Il disfattismo che piace
Il marketing giornalistico impone di passare dal trionfalismo al disfattismo, forse è giusto così: tutti cerchiamo sensazioni forti, intrattenimento, sopresa. Però il mantra 'I nostri club non comprano più i fuoriclasse di una volta' ha raggiunto livelli fastidiosi anche per noi del bar: editorialisti che fino a ieri esaltavano i bilanci in pareggio adesso rimpiangono i bei pagamenti in nero del passato, cantori della politica dei giovani si esibiscono nell'elogio dei dream team, cultori dell'allenatore guru sdottorano sulla necessità dei colpi del campione. Peccato che ci sia una sola società al mondo che, sul modello dei club italiani del recente passato, compra i fuoriclasse al massimo del loro valore di mercato incurante del fatto che potrebbero aver già dato il meglio: questa società si chiama Real Madrid, ovviamente. Tutte le altre pagano tanto, perchè il Liverpool non ha certo scoperto Fernando Torres mentre giocava con gli amici, ma non più di quanto potrebbe pagare una Fiorentina. Nel 2003 il diciottenne e già famoso Cristiano Ronaldo passò dallo Sporting Lisbona al Manchester United per 12 milioni di sterline (al cambio di allora quasi 19 milioni di euro). Nel 2000 il tredicenne Messi fu strappato al Newell's Old Boys in crisi finanziaria di fatto per niente: il Barcellona pagò le costose cure anti-nanismo (somministrazione di farmaci contenenti GH, cioé l'ormone della crescita) e diedero il solito finto lavoro al padre. C'è chi finora ha mascherato la propria incompetenza dietro alle ricapitalizzazioni del padrone: il problema è che in certi casi gli articoli, anche quelli disfattisti, sono scritti sotto la sua dettatura.
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20 commenti:
Interessante, per capire cosa porta il nostro calcio al disfattismo cosmico, la considerazione finale di Alberto Costa nell'articolo di oggi su Corriere.it Francamente, parlando di costi di produzione e Milan come fattore di immagine della famiglia Berlusconi, le considerazioni di Costa potrebbero valere al contrario: magari dentro la famiglia hanno capito e saputo che il Milan "pesa" poco ormai e che è solo un grosso impegno cui francamente vogliono fare a meno.
Considerando che Kaka e Pato furono presi minorenni dal Milan, che Del Piero fu preso 17 dalle giovanili del Padova, Zidane aveva giusto mostrato sprazzi del suo talento, Adriano scovato mentre nessuno se lo filava...forse, forse abbiamo la memoria corta.
Jak
Kakà fu comprato nel 2003 a 21 anni ed era già stato nel Brasile campione del mondo 2002
diciamo che non se ne stava in una caverna anche se fu comunque un grande colpo prenderlo a quella cifra
comunque l'incompetenza calcistica di certi dirigenti può essere vista anche sulla classe media
esempio quasi abusato: Evra che passa da Marsala e Monza senza che nessuno in Italia se lo fili (però prendono Mattioni e Grimi)
La verità è che nelle società di calcio italiano considerate BIG ci sono pochi uomini in grado di riconoscere un talento in giovane età, qualcuno ce n'è in giro, De Rossi padre, Corvino, Marino, il responsabile dell'udinese e del settore giovanile dell'Atalanta (di questi non ricordo i nomi). Leonardo non era male in questo, sua la responsabilità su Kakà e Pato e per l'ultimo acquisto carioca, ma al Milan non è facile lavorare per i noti motivi e ora avrà altro da fare.
Lo stesso Mourinho raramente ha scoperto qualcosa, Santon e Balotelli ernao già all'Inter primavera e Lampard, Terry e Cech erano già del Chelsea presi da Ranieri, che forse in questo è + bravo di quello che si pensa.
il problema è che le squadre di calcio sono state gestite in maniera "furba":
- le perdite servivano a migliorare il profilo fiscale delle capogruppo (e visti i tempi non serve più);
- i costi erano sicuramente parziali, aggiustati, venivano utilizzati in maniera "creativa";
- la mancanza di trasparenza, la necessità di farsi favori di vario tipo autorizzava/tollerava determinate spese a favore di personaggi quantomeno inutili (il Milan ha bisogno di intermediari per parlare con il Real? chi ha beneficiato delle operazioni Cardacio, Ronaldinho, Oliveira?)
