Sport del tubo

I telespettatori più attenti avranno notato negli ultimi tempi il predominio pressochè incontrastato delle telecronache cosiddette 'dal tubo', cioè fatte dallo studio senza spese di trasferta ma anche senza alcuna possibilità di raccontare a chi sta a casa qualcosa in più rispetto alle immagini della regia internazionale. Sempre che chi va in trasferta sia in grado di capire quello che vede, cosa tutt'altro che scontata. I telespettatori attentissimi hanno anche notato che in una famosa emittente sportiva l'unico sport a salvarsi da questo blocco delle trasferte è il calcio, che spesso manda prima e seconda voce sul posto anche per le partite più insulse. Grandi strategie aziendali, da master alla Sorbona, o risparmi miserabili? Buona sia la prima che la seconda, perchè l'input del risparmio proviene di sicuro dai supermanager ('Tagliare i costi', ovvero quando il salumiere ne sa più di un MBA) mentre la disparità di trattamento è stata una scelta per così dire qualitativa. Il budget giornaliero (albergo più viaggio) per chi segue il calcio è infatti molto superiore rispetto a quelli di chi segue basket o volley, al punto che certe trasferte diventano improponibili già in partenza. Così quelli extracalcio se non riescono a risolvere con Ryanair e bed & breakfast se ne stanno in redazione. Per chi guarda cambia spesso poco, al di là delle lamentale corporative (in fondo chi se ne frega di sapere mezzo secondo prima chi si sta scaldando a bordocampo?), ma la cosa che ci sembra interessante è che chi segue 'le varie' (così gli sport diversi dal calcio vengono tristemente definiti nei quotidiani sportivi) viene considerato di serie B.

3 commenti:

collodi ha detto...

Tutto questo mi ricorda l'impagabile Sergio Tavcar di Telecapodistria anni 80, che rinchiuso a Capodistria in un studio commentava nel suo italiano pittoresco, pur essendo italiano ed abitante in Italia, incredibilmente tutti gli sport. Un omaggio comunque a Telecapodistria che ha trasmesso in Italia avvenimenti sportivi, allora come adesso impensabili.

collodi ha detto...

Tutto questo mi ricorda l'impagabile Sergio Tavcar di Telecapodistria anni 80, che rinchiuso a Capodistria in un studio commentava nel suo italiano pittoresco, pur essendo italiano ed abitante in Italia, incredibilmente tutti gli sport. Un omaggio comunque a Telecapodistria che ha trasmesso in Italia avvenimenti sportivi, allora come adesso impensabili.

JCaffelatte ha detto...

E' una cosa triste perche' il telecronista sta allo stadio proprio per raccontare allo spettatore quello che non si puo' vedere dalla televisione (costretta a seguire sempre e solo la palla).