Martedì 17 marzo il bisettimanale francese France Football è uscito con una boutade in prima pagina: “I piani segreti della Superlega europea”. Niente di nuovo all’orizzonte, verrebbe da dire. Sempre in questi giorni ci è capitato fra le mani un numero della rivista World Soccer, risalente al settembre del 1998. Nell’editoriale, a firma Keir Radnedge, l’autore riferiva di un incontro segreto avvenuto a Londra alla metà di luglio fra i rappresentanti dei principali club europei. Di cosa si sarebbe discusso? Della creazione di una Superlega europea, ovviamente. All’epoca la Champions League non aveva ancora il formato attuale, solo dall’estate precedente le principali federazioni avevano ottenuto il permesso dall’Uefa di iscrivere due club (il primo e il secondo classificato nei campionati nazionali) alla massima competizione europea. Ma non era abbastanza e i sodalizi più importanti si erano radunati con la volontà di riformare la Champions League, che in quel periodo ancora tutti chiamavano Coppa dei Campioni. I club che si ritrovarono in quella riunione carbonara ma non troppo furono Milan, Inter, Juventus, Real Madrid, Barcellona, Ajax, Bayern Monaco e Borussia Dortmund. I delegati di Manchester United, Liverpool e Arsenal negarono di avervi preso parte (al Chelsea non era ancora arrivato Abramovich) mentre i dirigenti di Paris St Germain e Marsiglia negarono anche di essere stati invitati. L’idea era quella di creare una lega autonoma scorporata dalla Uefa, visto che il massimo organismo europeo aveva più a cuore la mutualità verso i Paesi dell’Est e le piccole nazioni calcistiche piuttosto che il fatturato dei grandi club. Uno dei principali promotori dell’iniziativa fu sicuramente Silvio Berlusconi, che la Superlega aveva iniziato a sognarla fin dal suo arrivo al Milan a metà degli anni Ottanta. Su proposta degli uomini Fininvest, quindi, si voleva assegnare l’organizzazione del nuovo torneo a Media Partners, con il sostegno della banca d’investimenti JP Morgan. Più che una competizione ad eliminazione sarebbe stato un vero e proprio Campionato d’Europa, che avrebbe garantito introiti sicuri a tutti i club partecipanti. Sponsor come se piovesse e stadi sempre pieni sarebbero stati la logica conseguenza, almeno in teoria. Berlusconi chiese anche la possibilità di avere delle wild card per quei club che, per la loro storia e le loro vittorie europee, avrebbero dovuto sempre avere il diritto a giocare la manifestazione europea. Strano - o forse no - che il presidente del Milan chiedesse una wild card proprio nell’estate successiva a un campionato finito dal Milan al decimo posto, che significava per i rossoneri il secondo anno consecutivo lontano dall’Europa. I club sembravano fare sul serio e con quella riunione londinese diedero vita al primo abbozzo di quello che sarebbe poi diventato nel 2000 il G14. L’Uefa da parte sua non volle però scendere a patti. Già aveva modificato più volte in anni recenti il format della Coppa dei Campioni, ma accettare le richieste di quei club avrebbe voluto dire voltare le spalle al resto d’Europa. Anzi, se il torneo organizzato da Media Partners si fosse concretizzato (si sarebbe dovuto chiamare ESL, European Superleague o EFL, European Football League) avrebbe intimato a tutti i giocatori tesserati per quei club di non prendervi parte, pena una squalifica che avrebbe impedito la partecipazione a Mondiali ed Europei. Alla fine non se ne fece nulla. La Champions 98/99 ricominciò sotto l’egida dell’Uefa, che dava la possibilità alle prime otto nazioni classificate nel ranking di iscrivere due formazioni, con la seconda classificata in campionato che sarebbe dovuta passare dalle forche caudine del turno preliminare estivo. Quando la burrasca sembrò passata, ci accorgemmo però che l’Uefa a patti con il diavolo (inteso non soltanto come Milan) c’era scesa, visto che dalla stagione 1999/2000 le prime tre nazioni del ranking poterono iscrivere alla competizione addirittura quattro squadre, due che accedevano subito ai gironi e le rimanenti che vi potevano accedere dopo aver superato i preliminari. Le nazioni dal 3° al 6° posto nel