gente che crede ancora a regole di vita stabilite 2000 anni fa quando l'uomo viveva ancora nelle grotte...
@Jeff: guarda che nella tua lista ci sta benissimo anche Los Angeles 84, "casualmente" 4 anni dopo Mosca. Il "panino" non è un invenzione dei TG italiani...
@Jeremy: per citare Montanelli "indipendentemente dalle questioni in atto che sono intricatissime, è fatale che tra ebrei e palestinesi io non possa che stare dalla parte degli ebrei". Sarà che c'ho il naso adunco...
Per non andare OT Dane, la questione palestinese per essere risolta nella maniera meno cruenta andrebbe trattata per quella che strettamente è, ovvero una "semplice" questione territoriale. Mentre è sempre stata una guerra di civiltà e non solo tra ebrei e musulmani, guerra la cui fine mi sembra molto lontana e molto molto pericolosa a livello mondiale.
Bèh, la questione territoriale non è così irrilevante visto che i Palestinesi rivendicano una terra che non gli è mai appartenuta. Poi è vero che il tutto è strumentalizzato per lo scontro di civiltà: la maggior parte dei paesi mussulmani non accoglierebbe mai in casa i palestinesi, di cui pensano il peggio possibile (sentite con le mie orecchie cose sui palestinesi che in confronto le barzellette "sui negri o sui terroni" sono acqua di rosa...).
Poi ognuno ha suoi torti e le sue ragioni (la "colpa" di Israele è che è stata fatta nascere dall'ONU mentre nessuno si è preoccupato di dare medesimo diritto alla Palestina, etc...), che ognuno strumentalizza a seconda dei propri fini. Di certo Israele (se non sbaglio lo dissi anche sul vecchio Indiscreto arancione.....colore troppo anni 80, adesso che mi viene in mente...) è l'unico paese del medio-oriente dove alle elezioni puoi cambiare il governo se non ti è piaciuto come ha governato...
Brisa per esser polemico, ma chi ha deciso che la Palestina non sia mai appartenuta ai palestinesi?
Chiarisco subito che sono equidistante sia dal Sionismo che dalle varie organizzazioni, terroristiche e non, che ammazzano personi inermi o che giustificano,bene o male, tali azioni. Ma, di grazia, coloro che abitavano la Palestina prima de '48, essendo colà nati, a quale territorio avrebbero dovuro pensare di appartenere? Sul forum interviene gente che sa tutti i cazzi su qualunque argomento, e lo dico senza ironia e senza pensare a nessuno in particolare; ebbene che qualcuno di costoro mi illumini, chi cazzo ce li ha messi i Palestinesi in quel territtorio che assurdamente vien chiamato Palestina? E la diaspora quando è inziata? Io son nato, incidentalmente in Lombardia, ma, siccome mio padre veniva dalla Calabria e mia madre dall'Emilia, a casa di chi son nato? Dal nome della regione potrei pensare a casa dei Longobardi, anche se che erano una popolazione germanica. Ma per non andar troppo indietro, diciamo che la Lombardia era dei Longobardi. Ora, facciamo finta che Stalin abbia ammazzato 6 milioni di tedeschi longobardi, e che la Germania abbia vinto la seconda guerra mondiale. Dunque se la Germania avesse preso tutti i suoi Longobardi(facciamo finta che abbia un senso) e li avesse portati in Lombardia, dicendo ai Lombardi del tempo di andar fuori dai coglioni,che non era casa loro, perchè 1000 anni prima lì ci stavano i Longobardi, sarebbe stato logico? Bisogna far dei distinguo precisi, l'ebraismo è una religione? come il cattolicesimo, l'induismo , l'islmamismo? Benissimo, ogni ebreo pratichi i suoi riti, ridicoli, al pari di chi mangia il corpo di Cristo, di chi bacia la terra 5 volte al dì o di non so che altro. O è una razza? E se è una razza da cosa si distinque da altre razze caucasiche? Da un cazzo di niente. E allora perchè nel '48 non son stati messi in Germania o Polonia, da dove la maggior parte di loro proveniva, facendoli riappropriare dei beni che i tedeschi gli avevano sottratto? Forse perchè le illuminate democrazie occidentali dovevano tenersi buoni i tedeschi per contrastare Stalin? E' l'unica spiegazione che mi do. Comunque se qualcuno pensa ch'io sia razzista, ha ragione. Lo sono, nei confronti di tutti coloro che in nome di un 'dio' o di un ideale compiono efferatezze di tutti i generi contro l'umanità. Il dio di Abramo, quello dei papi, quello dei mussulmani, quello dei miti ideolici, e dulcis in fundo, quello dell'economia,perchè da lì è partita la discussione iniziale, se ci pensate,mi sta sulle palle, tenetevelo voi.
@Cydella: "Brisa per esser polemico, ma chi ha deciso che la Palestina non sia mai appartenuta ai palestinesi?!..."
La storia. La religione non c'entra. I palestinesi non hanno mai posseduto quelle terre, hanno solo costituito bidonville ai margini delle residenze degli sceicchi, i quali sceicchi quelle terre se le son vendute e gli isrealiani se le son regolarmente comprate.
Per volgarizzare un po' il discorso, è come se tu ti comprassi una villetta (magari appartenuta ai tuoi nonni 60 anni fa...) da un tizio che per anni ha permesso a zingari e clochard di dormirgli in giardino: una volta divenuto padrone dell'immobile avresti tutto il diritto di sbatter fuori tutti.
Chiaro che una decina di clochard li sbatti fuori con due calci nel culo, mentre spostare milioni di uomini, donne, bambini (che, lo ripeto, nessun paese mussulmano vuole: nel deserto hanno problemi di spazio...) è un po' più complicato. Per questo ho chiarito che la "colpa" di Israele è quella di non essere "coscritto o coetaneo" di un legittimo Stato Palestinese (che possibilmente mandi un ambasciatore all'ONU senza pistola infilata nella cintura...).
Servirebbe un po' di buon senso da parte degli israeliani nel non pretendere di cancellare un popolo compilando un modulo, e da parte dei palestinesi nel non rivendicare la proprietà di una casa che non hanno mai posseduto...
p.s.: questo riassunto all'osso, poi la questione è talmente complessa da non poter esser risolta in una pagina figuriamoci in un post...
Ops, in realtà rispondevo a Clinter... :-P
Dane, io non ho problemi, ma non son sicuro che Cydella sia contento di essere confuso con me. Nonostante la comunanza di tifo, ho l'impressione di stargli sulle palle. Comunque, non che non mi fidi di te, ma questa della Palestina venduta dagli sceicchi voglio verificarla.
Va bene, mi assumo la responsabilità dell'offesa, ma preciso che si è trattato di una svista (è bastata una C iniziale a confondermi, ma avrei dovuto immaginarlo che a scrivere era quel "kefia&eskimo" di Clinter!... :-D ).
Hai tutto il diritto di verifica, ci mancherebbe. Io l'ho sempre fatto ed ancora mi resta il dubbio che i libri di storia mi abbiano sempre raccontate delle palle.
Quando leggo del "Papa che ha aiutato gli ebrei" mi va il sangue alla testa...
Daje regà, mi tirate in mezzo anche quando non c'entro. A me non sta sulle palle nessuno: io leggo i commenti senza leggere l'autore, altrimenti sarei prevenuto. Provate anche voi...
Comunque se qualcuno viene spedito nel deserto, basta mandargli anche la "trivela" che così trova l'acqua rapidamente.
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