Lo scudetto di Forti

di Flavio Suardi
27 maggio 1989. Ultimo atto della finale scudetto tra Enichem Livorno e Philips Milano. Mancano 34 secondi al termine dell'incontro, la Philips conduce di 1 punto, 86 a 85, con il possesso di palla. D'Antoni palleggia al limite dei 30" poi serve Premier: il tiro dell'Ariete di Spresiano si infrange sul ferro e Livorno ha la possibilità di condurre un ultimo attacco. Alexis conquista il rimbalzo e Fantozzi gestisce l'ultimo possesso. Vede Forti, lo serve e questi appoggia al vetro il canestro del possibile scudetto di Livorno, nonostante l'opposizione di Meneghin. Si accende una mischia: Premier, che già in precedenza aveva lanciato un asciugamano sul volto del telecronista Rai Gianni De Cleva, è uno dei più "attivi"nella baraonda generale. Al tavolo la confusione è totale, ma in un primo momento il canestro di Forti viene assegnato, con conseguente correzione del tabellone luminoso del punteggio 87-86. Livorno è Campione d'Italia, con tanto di sovrimpressione in tv. La festa livornese esplode al palazzo, sulle strade è tutto un susseguirsi di bandiere gialloblu. Il tutto per venti minuti. Venti indimenticabili minuti, esattamente come i successivi. L'arbitro Zeppilli dichiara di aver sentito nitidamente il suono della sirena prima che Forti scoccasse il tiro decisivo, quindi ribalta la decisione del collega che in un primo tempo lo aveva convalidato. Il canestro viene annullato, sulla città cala il silenzio, con la beffa di vedere il Tg1delle 20 che celebra ancora il successo labronico, evidentemente ignaro del cambio di rotta.
(in esclusiva per Indiscreto, foto tratta da http://www.ilbasketlivornese.it )

11 commenti:

Demiurgo ha detto...

Grazie.
Sbaglio o la Domenica Sportiva passò ore a moviolare quell'ultimo tiro? per me, da allora, l'essenza del basket sono McAdoo che tenta la stoppata e Meneghin che tenta la mazzata su Forti ....

Simone ha detto...

Justice's done.
Fu l'infuocato epilogo di un decennio irripetibile per la nostra pallacanestro.
La banda Bucci arrivò a mezzo secondo da un risultato clamoroso: ottenuto con una squadra operaia e un fattore campo inquietante.
Nella bolgia di quel pomeriggio accaddero cose inenarrabili:
-Il mitologico tuffo del Macca,lui ex Mvp dell'Nba,per recuperare disperatamente su un contropiede livornese.
-L'errore al tavolo nel conteggio di un fallo ad Albert King,che giocò la sua migliore partita della deludente esperienza italiana.
-La doccia di sputi,provocazioni e minacce del pubblico Libertas,ben oltre la degenerazione collettiva.
Uno spettacolo orribile.
-Zeppilli,con molta intelligenza, lasciò che gli invasati festeggiassero il loro scudetto di cartapesta e poi comunicò il vero risultato alle due squadre.
-In quel 1989 si ravvisarono i prodromi di una situazione,a livello politico,ormai ingestibile.
Stava finendo il boom,in un mare di polemiche e pressioni indebite.
Fu soprattutto l'anno della celebratissima monetina di Pesaro.

A vederla,dopo vent'anni,in quella bolgia infernale solo quella Olimpia avrebbe potuto vincere.
Questione d'attributi e di classe:un eccezionale canto del cigno.

pierocic ha detto...

ricordo un fantastico Wendel Alexis che poi vidi giocare a Trapani qualche anno dopo! classe pura

Straw61 ha detto...

il tuffo del Bob rimarrà l'immagine più forte di una leggenda completamente trasformata dall'esperienza italiana...il Mac di Buffalo con la voglia, il calore, l'umanità e la grinta mostrate nella sua ultima versione milanese, sarebbe stato MJ al quadrato...

jeremy ha detto...

Pierocic, Wendel Alexis gioco per un po a Reggio con la Viola. Fenomeno, fu tagliato dopo aver comunque giocato benissimo.

Dane ha detto...

Bèh, la voglia a Bob non è mai mancata. Coincidenza strana o telepatia, quel tuffo a consumarsi le ginocchia tipo gomma da cancellare mi è venuto in mente proprio domenica vedendo Maldini entrare in scivolata su un romanista sulla trequarti (d'attacco!...). Della serie "non ti concedo un cazzo!"...
Certi campioni sono fuoriclasse prima di tutto nella testa...

p.s.: non male anche il recupero in posizione da terzino di Rooney su Messi, o la sfida "a chi stoppa di più" tra Jordan e Drexler...

Ale ha detto...

Qui si sta parlando di un fuoriclasse assoluto. Mc Adoo venne a Forlì ormai quarantenne e dispensò comunque a piene mani il suo talento. Prima partita dei play-out persa a Trapani con Bob imbarazzante. Dice che essendo abituato ai play-off non si era conecentrato bene e promette il riscatto per la partita dopo. 43 punti con percentuali da favola ed il palafiera che viene giù per la standing ovation. In quanto a Rooney sta facendo un grande lavoro ma se continuano a spremerlo così finisce come De Napoli: a 28 anni chiude praticamente la carriera.

Unknown ha detto...

Confesso di averci provato, a fare come Bob intendo, rimediando solo dei gran lividi e senza riuscire mai a recuperare un pallone...ovviamente.

Fabio Schiano ha detto...

La ricordo quella partita vista in Tv, e ricordo anche la netta impressione che mai in una situazione così dubbia il verdetto finale sarebbe potuto essere contro Milano...

ma è anche vero che era un clima particolare, all'epoca tollerato in varie piazze, che non c'era un disegno per non far vincere Livorno ( non sarebbero arrivati a all'ultimo decimo di secondo dell'ultima partita) ma solo un bel po' di "sana" (calcisticamente parlando) soggezione psicologica tipo Inter e Milan degli arbitri verso Milano..

comunque quella partita segnò anche la fine del basket a Livorno, ed anche quella di una certa filosofia che vedeva una entusiasmante crescita del basket in Italia e sui media...

Straw61 ha detto...

Dane, diciamo che a Bob la voglia a NY, Boston e Detroit gliel'hanno fatta passare eccome. Il McAdoo soffice e apparentemente abulico è un'etichetta che si è dovuto portare appresso fino agli anni dei Lakers dove non essendo più il giocatore dominante di una volta, ci mise finalmente tutto il cuore che aveva. Fondamentale nella sua tarda maturazione fu l'incontro con la splendida Charlene...mi vengono ancora gli occhi lucidi se penso al meraviglioso articolo di Peter Vecsey (uno dei principali "accusatori" del Bob e poi diventato grande amico) in occasione della sua morte.

Dane ha detto...

Non ricordo questo McAdoo così abulico ma non voglio insistere. Forse è la memoria che mi frega e m'è rimasto negli occhi solo il McAdoo più recente, quello da Los Angeles in poi... :-P