ranking ne iscrivevano tre, con due subito ai gironi e la terza al preliminare con tanti saluti allo spirito della vecchia Coppa dei Campioni. Detto questo, non vediamo dove stia la notizia riportata dalla prestigiosa rivista francese (e ripresa acriticamente da mezza stampa italiana), visto che l’idea della Superlega è una cosa ormai ciclica che ogni tanto, soprattutto quando si vuol fare pressione sull’Uefa per la riforma delle coppe, risalta fuori. Ci sarebbe forse da chiedersi se questo sia il periodo migliore per una Superlega europea, durante una delle crisi economiche più grandi che il capitalismo abbia mai vissuto. Siamo così sicuri che si troverebbero sponsor alternativi a quelli che oggi l’Uefa già ha? France Football parla di tre campionati su base europea, uno di serie A, al quale dovrebbero accedere quattro squadre dai campionati di Italia, Inghilterra, Spagna, Germania e Francia, e poi campionati di serie B e C nelle quali è prevista anche un qualche tipo di formula legata al meccanismo delle promozioni/retrocessioni. A questo punto però dove trovare le date per tutte queste partite, dal momento che il calendario internazionale sembra già oggi intasato? Forse l’obiettivo è un’abolizione del campionati nazionali, o almeno la non partecipazioni agli stessi da parte dei grandi club, ma il pubblico è preparato a qualcosa di simile? Per ora prendiamo l’articolo di France Football come una il solito scenario riempipagine, certi però che l’Uefa stia preparando un’ulteriore riforma delle proprie competizioni. Paradossalmente, però, la Superlega ci sembrava più vicina dieci anni fa.
29 commenti:
Per me ora siamo in mezzo al guado. Nè carne nè pesce. O si torna indietro alla vecchia Coppa dei Campioni, o proseguiamo fino all' approdo di una NBA del calcio (i partecipanti giocano solo quella). Preferisco la prima ipotesi.
A me questa Champions cosi, con il meglio del calcio europeo, non fa schifo. Il problema resta l'accesso ormai autoreferenziale. La vecchia Coppa Campioni è improponibile ormai. L'unica novità seria è rendere accessibile la competizione davvero a tutti. Ma si entra nella fantascienza...
e se eliminassero del tutto la coppa uefa (che così com'è in ogni caso per me ha poco senso, per non parlare di fascino e prestigio) allargando ulteriormente il bacino dei partecipanti alla champions?
tanto dalla secondo posto in poi in ogni caso "champion" non lo sei..
o secondo o quarto o sesto che differenza fa?..
Concordo Eltopo: rotta per rotta rompiamola tutta (rende meglio in dialetto calabrese: rutta pe rutta ruppimula tutta...). 6 squadre in Champions per i paesi in cima al ranking e via via a scalare fino ad ammetterne come minimo due per nazione. E' un casino? Ecchisenefrega, intanto hai dato gli zuccherini a tutti: le nazioni piu importanti portano una valanga di squadre (in un'ottica di "tutti dentro" ci sarebbero meno conti della serva per i campionati e si giocherebbe mentalmente piu liberi) l'Andorra di turno si bea di un possbile sorteggio con il Real e prenderne 10 con il sorriso sulle labbra. Di questi tempi non mi sembra proprio uno scandalo: una volta nei primi turni delle coppe dovevi prendere un professore di geografia per capire dove andavi a giocare, mica c'erano GPS e Internet....
jeremy da un nostalgico degli anni 80 come te non me l'aspettavo :)
Rivoglio la coppa dei Campioni, la Coppa delle Coppe e la Coppa Uefa. l'eliminazione diretta dal primo turno, il campionato a 16 squadre, le partite alle 14.30 ecc. ecc.
Le coppe avevano un ruolo ben preciso incastonato in un concetto di merito sportivo elevatissimo. Ma non possiamo tornare indietro e allora da vero riformatore e uomo liberale dalle decisioni inderogabili, dico tana libera tutti: meglio una coppa unica per tutti e subito che queste pagliacciate attuali (compresi preliminari e robaccia varia tipo l'Intertoto).
Spike, pensa: 200 e passa iscritti, ti fai i gironi per bene (a 4 o a 6) e poi eliminazione diretta. Partendo dall'oltretomba, tipo trentaduesimi di finale. Scusate: che figata.
Sinceramente non so cosa pensare. In realtà, come al solito sono per le scelte drastiche.
