Addio (si fa per dire) Auro Bulbarelli - Dalle telecronache del ciclismo alla vicedirezione di RaiSport...

10 commenti:

Gargaroz ha detto...

che dire ..... BIP (Broadcast in peace)

zoleddu ha detto...

non è giusto. anche giacobbo è diventato vicedirettore di rai2 ma mica ha dovuto rinunciare a voyager..

Jack Torrance ha detto...

Anche Aldo Gold Grasso però... Il Bulba era però informatissimo e competente... non molto coinvolgente né come tono di voce né come originalità dei commenti, questo di sicuro.

La mia croce personale, come ho già detto e continuerò a ripetere tutte le volte che potrò, è invece Gianni "Dente Avvelenato" "Rabbia Omicida Rattenuta" Cerqueti.

dag_nasty ha detto...

soprannomi azzeccatissimi, Cerqueti è mellifluo, continuamente insinuante, non dice ma vuol far intendere...

jeremy ha detto...

Piu che altro è il tono di voce che ti fa salire il sangue al cervello e ti scatena manie omicide, sia nel buonismo di Bubu sia nell'insinuante Dente Avvelenato. Io saro sempre fedele a Bizzotten, che da tre-quattro giri a tutti in Rai.

Ishtar ha detto...

mi sogno ancora di notte (e nn so se è un bene o un male) il suo urlo agli scatti di Franco Pellizotti....IL DELFINOOOO DI BIBIONEEEEEE!

Dane ha detto...

L'importante era levarlo dalle palle.....

Ivan.fab ha detto...

A me non creava particolari problemi. Fabbretti e Roata mi sembrano ben peggiori.

Dane ha detto...

Ivan, al Lombardia dopo che Cunego non ha combinato niente per tutta la gara, se ne è uscito con "Cunego ha provato a fare il vuoto ma non c'è riuscito..."
Uno così va messo dietro i fornelli al posto della Clerici.....

Dane ha detto...

In memoria del «bulbarellismo»

Quello di sabato 17 ottobre è stato un Giro di Lombardia molto triste. Doveva vincere Damia­no Cunego (almeno nei pronostici degli specia­listi) e invece ha vinto il belga Philippe Gilbert battendo lo spagnolo Sanchez: è lui il re dell’au­tunno ciclistico. No, è stato triste perché un altro re dell’au­tunno (inteso come tramonto dell’Occidente) se n’è anda­to.
Il mitico Auro Gold Bulbarelli ha dato l’addio alle telecro­nache perché, in una recente seduta, il cda della Rai lo ha de­signato a incarichi dirigenziali in un’infornata con Jacopo Vol­pi, Giampiero Bellardi, Sandro Fioravanti, Bruno Gentili, Mau­rizio Losa e Raimondo Mauri­zi. Come nei Ragazzi della via Paal anche in Rai ci sono solo ufficiali, non si trova più un soldato. Ma per l’ultima telecronaca di Auro Gold Bulbarelli non bi­sognerebbe stappare champa­gne o tirare il collo a un Barolo Cannubi del 2001? Non è stato il campione assoluto della ba­nalità? Non è lui che ci ha ubriacato di noia e di inutili mail dei suoi fans? Non è lui l'artefice del «bulbarellismo», quel giornalismo prodigo di storditezze universali, corag­gioso nelle opinioni altrui e saggio con lo spirito del prossi­mo?
E non è probabile che sen­za la presenza fastidiosa di Au­ro Gold, Davide Cassani ritrovi l’antico smalto e ricominci par­lare di ciclismo? Il fatto è che dietro la bella notizia se ne na­sconde una assai tragica: Auro Gold Bulbarelli è stato nomina­to vicedirettore di Raisport. In base a quali meriti non è dato sapere, perché se stiamo alla qualità delle sue telecronache qualcosa non torna. Pare che Auro Gold goda delle simpatie della Lega di Um­berto Bossi, un partito che si è sempre opposto alla lottizza­zione. Smessi i panni pleonastici del telecronista, Auro Gold metterà la sua ovvietà al servizio del Servizio pubbli­co. Evviva!

Aldo Grasso
20 ottobre 2009