- non ultimo berlusconi aveva bisogno che il Milan vincesse e di dimostrare che era per merito suo; e gli unici calciatori che berlusconi può conoscere, visti i suoi impegni, sono le figurine. così a furia di circondarsi di fidati, sempre più attenti ai paciughi contabili ed ad assecondare il gran capo, sono venute le furbate Emerson, Ronaldinho etc., lasciando come eventi quasi casuali gli acquisti dei giovani Pato e Kakà.
Quest'anno il monte ingaggi del Milan era di 120milioni di euro (dalla Gazzetta). senza Ronaldinho, Senderos, Favalli, Dida, Sheva e con Paloschi Darmian e qualche altro giovane i risultati sarebbero stati tanto diversi? Fiorentina, sino all'ultima giornata alla pari del Milan ed impegnata in CL, 37milioni di ingaggi e Udinese, più avanti del Milan in Uefa, 12milioni.
yorick, molto giusto il tuo discorso. Ma non credo che all'estero siano delle educande contabili. Non per dire "cosi fan tutti", ma non pensiamo di essere gli unici furbi al mondo. Quindi il problema della gestione "creativa" delle aziende calcio è reale, ma non credo sia una preclusione alla competitività e alla voglia di investire. Certo in un acqua torbida uno che vuole nuotare non ci si butta. Oppure lo fa con la consapevolezza di sporcarsi. Sara un discorso semplicistico, ma di gente che voglia investire i pezzi pesanti e operare in grande non se ne vede dai tempi di Moratti Sensi e Cragnotti. Uno è ancora li, uno è proprietario solo di nome e uno ha fatto la galera. Ci sarebbero i Della Valle che hanno completato l'album del potere con la squadra di calcio ma non si spingeranno mai oltre il dovuto.
@Jeremy
La famiglia Sensi mollerà strangolata dai debiti, su Cragnotti parlare è tempo perso.Per Della Valle, gli incroci monetari e di sviluppo imprenditoriali, per così dire, hanno bisogno di un cambio politico del Belpaese. Non che siano fermi, ma lo sviluppo esponenziale è bloccato. ha fatto grandi affari prima, ma questa è un'altra storia.
Per Moratti, sai com'è, il petrolio è un gran serbatoio di potere e denaro. Ad un impianto efficiente, un barile costa 3 dollari, il calcolo del guadagno lo lascio a te che hai confidenza con i bilanci. Poi è facile fare filosofia da bar.
Oggi parlavo con un manager di Allianz Bank, tifoso interista. Mi ha detto che il calcio, in particolare il petroliere ecologista, lo hanno stufato e, allo stadio non ci torna più.
Italo
Italo, perche gente come i Ferrero o Delvecchio ho la sensazione che nel calcio non ci entrerebbero nemmeno di forza. E magari sono supertifosi e ne avrebbero pure il piacere personale. Come lo erano Agnelli o Franco Sensi.
@jeremy
E' un investimento a perdere in Italia. Il gioco non è corretto ma parte truccato. Troppi interessi incrociati. Se non vuoi partecipare al taglio della torta perchè non ti interessa o perchè stai bene a livello finanziario, perchè entrare ad una tavola imbadita dove non mangi e paghi il conto?
Per i dettagli ci vediamo al bar.
Italo
beh, faremo a meno del manager di Allianz Bank...io allo stadio continuo ad andarci ma in banca, se potessi, non ci metterei più piede. Ci mancavano solo i pistolotti etici dei manager del credito...
Attenzione a non cantare troppo presto il de profundis. OCncordo che la questione è solo di qualità dei manager e di competenza. Non vi ricordo nemmeno la storia di Zidane al real .... Vendere kakà al real per tantissimi soldi ci può stare, se hai in squadra Pato e Ronaldhino e soprattutto se dai una sveglia a quest'ultimo e se investi quesi soldi negli acquisit giusti .... A parte il Real, nemmeno il chlesea investe tantissimo denaro in stelle affermate al massimo e che forse non arriveranno nemmeno più allapice toccato qualche stagione fa. Non penso sia questo il caso di kakà, ma dobbiamo prendere atto che sino a 10 anni fa il meglio delo calcio internazionale veniva in Italia e solo in Italia, adesso esiste la fortissima concorrenza dell'inghilterra e di qualche squadra spagnola. Ma forse è giusto così ... vinccere ancora in Europa, dipenderà solo dalla qualità dei nostri dirigenti calcistici, ma forse è proprio questo il problema....