O ci ridanno la vecchia Coppa ad eliminazione diretta con iscritte solo le squadre campioni del proprio paese (magari allargando il numero dei paesi, con un torneo preliminare tipo intertoto).
Oppure si PRIVATIZZA definitvmente il calcio "che conta", e si crea una ESL (Eurpean Soccer League) sul modello NBA: chi gioca nella ESL, NON PARTECIPA al proprio campionato nazionale (per la stagione), definendo un opportuno meccanismo di entrata/uscita dalla ESL da/verso i campionati nazionali.
Stefano, tu come la vedi?
32esimi vuol dire qualificare 64 squadre quindi 32 gironi da 4 squadre.....128 partecipanti niente preliminari, tabellone tennistico, 5 qualificati con il campionato + la vincente della coppa nazionale abolizione di intertoto e supercoppa sostituita dal mondiale per club per le due finaliste, quoto jeremy che figata!
OK la coppa unica, OK 200 iscritti, OK sei squadre inglesi e una sola bielorussa, però i gironi non li voglio più vedere: si parta dai 128mi di finale a eliminazione diretta e a sorteggio libero (un bell'Inter-Liverpool al primo turno, così Mourinho è subito contento di aver trovato i più forti, e una qualche squadra slovacca che con qualche sorteggio a culo possa arrivare ai quarti di finale). Me la approvate?
No gareth: un minimo di scrematura la devi fare e dare una ribalta internazionale a tutti abbastanza lunga e redditizia. tanto poi il San Marino di turno andrebbe a cercarsi una serie di buoni giocatori per non fare figure di cacca (tipo 50 gol presi in 6 partite e roba simile)fino a gennaio. Meglio gironi e dopo l'oltretomba dei trentaduesimi di finale.
voto assolutamente per una champions league in stile F.A. Cup.
La libidine dell'eliminazione diretta non ha prezzo
Scordatevela l'eliminazione diretta tipo FA Cup. I grandi club considerano i gironi necessari per evitare che golia perda la faccia e soprattutto i soldi degli sponsor uscendo malauguratamente con il davide di turno. Con sei partite a disposizione, invece, il pericolo viene praticamente azzerato. Vale l'esempio dei ciprioti dell'Anorthosis in girone con l'Inter o il CFR Cluj che aveva battuto la Roma. Belle sorprese che però alla lunga non hanno tenuto. D'altronde la bella Coppa Campioni di un tempo l'hanno cambiata proprio per quello.
Appoggio il "progetto Jeremy". Quand'è che lo sottoporrai a Le Roi?
Da quella Coppa Campioni in cui il Milan eliminò il Real Madrid (e l'anno prima il Real eliminò Maradona la primo turno!...) al secondo turno è impensabile che i padroni del vapore accettino un torneo europeo in cui uscire dopo solo due partite.
Tornare indietro non si può, come dice Jeremy uan volta le coppe erano absate sul merito adesso sullo spettacolo. Di certo fa vomitare l'ipocrisia attuale, formalmente ci si basa sul merito però si vuole lo spettacolo, quindi si fa di tutto perchè gli attori più importanti alla fine risultino i più meritevoli: l'Europa vuole Ibrahimovic, Kakà, Del Piero e Totti e allora gli arbitri che li portano in braccio. E sti cazzi!...
Io farei qualcosa di simile alla celtic league di rugby, magari con qualificazioni in base a curriculum triennali alla sudamericana per evitare che lo spettacolo parta senza una big che ha avuto un annata sfigata ma permettendo alle cenerentole storiche di non esser escluse a vita: coi criteri della Superlega il Chelsea (o il Verona del 1985 che da 3 anni mostrava il miglior calcio in Italia...) sarebbe escluso, coi criteri del merito rinunciare a Buffon (quando penso a Maradona mi gira la testa...) dispiace.
Qualsiasi soluzione va ene comuqnue, anche il super torneone, basta comunque scegliere quale strada intraprendere, perchè questa via di mezzo basata su finto merito che prevede però il pannolone per i big non mi va.
O superlega con regular season e playoff o torniamo ai vecchi tornei.....
la mia proposta.
la coppa campioni come una volta (al massimo con un gironcino da 4 squadre) ma a cui partecipino solo i campioni dei rispettivi campionati.
la coppa delle coppe come una volta.
e poi una mega coppa uefa stile fa cup con tutte, ma proprio le squadre italiane, inglesi ,spagnole, tedesche, francesi, olandesi di "serie A" , diciamo dei primi 10-12 campionati e una folta rappresentanza dei campionati minori.
