Condannati all'inglese

di Stefano Olivari
Moltissimi italiani appassionati di sport e statistica sarebbero davvero interessati ad approfondimenti sul mondo delle scommesse. Peccato che nella nostra lingua esistano solo manualetti basic con i concetti che più o meno ripetiamo ogni settimana o, peggio ancora, pubblicazioni per illusi. Ci permettiamo quindi di consigliare qualche libro in inglese per le vacanze, a chi pensa di fare del betting un secondo lavoro senza per questo portare la famiglia alla rovina. Imperdibile, anche dal punto di vista narrativo, è ‘The Smart Money’ di Michael Konik: la storia vera, raccontata da un insider, di come un gruppetto di giocatori organizzati riuscì in pochi mesi a togliere milioni ai bookmaker di Las Vegas con metodi legali. C’è tutto: pathos, azzardo, matematica e sport. In alternativa, un’altra opera che non fa buttare via tempo è ‘The book on bookies’ di James Jeffries. Qui ci sono più consigli operativi che romanzo: di sicuro è il libro più adatto per chi abbia sempre giocato senza basi matematiche e strategiche coerenti nel tempo. In italiano ci sono solo schemini semplicistici o cattivi adattamenti da vecchi libri sulla roulette, con metodi come il Labouchére o il D’Alembert. A chi è già esperto ci sentiremmo di consigliare solo ‘Regole matematiche del gioco d’azzardo – Perché il banco non perde mai?’, a cura di Domenico Costantini e Paola Monari, raccolta di saggi presentati ad una riunione del 1994 della Società Italiana di Statistica. Datati i riferimenti, ma intelligente ogni riga: perdere soldi non è obbligatorio.
(pubblicato sul Giornale di ieri)

11 commenti:

jeffbuckley ha detto...

where can we find these books...?

Stefano Olivari ha detto...

Amazon, o meglio ancora (le spese postali ammazzano) le librerie online italiane che vendono libri stranieri (fra le principali, quasi tutte)...

jeffbuckley ha detto...

denghiu

Calvin ha detto...

beh su amazon.co.uk le spese sono abbordabili e il cambio non e' male.

angyair ha detto...

Su http://www.bookdepository.co.uk/ non ci sono neanche i costi di spedizioni, magari il prezzo è leggermente più alto che su amazon ma in totale costa di meno per l'assenza delle spese di spezione.

Stefano Olivari ha detto...

Il problema è che alcune cose, anche se sono nella stessa lingua, si trovano solo sul mercato USA...da idiota ho voluto prendere la biografia di Maravich, Pistol, un giorno dopo l'uscita e sono stato punito...

jeremy ha detto...

Quantifichi questa punizione, Diretto....

Straw61 ha detto...

Stefano, cosa è successo con la biografia di Pistol ? Quella con le scarpe (e calzettoni flosci) in copertina ?

Calvin ha detto...

io di solito quando ordino da amazon.com (ma in generale dall'america, anche dall'nba store, dal gibson store ecc.) cerco di unire diversi ordini o di ordinare con qualche amico per dividere i costi fissi di spedizione. occhio a raggruppare troppo pero' perche' mi pare che fino a 150 euro c'e' la franchigia sulle tasse doganali, dopo si paga e pure salato.

Stefano Olivari ha detto...

11 dollari più del prezzo di copertina, se non ricordo male...mi sembrava tanto, ma le Poste italiane per spedire l'Altra Milano in Italia mi chiedono quasi 7 euro...

Straw61 ha detto...

sono 35 anni che ricevo mensilmente pacchi delle più svariate dimensioni dagli States e devo dire che la dogana non è mai stata bastarda come in quest'ultimo periodo...sopra i 50 $ di valore dichiarato hai grosse possibilià di finire nella rete, e le tasse le calcolano sul totale valore dichiarato + spese di spedizione...con Amazon (servizio comunque fantastico) però non mi è mai capitato di dover pagare diritti doganali, indipendentemente dal valore della spedizione...don't know why.