@straw61
Non c'era nessuna volontà di pistolotto etico. Rispondevo punto su punto a Jeremy.
La frase da te contestata era solo un rafforzativo della parte antecedente. Era solo un esempio.
Non potete prendere posizione solo nell'ottica del tifo.
Questo è il motivo per cui non partecipo mai alle discussioni calcistiche, anche quelle di casa Olivari.
Nel caso in questione, il manager era della divisione reclutamento, niente a che vedere con la paret bancaria vera e propria.
Italo
@Italo
ti ringrazio per la precisazione. Comunque in questo caso la componente tifo non c'entra nulla (poteva benissimo essere un manager genoano che ce l'aveva con Preziosi). Mi ha semplicemente fatto sobbalzare l'idea di un generico manager bancario schifato dalle manovre (occulte o meno) che avvengono nel mondo del calcio...insomma, il classico bue che dà del cornuto all'asino.
@Italo. Scusa la precisazione, ma dire che Moratti è un petroliere non significa dire che Moratti possiede delle riserve petrolifere. Lui ha solo una raffineria, se non sbaglio. Quindi il barile lo compra a prezzo di mercato (quant'è oggi? 45$? Di certo non 3). Poi RAFFINARLO può costare 3$/barile. E il margine (vendere benzina, gas, gasolio, lubrificanti, basi chimiche e chi pù ne ha più ne metta) è sicuramente molto interessante, ma non possiamo paragonare un impianto di raffinazione a un gruppo che possiede delle riserve. (Nota: lavoro per una grossa società di Monaco nel campo dell'oil & gas (grossa per gli standard di Monaco)).
@ Andrea
La saras fa solo raffinazione ed anche l'eolico, il tutto in sardegna (anche se poi i prodotti li manda anche da altre parti). Fatto importante, però, è che la raffineria di sarroch è una delle più grandi d'europa, ma soprattutto utilizza un metodo di raffinazione brevettato che consente il trattamento di petrolio "sporco" ad esempio il libico ... per questo mantiene sempre una fetta di mercato consistente. Certo nulla di paragonabile al possedere riserve... ma diciamo che rimane messo bene, al di là di tutto.
A
Magari l'esempio Fiorentina è un po' esagerato, visto che poi non da più di 1,5-2 milioni l'anno ai giocatori (pressapoco quanto prende Digao al Milan), ma il Chealsea, per es. non paga i giocatori più della Juve o del Milan.
Per me sto disfattismo è ridicolo.
Ho dato un occhio alla nostra under 21 ed è una squadra fortissima con parecchi elementi che sono gia pronti per il calcio che conta, abbiamo tanti ottimi allenatori giovani che fanno sanno valorizzare il materiale a disposizione e propongono un calcio offensivo e piacevole. Partiamo da queste basi invece dei vorrei ma non posso in cui alla fine a conti fatti spendi quanto le altre BIG dei campionati più ricchi. Ma poi cosa dovremo invidiare? A parte 4-5 Top Team che fanno storia a se in giro non vedo paradisi. Sarebbe da fare un discorso lungo e articolato sulla reale situazione del calcio medio dei vari campionati nazionali. E dovrebbe farlo la Gazzetta o uno dei 1.500 opinionisti tuttologi fra internet e TV. Invece più in la di Kaka, Ibra e poco altro non si va...
"Invece più in la di Kaka, Ibra e poco altro non si va..." esatto! perchè è più facile distrarre con i grandi gladiatori (panem et circenses). il mio post precedente era per sottolineare che in tempi di crisi ceete esigenze di bilancio si modificano. infatti in tutta europa le cose sono un po' cambiate se anche il Chelsea non spende più. Resta il fatto che quando premi dei dirigenti a comportarsi creativamente premiandoli con le briciole extra della torta è probabile che poi si sentano giustificati/autorizzati ad essere disinvolti anche nei tuoi confronti e che cominci a sparire qualche fetta di torta. e se la marmellata scarseggia...
yorick, molto giusto il tuo discorso. E con modalità simili quale investitore si puo inserire se non uno che accetta le regole del gioco?
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