Teniamo basso il web

Con buona pace della Federazione Italiana Editori Giornali, sono usciti i risultati degli investimenti pubblicitari di Gennaio della più credibile Nielsen Media Research. Li sintetizziamo: a gennaio 2009 si è registrato un calo generalizzato della pubblicità sui media del 18,7% rispetto al gennaio dell'anno prima. Dei ventiquattro settori in cui è classificato il mercato solo due, Finanza-Assicurazioni ed Enti-Istituzioni, sono in crescita. E cosa vuol dire questo a casa nostra? Vuol dire che hanno continuato a buttare carbone nella fornace il solito Pantalone e chi aveva un'immagine rovinata da acquisizioni strampalate e crack allo stato latente. La televisione, considerando sia i canali generalisti che quelli satellitari, ha avuto una flessione sul mese del -15,7% ma al Tg5 non ci faranno di sicuro sopra un servizio (meglio la ricetta della porchetta alle castagne, da accompagnarsi ad un Grignolino). I risultati sarebbero stati anche peggiori se il settore Finanza-Assicurazioni non avesse investito nel settore caro al Premier uno spettacolare più 80,7% rispetto all'anno prima. La stampa ha invece incassato il 25,5% in meno da sponsor e affini: è in calo anche la pubblicità locale (meno 19,1%), vera architrave anche di quotidiani sedicenti nazionali che poi però non disdegnano i 200 euro della massaggiatrice thailandese (citofonare Laura). E la radio? Peggio che mai, meno 30,9%. Del resto come possono esistere mille radio tutte uguali, con la stessa musica e lo stesso cazzeggio prendendo spunto dalle brevi del Corsera? Il vituperato (almeno da noi) web cresce invece dell'1,8% trainato dalla ricerca per keyword: un risultato pazzesco, paragonato ai crolli degli altri mezzi. Ma tieniamola bassa alla cinese, questa roba da pedofili, anzi proibiamola in ufficio. Quindici anni fa sì che la gente lavorava.

3 commenti:

Italo Muti ha detto...

@Direttore
La crisi farà un repulisti dei cialtroni? Auspicabile, anche se i soliti noti, più cialtron degli altri si salveranno lo stesso.
Per finanza-Assicurazioni, Che Banca, Ing, Mediolanum dovevano seminare, per poi piazzare i prodotti loro. Etf, certificates, mutui. La guerra sui tassi è finita, adesso arriverà la guerra vera.
Per i giornali è solo un kreilauf. Vendono poco, le aziende devono rivedere i loro conti, si taglia ciò che è meno produttivo.
Ti dirò che ame non dispiace, tu sai benissimo come la penso. Sai anche che sarei diposto a pagare affichè indiscreto possa vivere.
Hai detto porchetta alle castagne? Visto il tempo con un pò di polenta? Tu porti il grignolino ed io il borgogna.
Italo

KBLondon ha detto...

La situazione e' drammatica, pero' quasi tutti i giornali che chiudono o che sono in profonda crisi (come il NYT) lo sono per via del debito della societa' controllante e non perche' il giornale stesso perde molti soldi. Dico una minchiata, ma mi sembra che tutto il business (sia nei media che nei settori realmente produttivi) sono giu' del 30% - cioe' la parte del turnover che serve a fare profitti. Se la situazione non peggiora, se ne esce con il sistema intatto, e pero' peggiora, forse e' tempo di emigrare in China, in India o a Dubai per fare un po di soldi e magari un giorno riuscire a toranre in Occidente con abbastanza per comprare una fattoria: speriamo che ci accolgono e non ci dobbiamo andare da clandestini.

Felix ha detto...

Curioso vedere come i media tradizionali imputino ad Internet il calo di intoriti pubblicitari.
Leggere queste dichiarazioni "Da anni, limitandosi a citare la fonte come prevedono le leggi, migliaia di siti come Google news o Drudge Report alimentano gratis le loro pagine web con articoli scritti per i quotidiani di carta da giornalisti retribuiti dagli editori per i quali lavorano" riportate dalla Stampa (mi sembra) qualche giorno fa già fa capire come venga trattato l'argomento. Alimentare gratis le pagine di Google!!!! Non che il Re dei motori abbia bisogno di essere perorato ma in questo caso la notizia è manipolata (o manipulata). Su questo argomento ci sarebbe da parlare per giorni e giorni tanto che nemmeno fior di convention sono ancora riusciti a trovare la quadra