JL, il coppone Uefa da girone infernale è possibile (il prossimo anno ci provano in qualche maniera) ma il ritorno al passato è ahinoi impossibile. E ti diro a me manca sempre la Coppa Coppe.
.....e poi voglio le scarpe di cuoio marrone alte fino alla caviglia, i pantaloncini cortissimi, le maglie attillate in cotone Makò, il pallone a esagoni bianchi e pentagoni neri, i parastinchi di plastica da infilare dentro le calze, i lacci legati al ginocchio per non far cadere i calzettoni, il parterre tutti in piedi senza posti numerati, il secchio con acqua e spugna vicino alle panchine e i trick e track di legno venduti fuori dallo stadio.....
Al parterre tutti in piedi stavo gia piangendo...tu ci scherzi ma potremmo "inventare" uno sport..il Vintage football....
@"Al parterre tutti in piedi stavo gia piangendo..."
Bèh, ci hai messo un po' allora, a me bastano le maglie in cotone Makò per sciogliermi. Infatti lo scrivo subito tra le prime cose così poi tiro dritto da vero finto duro....
@"tu ci scherzi ma potremmo "inventare" uno sport..il Vintage football...."
Bèh, l'han fatto con la pallavolo...
Sono un duro io.....:-)) Che è sta storia del vintage volley???
Dopo un po' di anni che c'erano le nuove regole della pallavolo un gruppo di appassionati (tra cui alcuni professionisti delle serie inferiori...) mise su un campionato alternativo di protesta con le vecchie regole: niente Ralling Point System, cambi palla, niente libero, niente tocchi con i piedi, etc...
Se cerchi coi motori di ricerca dovresti trovare il sito, e se non ricordo male ne parlò anche il Direttore sul vecchio Indiscreto arancione....
Sì, credo la chiamino pallavold, noi potremmo fondare il calciold.
Dane, parlando del Verona mi hai fatto ricordare un allenatore tanto bravo quanto sottovalutato.
Qui dico e mai negherò che Bagnoli è per me il migliore allenatore italiano dal 1970 ad oggi (cioè da quando seguo il calcio).
Ale senza dargli la patente del migliore ma sicuramente è stato un grandissimo. Per me la sua Inter è la migliore degli ultimi 20 anni e il capolavoro di Verona lo rendera immortale. Alla faccia del sacchismo vincente solo con i fenomeni.
Io lo vidi all'opera a Cesena: con una squadra pronosticata da bassa classifica, vinse il cammpionato di B nel quale c'erano Milan e Lazio dopo il calcioscommesse. C'erano anche le due genovesi, l'Atalanta, il Bari, tutte molto forti. Non solo ci portò in A ma lo fece sciorinando un calcio splendido. Poi andò a Verona e fece un miracolo ancor più grande. Da Cesena sono passati altri mister a suo tempo quotati: Radice, Bersellini, Bigon, Lippi. Tutti bravi ma con Bagnoli non c'è paragone. Un fenomeno nel far rendere al massimo qualsiasi giocatore a disposizione.
Su Bagnoli mi accodo al 100%, non solo per l'enorme competenza tecnica dimostrata ovunque, ma anche perché con tutte queste star televisive che siedono sulle nostre panchine, un antipersonaggio come lui manca davvero.
Bagnoli stava per vincere uno scudo contro il Milan di Capello. Poi arrivò Taccola...
Sono d'accordo anch'io su Bagnoli, uno dei migliori della nidiata di Rocco e uno dei più sfortunati a livello di risultati.
Non rischiò di vincere lo scudetto come dice Spike (in realtà il Milan fece come l'Inter l'anno scorso, accumulò nel girone di andata un vantaggio mostruoso e poi visse di rendita...) ma comunque il discorso non cambia di molto: Bagnoli fece rendere quell'Inter al massimo con un gioco gradevolissimo, dando del filo da torcere al SuperMilan (anche lì, come l'anno scorso, il derby-scontro diretto fu galeotto...) e con lui Ruben Sosa fu per un certo periodo uno dei primi 5 attaccanti al mondo...
Posta un commento